rimatt ha scritto:
Vi dirò che ho letto delle recensioni opera di insospettabili (ovvero di utenti tutt'altro che teneri con l'attuale gestione di Tex) che parlano di quest'albo come di una buonissima storia, nonché di una delle cose migliori mai uscite dalla penna di Recchioni.
A rigore di questa logica anch'io sono insospettabile in quanto NON mi è piaciuta questa storia pur apprezzando - e non poco - l'attuale gestione di Tex.
Cita:
Ma una buona storia di Tex la leggo sempre volentieri, a prescindere dal nome sul tamburino.
Frase un po' capziosa, permettimi. Soprattutto considerando la premessa di cui sopra.
Comunque tornando all'albo (e leggetelo sennò parlo da solo) come già scritto nel primo post la critica principale che mi sento di portare è la differenza fra quello che poteva essere è quello che è stato.
Puoi raccontare liberamente del passato del fratello di Tex, revisore permettendo. Responsabilità mica da poco ma già per quello che rappresenta la storia e per le libertà concesse mi aspetto almeno quel qualcosa in più rispetto ad una storia ordinaria. Voglio dire, se la sinossi è: "Tex contro un gruppo di banditi che rapina le banche" mi aspetto un certo tipo di storia, se invece la sinossi è "Tex partecipa ad una guerra in Patagonia" oppure "Carson racconta per la prima volta il suo misterioso passato" le mie aspettative sono,volente o nolente, molto più alte. Chiaramente non ho fatto due esempi a caso.
Nell' albo in questione le aspettative erano appunto alte ma come detto ho trovato principalmente un accrocco manieristico di scene ed immagini già viste (non su Tex ma in altre opere) , scandite da alcuni dialoghi che personalmente faccio fatica a digerire perché troppo "costruiti" rispetto alla scena (soprattutto quello citato). Che poi non è niente di trascendentale considerando appunto come sono solitamente i dialoghi di Recchioni.
Poi se dovessi dare un voto alla storia certamente sarebbe almeno sufficiente ma da qui a dire che non è stata una delusione...