Cravenroad7

Grande Jones! Ma si capiva lontano un miglio dove andava a parare la situazione. Quando si scrivono scene a colpi di cliché, la strada è tutta in discesa... Un cliché porta a una citazione, che porta a un altro cliché, che porta ad un'altra citazione, e si arriva facile facile alla fine dell'albo!

Vi dirò che ho letto delle recensioni opera di insospettabili (ovvero di utenti tutt'altro che teneri con l'attuale gestione di Tex) che parlano di quest'albo come di una buonissima storia, nonché di una delle cose migliori mai uscite dalla penna di Recchioni.

Anche io ho letto opinioni entusiastiche al riguardo. Ma tra questi scambio di battute e uno qualsiasi di Ruju non c'è alcuna differenza. Se mi si vuol dire che Recchioni è stato bravo a calarsi perfettamente nella routine texiana, allora sì, ma io non ne sento alcun bisogno, al momento attuale. Ho finito a fatica il texone di villa, e ho lasciato a metà quello di carnevale, per dire. Figuriamoci se mi leggo questo.

Ma il Texone di Villa e quello di Carnevale sono noiosetti, specie il secondo (che non mi è piaciuto quasi per niente). Poi Ruju non scrive un brutto Tex, in realtà. Non so come Recchioni abbia interpretato Tex in passato (di suo ho letto solo una storia breve su un Color), ma questo scambio di battute, in sé, mi sembra... corretto.

Se poi mi dici che GLB era un'altra cosa siamo d'accordo, per carità. Ma una buona storia di Tex la leggo sempre volentieri, a prescindere dal nome sul tamburino.

Bravissimo, Rimatt. La parola giusta è "corretto", vale a dire che rispetta in pieno il canone texiano. Nulla di nuovo sotto il sole. L'apporto originale di RR è pressochè nullo. Una scena di Tex come ne abbiamo viste duemila. Confermo che è divertentissimo scrivere una "fanfiction", io lo faccio sempre (una volta ho scritto un racconto di Montalbano, per dire), ma è un esercizio di stile, e niente di più.

A rigore di questa logica anch'io sono insospettabile in quanto NON mi è piaciuta questa storia pur apprezzando - e non poco - l'attuale gestione di Tex.



Frase un po' capziosa, permettimi. Soprattutto considerando la premessa di cui sopra.


Comunque tornando all'albo (e leggetelo sennò parlo da solo) come già scritto nel primo post la critica principale che mi sento di portare è la differenza fra quello che poteva essere è quello che è stato.
Puoi raccontare liberamente del passato del fratello di Tex, revisore permettendo. Responsabilità mica da poco ma già per quello che rappresenta la storia e per le libertà concesse mi aspetto almeno quel qualcosa in più rispetto ad una storia ordinaria. Voglio dire, se la sinossi è: "Tex contro un gruppo di banditi che rapina le banche" mi aspetto un certo tipo di storia, se invece la sinossi è "Tex partecipa ad una guerra in Patagonia" oppure "Carson racconta per la prima volta il suo misterioso passato" le mie aspettative sono,volente o nolente, molto più alte. Chiaramente non ho fatto due esempi a caso.

Nell' albo in questione le aspettative erano appunto alte ma come detto ho trovato principalmente un accrocco manieristico di scene ed immagini già viste (non su Tex ma in altre opere) , scandite da alcuni dialoghi che personalmente faccio fatica a digerire perché troppo "costruiti" rispetto alla scena (soprattutto quello citato). Che poi non è niente di trascendentale considerando appunto come sono solitamente i dialoghi di Recchioni.

Poi se dovessi dare un voto alla storia certamente sarebbe almeno sufficiente ma da qui a dire che non è stata una delusione...

