Cravenroad7

Ma quindi lo compro?

assolutamente si, come ho detto, il comparto grafico da solo vale l'acquisto. Sulla storia difficile dare un giudizio dopo solo la prima parte.
Al massimo, trattandosi di miniserie, puoi aspettare che escano tutti gli albi, farti un'idea e poi recuperarli tutti assieme.

Niente di imperdibile, ma neanche da buttare.
Se ti piace il pipistrellone e ti va di leggere una storia divertente e senza troppe pretese di autorialità o complessità, vai tranquilla. È il classico recchioni, you know what you're buying.
Se vai matta per cavenago e quel tipo di disegno, allora diventa sī imperdibile.

Effettivamente potrei aspettare la seconda e poi recuperarlo al mercatino dei poracci

quanti albi saranno?

ma prima di questo numero 1, ci sono stati altri albi? a parte il numero 0 anche con la variant... ho visto un altro albo con 4 storie complete...

Premesso che il DC Universe e il Bonelliverse, mal si conciliano, a mio avviso (ho sempre pensato che nell'Universo dylandoghiano, Batman fosse il personggio di un fumetto e di alcuni film, nonchédi una serie TV anni '60), Recchioni ricorre allo stratagemma narrativo secondo cui Batman è una leggenda metropolitana, e ci sta. Bellissime tavole, il Joker e Groucho hanno un buon scambio di battute, Catwoman è sempre splendida e finisce a letto con Dylan... adesso vediamo il seguito!

P.S. dalla copertina, emerge sullo sfondo la figura di John Constantine... ci sarà anche lui in un possibile incontro con Dylan?

Alla faccia della miseria ho comprato la mia copia.
Emerge il fatto evidente che, Dylan Dog nelle mani di Recchioni, è un gran bel personaggio.
E che lui sa scrivere meglio degli altri.
Naturalmente gigioneggia un filino di troppo e alcune raffiche di battute durante i combattimenti, spezzano la tensione, vanificando la sensazione di pericolo che incombe sui nostri eroi.
Disegni molto belli, colorazione altrettanto bella, copertina eccelsa.

Boh, l'ho trovato anzichenò assai insulso, salvo solo le vignette con Alfred e Groucho. Probabilmente serviva a far partire la vicenda, ma anche a essere buoni l'ho trovato tra il mediocre e il sufficiente, assolutamente nulla di memorabile e non sono così sicuro che proseguiro con le puntate successive. Probabilmente l'errore è stato mio, che mi attendevo una storia ben più cupa, se non alla Mignola, e non il Batman fine anni Sessanta. La leggerezza, senza citare per forza Calvino, è benvenuta... ma dovrebbe pur racchiudere qualcosa, non solo incontri, spiegoni, confronti. Buoni disegni e colorazione, e di sicuro sarà anche una storia meditata ecc. ma finora non mi ha detto nulla. Serenamente trascurabile.

Praticamente è un action e chiaramente nella prima metà deve presentare i personaggi. Ciò che al limite può dispiacere, è il numero ridotto di pagine. Pochine.
Belle, ma pochine.
D'altronde la colorazione si paga e per rimanere nei 5€ probabilmente si fa così.
Incide anche molto il fatto che, l'immersione in una scrittura dinamica, dopo svariati pesantissimi polpettoni sulla serie regolare, restituisce un po' di sana azione senza troppe filosofie (vulgo: attività onanistiche verbali per gli affetti da logorrea).
Ci si gode il personaggio, svegliotto e pungente (in qualche occasione scemotto), una volta tanto che i casi umani collaterali, le introspezioni sui massimi sistemi, le afflizioni patite dall' umanità, non ci sono.

È il principale difetto di scrittura dell'ultimo recchioni secondo me, difetto che poi ho ritrovato esteso anche ai numeri non scritti da lui ( barbato coff coff), questo voler sempre alleggerire con una battuta, stile marvel. A me ammazza totalmente la tensione e smonta qualsiasi tentativo di creare un climax.
Se i personaggi, messi in un contesto narrativo drammatico o di tensione, sono i primi a fottersene e a fare battute, cosa vuoi che me ne freghi a ME lettore del loro destino? Non è un caso che Tiziano (ma come lui Bonelli, Nolitta, e mille altri prima) abbia inventato Groucho per stemperare, che è un pazzo, un folle, una maschera teatrale e che di umano ha poco e niente (tranne per l'appunto quando è richesto DAL CONTESTO, cioè quando la situazione è talmente oltre che neanche lui fa battute, creando un effetto ancora più straniante).
Ci sta la spalla comica che alleggerisce quando il protagonista è in difficoltà, ma nel momento in cui tutti i personaggi diventano una spalla comica, chi lo fa il protagonista? E che protagonista è, se ha sempre la battuta pronta e non è mai in difficoltà?

