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#379 - Il tango delle anime perse
Insufficiente (1-4) 6%  6%  [ 4 ]
Mediocre (5) 9%  9%  [ 6 ]
Accettabile (6) 19%  19%  [ 12 ]
Buono (7-8) 44%  44%  [ 28 ]
Ottimo (9-10) 22%  22%  [ 14 ]
Voti totali : 64
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mar apr 03, 2018 3:09 pm 
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Onestamente non mi ritrovo in tutti questi casqué figurati d’entusiasmo per un’ordinaria storia di piatta manovalanza, che si avvale solo di qualche piroetta non ardita (v. twist bi-fantasmoso) per darsi qualche mossa sulla pista del già visto&meglio, da parte dello stesso autore :cry: .

Un passo(doble?) indietro rispetto al Simeoni dello scorso numero - su cui comunque non nutrivo grandi speranze in prospettiva - che almeno aveva avuto il buon gusto di riservarci un pugno nello stomaco sul finire e qualche trama intrecciata, mentre qui si saltella nello smielamento pietista ad oltranza, con l’ennesimo Dylan-salva-anime che sinceramente ha rotto lo swing, ed una parte finale – le ultime 30 pagine, diciamo – all’insegna dello spiritismo linearmente puerile, tipico simeonide, senza ambiguità o contorni inquietanti, banalotto e trasparente come si deve agli amanti di Scooby Doo o dei saggi col tutù prescolastici.

Resta comunque una scrittura nel complesso abbastanza valida, con Dylan in character, senza strafalcioni irritanti o pipponi retorici di contorno, condita di qualche schietta ironia e qualche scambio azzeccato, che comunque è già qualcosa sulle punte rispetto a certe spaccate (di maroni) precedenti made in Sime.
L’unico punto di vantaggio però a confronto del #378 è soltanto la tensione (“adrenalica”) maggiore nella sezione clou – mentre lì si abbondava in tiepidi raffronti/collecting data – ma alla fine è poca roba, e soprattutto devoluta ad una deludente risoluzione di mediocre spessore e rassicurante fino alla stucchevolezza. Senza contare l’handicap aprioristico di un Brindisi deformato nella grottesca controfigura incespicante di se stesso, mentre si pesta i piedi da solo con un maquillage di retini tanto snaturante quanto superfluo in diversi punti :? .

Siccome non sono in ballo grandi premi da sabato in prima serata sarò più clemente di un Mariotto qualsiasi
Spoiler!
Immagine

… e riservo un plié di circostanza sul 6 per questo albo, prima di una mi-longa relazione su alcuni dettagli:


SPOILER ⁞ SPOILER ⁞ SPOILER ⁞
SPOILER ⁞ SPOILER ⁞ SPOILER ⁞



Copertina: quando Cavenago non si auto-contempla troppo nel pittorico, la rustichezza dylaniata prende il sopravvento con mucho + gusto. L’effetto fosforescente del fantasma dà proprio quella parvenza di sacchetto di patatine/bustina di sorpresine orride che rilascia spessore da b-movie quanto basta. Bene così :wink: .

Disegni: come già detto prima questo è un tasto abbastanza dolente. Brindisi è il mio disegnatore preferito ed incarna l’anima di DD come pochi sanno fare. Ma qui non ci siamo. Tutte quelle retinature sfumate contribuiscono solo a soffocare il suo tratto in modo controproducente, se non deturpante (v. pp. 9-12 o 46 per esempio). Se era una sperimentazione meglio buttare nel cesso cavia & provette, e prepararsi per un altro test. :x:

La luminosità dettagliata tipica del suo tratto – sia quando robusto che sottile – non può trarre nulla di vantaggioso da questa pasticcesca sovrapposizione computerizzata a qualcosa di già definito. E nessun gioco di ombre ci guadagna (v. zuffa nel cimitero). Non è mica la fantascienza di Nathan Never, dove un De Angelis (rimanendo in ambito di scuola salernitana) può trovare una via più “bio-meccanizzata” per il suo tratto grazie a queste aggiunte.
Tra l’altro anche il modo in cui sono ficcati questi retini è discontinuo e difforme, con certe fasi dove prevalgono bande diagonali a tutto spiano (pp. 21-23) o dove le aggiunte sui volti delle vecchiacce pajono delle sgranature di pixel in evidenza ravvicinata, come nei televisori anni ’70. La vignettona in cui compare per la prima volta il fantasma di Lara (p.38) è semi-insulsa e didascalica, ed anche lo spettro del tizio in camicia di forza (pp.40-41) sembra un personaggio di un videogioco retrò, entro questo stile.