Una storia sul fratello di Tex mi interessa quanto una partita di curling della terza serie canadese. Quindi anche se l'avesse scritta Boselli non l'avrei presa ugualmente. Se Recchioni dovesse uscire sulla regolare lo leggerei senza nessuna prevenzione e con medie aspettative, cioè senza prevedere né disastri né capolavori. Mi aspettavo forse troppo da Rauch, tipo che al suo esordio sulla regolare sfornasse subito una storia memorabile, ma la sua doppia è stata normalissima, nella media di varie che ho letto di Ruju.
Guatemala penso di leggerlo quando avrò tutti gli albi, la storia precedente di , quella dei gemelli, mi è sembrata di routine, sufficiente, non noiosa.
Il texone di Carnevale non è piaciuto nemmeno a me, quello di Villa dovrei rileggerlo per giudicare meglio la storia, i disegni mi hanno distratto troppo.

Macché capziosa, era una cosa riferita principalmente a me, e che va letta più o meno così: "Pur di leggere una buona storia di Tex sono disposto a comprare anche un albo scritto da Recchioni, vale a dire da colui che è riuscito a farmi smettere di comprare Dylan Dog, e di cui mi ero ripromesso che in futuro non avrei più letto manco un post online".

La realtà è che adoro Tex e che purtroppo tra gli attuali autori non ce n'è uno che mi convinca fino in fondo (nemmeno Boselli, che da un po' mi lascia alquanto perplesso). Di fronte alla speranza di leggere qualcosa di texiano, sono disposto anche a turarmi il naso e a comprare un albo che sulla carta mi interessava meno di zero.

Sono come i cani di Pavlov. Sento certi campanelli e comincio a sbavare

Ho lì da leggere questa storia di Recchioni; prima o poi mi ci addentrerò.

Sulla regolare in parte sono d'accordo. Al netto dell'età anagrafica che avanza inesorabile verso i 70, della mole di lavoro che gestisce in Bonelli e dell' elevato numero di storie che già ha prodotto ( tre fattori da tenere oggettivamente in considerazione, non è un "fresco" quarantenne alla sua prima storia lunga.. coff coff...), e che comportano una leggera flessione qualitativa direi quasi naturale , su alcune delle ultime storie lette servirebbe una revisione terza che imbrigli certe sue peculiarità (peso eccessivo di personaggi terzi magari pure insulsi, alcune melensaggini nei dialoghi fra i pard, alcune ridondanze nelle storie,ecc.).
Detto questo ,ad oggi da una pista a quasi tutti in sbe.

letto lospeciale tex willer , secondo me una buona prova del Rrobe , certo senza infamia ne lode , e forse anche il personaggio lo prevedeva (Sam)
Diciamo che è rimasto nei canoni western senza strafare , come invece lo può fare in Dylan Dog.
Che poi anche su dylan il problema non è mai stato di scrittura , ma di gestione.

Disegni di andreucci molto buoni , ma con pochi inchiostri , li ho trovati troppo bianchi .

Questa è un'osservazione che condivido al 100%: tutti gli autori hanno bisogno di un curatore (ma di curatori all'altezza si fatica a trovarne, in Bonelli, da quando Queirolo è andato in pensiore). Boselli, nello specifico, ne trarrebbe secondo me un ENORME giovamento.

Da qualche tempo un mio collega per motivi diversi, tipo mancanza di spazio o perché non affezionato ad alcuni albi a fumetti (che a venderli su eBay ci fa 10 € per un lotto da 100) ha iniziato a regalarli. Li mette in uno scatolone e li porta al bar dell' ufficio e chiunque li voglia può accaparrarseli.


Robe tipo i Topolino dagli anni 90 in poi, ristampe varie Bonelli, manga sconosciuti ai più e super eroi vari privi di valore commerciale. Beh i miei colleghi mi dicono che i loro figli adolescenti maschi e femmine si sono innamorati di Tex e ne chiedono ancora! Mi piace che una generazione Z si appassioni a un super duro come TEX Willer. Però nessuno pensa di andare a comprarli i fumetti, sia chiaro, li leggono soltanto perché li hanno gratis.

Azz ero convinto che l'albo di Recchioni sullo speciale Tex Willer fosse piaciuto a tutti...

magari, almeno passa fisso a tex. anzi curatore! vogliamo tex 666 una versione demoniaca di sinistra del ranger.