Ilnomeutenteinserito ha scritto:
Nima83 ha scritto:
Ambrosini ad esempio, nonostante abbia contribuito con poche sceneggiature, ha dimostrato pienamente di conoscere la sua materia. Evidentemente sa come "funziona il mondo dylaniato". Altri, per quanto abbiano tirato fuori a sprazzi qualcosa di "funzionante", ancora non sono entrati nel meccanismo. E per qualcuno, che lavora da anni con il personaggio, le scusanti sono poche. Dunque mi sento abbastanza in linea con chi si dimostra scontento e dice "basta".
non ho capito, mi sembra ci sia una contraddizione
Nessuna contraddizione:
Ambrosini ha firmato da sceneggiatore... diciamo sei storie sulla regolare, due sul gigante e mi sembra tre sul color?
Undici storie undici centri.
Ambrosini sa come muoversi, conosce il mondo dylaniato, sa quali sono i topoi della serie, sa come giostrarsi degli intrecci in pieno stile DD.
Altri sono stati molto più discontinui, firmando
a sprazzi storie che funzionano pur avendo scritto abbastanza (evito il termine "molto": qualcuno di più, altri di meno).
I soggetti che qui non cito hanno dimostrato di sapersi muovere meno bene nel mondo dylaniato.
Firmare un buon albo ogni tanto non decreta affatto la capacità di un autore di sapersi muovere nell'universo narrativo in questione. Si può parlare più che altro di "brevi momenti illuminati", saltuaria ispirazione.
(tra l'altro: essere un buon autore - volendo scomodare il "buon" - non necessariamente comporta il saper usare Dylan Dog e il suo mondo. Ambrosini apparentemente lo sa fare).
Si obietterà che qualcuno di storie ne ha scritte caterve e Ambrosini una decina. Rimane comunque il fatto che quanto evinto nelle sue storie è perfettamente adiacente allo spirito dylaniato, lontano dagli action comics di qualcuno, o le storie teen, o le quisquilie edulcorate o disneyane di altri. Storie talvolta "filosofiche" ma pregne sino al midollo del DNA dylaniato.
Se ho espresso male il concetto cercherò di ripeterlo in un altra forma. Grazie del contrappunto @ilnomeutente