Cravenroad7

La "novità" del Pianeta dei Morti a me non dispiace affatto, nonostante il rischio di avvitamento su se stesso, ma come si sperimentano scenografie future, così è lecito farlo per il passato, magari non puntando solo su icone ultra-masticate, digerite, ma prendendo spunto da soggetti ispiratori meno abusati. Secondo me, parere personalissimo, l'eccesso di contemporaneità ammorba un po', ogni tanto è bello vagare in periodi diversi, anche per i disegnatori coinvolti. Interessante l'utilizzo della simbologia cristiana, non ricordo quante altre volte fosse stato toccato da fumetti Bonelli ma questo numero ne era pervaso, tematica già presente nel numero precedente di Ambrosini che tante polemiche aveva suscitato. Riletto, ho apprezzato anche i toni cupi del colore, così come non mi era dispiaciuto lo straniante Dylan-Creepy Past. Si possono giustamente criticare tutti gli albi, però bisogna riconoscere al curatore il merito di aver ben delineato una linea particolare per ogni testata, dalla continuity più o meno serrata del mensile allo sperimentalismo del Color, dal "conservatorismo" Old Boy alla distopia dello Speciale, con la miniserie sclaviana in lavorazione. Mancheranno i capolavori assoluti, ma dopo 32 anni e mezzo di uscite e una striscia paludosa di almeno 120 numeri personalmente credo di aver assistito davvero a ben peggio.

Ma per favore. Tralasciamo la continuity improvvisata a membro di segugio, ma il color la linea editoriale l'ha completamente persa da quando ha la stessa foliazione del mensile. L'unica collana che funziona è il pianeta dei morti ma quella era già in cantiere da un pezzo.
E chi li ha mai voluti i capolavori...

Piaciuto moltissimo, anche l'idea di presentarlo con due storie scritte e disegnate da quattro autori differenti. Colori e disegni di entrambe le avventure mi hanno affascinato, ammaliato e in alcuni casi anche inquietato soprattutto la seconda storia, che ha una colorazione davvero ottima e un'atmosfera lugubre.
Il finale non mi ha convinto molto, per questo motivo non ho messo il massimo dei voti, ma è stata decisamente una'ottima lettura! Spero che questo mondo e questo Dylan non siano stati un "one shot", bensì che venga riproposto in futuro!

Dear Boy @ : Io resto della mia opinione, poi ognuno può esprimere le proprie opinioni. Posso dissentire su certe uscite pubbliche del curatore, e non amare alcuni suoi numeri (tipo Il cuore degli uomini) ma in piena onestà intellettuale dopo i periodi rujani o gualdoniani non me la sento proprio di affermare che non ci sia un disegno ben studiato nella varietà delle testate. Il Color alterna storie uniche, due storie, tre storie, non mi sembra che la foliazione impedisca in alcun modo di sperimentare, e con lo Special è la mia collana preferita. Wickeford mi ha abbastanza deluso, anche se le premesse erano buone, poteva essere la base per un altro tipo di proposta dylaniata, un "quiet horror" alla Charles Grant, o uno studio delle piccole malvagità di un paesino senza bisogno di eclatanti eccessi, però dare spazio al privato di Bloch era opportuno. Poi si può dire o pensare qualunque cosa, criticare è estremamente facile e indolore, e in questo periodo avremmo la Coppa del Mondo di specialità assicurata.

Niente di eclatante alla fine .
L'atmosfera gotica ed i disegni sono l'unica cosa che "effonde" un valore aggiunto. Per il resto parliamo di due storielle - specialmente la prima - abbastanza elementari e senza guizzi. Non basta rievocare certi romanzi/ambientazioni d'epoca con costruire storie "di peso", nel senso di avvincenti.