Molto bello soltanto il luna park abbandonato – un classico brindisiano, dai tempi di Anima Nera – , come ho apprezzato il restyling macabro di Madama la Mietitrice per questo totentanz, e qualche effetto-distorsione/incandescenza nel labirinto di specchi. Non ho capito a cosa servisse un cameo gratuito in primo piano di David Duchovny a pag.16 , o fino a quanto non si sia sentito massacrato nella tomba l’innocente Rubens per trovarsi cameizzato lowcost pure lui a pag. 89 :dito:

[…]


Tornando alla storia… non c’è molto da dire… :o

L’inizio era stato caruccio per la simpatica scorbuticheria di Paul ed il suo modo di interagire con Dylan a suon di diktat. Sembrava un personaggio interessante sospeso tra cinismo e romanticume, ma alla fine s’è perso storia facendo, senza sviluppi o attività particolari :| .
Forse c’è un corto circuito narrativo tra pagina 9 e 10-11, perché dopo la presentazione sull'uscio Dylan arriva a parlare immediatamente di “perdita di persona cara/moglie defunta” senza che Paul abbia fatto verbo in materia, a parte l’allusione ad una più generica forma di “disperazione”.

L’excursus cimiteriale è azzeccato per permetterci di assaporare un po’ di azione (featuring Groucho) splatter e di capire come anche i fantasmi abbiano i loro rimorsi… tema del mese, inciso a nove colonne, non dovesse esser stato chiaro. Come detto prima, Brindisi contribuisce a non infondere particolare spessore all'evocazione di Lara (pp.34-43), ma questo genere di scene con la Trelko è più nelle corde di una Barbato, parlando di tensione spirituale occulta, mentre Simeoni si adagia nell’ovvio per educande. Se non altro la sua vecchia Maria funge da ottima sostituta del GPS ( :?: :!: p.46), unico gingillo digitalizzato che Simeoni ci risparmia, dopo l’aggiunta coatta ed iper-reclamizzata del notebook, la mail personalizzata, il lessico webbaro… che ormai credo siano delle ossessioni personali degli autori per dimostrarci a più riprese di esser al passetto coi tempi, o coi volantini dell’Euronics :mrgreen:

Buono il twist sviante sullo sdoppiamento della realtà percepita dai fantasmi ad opera di Lara in carne & tacco12 (p.50), come i fankuli ripetuti del vecchio Benson contro quelle carogne delle compagnie assicurative (pp.57-60). Noi in Italia siamo abituati a puntare il dito contro la sanità pubblica, ma vi assicuro che il vero orrore è mettere la propria salute nella mani di queste compagnie private di sciacalli, come avviene in stati in-civilizzati tipo USA, dove possono attaccarsi a qualsiasi postilla contrattuale per non fornire le cure adeguate alla tua malattia, nonostante tu abbia pagato per anni la tua maxi-polizza :evil: :evil: :evil: .

