Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: ven set 21, 2018 7:28 pm 
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Iscritto il: gio feb 28, 2013 1:39 pm
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Ciao ragazzi, non scrivo da anni. Volevo solo dire che ho completamente smesso di leggere Dylan, dopo aver tentato di leggere gli ultimi e, specialmente, quello di Sclavi. Non sono perniente convinto che sia stato Sclavi a scriverlo, ma questo è un altro argomento. Probabilmente mi bannerete per questo messaggio, ma ormai non mi interessa più. Volevo solo dire a Recchioni (e lo hanno gia detto in molti) che volontariamente o meno ha distrutto Dylan Dog. Ha trasformato un fumetto che, nonostante ispirato da film e letteratura americani, è sempre stato un fumetto italiano. Recchioni, invece di riaccendere lo spirito italiano, cosa che lo rende unico, ha fatto la cosa più banale, che ogni film, videogioco, libro sta facendo in questo momento, introdurre minoranze etniche. Wow, che idea originale. Ebbene, come si poteva immaginare, non ha contribuito a niente rovinare un personaggio italiano (in tutto tranne che nel nome) nello stesso modo in cui ogni sinistroide dell'industria dell'intrattenimento ha rovinato ogni personaggio. Non c'è più alcun motivo per leggere Dylan, posso leggere qualsiasi fumetto americano o inglese. Addio ragazzi

PS: non sono italiano
PPS: Recchioni probabilmente risponderà come al solito dicendo che non capisco nientee che non c'è stato alcuno "spirito italiano" in Dylan Dog. Lo faccia pure se lo rende contento


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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: ven set 21, 2018 10:46 pm 
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Iscritto il: mar ago 20, 2013 2:40 pm
Messaggi: 2427
Località: Pianeta Terra
Anch'io come te ho smesso di leggerlo, dopo più di vent'anni. Sarà che sono invecchiato, sarà che il fumetto è stato snaturato, sta di fatto che per quanto mi riguarda il Dylan Dog attuale non ha più ragione di esistere.

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...M...


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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: sab set 22, 2018 3:00 pm 
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Iscritto il: dom giu 23, 2013 6:28 pm
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Il grooming è un concetto difficile da spiegare in USA, complicatissimo da recepire nella cultura italica


Ultima modifica di Walecs il lun ago 03, 2020 10:29 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: sab set 22, 2018 4:21 pm 
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Iscritto il: lun mar 07, 2011 5:16 pm
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Walecs ha scritto:
ignorando (volutamente o meno) che, a noi appassionati, del successo commerciale della testata o degli indici aziendali della Bonelli frega meno di zero.

Non concordo al 100% con questa affermazione, ma non perché le vendite siano la cosa di cui debba importarci più di tutte, bensì per il fatto che se dylan diventò il secondo fumetto d'Italia, con più di 200 000 copie mensili fu soprattutto perché le storie erano bellissime. Concentrarsi sulla qualità delle storie porta a grandi vendite, non sostituire personaggi, regalare case, trovare giustificazioni a cose ben consolidate in 30 anni che non hanno mai richiesto una giustificazione. Per questo dico che ci importa delle vendite, perché se vendesse di nuovo 200 000 copie vorrebbe dire che in edicola ci sarebbero storie bellissime.

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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: sab set 22, 2018 4:35 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
Messaggi: 11093
Nel periodo di massimo picco, tra ristampe e speciali, Dylan Dog vendeva oltre un milione di copie al mese. Per dire: solo l'inedito era quasi a 600.000.

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Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
http://luogosegreto.myblog.it/


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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: sab set 22, 2018 4:43 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
Messaggi: 2258
Prendo atto che nell'intervento in apertura "Italiano" venga visto come antitesi di "sinistroide": come a dire che le riflessioni del Dylan Dog originale non fossero le idee di un sinistroide italiano (Sclavi). E' un problema di qualità delle storie, eh, Anche se un domani Groucho (classica maschera della commedia all'italiana, vero?) venisse sostituito da un sosia di Richard Pryor, ci sarebbero modi per rendere le storie avvincenti e di qualità.

