Tra poco esce il prossimo volume, ed io a malapena adesso ho trovato il tempo di leggere e commentare la seconda di questo. Per fortuna che non esiste il Maxi Bis
Seguono ovvi spoiler, per quanto la storia sia bella che stagionata in cambusa ormai
S
P
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I
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R
Voci di Fondo
Testi
7+Disegni
6+Buona prova di
Enna che si conferma una garanzia, anzi
LA garanzia, visto che è l'unico a non toppare mai una storia pure senza strafare, ed ha sempre qualcosa di horrido da dire in pieno mood dylaniato. E non è poco, direi... anche se a maggior ragione preferirei che gli dissero più fiducia sull'inedito, al posto dei brodini stravisti di Simeoni o le panzane young-adultesche della Baraldi
.
L'inizio è davvero claustro-angosciante, con la ciurma di marinai-automizzati ed il tragico destino del clandestino rejetto. L'oceano cupo e misterioso fa davvero paura per il mozzo Dylan senza risposte, ma anche gli imponenti container non scherzano, col loro contenuto occulto ed occultabile. Un po' troppo romanzato - anche se mai stucchevole - lo stile di certi passaggi della voce narrante: più che E.A. Poe ci ho sentito echi di quel vecchio lupo di mare di
Conrad. Il mostro marino multicefalo durante la tempesta mi aveva fatto temere qualcosa sul ritornello degli immigrati clandestini sepolti dal mare, ma ce la semo scansata ...per ora
Quando Dylan comincia ad entrare nel labirinto di contenitori-contenuti mi è piaciuta la carrellata di potenziali nefandezze traghettate dai molossi marini, dai giocattoli insanguinati di contraffazione non a norma, al traffico di organi, i tessili sottopagati ad orari da schiavismo, il traffico di animali esotici, fino ai rifiuti tossici, le armi di contrabbando o i prigionieri politici da far sparire (pp. 155-66).
Saranno i disegni di M&G, ma ad un certo punto mi è sembrato di vederci qualche affinità col delirio di
Notte senza fine.
Il finale è sicuramente la parte più debole, con un po' di tavole riempitive e ridondanti da p.171 in poi, per una soluzione troppo frettolosa e semplicistica a mio vedere, anche se mi ha divertito lo sclero di Dylan che chiede espressamente di radere al suolo la casa posseduta dall'animaccia del Capitano
.
M&G alla chine con la
Mandanici alle matite (come ruoli) fanno l'esatto contrario di quanto fa il team di Piccatto e dei suoi giovani discepoli. il risultato è meno convincente e un po' fiacco - anche rispetto alla prima storia tutta made in M&G - e sembra segnato da parecchie discontinuità. Ma tutto sommato la collaboratrice sa il suo, e non era semplice adattarsi al duo storico