Cravenroad7

Il numero sei, come già detto più su, è il migliore fin ora: quasi tutto azzeccato, le parti horror sono ottime, quelle morbose ottime anche loro, l'introspezione anche e i disegni estremamente efficaci. Veramente un bell'albo.

Non lo leggo ma ho una curiosità: gli aprono veramente il cervello come sulla copertina? o è un'immagine farlocca non presente nella storia?

Di quel numero in particolare non mi sono piaciuti nè la storia nè i disegni, ma posso dire che la risposta alla tua curiosità è

Il numero 6, "Valery", l'ho trovato veramente bello e toccante. Non l'avessi letto sul lavoro, ma da solo a casa, forse avrei pianto...

sono d'accordo, il 6 al momento è il migliore del semestre; continuo a trovare la testata un po' troppo verbosa e didascalica, ma nel caso di qeusta "Valery" la cosa non stona affatto.

A me invece non fa venire il nervosismo che mi provocava da tempo la lettura di Dylan Dog...

Comprato il numero 7, copertina in versione standard, per non iniziare a fomentare iniziative strane, che mi pare troppo presto. Devo ancora leggerlo ma già nelle prime pagine si parla di
...
Chissà. I disegni non sembrano male. Tornano in sede di sceneggiatura i creatori, con un terzo elemento.

Sto leggendo anche io Samuel e devo dire che mi piace. Unica stonatura, è che l'argomento finora trattato è sempre lo stesso. Credo che a lungo andare, questo possa stufare.
Gli ultimi due numeri mi sono piaciuti molto. Il 5 ha ottimi disegni, disturbanti, ed una trama molto bella.
Il 6... beh, mi ha fatto riflettere. Forse, fossi stato adolescente, mi avrebbe colpito ancora di più ricordandomi quella amica di quartiere che tutti snobbavamo o deridevamo.
Mi è piaciuto davvero tanto. A volte, devo dire, trovo i disegni non proprio il massimo ma non sono brutti.
Adesso ho qui con me "l'agenzia", numero 7 copertina standard e devo dire che il disegno in copertina mi intriga molto.

Qualche pensiero random su "L'agenzia". Per la prima volta non mi convince la copertina, un po' deboluccia. Anche il titolo, e l'incipit non mi facevano ben sperare, ma devo dire che il clichè "organizzazione misteriosa che muove le fila nell'ombra" si rivela ben sfruttato man mano che la storia prosegue, e anche i disegni diventano sempre più belli andando avanti con la lettura, con una bellissima caratterizzazione di Samuel e le consuete "fiammate" improvvise che secondo me sono il marchio di fabbrica della testata (qui l'attacco dei corvi e la tavola di pagina 76). Certo, non ci avviciniamo nemmeno al numero sei, che ha il merito di iniziare in modo fantastico e inaspettato, ma l'ho letto con piacere crescente e mi ha fatto venire voglia di disegnare. Se si riuscissero a limare ancora un po' i dialoghi, che continuano ad essere un po' artefatti, sarebbe cosa buona e giusta. Ed è sempre un piacere dare uno sguardo al contenuto speciale, che non sarà chissà quale bomba termonucleare, ma è sicuramente un piccolo cadeau da andare a guardare a fine lettura.
Sono ancora contento di aver iniziato a comprarlo, e sono sicuro di prendere anche il prossimo, anche se l'anteprima in quarta di copertina rivela una fisionomia di Samuel che non mi convince affatto.

mah, io questo 7 l'ho letto proprio svogliatamente, al momento direi che è il più debole di tutti.
aggiungo che prendersi molto seriamente (alla Kirkman, il cui Outcast mi sembra il riferimento più diretto) funziona solo con dialoghi realistici e se si strappa il cuore del lettore, motivo per il quale lo scorso episodio funzionava alla grande.

L'ho letto e ci sono delle belle cose (le pelli alla fine...), ma solo a me ha dato la sensazione che ci sia stato qualche problema in fase di revisione/editing? la scena col bambino sulla porta di casa mi sembra proprio piovere dal nulla e anche l'ultima pagina, adesso non ricordo la frase esatta, che non lega con le vignette della pagina prima... disegni che all'inizio mi sembravano abbastanza bruttini ma ch crescono con il pathos della storia.

e finalmente i balloons sono diventati più leggibili

Ho avuto la stessa identica impressione per quella scena, che però è solo la più eclatante. Spesso nei vari albi si assiste a reazioni "strane" rispetto agli eventi che stanno accadendo, è sicuramente un sintomo ancora di scrittura ancora acerba. Io ho deciso di soprassedere rispetto ad alcuni difetti di questa testata (compresi i miei amati/odiati copincolla), ma soltanto perchè è chiaro che siamo di fronte a qualcosa di appena nato e non di serie A. Gli stessi difetti, in produzioni che dovrebbero essere top, sono assolutamente un demerito.

Comprato ieri e letto oggi. Prendo atto del fatto che il nuovo Texone acquistato è ancora lì, non letto, a prendere polvere, mentre Samuel sì. Dylan, inutile dirlo, è rimasto in edicola insieme ai suoi fratelli.
Iniziando dalla copertina, devo dire che per la seconda volta di seguito non mi convince particolarmente, Samuel non è abbastanza protagonista, secondo me, e il titoletto quasi scompare per colpa dello sfondo, così come tutti i personaggi in secondo piano coperti completamente invece dal logo. Insomma, non è stata una scelta di layout molto felice, secondo me.
L'editoriale di Gianmarco è sempre piacevole, e dovrebbe essere da modello per altri editoriali, che editoriali non sono... (addirittura dice che si adatta più che volentieri al parere dei lettori! Incredibile dictu! Bravo Gianmarco).
La sceneggiatura non è degli ideatori, ma è di Andrea Guglielmino, quindi come trama non si aggiunge niente di particolare (almeno, così pare) alla macrotrama: gli scambi di dialoghi sono meno "forzati" del solito (cosa che è successa entrambe le volte in cui non sceneggiavano Fumasoli e Filadoro), e funzionano abbastanza bene: certo niente di miracoloso, nè!
La parte più delicata riguarda i disegni. Come già si preannunciava nella quarta di copertina del numero scorso, la caratterizzazione grafica del Nostro non è particolarmente azzeccata, e la sua barba (marchio di fabbrica del Rosso) non è mai veramente a segno. Ma in generale Manieri non se la cava male, se non per una sensazione, frequente ormai in SS, di una certa accademicità.
Non mancano anche qui belle tavole di impatto (a me è piaciuto moltissimo l'inizio).
Non so se ringraziare o meno che il lato "dantesco" dell'albo non sia stato approfondito, ma a pelle ne sono lieto, non so se avrei gradito uno spiegone dell'Inferno stile Dan Brown!
La copertina del prossimo albo mi convince già molto di più, i disegni vedremo.
Buona lettura a tutti, vi lascio con questa mia veloce reinterpretazione dello sguardo di Samuel tratta da questo numero!

Appena comprato il numero 9, ma lo leggerò più tardi.
Momentaneamente mi colpisce in particolare il titolo (mi ricorda un'espressione di Fry di Futurama che uso sempre!), la bellissima minicopertina del prossimo albo e il fatto che in quarta di copertina si preannuncia a ottobre il primo speciale con contenuti che mi sembrano molto interessanti, segno che la serie non sembra intenzionata a fermarsi.
Samuel over the rainbow!