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"Per me questo spazio è morto."


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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: sab set 22, 2018 6:01 pm 
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Iscritto il: dom giu 23, 2013 6:28 pm
Messaggi: 417
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Ultima modifica di Walecs il lun ago 03, 2020 10:29 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: sab set 22, 2018 7:18 pm 
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Iscritto il: dom gen 08, 2017 4:08 pm
Messaggi: 386
raffa ha scritto:
Walecs ha scritto:
ignorando (volutamente o meno) che, a noi appassionati, del successo commerciale della testata o degli indici aziendali della Bonelli frega meno di zero.

Non concordo al 100% con questa affermazione, ma non perché le vendite siano la cosa di cui debba importarci più di tutte, bensì per il fatto che se dylan diventò il secondo fumetto d'Italia, con più di 200 000 copie mensili fu soprattutto perché le storie erano bellissime. Concentrarsi sulla qualità delle storie porta a grandi vendite, non sostituire personaggi, regalare case, trovare giustificazioni a cose ben consolidate in 30 anni che non hanno mai richiesto una giustificazione. Per questo dico che ci importa delle vendite, perché se vendesse di nuovo 200 000 copie vorrebbe dire che in edicola ci sarebbero storie bellissime.


Dylan prima era un fenomeno sociale e generazionale, cosa che adesso non è più (che lo sia stato per la qualità è indubbio, ma non solo quello anche per la totale novità e per essere una pubblicazione avanti di anni) quindi adesso che le storie diventino tutti capolavori o meno di certo non venderebbe tanto di più, cioè le cose sono staccate ormai qualità=/vendite altissime.


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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: sab set 22, 2018 7:39 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
Che la qualità ajuti, non v'è dubbio... ma di questi tempi il fumetto, inteso come media di intrattenimento, non vive un'epoca particolarmente felice in Italia, specie a livello di edicola. Quindi anche se uscissero ogni mese dei capolavori - cosa che non succederà, of course, visto il trend degli autorucoli attuali & loro priorità :? - non è che la cronica tendenza al ribasso delle vendite cambierà di molto.
E poi nel breve raggio si è anche visto che durante un periodo X l'albo Y conclamato ciofeca dal 99% dei lettori (es. Blacky :? ) vendesse quasi le stesse copie di uno di gran lunga migliore a pochi mesi di distanza.

Su una cosa però sono perfettamente d'accordo: i nuovi capibanda in redazione sono nerdosamente patiti/invaghiti delle serie tv 'mmericaneggianti, e provano a rimodulare certi tipi di serializzazione narrativa qui sopra, con risultati patetici sotto gli occhi di tutti. Spero che col tempo si accorgano quanto Dylan sia refrattario a questo formule, ma credo sia abbastanza tardi ormai... :?

ALOHA X STAGIONE Y

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: sab set 22, 2018 9:17 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
Messaggi: 2544
Località: Noland
Ormai è tardi (e sicuramente lo era già quando Gualdoni divenne curatore), ma se la qualità si fosse mantenuta abbastanza alta, facciamo dal 2005 in poi, l'emorragia di lettori sarebbe stata più contenuta e ancora oggi ce ne sarebbe qualcuno in più, ritengo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: sab set 22, 2018 11:52 pm 
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Iscritto il: lun mar 07, 2011 5:16 pm
Messaggi: 4484
Ovviamente non venderà mai come ai suoi massimi ma magari 150k, anche 200k non è teoricamente impossibile, da qualcbe parte quei lettori ci sono ancora. Però ragazzi, parliamoci chiaro: io non compro più perché le storie fanno ca... ehm... non sono più memorabili da anni. Se lo fossero ancora le starei ancora comprando. E come me tanti altri qui dentro e non. E lo diciamo sempre che non è (solo) la nostra percezione a essere cambiata.
Il problema dell'effetto blacky è che è lento: non lo vedi in 5 mesi ma in anni e anni. E così il suo contrario: una storia buona non cambia nulla, un ciclo pluriennale, una nuova sorgente fresca può invertire il trend ma appunto in anni. La vedo così.