Sclavi era un maestro nelle rivisitazioni dei temi/personaggi da romanzo Vittoriano (v. Jack the Ripper, Frankenstein, Carmilla, D.Gray, Castello d'Otranto, etc) d'epoca. Calare Dylan in quel periodo non implica necessariamente uno sviluppo di qualcosa di interessante, atrofizzato da cose già straviste e riprese a josa in qualsiasi media attuale... e Ann Rice ci perdoni. In pratica qui si vede un Dylan damerino wildiano e poco più, senza Maggiolone né smartphone. Forse qualcuno si è illuso (o si illuderà, visto quanto si augura per il futuro) di trovarci qualcosa tipo Penny Dreadful, la serie tv ambientata in epoca Vittoriana con mostri a tema... ma siamo lontani secoli luce .
In più ci sono almeno un pajo di sfasature e geo-anacronismi non da poco... mentre per uscirsene da un cul de sac stantio ci si ritrova sul finale con una soluzioncella bislacca, che strappa qualche sorriso più che qualche brivido - lo dirò sotto spoiler.

Se volete leggervi una storia breve sclaviana davvero gotica sui succhiasangue, provate a recuperare quella perla de Il Ritorno del Vampiro (Almanacco#3) e leccatevi i baffi, di plasma .

]...[


SPOILER §§§ SPOILER §§§ SPOILER §§§



L'ultimo viaggio del Demeter
Testi 5 - ; Disegni 7

Buoni i disegni; sui colori non mi trovo tanto, per quel giallino/ocra insistito sparato lungo una notte di tempesta in pieno mare... cominciando da un lago. Perché la storia parte da Varna, sul Mar Nero, e per arrivare ad Albione ci vorrebbero mesi con un vascello a vela, mentre qui la percezione del tempo è totalmente sfasata, almeno da come parlano i personaggi e secondo il diario di Dylan .

La storia in sé dovrebbe essere concitata, visti gli accadimenti tempestosi, ma si perde nella schiuma di continue nuvolette dialogate in puro stile gualdoniano... tipo personaggio che apre la porta e dice "sto aprendo la porta". E tutta questa passione per la brusca vita da cambusa meriterebbe una ripassata da Kipling, Conrad o Melville, perché i marinai di Guald... ehhm, Gualtieri sono davvero annacquata cosa.
Nonostante sia breve e si trovi sulle acque, non scivola proprio. Lo scontatissimo scontro finale si succhia 17 pagine su 47 di dissanguata sceneggiatura senza che il parapiglia voglia toccare il nerbo di qualcosa in particolare.
Un mezzo naufragio in pratica, come da titolo .



La grande pestilenza
Testi 6 1/2 ; Disegni 8 +

Questa va meglio, perché Accatino indubbiamente sa scrivere, ma la materia latita di brutto lo stesso.
Se non altro i personaggi parlano meno, striscia un po' di sana inquietudine gotica (complici gli ottimi disegni: v. scena nel cimitero o vampirizzazione di Costance), ma i deliri altisonanti di Renfield dopo un po' scassano. Buono Groucho contro le assicurazioni, meno Bloch di puro contorno. Hawkins-committente meno che inutile, il dottorino simpatico, ma non può andarsene in giro con quella mise in camice a fine '800 (p.73)

Come fatto notare da altri i film di Méliès uscirono ben dopo la data supposta di questo episodio - 24 anni prima della Prima Guerra Mondiale, quindi 1890 pressappoco, contro il 1896 della prima pellicola del regista.
C'è qualcosa che non va, temo, anche in quello che succede da pagina 57 e 61, a livello successione nello storyboard & sua logica interna. Dylan trova la balia e la culla; subito dopo vediamo l'infante lasciato presso una chiesa... come se l'avesse portato Dylan stesso, perché spedirci la balia assonnata dietro chissà quale discorso persuasivo mi sembra dura. Invece dopo questo scena rivediamo Dylan indietro nella magione che lui stesso ha dato alle fiamme(purificatrici), prima di salire in carrozza. Sorry, ma non quadra...