Non buono (se non urticante fino allo spasmo) il pietismo di routine più volte accatastato sulle spalle di Dylan (p.20, etc), che infine qui vediamo far da bàlia ad uno spettro in balìa di stati confusionali: gli abbracci e le rassicurazioni date al giovane Benson sono di un tasso glicemico insopportabile (pp.74-76) e tra l’altro contribuiscono alla risoluzione del caso in modo tanto floscio e lineare – ti slego e quella è la porta… - da far naufragare qualsiasi speranza di ”incubo” in quanto tale.
Per salvare un po’ la baracca del pathos con un quantum di adrenalina, Simeoni aggiunge qualche ostacolo al ritorno di Dylan tra noi con la comparsa della Morte… piuttosto insignificante per contenuti e partacce sentenziate. Inoltre ben 5 pagine di digressione riempitiva ed insipiente coreografia (83-87) sono devolute all’insegna del citazionismo più gratuito, con l’autocompiaciuta ricomparsa fuori fase di un fantasma già risolto come il mai-defunto Timmy del #378, che non aggiunge nulla a queste scenette, se non la conferma della loro mediocre fattura :( .

Le ultime 6 innocue pagine hanno solo la funzione di scorrere placidamente confermando il balletto di quello che già si sapeva, senza alcuna etoile che si libri verso chissà quale ensemble narrativo. Fine delle danze; invece di una rosa argentina tra le labbra, ci rimane una pezzetto di prezzemolo bresciano tra i denti :3 .

MI QUERIDA ALOHA
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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mar apr 03, 2018 6:01 pm 
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Iscritto il: dom ott 08, 2017 6:35 pm
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vado controcorrente, a me questa storia non è piaciuta ed è la seconda volta di fila che spinto dall'entusiasmo per i commenti positivi letti sul forum che poi alla fine rimango deluso. non sono abbastanza tecnico per commentare copertina e disegni, ma sinceramente mi aspettavo di più da una storia che ha ricevuto ad ora 27 voti tra il 7 e il 10. Mi limito a dire che Groucho forse è meglio se lo mandano in pensione come Bloch se devono continuare a fargli dire battute di questo genere, su tutte la barzelletta tra marito e moglie vecchia e brutta più di mia nonna. anche tirare fuori il povero Timmy in nome di una continuità tra le storie che ha un po' stancato se il risultato è quello visto fino ad adesso, non l'ho trovata una mossa azzeccatissima come la parentesi al cimitero che mi è sembrata più un riempitivo che altro. anche stavolta ho fatto fatica ad arrivare alla fine della storia, purtroppo ultimamente mi sta capitando un po' troppo spesso. votato 4.


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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mar apr 03, 2018 11:03 pm 
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Iscritto il: mar nov 28, 2017 7:53 pm
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Cita:
SPOILER

A me francamente ha restituito il contesto lavorativo ragionevole di un indagatore dell'incubo. Ovvero: nel frattempo porto a termine il lavoretto che avevo preso in carico.
Oltre al fatto che gli offre lo spunto per ragionare sulla sospensione delle anime in una zona limbica, finché non trovano la pace (che si raggiunge anche con una badilata).
Il siparietto per me è gustosissimo, utile, mi ha dato una gioia immensa vedere Dylan alle prese con uno zombie e in un cimitero per di più. Ci sta da dio, anche nel mezzo.
Allontana inoltre uno degli aspetti che più odio fra gli stereotipi dylaniati: questa continua mancanza di lavoro o di lavoro portato a compimento, per cui sembra sempre che Dylan viva d'aria e non guadagni mai niente.
In bolletta ci sta, che non veda clienti da mesi [cit.] non lo sopporto (per quanto parte del personaggio).


Ti do ragione su tutte le meccaniche narrative da te citate, è bello avere accesso anche a casi "secondari" di Dylan che ci fanno capire che effettivamente il suo è un lavoro vero e che quest'uomo e il suo assistente non si nutrono solo d'aria e di bollette non pagate. Detto ciò mi sorprende di essere l'unico ad essersi smarrito al giro pagina, ritrovandosi addirittura a scorrere indietro l'albo alla ricerca di una connessione fra la scena cimiteriale e la storia fino a quel punto. Un secondo prima la Trelkovski gli offriva la cena, un secondo dopo eravamo in una situazione che non c'entrava assolutamente nulla con quanto narrato fino ad allora (e non in modo onirico e magistrale come in una "Storia di Nessuno" o in una "Morgana"). A mio avviso, dal momento che i gusti altrui li rispetto comunque sempre, la cosa si poteva risolvere tranquillamente con una didascalia ad indicare un mutamento temporale ( ad esempio: "Cimitero di ... - La notte successiva" ) e questa mancanza di appigli alla lettura mi ha sinceramente infastidito anche perché è la prima volta che mi succede leggendo DD. Detto ciò è l'unica falla che ho percepito in una storia gradevole e ben confezionata.


