Niente di eclatante alla fine
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L'atmosfera gotica ed i disegni sono l'unica cosa che "effonde" un valore aggiunto. Per il resto parliamo di due storielle - specialmente la prima - abbastanza elementari e senza guizzi. Non basta rievocare certi romanzi/ambientazioni d'epoca con costruire storie "di peso", nel senso di avvincenti.
Sclavi era un maestro nelle rivisitazioni dei temi/personaggi da romanzo Vittoriano (v. Jack the Ripper, Frankenstein, Carmilla, D.Gray, Castello d'Otranto, etc) d'epoca. Calare Dylan in quel periodo non implica necessariamente uno sviluppo di qualcosa di interessante, atrofizzato da cose già straviste e riprese a josa in qualsiasi media attuale... e Ann Rice ci perdoni. In pratica qui si vede un Dylan damerino wildiano e poco più, senza Maggiolone né smartphone. Forse qualcuno si è illuso (o si illuderà, visto quanto si augura per il futuro) di trovarci qualcosa tipo
Penny Dreadful, la serie tv ambientata in epoca Vittoriana con mostri a tema... ma siamo lontani secoli luce
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In più ci sono almeno un pajo di sfasature e geo-anacronismi non da poco... mentre per uscirsene da un
cul de sac stantio ci si ritrova sul finale con una soluzioncella bislacca, che strappa qualche sorriso più che qualche brivido - lo dirò sotto spoiler.
Se volete leggervi una storia breve sclaviana davvero gotica sui succhiasangue, provate a recuperare quella perla de
Il Ritorno del Vampiro (
Almanacco#3) e leccatevi i baffi, di plasma
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]...[
SPOILER §§§ SPOILER §§§ SPOILER §§§L'ultimo viaggio del DemeterTesti 5 - ; Disegni 7Buoni i disegni; sui colori non mi trovo tanto, per quel giallino/ocra insistito sparato lungo una notte di tempesta in pieno mare... cominciando da un lago. Perché la storia parte da Varna, sul Mar Nero, e per arrivare ad Albione ci vorrebbero mesi con un vascello a vela, mentre qui la percezione del tempo è totalmente sfasata, almeno da come parlano i personaggi e secondo il diario di Dylan
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La storia in sé dovrebbe essere concitata, visti gli accadimenti tempestosi, ma si perde nella schiuma di continue nuvolette dialogate in puro stile gualdoniano... tipo personaggio che apre la porta e dice "sto aprendo la porta". E tutta questa passione per la brusca vita da cambusa meriterebbe una ripassata da Kipling, Conrad o Melville, perché i marinai di Guald... ehhm, Gualtieri sono davvero annacquata cosa.
Nonostante sia breve e si trovi sulle acque, non scivola proprio. Lo scontatissimo scontro finale si succhia 17 pagine su 47 di dissanguata sceneggiatura senza che il parapiglia voglia toccare il nerbo di qualcosa in particolare.
Un mezzo naufragio in pratica, come da titolo
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La grande pestilenzaTesti 6 1/2 ; Disegni 8 +Questa va meglio, perché Accatino indubbiamente sa scrivere, ma la materia latita di brutto lo stesso.
Se non altro i personaggi parlano meno, striscia un po' di sana inquietudine gotica (complici gli ottimi disegni: v. scena nel cimitero o vampirizzazione di Costance), ma i deliri altisonanti di Renfield dopo un po' scassano. Buono Groucho contro le assicurazioni, meno Bloch di puro contorno. Hawkins-committente meno che inutile, il dottorino simpatico, ma non può andarsene in giro con quella
mise in camice a fine '800 (p.73)
Come fatto notare da altri i film di
Méliès uscirono ben dopo la data supposta di questo episodio - 24 anni prima della Prima Guerra Mondiale, quindi 1890 pressappoco, contro il 1896 della prima pellicola del regista.
C'è qualcosa che non va, temo, anche
in quello che succede da pagina 57 e 61, a livello successione nello storyboard & sua logica interna. Dylan trova la balia e la culla; subito dopo vediamo l'infante lasciato presso una chiesa... come se l'avesse portato Dylan stesso, perché spedirci la balia assonnata dietro chissà quale discorso persuasivo mi sembra dura. Invece dopo questo scena rivediamo Dylan indietro nella magione che lui stesso ha dato alle fiamme(purificatrici), prima di salire in carrozza. Sorry, ma non quadra...
La cosa simpatica e bislacca - ma che alla fine sembra involontariamente comica - è lo spegnersi del terrrrrribile maestro di tutti i vampiri causa malattia venerea per contaminazione con sangue poco nobile. Dove non poté la santa croce poté la poco santa croce di molti: la fregna - zozza nella fattispecie.
Tacco, stragnocca e Venere riducono l'uomo nero in cenere... e Van Helsing si ritrova disoccupato
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Adesso non so se ci sono dei collegamenti sottotraccia a questo escamotage, ma tra le altre cose si dice che lo stesso
Stoker fosse morto di sifilide, mentre a quei tempi qualcuno incolpò davvero i dentuti non-morti per il propagarsi di epidemie come la tubercolosi e la sifilide ... appunto, che nei quartieri fatiscenti di Londra pullulavano ben più di una supposta pestilenza vampirica.
Non credo Dylan avesse dei rapporti protetti, quindi anche lui prima o poi ci cascherà/contaminerà se continua a fare il donnajolo dandy d'epoca. Se lo becca
Harlan Draka gli ficca un condom in testa, giusto per fargli capire che è una testa di c...
ALOHA INTERVISTA CON L'EMATOLOGO,
MA PRIMA CON L'INFETTIVOLOGO
PASSANDO DALL'UROLOGO