Poi Recchioni l'ho sempre detto, quando non vuole strafare sa scrivere davvero bene, ha un eccellente senso del ritmo e dello storytelling e sa tenerti incollato, quindi compensa questo difetto con altri pregi. Molti autori che hanno scritto dylan durante la sua curatela non hanno queste redeeming qualities, e questo diventa un problema. La Barbato ad esempio, con questo tipo di scrittura, non c'entra proprio niente, come l'acqua con l'olio, e infatti per me è quella che ne ha sofferto di più

Ed è anche peggio non avere quel registro e imitarlo. Vengono fuori delle ciofeche al sapore di sfigato della compagnia che vuol fare il simpy.
Ma anche il melodramma con inclinazioni esistenzialiste, se imitato, è altrettanto pernicioso.
Infatti negli ultimi 10 anni, tra i due mali, ho preferito il ciclo 666, che almeno era una coattata divertente.
Chiaramente la parte cruciale dell'albo
SPOILER
È l'incontro con gli zombie nei condotti, purtroppo banalizzato da questa raffica di battutine, secondo una prerogativa Marveliana (tipo: l'orrendo Thor: love and thunder, quando invece l'ideale è rappresentato da I guardiani della Galassia).

D'accordissimo... purtroppo pochine, se non altro cambia il formato, un po' americaneggiante, ma più "da fumetto", si ha la sensazione di comprare effettivamente un fumetto tipo DC, Marvel o Dark Horse... per noi del Belpaese è già di per sé un evento (non una novità, perché Morgan Lost già ha sperimentato, e lo stesso Dyd in più occasioni). Non so se sia un bene o un male, a me piace...

solamente il prequel albo 0, l'albo che dici tu con 4 storie (che è quello che ho preso io a suo tempo) contiene questa storia 0, più altre 3 storie già edite, ossia il remake recchioniano dell'alba dei morti viventi (quello uscito sul CF) e due storie iconiche di Batman incentrate su Joker.


concordo, come sceneggiatore ne ha sbagliate poche

... mah, più che altro dopo aver letto questa sottiletta mi sembra chiaro che lui or-ora sappia meglio scrivere PER gli altri.

Nel senso che questo albetto è dylaniato solo al 20% ad andarci di manica larga. Il resto è molto DC-omico Batman-centrico in pieno stile recchionano, dove l'ironia comicheggiante dei siparietti mi pare eccessiva e tutta a svantaggio dell'incubo/atmosfera, che è ciò che cerca un dylaniato medio. Poco più (finora) di un fumettone chiassone 'mmeriganofilo, con cui il Sommo s'è tolto l'ennesimo pallino che gli ronzava d'avanzo nel curriculum da strombazzare con rumore .

Non mi pento d'averlo acquistato perché d'estate servono più letture da svago e la curiosità non si allenta, ma prevedevo giustamente che non rientrasse nei miei gusti decennalmente avversi ad eroi impigiamati o intutinati stellestrisce.


S
P
O
I
L
E
R


La cosa migliore sono senz'altro i disegni e la copertina, tutto di fattura superiore e molto azzeccata, partendo dalla colorazione gotica in notturno. Punti top gli zombi col ghigno jokeresco e Dylan scazzato ennui di p.46

Per il resto buon ritmo, una intro passabile o poco più... ma onestamente Groucho troppo ingombrante e dialoghi con siparietti sempre alla ricerca del retrogusto (meta-)sarcasticora tra le righe, che abbassa ogni credibilità della suspense, come tipico delle produzioni recchioniane recenti. Il migliore (ed unico) per credibilità ed atteggiamento resta Bloch, col suo sferzare contro la necessità di patetici giustizieri mascherati in costume, mmmerigan-styled (p.55).
Dylan inutilmente spocchioso e rinacidito - come piace al Sommo in pratica, con due pizzichi di curcuma, nel caso - anche quando si tratta di fare lo sbruffoncello davanti a Batman quando ci sarebbe in urgenza la vita di Groucho a rischio : dire "vado a farmi una pizza" (p.57) in circostanze simili, con quel tono disinvolto, meriterebbe una sonora pizza bollente in faccia. Lacrime di bufala.

Per ora Joker non mi dice nulla, tranne la battuta sulla Brexit e la somiglianza involontaria con Larry Shelter del Signore del Silenzio #39, mentre Xabaras è completamente out of character, perché non c'è bisogno di Bilotta per capire che uno come lui, pur nella propria follia esaltata, non è un criminale da bassifondi che si augura di allearsi ad un altro brindando "alle cose terribili che faremo" (p.12).

Maglia nerissima dello sgradimento personale a p.33 dove scatta la meta-pippa profondamente auto-riflessiva da ficcare con ansia inculcogena a tutti i costi. Un derivato sterile dei classici pallini auto-referenziali che ronzano da decenni nella mente del Sommo, da sdoganar coattamente quando passa dalla fanbase nerdosa alla ri-scrittura crismatica, tipo l'imprescindibile dilemma ovocolombiano(pre-gallina?): "perché Dylan può colpire alle spalle con una pistola un mostro uccidendolo, mentre Batman si limita a picchiare a sangue i criminali ma solo per farCI giustizia ?"
Inoltre, per non farsi mancare i soliti standard cialtronizzanti, ci sono due falle logiche abbastanza sciagurate, con Dylan che non riconosce la voce di Selina alias Catwoman quando lo salva (pp.27-28) e con Dylan again che non fa 2+2 sull'identità di Batman quando sia lui che Wayne gli fanno le stesse domande su Xabaras nel giro di mezza giornata.
Potere stordente delle tutine... sul quarto senso e mezzo?

Per la cronaca ho votato 6 in attesa di vedere dove si vada a parare...
...anche se non ho capito quando/se questa roba verrà pubblicata in export negli States, perché messo così DD non può suscitare interesse neanche alla dogana di Chiasso.