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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mar apr 03, 2018 11:11 pm 
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Iscritto il: mer mar 27, 2013 12:26 am
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La storia in sé non mi pare granché...
La cover non mi piace (così trashona e con i personaggi piccoli e poco curati, soprattutto Dylan che è poco più che abbozzato).
Belli i disegni di Brindisi ma senza i retini...


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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mar apr 03, 2018 11:35 pm 
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Iscritto il: sab dic 29, 2012 8:06 pm
Messaggi: 638
Località: un ROMEvarlo a Ferrarendàrt
(Sono uno della maggioranza che ha votato buono, ma la storia l' ho giudicata solo accettabile, mentre sui disegni non ho percepito nulla di sbagliato o fuori luogo durante la lettura e per me questo conta ... poi è Brindisi, con il suo tratto perfetto e inconfondibile, e tutte queste tecniche aggiuntive per me sono solo un bonus che me lo fanno apprezzare ancora di più).

Una cosa mi pare strana riguardo la trama, che solo a me abbia dato fastidio
Spoiler!
L' espediente delle realtà parallele davvero troppo gratuito narrato in questo modo. Concetti così profondi e sconvolgenti necessiterebbero di qualche parola in più per giustificarli secondo me ...


Cita:
Detto ciò mi sorprende di essere l'unico ad essersi smarrito al giro pagina, ritrovandosi addirittura a scorrere indietro l'albo alla ricerca di una connessione fra la scena cimiteriale e la storia fino a quel punto. Un secondo prima la Trelkovski gli offriva la cena, un secondo dopo eravamo in una situazione che non c'entrava assolutamente nulla con quanto narrato fino ad allora (e non in modo onirico e magistrale come in una "Storia di Nessuno" o in una "Morgana"). A mio avviso, dal momento che i gusti altrui li rispetto comunque sempre, la cosa si poteva risolvere tranquillamente con una didascalia ad indicare un mutamento temporale ( ad esempio: "Cimitero di ... - La notte successiva" ) e questa mancanza di appigli alla lettura mi ha sinceramente infastidito anche perché è la prima volta che mi succede leggendo DD. Detto ciò è l'unica falla che ho percepito in una storia gradevole e ben confezionata.

Qui pure io ero rimasto sconcertato lì per lì, ma in effetti era stato anticipato (a pag. 9)
Anche se è vero naturalmente che siamo lontanissimi da certi virtuosismi sclaviani come ben sottolineato, qui si passa veramente di palo in frasca senza ritegno proprio. :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mer apr 04, 2018 7:22 am 
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Iscritto il: ven dic 05, 2014 2:02 pm
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Confermo il voto strapositivo proprio per questi che voi definite strappi narrativi.Finalmente si esce dal contesto stravecchio e muffoso delle storie lineari che sai già cosa aspettarti girando la pagina.Perchè dovrebbe esserci una didascalia all'inizio della scena del cimitero?Davvero ne senti la mancanza?Mamma mia che vecchiume!Dylan lo dice all'inizio della storia a Groucho che devono fare un salto al cimitero per il lavoretto notturno e quello è un modo molto più ovvio e moderno rispetto a una didascalia che dice "quella stessa sera al cimitero di......".Leggere un fumetto non dovrebbe essere troppo diverso dal leggere un romanzo e qui le due letture si avvicinano,così anche nei dialoghi.Se c'è una cosa che funziona alla grande in questa storia è proprio il fatto che giri pagina o ogni volta la storia prende una piega diversa da ciò che potresti aspettarti e che i fatti sono introdotti dal loro svolgimento,senza didascalie fredde e vecchio stile.Se leggi i fumetti per il gusto del nuovo e dell'inaspettato questo è il tuo Dylan.Se leggi per avere certezze e conferme e per sentirti al sicuro è meglio che lasci perdere.Dylan come si diceva è uno che lavora e che vive del suo lavoro e se ci infila un lavoretto veloce per monetizzare ogni tot bè,per me ci sta alla grande.Dylan è uno di noi e pure noi tiriamo a campare,e che cavolo.

