Cravenroad7

Tavola di Giorgio Santucci tratta da una futura storia di DYD. post 406? (fonte fbook dyd web club)

Appunto, puro John Doe style Terza stagione. Tornando al discorso di cui sopra, sono indeciso sul boicotaggio 401-406, nel mio caso eviterò di prendere i fantasmagorici 399 e 400 visto che dopo aver sfracellano i maroni sulla saga ne hanno sputtanato in anticipo i dettagli principali, quindi se li tengano nelle n-variant che preferiscono. Sarei fortemente tentato di chiudere qui e dar via i 387-398, poi dopo il 407 valutare in base allo sceneggiatore, ma si tratta di andar contro 33 anni di riflessi pavloviani il recarmi in edicola dopo il 27 e non acquistare il fumetto. E' vero che da fine novembre parte una nuova serie horror, che non nomino ma a cui auguro fortuna, ma sono ancora indeciso. Ribadisco che la posa del personaggio dipinto da Mari mi ricorda Doctor Strange, come in un disegno precedente, tanto per ficcarci un altro rimando. Un ex Dylan Dog travestito da Doctor Strange che si muove senza memoria in uno scenario alla John Doe dopo essere passato tra le grinfie del proprio inventore come un Animal Man qualsivoglia!

Guardando la terza tavola sembrerebbe esserci un DD senza barba. Magari i miei occhi da vecchiaccio mi ingannano...

non ho capito, mi sembra ci sia una contraddizione


ma infatti il mio discorso si basa sul fatto che, dalle notizie che sono state riportate, dal 407 in avanti ci saranno solo storie di autori storici come Ambrosini

Nessuna contraddizione:
Ambrosini ha firmato da sceneggiatore... diciamo sei storie sulla regolare, due sul gigante e mi sembra tre sul color?
Undici storie undici centri.
Ambrosini sa come muoversi, conosce il mondo dylaniato, sa quali sono i topoi della serie, sa come giostrarsi degli intrecci in pieno stile DD.

Altri sono stati molto più discontinui, firmando a sprazzi storie che funzionano pur avendo scritto abbastanza (evito il termine "molto": qualcuno di più, altri di meno).
I soggetti che qui non cito hanno dimostrato di sapersi muovere meno bene nel mondo dylaniato.
Firmare un buon albo ogni tanto non decreta affatto la capacità di un autore di sapersi muovere nell'universo narrativo in questione. Si può parlare più che altro di "brevi momenti illuminati", saltuaria ispirazione.
(tra l'altro: essere un buon autore - volendo scomodare il "buon" - non necessariamente comporta il saper usare Dylan Dog e il suo mondo. Ambrosini apparentemente lo sa fare).

Si obietterà che qualcuno di storie ne ha scritte caterve e Ambrosini una decina. Rimane comunque il fatto che quanto evinto nelle sue storie è perfettamente adiacente allo spirito dylaniato, lontano dagli action comics di qualcuno, o le storie teen, o le quisquilie edulcorate o disneyane di altri. Storie talvolta "filosofiche" ma pregne sino al midollo del DNA dylaniato.

Se ho espresso male il concetto cercherò di ripeterlo in un altra forma. Grazie del contrappunto @ilnomeutente

oni2 potrebbe scrivere la più bella storia di sempre ma la stuprerebbe con i suoi dialoghi supermachocafone.
faccio partire anchiò il countdown
-9 al dimezzamento dei lettori!

Si, una bella storia di oni2 con quei dialoghi è come una bella donna con un linguaggio da scaricatore di porto




grande

si. a guardar bene l'intera tavola si capisce che Dylan non ha la barba qui..e nemmeno il nuovo cappotto da cassamortaro. Certo, questa tavola di santucci potrebbe benissimo appartenere ad un qualche futuro Maxi...chissà...ma cmq, per quel che mi importa ora...sono svuotato di ogni interesse per ciò che un tempo chiamavo dyd. Quindi barba, pizzetto, permanente, giacca, giaccone, tutina da diabolik, rasatura completa, rinoplastica nasale, blefaroplastica, mantellino... etc etc.. Possono centrifugarlo come vogliono per me ormai...

