Possibili spoiler su questo numero e sul numero 7 "la zona del crepuscolo"
Caro Keanu, cari tutti. Ho un pò di tempo ed eccomi tornato con le recensioni dell'albo del mese. Peccato che l'albo non sia molto valevole ma devo dire che quando si parla di storie scritte da Gabriella Contu non parto proprio con il piede giusto. Mi sembra un' autrice poco attenta alle dinamiche delle storie. Non ripeto tutti gli strafalcioni detti da Keanu sui quali ogni tanto, come Rimatt, penso che esageri. Però c'è da dire che su questa storia, anche a voler cercare delle giustificazioni si faccia molta fatica. Ciechi che vedono come, se non meglio, dei normali vedenti, scazzottate senza particolari motivi. Gli stessi personaggi sono piuttosto monocorda e sono il saggio del paese, il forzuto del paese, la bella del paese,.... L'unica parte che ho apprezzato è stata l'inizio dove in una sola pagina Dylan liquida il motivo per cui si trova lì. Diversamente da te Keanu l'ho apprezzato perchè poco importante per la storia e perchè speravo che, per una volta, avessero scelto di non utilizzare milioni di vignette per un qualche cosa di poco conto.
I disegni sono in larga parte belli e suggestivi, in altre invece sono piuttosto dozzinali, soprattutto Dylan in certe parti sembra fatto non dallo stesso autore.
Non c'è molto da dire in quanto tutto è stato detto da Keanu e Rimatt quindi parto subito con indicare quella che è una impressione che si sta facendo sempre più larga nella mia mente.
Non trovate anche voi, e questa storia ne è l'esempio, che gli autori abbiano smesso di raccontare una vicenda preferendo far muovere Dylan all'interno di una situazione? Qui ad esempio c'è una situazione, anche bella e suggestiva. Una città popolata da persone cieche che in nome di un ideale, pazzo o meno, rendono ciechi tutti i nuovi nati per rendere omaggio alla città che ben li ha fatti vivere. Fin dalle prime pagine, le migliori del lotto, sembra che la città sia qualcosa di vivo, di palpitante e che possa effettivamente essere protagonista, se non LA protagonista della vicenda. Invece questo binario interessante viene subito eliminato. Eppure la città, intesa come entità vivente, poteva essere facilmente usata per spiegare la capacità di questi abitanti di "vedere" come un vedente o la loro "possenza" fisica.
Situazione non storia, dicevo. Guardiamo da pagina 36 a pagina 39.... 4 pagine, ben disegnate per carità, ma pur sempre 4 pagine per far vedere Geryon che va da Aron per dirgli che la città è chiusa. Ora 4 pagine sono circa 1/25 del fumetto. E' tantissimo, diamine! E di situazioni del genere se ne vedono a iosa soprattutto negli ultimi dylan dove sembra proprio che si "voglia perdere tempo" senza fare accadere avvenimenti che possono rendere la storia più "interessante".
Tu, Keanu, proponi un confronto con "la bestia della brugheria". Io rilancio e ho provato a confrontare questo albo con "La zona del crepuscolo." Che coraggio che ho avuto!! In realtà è un confronto che ci sta e mi importava tendenzialmente il fatto che in entrambi gli albi si parla di un Dylan che si trova in una città "altra" con diverse regole e logiche. Volevo capire come i due autori abbiano cercato di descrivere le due città e come hanno cercato di lasciare spazio all'azione.
Le prime 250 pagine de "La zona del crepuscolo" già vedono 3 se non 4 personaggi interessanti che si muovono e fanno vedere cosa accade in questa città e in più c'è il "motivo" per cui Dylan arriverà in città e le modalità di ingresso. La città sembra essere in tutto e per tutto una normale città se non fosse per questo increscioso fatto che le persone si "rompono".
In questo albo invece le prime 20 pagine danno una descrizione della città, molto più "epica" e "super-normale". Pochi dialoghi e molte didascalie. Una cosa che non ho mai capito. Non si poteva fare telefonare Dylan (dovrebbe avere il cellulare, no?) per fare in modo che spiegasse la situazione mediante un azione e non mediante un pensiero? Capite cosa intendo, l'azione permette di spiegare in maniera più realistica, magari anche con Dylan che si infervora e che quindi perde il controllo dell'auto così da metter a posto la questione inverosimile dell'incidente.
