Cominciamo con questo primo frutto dell'estate... che sa di rancido sinceramente
Tempesta a Mentmore House
Testi 4 ½
Disegni 6+Spero la
Baraldi prenda coscienza che con storie del genere sotto la sua ala protettrice, più che cime tempestose (di successi) si mietono cime di rape esangui (d'insuccessi).
Sceneggiatura svilente e personaggi senza nerbo, privi di alcun interesse per il lettore e le loro vicende.
Fino a pag.70 in pratica non succede nulla, a parte la coltellata che si becca la cameriera (p.55) ed un continuo ridondare tra i dissidi familiari da bruta-fazenda nella famigerata magione. Tante ciarle a vuoto, e tanti sbadigli a corredo. Salvabile nell'insieme solo Groucho, il finale dei due cognati arrostiti (tipo
Guerra dei Roses), e l'atmosfera conferita dagli eterni
M&G... a parte le mezzetinte che c'azzeccano poco col loro stile, e la sequenza sotto il diluvio di Bronco
Vs William (pp.90-92) dove davvero si fatica a capire cosa diamine stia succedendo.
Non tiene affatto il motivo iper-labile per cui Dylan venga convocato c/o Mentmore House (liquidato come imprecisabile "rancore antico" aleggiante
), mentre
Rose straparla senza indirizzare alcuna indagine, perché è solo presa da interminabili conversazioni da salotto di input a smozzichi, o dai bisticci col cognato acquisito
Benedict, altro personaggio da (manco-soap)operetta, burbero bestiale da fuori, tenero dentro... ma solo con le bestiole.
Non per nulla, mi ero illuso inizialmente che tutta la faccenda fosse collegata al lato animale, anche perché il coniglio era l'unico elemento davvero inquietante e
... ma le buone speranze con questa Baraldi sono destinate a darsi all'ippica in attesa d'impiccarsi...
L'unico reale fantasma è il motivo per tenere in piedi codesta vacua sceneggiatura, che prova ad auto-farcirsi di qualche insipido spunto con la faccenda quasi irrilevante della grotta marina, con nazi-veleno a corredo. Intollerabile
l'ennesimo (DOPPIO!) passaggio segreto con libreria in dote, che ormai sembra una tortura imposta ai lettori per scontare qualche loro atavica colpa...
Non voglio entrare nel dettaglio della
logica sconquassata di quanto avviene per risolvere la vicenda, perché data la caterva di patetiche incongruenze, sarebbe come infierire versando una miniera di sale (no, Golconda lassatela, sine ope
) su una pustola appena sanguinante. Per carenza di pietismo dico solo che
non ha senso il ritrovamento del diario di Benedict presso il mausoleo di Bronco la seconda volta (p.63) che Dylan si ritrova là - chi glielo lascerebbe, e perché mai
-
non ha senso che Benedict provi a coprire/non menzionare l' "incidente" (doloso) dell'antrace avvenuto con William nella grotta, come
non ha senso tutta la passività inerme degli sciagureschi camerieri nel farsi accoppare da un regazzotto di un metro e qualcosa.
Spero involontariamente ridicolo+patetico Dylan nei panni di moralizzatore sensibile, che prova a riabilitare (p.41) William ancor prima di Benedict. Pietoso quanto pleonastico il leitmotiv delle violenze subite da Benedict ai tempi del babbocattivo, come il recap finale (p.98) di Dylan nel Maggiolone, giusto per illustrarci didascalicamente quantebbbrava la Baraldi ad intrecciare concettualmente, per echi, tracce e motivi pseudo-familiari, nun se fosse capito.
Alla prossima tempesta, meglio naufragare con dignità che galleggiare su prove simili