Vero Zak, magari non ha nulla a che vedere con la regolare



Condivido al 100%

Anch'io! Un tempo appena acquistavo Dylan Dog la lettura se non la prima, era la seconda azione che facevo durante la giornata. Oggi lo ripongo nel comodino e quando ho tempo e voglia lo leggo... la cosa che mi rammarica è che lo schifo della regolare ha infettato il mio interesse anche nelle altre uscite: siamo al 13 novembre e dopo 8 giorni dall'acquisto non ho toccato il Maxi e manco mi sono preso la briga di vedere se è arrivato in edicola il Color Fest: tutto ciò è un bruttissimo segno che mai avrei lontanamente pensato di ritrovarmi in Dylan Dog.
Chiudo con una bellissima citazione di Claudio Chiaverotti che certi geni dvrebbero adottare tipo dettame biblico: "Allora, i lettori non si torturano e con loro non si scherza, anzi bisogna tenerseli ben stretti, soprattutto in momenti storici come questi di difficoltà del mondo editoriale".
Qualcun altro invece diceva "Se non ti piace non comprarlo più".
Ecco... qua sta la differenza tra chi rispetta il propriio pubblico e chi si arroga il diritto di prenderlo a pesci in faccia. E quindi la grandezza e la pochezza di certi autori.

E' la stessa differenza tra chi si pone con rispetto in sella a un progetto altrui e lavora per migliorarlo e chi invece pretende solo sfoghi per il proprio ego sbattendosi allegramente dello stesso. Non l'ho mai letto porsi con umiltà di fronte al ruolo che gli era stato dato ma solo con arroganza verso chi manifestava disappunti e critiche. Che poi, dopo gli sfolgoranti successi di 4hoods, monolith e la caduta libera della testata, non vedo neppure motivo per disprezzare i lettori rimasti, ma si sa che nelle difficoltà basta dare la colpa alla politica e buttarla in vacca. Di sicuro l'insuccesso di questi anni del personaggio è legato al clima politico ostile, giammai a questioni di sceneggiature o continuity.

Condivido ogni singola parola.

Che ormai è la sacra risposta che ti danno ogni volta tutti gli adoratori del nuovo(?) verbo fumettistico per zittirti sul nascere. che amarezza...

@Machen @Lord Blendings quoto tutto. Prima anche per me le uscite mensili e le varie pubblicazioni extra erano attese con trepidazione. Leggevo ogni albo con grande attenzione e trasporto. Da qualche anno a qusta parte ho iniziato a leggere con meno attenzione (e molto, molto meno trasporto). Oggi sono arrivato spesso a sfogliare gli albi in maniera svogliata: magari cerco di trovarci qualcosa, elementi coinvolgenti, atmosfere dylaniate, ma quel che rimane è - spesso - poca roba. Un chiaro segnale. E, come sostenuto in altri momenti, non è per via del fatto che sono cresciuto/siamo cresciuti, ma per la mancanza di sostanza in una testata ormai vuota. Il disinteresse generale sembra crescente, e questo dovrebbe far riflettere chi si trova a gestire tutto il baraccone. E, invece di mettere muri e barricate, tappandosi le orecchie per non sentire, invece di reiterare continui scontri verbali con frange di pubblico che manifestano apertamente un certo malumore, un certo curatore dovrebbe manifestare minore impermeabilità e capire che determinate cose andrebbero riviste. I contestatari, ormai tanti, non sono - come sottolineato vari post fa - congreghe di haters (organizzate e con il solo scopo di fare a pezzi tutto) ma frange eterogenee di pubblico che hanno le scatole piene di storie vuote, trovate ad effetto e atteggiamenti sprezzanti da parte di chi invece dovrebbe avere il buon gusto di dimostrare un minimo in più di malleabilità.
Detto ciò penso che oggi prenderò in considerazione di leggere con calma il maxi e il color, comprati, sfogliati e lasciati sulla scrivania (anche perché sembra, a leggere vari commenti sul forum, che non siano male. Vediamo.).

Ma infatti, come ho più volte ribadito, come fa il forum ad essere un covo di haters se inizialmente Recchioni è stato accolto come il salvatore della patria? E nel mio caso particolare, iscritto da settembre 2005, come posso odiare una persona per "professione" in codesto spazio quando 14 anni fa manco sapevo dell'esistenza di un Recchioni tra i "fumettari" italici?