Comprato ieri e letto oggi. Prendo atto del fatto che il nuovo Texone acquistato è ancora lì, non letto, a prendere polvere, mentre Samuel sì. Dylan, inutile dirlo, è rimasto in edicola insieme ai suoi fratelli.
Iniziando dalla copertina, devo dire che per la seconda volta di seguito non mi convince particolarmente, Samuel non è abbastanza protagonista, secondo me, e il titoletto quasi scompare per colpa dello sfondo, così come tutti i personaggi in secondo piano coperti completamente invece dal logo. Insomma, non è stata una scelta di layout molto felice, secondo me.
L'editoriale di Gianmarco è sempre piacevole, e dovrebbe essere da modello per altri editoriali, che editoriali non sono... (addirittura dice che si adatta più che volentieri al parere dei lettori! Incredibile dictu! Bravo Gianmarco).
La sceneggiatura non è degli ideatori, ma è di Andrea Guglielmino, quindi come trama non si aggiunge niente di particolare (almeno, così pare) alla macrotrama: gli scambi di dialoghi sono meno "forzati" del solito (cosa che è successa entrambe le volte in cui non sceneggiavano Fumasoli e Filadoro), e funzionano abbastanza bene: certo niente di miracoloso, nè!
La parte più delicata riguarda i disegni. Come già si preannunciava nella quarta di copertina del numero scorso, la caratterizzazione grafica del Nostro non è particolarmente azzeccata, e la sua barba (marchio di fabbrica del Rosso) non è mai veramente a segno. Ma in generale Manieri non se la cava male, se non per una sensazione, frequente ormai in SS, di una certa accademicità.
Non mancano anche qui belle tavole di impatto (a me è piaciuto moltissimo l'inizio).
Non so se ringraziare o meno che il lato "dantesco" dell'albo non sia stato approfondito, ma a pelle ne sono lieto, non so se avrei gradito uno spiegone dell'Inferno stile Dan Brown!
La copertina del prossimo albo mi convince già molto di più, i disegni vedremo.
Buona lettura a tutti, vi lascio con questa mia veloce reinterpretazione dello sguardo di Samuel tratta da questo numero!