Walecs ha scritto:
Quel che dici è vero, però in quel caso le vendite sarebbero una conseguenza, non la causa, della qualità delle storie.

Cioè, tu dici "io voglio vedere su Dylan Dog delle belle storie" - e la conseguenza saranno vendite maggiori - non "io voglio che le vendite di Dylan aumentino, perché se succede vuol dire che la qualità è aumentata" (anche perché qualità e vendite non sono necessariamente correlate).

Insomma, quando hai fame non dici "spero di andare al cesso, perché se ne ho bisogno vuol dire che ho digerito e quindi che ho mangiato" :mrgreen: Capisci il mio ragionamento?

Certo, certo, era per dire che non è vero che non ce ne frega niente delle vendite, le vendite sono (anche) indice di qualità, con le dovute eccezioni. Anche se credo che le eccezioni siano più del tipo alta qualità/basse vendite che bassa qualità/alte vendite. Quindi... viva le vendite :D

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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: dom set 23, 2018 2:48 am 
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Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
Messaggi: 2921
Sono contento di vedere e leggere che anche qualcun altro ha poca simpatia per il trend da serie tv che ha preso questo fumetto da tre anni a questa parte...una cosa che mi ha sempre fatto stridere il cervello ad ogni lettura di albo...Grazie!
Comunque, parlando in generale, è vero, come da qualcuno accennato qui, il patatrac è avvenuto da tempo, gia dalla metà dei 2000.
Se anche allora si fosse ragionato su un alzamento dell'asticella forse non saremmo arrivati a questa cura repentina e drastica adottata dai nuovi autori/coordinatori.
Invece è stato come (facendo un esempio ospedaliero) curare una ferita ad una gamba in maniera blanda, veder svilupparsi la cancrena, e infine, onde salvare il resto dell'arto, segare di netto la parte malata! zack! un bel colpo di spugna e via. togliamo il dente quando ormai era marcio, invece di averlo curato adeguatamente e per tempo...questo si è fatto...e il dolore post operatorio, lo sentiamo magari solo noi, perchè poi , grazie alla morfina, lui, il paziente forse sente anche beneficio..
se avete capito quest'ultima metafora.
Comunque ormai è un decorso irreparabile, e con tristezza mi viene da fare il confronto azzardato con una serie come i Simpson... almeno fino alle prime sei stagioni ci fu la loro età d'oro... poi il film (con cui avrebbero dovuto chiudere in bellezza) e invece si è proseguito anche li (sopratutto per mungere la vacca fino all'ultimo)
un accanimento terapeutico che li ha totalmente privati dell'anima originaria... o forse ancora, ogni prodotto, fumetto, serie tv , cicli di libri etc etc che sia, ha la sua cosiddetta "golden age" e dopodichè la sua silver age e vi a via discorrendo fino all'arido presente...
forse si tratta solo di ere geologiche che magari io o altri non riusciamo a vedere e farcene una ragione, in quanto innamorati (giustamente) di tempi migliori
e piu felici... chissà... mi piacerebbe pensarlo, ma credo che la realtà si ben piu analitica e dura. )-:

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Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
https://ilfumettarovetusto.blogspot.com/