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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mer apr 04, 2018 8:11 am 
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mmmmbè....diciamo che a pagina 9 Dylan parla di un sopralluogo da fare stanotte, subito dopo si presenta il cliente e, alla fine della chiacchierata Dylan esclama (pag 13) non starò certo sveglio per colpa sua. Pag 14: Dylan a letto, sveglio che accetta l'incarico e da appuntamento al giorno dopo al suo cliente, per incontrarlo a casa sua.
Segue sopralluogo alla villa del cliente e incontro con la Trelkowsky. Solo dopo abbiamo il siparietto cimiteriale (che, per inciso, non mi fa giubilare affatto, un conto è vedere Dylan che segue altri casi nella stessa storia, altro far apparire uno zombie al cimitero come routine, una vanghettata e via, pensa te Groucho, pure lui c'aveva i rimorsi. Notte custode, noi si va a mangiare qualcosa. Tipo Supernatural insomma).
Ci sta che uno si senta disorientato comunque, visto il pasticcio temporale delle prime 30 pagine. Per il resto voto 5 sereno. Un passo indietro per me evidente rispetto la storia del mese scorso.


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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mer apr 04, 2018 8:37 am 
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Iscritto il: ven dic 05, 2014 2:02 pm
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Sarà forse che avendo Dylan parlato di sopralluogo e io ho sempre saputo che un sopralluogo si fa prima di un intervento vero e proprio ho dato per scontato che Dylan abbia prima fatto un sopralluogo di routine al cimitero (tra la visita di paul e la notte insonne) e solo dopo sia intervenuto per lavorarsi lo zombie.In ogni caso probabilmente io avevo in mente di godermi la storia e non di cercare il pelo nell'uovo,infatti me la sono goduta.Sarà per quello che certe sfumature che a un altro possono sembrare buchi io le aggiusto comunque?Misterooooooo.............

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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mer apr 04, 2018 9:47 am 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
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Che discorsi: sono eoni che in questo forum si dice che le buone storie restano buone anche se hanno più o meno evidenti falle di sceneggiatura etc...(Chiaverotti insegna). Se a me non risulta una buona storia pace ( e porto a casa), anche perchè non sono solito cercare il pelo nell'uovo. Qua mi è sembrato plateale senza bisogno di rileggere vignetta per vignetta la storia e, come dici tu, cercando semplicemente di godermi la vicenda. La soluzione da te proposta è altrettanto arbitraria e vale per te solo, per esempio, e vale come ricerca ( del pelo e dell'uovo) per salvare anzichè condannare il fatto, giusto? Misterooooo...
Il 5 che ho dato è il risultato di varie cose che non mi son piaciute, mica per sta sciocchezza. Ciaotti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mer apr 04, 2018 10:28 am 
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Iscritto il: ven dic 05, 2014 2:02 pm
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si si per carità.Ognuno spende 3 eurini e mezzo per quello che vuole,io per cose che mi fanno stare bene............ :lol:

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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mer apr 04, 2018 10:55 am 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
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Località: Forlì
Ahahah, questa nostra discussione sta raggiungendo livelli surreali e mediocri. Seguirò il tuo consiglio e quello del coniglio e d'ora in poi leggerò al supermercato e solo dopo aver valutato il mio stato di benessere derivato dalla lettura deciderò se spendere o meno in miei soldi. Grazie mille. A presto.


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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mer apr 04, 2018 11:43 am 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
bertuccia ha scritto:
sembra sempre che Dylan viva d'aria e non guadagni mai niente.
E Paperino come vive? Eh? Quello ha pure tre piccole bocche da sfamare!