Dopodichè fino a pagina 50 c'è Dylan che prova a salvare la ragazza. Evento molto importante e messo da Sclavi non come riempitivo ma come modo per far capire a Dylan subito la stranezza della città in cui si trova. Dylan la lascia andare e poi se la trova tranquilla beata nel letto che dorme. Questo permette di spiegare senza spiegare la stranezza della città. Ora Dylan non può che esser considerato assunto. Senza queste pagine come poteva Mabel convincere Dylan delle stranezze di quel paese? La contu forse avrebbe sprecato tavole per spiegare il concetto invece che mostrarlo con un'azione. Nell'albo del mese invece si arriva fino a pagina 59 per mostrare la città in una sorta di tour guidato (che ci sta anche) ma soprattutto per far capire a Dylan che deve stare in questa città e che per lui non c'è scelta. Già qui, l'albo perde una parte di interesse. Non siano più interessati a capire cosa succederà a Dylan, come mai la città è così, come mai gli abitanti si comportano in tal modo ma solo a capire COME Dylan riuscirà ad andarsene da questa situazione. Nient'altro. Nel numero 7 invece siamo a pagina 50 ed è tutto aperto.
Rileggendolo probabilmente oggi diremmo che quello che accade a pagina 50 del numero 7 sia molto tirato per i capelli. Infatti Dylan e Groucho si perdono. Dalla città in due vignette si passa a una fitta nebbia in un bosco. Lasciando perdere questo particolare però qui si arriva a pagina 50 con una Mabel che si scopre essere morta anni prima e un morto che resuscita che parla di una fantomatica Zona del Crepuscolo. Il mistero è ancora aperto, quindi.
Andiamo dopo la pagina 60. In questo albo da pagina 60 a 70 si perdono 10 pagine per parlare del sacrificio verso la vista dei bambini per poi dopo pagina 70 vedere Dylan che scappa, viene ripreso e poi viene salvato da Bloch (in larga sintesi - peccato tra parentesi non sapere nulla del bambino nato e di cosa succede a tutti quei bambini che abitavano in quel posto ed ora devono ritornare alla vita "civile").
Nel numero 7 invece Mabel in 10 pagine si rende conto del paese in cui si trova, le ritorna la memoria e accompagna Dylan verso lo spiegone del dottor Hicks. In questo albo, se si vuole, l'unico punto debole è proprio questo. Mabel si ricorda della sua situazione senza un aiuto di Dylan ma solo tagliandosi e mettendosi davanti alla cruda realtà. Oggi forse diremmo: "Ah ah non potevi farlo prima??" Però poi leggendo avanti ciò che dice il dottor Hicks notiamo come, banalmente, alcuni si dimenticano della loro condizione. Con il dialogo tra Hicks e Dylan si svela il mistero di questa cittadina. Sono 20 pagine dense, di filosofia, di narrativa e in generale è uno degli spiegoni più riusciti a mio modo di vedere. Non c'è alcun mistero in questa Inverary, tutto torna e tutto è atroce (senza essere atroce allo stesso tempo). Si insinua il dubbio di quale sia la miglior vita tra la nostra e quella che c'è ad Inverary. Il finale lascia con delle domande a cui il lettore può dare la propria risposta.
In questo albo non ci sono domande perchè nulla si sa di questa città. Sembrano solo, diciamolo, un vero e proprio branco di pazzi senza quell'umanità che potrebbe permettere a noi lettori di patteggiare un pò anche per loro e di capire, almeno in parte, le loro motivazioni.
Ora, mi rendo conto, che ho confrontato due fumetti inconfrontabili. In entrambi i casi però si parla di una città speciale, particolare e della reazione del nostro a queste due città. Si nota la differenza di stile, forse anche dovuto ai tempi. Dialoghi molto fitti nel 7 e praticamente zero dialoghi in questo. Disegni molto più "normali" e tipici della gabbia bonelliana e disegni molto più particolari e che occupano anche una pagina intera qui. Da una parte però c'è la chiarezza di voler comunicare qualcosa, dall'altra, mi spiace per la Contu, ma tutto questo non c'è. Non sono tanto le discrepanze scritte da Keanu il problema, quanto la mancanza di un messaggio di fondo. Se nell'albo di Sclavi posso dire che Sclavi voleva portarci a ragionare sulla ripetitività della vita comune, qui la Contu cosa voleva dirci. Io sinceramente non l'ho capito.
Ed ora vado a vedere l'inter. Comunque voto 4 e pensa che i disegni lo hanno alzato!
_________________ Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.
Bergonzoni Alessandro
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