La cosa simpatica e bislacca - ma che alla fine sembra involontariamente comica - è lo spegnersi del terrrrrribile maestro di tutti i vampiri causa malattia venerea per contaminazione con sangue poco nobile. Dove non poté la santa croce poté la poco santa croce di molti: la fregna - zozza nella fattispecie. Tacco, stragnocca e Venere riducono l'uomo nero in cenere... e Van Helsing si ritrova disoccupato .
Adesso non so se ci sono dei collegamenti sottotraccia a questo escamotage, ma tra le altre cose si dice che lo stesso Stoker fosse morto di sifilide, mentre a quei tempi qualcuno incolpò davvero i dentuti non-morti per il propagarsi di epidemie come la tubercolosi e la sifilide ... appunto, che nei quartieri fatiscenti di Londra pullulavano ben più di una supposta pestilenza vampirica.

Non credo Dylan avesse dei rapporti protetti, quindi anche lui prima o poi ci cascherà/contaminerà se continua a fare il donnajolo dandy d'epoca. Se lo becca Harlan Draka gli ficca un condom in testa, giusto per fargli capire che è una testa di c...


ALOHA INTERVISTA CON L'EMATOLOGO,
MA PRIMA CON L'INFETTIVOLOGO
PASSANDO DALL'UROLOGO

bellissimi i disegni e i colori, e pure le storie sono carine, voto 7

forse la prima storia in cui dylan si scontra con dracula , piacendomi i mostri classici questo è un albo da tenerne conto , anche se è un dylan alternativo.
Certo a ridosso del teamup con morgan lost , questi dylan alternativi cominciano a diventare troppi.
Ma in questo caso per avere a che fare col dracula originale non c’era alternativa , e poi i vampiri nelle storie moderne sono diversi , sono quasi delle sette o fanno i dj.
I colori mi sono piaciuti.
In certi momenti dylan troppo simile all’originale.
Buona storia , ma secondo me non bisogna andare oltre a questo albo.

aridatece la carta patinata e più pagine

Sinceramente entrambe le storie mi hanno profondamente annoiato. Tutto già visto.
Belli i disegni e i colori, comunque.

L’esperimento mi ha divertito, soprattutto se visto nella sua interezza, laddove colori e atmosfera giocano un ruolo importante. Ma nel dettaglio la prima storia è molto didascalica e senza una sorpresa che sia una. Alcune sequenze risultano frettolose, come se mancasse lo spazio per svilupparle. La seconda ha a mio avviso più mordente, ma comunque non mi ha esaltato il finale in cui ** SPOILER ** non è Dylan a sconfiggere Dracula ma la malattia venerea. Wtf?

L'ho trovata l'idea più carina della storia, non originale, ma di certo più interessante della classico Dylan, o chiunque dei personaggi, che sconfigge il mostro.

I gusti non si discutono. A me è piaciuto l’inizio veloce e l’atmosfera ma il finale mi ha lasciato perplesso. Cosa ne pensi invece della prima storia?

Dopo un paio di numeri saltati ritorno al color, colpa o merito del cofanetto per i tarocchi.

Buon albo, mi ha lasciato soddisfatto.
Esperimento ben riuscito, l'atmosfera gotica del XIX secolo si sposa bene con dylan e groucho che si muovono naturali e a loro agio. Ripetere la cosa? Può funzionare ma con piccole dosi.
Seconda storia leggermente superiore, nonostante qualche dubbio che qualcuno qui sopra ha già messo in evidenza, ma si va avanti fino alla fine con una lettura piacevole.
Disegni straordinari, ed anche qui la mia preferenza va alla seconda storia in una vittoria ai punti. Molto gradito l'omaggio all'esorcista!

anche a me questo color vittoriano è piaciuto, soprattutto per come è stato calato bene Dylan nel contesto.
qualche altro sporadico episodio in futuro (sempre sul color), sarebbe sicuramente ben accetto