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mer apr 04, 2018 12:25 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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AndreaBerga ha scritto:
Che discorsi: sono eoni che in questo forum si dice che le buone storie restano buone anche se hanno più o meno evidenti falle di sceneggiatura etc...(Chiaverotti insegna).


...si vede che insegnava altro, o che il Sime faceva sega alle lezioni, perché se proprio dobbiamo metterlo in cattedra, non mi pare che Chiaverotti si macchiasse di svarioni simili a gogo 8-)

Il mese scorso l'esimio Simeoni ci aveva deliziati con un goffo sconquasso sulle date, una morte arrabattata in tre vignette cianfrusanti, ed un cantiere orbo ai cadaveri. Non credo ci sia tanto da stupirsi se quest'altro mese canna la disposizione temporale dei sopralluoghi notturni: i mezzi sono quelli, non ci si può aspettare diversamente da un autore del suo rango.
Tutto l'excursus/digressione cimiteriale è piuttosto fuori contesto (♫ nnamo a sterminare zombi, firulì firulà ♫ ) rispetto all'atmosfera animistica (e melò) del resto della storia, ma serve ad inculcare in anticipo il "messaggio"/fil-rouge sbandierato senza cui l'autore - povero di mezzi - non riesce a tirare avanti: e cioè, "anche i non-morti continuano a patire i loro sensi di colpa". Stringendosi sulla categoria di medici e truffatori assicurativi nella fattispecie. Wow, che scaltrezza! :o

E tornando al Chiave, uno come lui non avrebbe mai abusato in modo tanto superficialmente en passant ed improvvisato (al limite del paraculo) dell'esistenza di tre piani di realtà parallele come unico escamotage per tener in piedi in "mistero" della baracca, con una Trelko medianicamente ritardata che si fa buggerare in modo inverosimile da Paul Morris, non riconoscendo in lui lo spirito inquieto di un defunto.
La Barbato avrebbe richiesto i copyright per usarla solo lei la babbiona, davanti a scompensi simili. :dito:

I MIEI 3 ALOHA FINORA SONO SPESI BENE

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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mer apr 04, 2018 2:46 pm 
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Località: Forlì
Caro Wolk, chiaramente il mio non voleva essere un confronto tra due autori così distanti nel metodo e nel merito, solo un discorso più generale per (ri)affermare che da una sceneggiatura, anche se claudicante sulla gamba della logica, può uscirne un'ottima storia, appunto come alcune di Chiaverotti (o se preferite pure Dario Argento, nome spesso associato al Chiave), su cui qui si è tanto discusso. Questo numero, per quanto mi riguarda, non rientra in questa categoria, e il zoppicare quindi è ancor più fastidioso. ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: #379 - Il tango delle anime perse
MessaggioInviato: mer apr 04, 2018 4:04 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
Maffigurati, neanche io volevo fare un raffronto tra il Chiave e questo tizio.
Alla fine nel resto del post ho parlato proprio di alcune sue zoppicanze, ed a furia di andar con lui... si finisce per rimanere gambizzati da una deriva tanto illogica quanto insipiente.

Del resto, per come la vedo io, Simeoni rimane un autore appena al di sopra della mediocrità, dylaniamente parlando. Una specie di Marzano più facondo. Nel senso che da quando ha abbandonato il suo filone socio-sloganistico da operetta, adesso si è riversato nella storiella "classica" con risultati appena decenti, "di mesterie". Perché - tralasciando refusi ed incongruenze logiche al limite dello strafalcione - se è vero che ha migliorato lo spessore ed il dinamismo dei dialoghi, come l'uso del protagonista+comprimari, rimane pur sempre poverissimo sia a livello di spunti horror - banali, annacquati, quando non elementari - sia sullo sviluppo della storia, in quanto motivi e loro sviluppi all'interno della trama, tra tensione ed ambiguità...che invece scadono nella rassicuranza buonista di massima.

Almeno Marzano da quel punto di vista è stato sempre più sanguigno ed onirizzante... :roll: :tc:

ALOHA CLAUDIO-CANTE (PER NOI 8-) )

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