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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: lun set 24, 2018 1:04 pm 
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Iscritto il: dom ott 18, 2015 11:10 am
Messaggi: 80
Diciamo che il post di apertura, per quanto mi riguarda, sfonda una porta aperta. Bizzarramente, sceglie di farlo impugnando come ariete una trave di merluzzo impanato: sulla tossicità dell'approccio "televisivo" non potrei essere più d'accordo; sull'individuazione del sintomo rivelatore nell'introduzione dell'elemento etnico, invece, preferisco non pronunciarmi nemmeno: se dovessi precisare la forma del mio disaccordo, mi addentrerei in zone espressive inopportunamente colorite.
Invece, posso convenire sul fatto che la gestione apatica, insapore, ma soprattutto prevedibile dell'elemento etnico, all'interno di una costellazione di piccoli tropes narrativi, rientri in una sindrome molto più ampia: una cattiva, banale gestione di ingredienti estremamente convenzionali, dissurgelati senza cerimonie e doverosamente ammanniti. Ma la domanda è: perché?
Le possibili risposte mi paiono sconfortanti. L'ottusità con cui si sta perseguendo il modello serial-televisivo per me è (nella migliore delle ipotesi) il frutto di un provincialissimo, maldestramente calcolatore, pochissimo lungimirante tentativo di prendere al volo il filobus a vapore chiamato la modernità che piace al pubblico; oppure (nella peggiore ipotesi, che temo sia la più probabile) è il prodotto di una reale, cronica insipienza culturale: l'adesione entusiastica a quel modello, nell'autentica convinzione che si tratti di una gran figata.
Adda passà 'a nuttata. Non è detto che il malato sopravviva.


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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: lun set 24, 2018 1:43 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
Felix ha scritto:
tossicità dell'approccio "televisivo"
Me la spiegate meglio questa critica? Perché io ho visto decine di bellissime serie tv che ti tenevano incollato allo schermo imprecando per l'attesa del nuovo episodio. Quindi, ma magari avesse funzionato così il nuovo corso di Dylan Dog!

Il post di apertura invece mi sembra un po' delirante tra minoranze etniche, sinistroidi e italianità.

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: Addio a Dylan Dog
MessaggioInviato: lun set 24, 2018 3:09 pm 
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Iscritto il: dom ott 18, 2015 11:10 am
Messaggi: 80
Dear Boy ha scritto:
Felix ha scritto:
tossicità dell'approccio "televisivo"
Me la spiegate meglio questa critica? Perché io ho visto decine di bellissime serie tv che ti tenevano incollato allo schermo imprecando per l'attesa del nuovo episodio. Quindi, ma magari avesse funzionato così il nuovo corso di Dylan Dog!

Il post di apertura invece mi sembra un po' delirante tra minoranze etniche, sinistroidi e italianità.



Ti dirò, caro Dear, a rileggere il thread mi rendo conto che, stando al post iniziale, la storia del "sapore televisivo" ce l'ho ficcata io a posteriori, sulla scorta della discussione successiva. Probabilmente sto entrando anch'io in area "analfabetismo funzionale"; nell'internet va sempre fortissimo.
Qua sopra effettivamente si vagheggiava solamente di Italianità e Storicità, come nello spot del Cynar con Elio e le Storie Tese.

Riguardo al fattore incollamento, invece: la fruizione delle amateodiate serie tv è molto diversa da quella di un fumetto. Di fumetti fortemente basati su intrecci di continuity e cliffhanger assassini sono sì pieni gli annali (con la Marvel a fare da capofila), ma per quanto riguarda il fumetto Bonelli, e Dylan Dog in particolare, precedenti luminosi ce ne sono pochi: in questo forum si è ipotizzato fino alla nausea che la sua intima struttura prediliga l'autoconclusività. Quante volte hai afferrato un albo di DyD mosso dall'autentica smania di leggere una parola conclusiva sul galeone e Morgana? E le volte che è effettivamente successo —il nº 100 per tutti— ne valeva poi la pena?
L'astuzia narrativa e la seduzione di Dylan Dog secondo me sta proprio in questo: di solito la promessa di una rivelazione, quando tutto funziona a dovere, manifesta, nello svolgimento, l'inconsistenza del MacGuffin fatto penzolare come un'esca. La qualità di una storia sta nella sua capacità di irretirti nel frattempo: magari nell'ultima vignetta arriverà la gratificazione di un galeone sotterraneo, ma niente di più. Nel mentre, però, ti sei goduto il labirinto di specchi di Storia di Nessuno; che per me, per fare un esempio, vale mille volte di più di qualunque rivelazione biografica sul caro Indagatore.


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