Cravenroad7

OT Anche se a me il Casertano morbidoso stile crumb/pazienza de il progetto o memorie dal sottosuolo non mi dispiaceva...esperimenti gustosi, seppur i picchi siano riconducibili tutti al primo periodo citato da voi altri. fine OT

Albo molto bello, uno dei migliori degli ultimi anni, brava Paola.
Casertano sottotono.
Cavenago fa sempre bellissime copertine, ma nella maggior parte dei casi non ci azzeccano nulla con la storia.

come fate a giudicare negativamente quest albo?
trama originale,fila via tutto d'un fiato,non c è la solita fidanzata di turno e rania a guastare le tavole...
Forse perche non mi aspetto piu i capolavori riesco ad apprezzare ciò che pasa il convento...

salvo solo la copertina, come esercizio numero sei mi ha annoiato dall’inizio alla fine. voto 5

Sono d'accordo. La noia ormai regna sovrana...se tutto va bene.

Mi avete fatto venire voglia di rileggere L’inquilino del terzo piano. L’albo del mese non mi ha entusiasmato, ma c’e peggio. L’idea non è male, forse troppo stirata per rienpire l’albo.

comunque nella copertina
Quando non hai veramente un cazzo da scrivere su una fascetta

Non avrei scomodato Luchino Visconti per un titolo che sopravvaluta la storia.

Copertina in perfetto stile horror (Gigi Cavenago convince sempre più e non fa rimpiangere Stano) e una Paola Barbato ambiziosa (troppo). Forse stona il tratto naif di Casertano, ma in un certo senso ho visto nelle sue tavole un continuo con "Il Progetto" di Sclavi.

Le premesse sono ottime, a partire dal dibattito tv con l'interessante personaggio di Primorose che "asfalta" Dylan.

Scomodare un pensatore profondissimo come Pierre Teilhard de Chardin (tra l'altro rivalutato persino da Ratzinger) può portare a scottature. L'uomo noetico parte da Platone, ci sono secoli di filosofia e ridurre la discussione in una storiella splatter fa rimpiangere la Baraldi (almeno lei è sincera nelle trame teen). Ed è quello che succede alla Barbato. La setta è presentata bene, candida all'apparenza e crudele nei fatti. Come pensa Dylan, potrebbe essere la solita setta di pazzi. Non lo è, anche per il perverso gioco a cui sottopongono dei luminari.



Alla Barbato sarebbero servite circa 300 pagine, un Maxi intero. Il povero de Chardin si rivolterà nella tomba a sapere di essere trattato come un santone da 4 soldi.


Capisco il disagio di tanti. Scherzate con i fanti, ma lasciate stare santi (in questo caso gesuiti apocrifi).

La saga della meteora continua con i suoi pregi e difetti.Quello che doveva essere un evento,caratterizzato dalla parola "continuity" sta diventando purtroppo...una serie di storie abbastanza slegate,o almeno non cosi fortemente dipendenti l'una dall'altra,o da una trama reale di fondo...che restano una "saga" in virtu' di poche pagine,di qualche elemento.Poca roba.La pazzia dilaga,ok.Ma basta questo?...mmm.
L'albo del mese richiama alla mente uno dei piu' belli della Barbato,"Necropolis"...e ha un buon impatto iniziale.Premesse piu' che interessanti per una storia che comunque scorre,si lascia leggere,desta curiosita'.Ma che nella seconda parte mostra decisamente il fianco,con soluzioni troppo semplicistiche per arrivare alla conclusione.
Peccato perche' ripeto,la prima meta' era di buonissimo livello e lasciava pensare a una quadratura del cerchio importante.
Pertanto,resta un albo riuscito a meta'...piacevole,buon ritmo e tutto,ma con un senso di amaro in bocca per aver mantenuto la premessa.

Tuttavia,ribadisco...quello che veramente non convince ancora,e' tutto il discorso della continuity.Non e' stata presa questa strada con decisione.

Davvero, davvero un ottimo albo. L'idea di base del ritorno alle origini attraverso la via del rinnego delle proprie convinzioni verso un'involuzione ricercata, l'ho trovata molto affascinante.

Per quanto riguarda la distribuzione di un video violento: una possibile spiegazione della mancata censura può essere l'hackeraggio dei filtri nei vari social (un'organizzazione che ha messo in piedi un'operazione del genere per arrivare al proprio scopo ha sicuramente un reparto informatico potente). Considerato poi la distribuzione virale che fa si che un contenuto di un qualsivoglia genere si propaghi a macchia d'olio, è sempre difficile controllarla.

Barbato sa benissimo che questa storia ricorda sempre la sua Necropolis, e quindi fa una cosa che ogni autore obbligato dall'ispirazione a tornare su certe situazioni/ambientazioni (ad esempio Stephen King) fa: lavora sui personaggi, cercando di variare rispetto alla volta precedente. La coprotagonista qui, non credo a caso, è una "vecchia" ricercatrice ripetto alla giovane biondona di Necropolis, e pure l'arco narrativo delle due co-protagoniste è ovviamente diverso. L'attenzione con cui l'autrice pensa ai particolari con cui infarcire i suoi canovacci le permette di differenziare le due storie ancora di più, oltre che ad approfondire temi di base estremamente diversi. Il risultato è che le due storie le vedrei benissimo raccolte in un singolo volume.

Finalmente un albo con qualche idea, e pure raccontata bene, in quello stile distopia claustrofobica à la "Necropolis" e "La gabbia" su cui Paola Barbato é rodata. Bel personaggio la coprotagonista, bella la coreografia delle varie morti e torture. La parte finale é un po' semplicistica e frettolosa, ma questo non toglie poi molto al piacere della lettura. Promosso.

sufficiente

Albo interessante, ben scritto, ben disegnato e che porta avanti la trama sulla meteora.
Il mio voto è un bel 7,5.

Tutto sommato gradevole autocitazione barbatiana. Parte forte e sembra promettere bene, con un Dylan che indaga in una semi-trasferta. Mi aspettavo un po' più di inquietudine e di senso di disagio, come era in Necropolis. Ma erano altri tempi e un'altra linea editoriale.
Da circa pagina 60 in poi scivola lentamente verso un finale noioso, senza guizzi, con Dylan paladino della giustizia e dell'armonia. E quello che si è letto prima non giustificherebbe un voto più alto di 6.5.

Onestamente, non ho compreso le diverse critiche a Casertano. A me è piaciuto, disegna un Dylan ancora abbastanza genuino e originale. Non è chiaramente più quello degli esordi, ma ho visto anche di peggio negli anni passati. La grande quantità di sfondi bianchi non aiuta.