Cravenroad7

Donald Trump, Marine Le Pen... Gli inquisitori stanno tornando, più in forma che mai

perchè i censori hanno vinto, l'ultimo numero di Daryl Zed è quello dove viene portato via dagli inquisitori. Poi chiude.

ma per favore, il nemico è la boldrini che vorrebbe distruggere i monumenti

Che fai, parli da solo?

caccia alle streghe
è una storia che fa discutere, o si ama o si odia, il compromesso tra le due posizioni è considerarla comunque una storia importante bonellianamente parlando
il punto più basso lo si tocca con il pistolotto messo in bocca al bimbo e le notorie, scontate, accuse di certi ambienti "radical chic" a un grande film come "il giustiziere della notte"
questo albo è la summa del "piangersi addosso" sclaviano... quasi costruirsi un alibi preventivo, considerando la strada autocensoria che ha preso il personaggio negli anni a seguire... è un metafumetto masturbatorio, spiegazionista, un'arringa difensiva degli addetti ai lavori
è una non-storia, un fumetto che si suicida, ma, allo stesso tempo, un fumetto mai così vitale, urgente, viscerale, è la solita maestria di sclavi (in questo caso coadiuvato splendidamente da dall'agnol) nel trasporre su carta le proprie personalissime paranoie
il fatto è che la storia è disegnata e scritta benissimo...
memorabili il prologo e l'epilogo, ma anche la lugubre barzelletta sulla piccola fiammiferaia
copertina bella assai
CLASSICO

voto 9+

Concordo, grande albo. Peccato non averlo mai letto nel suo contesto al momento dell'uscita, a quanto pare i fumetti violenti all'epoca erano messi pesantemente sotto accusa. Sarà anche retorico, ma un pò di critica alla censura fa sempre bene!
Mi manca il Dall'Agnol di una volta...

Storia molto sopravvalutata
Eppure è il PRIMO Dylan Dog che abbia mai letto, lo trovai in casa di un cugino più grande, avevo solo 8-9 anni... e ne rimasi folgorato
Soprattutto dalle prime pagine, quelle sì, da 9-10 che vi vedo elargire
Il resto è una storiella troppo autoreferenziale...
D'accordo il periodo storico del pericolo censura per Dylan Dog, d'accordo tutto
Ma i personaggi della storia sono ridicoli, la trama banale, e la chiusura circolare carina, ma nulla di che
Un albo da 7, massimo 7.5 proprio per l'importanza storica, le prime bellissime pagine, i disegni di Dall'agnol e poco altro
Il resto non mi piace per nulla
La ricordavo come un mezzo capolavoro, mi sono ricreduto

Ah, credo che le storie di Marcheselli siano state poi una risposta a questo
Uno sfoggio di "bel fumetto dei sentimenti" in risposta alle critiche e alle ordinanze parlamentari
Sclavi se la prese molto a male credo
Infatti da allora sparì per anni, o tornò a singhiozzo con prove raramente brillanti come agli esordi

"Ho visto i miei compagni morire con la faccia nel fango, perché vi godeste questo fumetto per famiglie!"

Sono gradevoli e restano tra l'altro fra le migliori storie della testata...
Però sembrano scritte su commissione
Certo che, ad avercene oggi di queste storie...
Ho dato 3 al Tagliagole, quanto dovrei dare agli albi dal 150 in poi?

Ehm, era solo una battuta amico; dai pure il voto che preferisci!

Non discuto sul valore delle storie costruite sui soggetti di Marcheselli, comunque - per dire - Sclavi in una intervista ha affermato che durante la stesura di johnny freak piangeva da quanto si sentiva coinvolto, e che il lungo addio è uno dei pochi capitoli del passato di Dylan che continua a piacergli ancora oggi. Non sembrano certo affermazioni di uno che ha utilizzato l'approccio di una "scrittura su commissione" al tempo... Certo, a meno che non ci abbia mentito

Sono solo mie teorie
Non so nulla...
Però già dal 100 in poi lo splatter estremo sparì...
Che l'abbiano alfine vinta gli Inquisitori?

Non avendo letto "lo spettro del buio" (non amo i sequel, come ho già avuto modo di dire), passo a dare un giudizio a "Caccia alle streghe".
Non amo il metafumetto e non apprezzo troppo le storie fuori dalla continuity, come sostanzialmente è questa (si veda il finale, che deve essere "resettato" nella mente del lettore).

Diciamo che questo è un parallelo Dylandoghiano, anche riuscito, agli episodi "La paura fa Novanta" dei Simpsons.

So essere la storia preferita da Tiziano Sclavi, ma non posso condividere la sua opinione. C'è tanto di meglio.

7

All'epoca dell'uscita di quest'albo ero un bambino, e quindi non ho "vissuto" il momento storico in maniera cosciente.
Credo di averlo letto oggi per la prima volta, e fin dalla seconda di copertina mi è maturata l'idea che questa fosse una "meta" storia riguardante ciò che stava vivendo il fumetto Dylan Dog e la Bonelli. Quindi polemiche, articoli di giornale, genitori spaventati e/o arrabbiati, petizione per renderlo vietato ai minori...
Mi pare di aver capito, leggendo i vostri commenti, che non fu proprio così e che riguardasse l'intero mondo dell'horror trattato nei fumetti.
Rimane il valore di contro denuncia verso la censura, il punto di vista di Sclavi spiegato attraverso le parole di Dylan (un po' stucchevoli a dire la verità) e le accuse verso i perbenisti e gli intolleranti.

Voto 7.

N° 69 - CACCIA ALLE STREGHE

Puro metafumetto in questa storia che altri non è se non un grandissimo "J'Accuse" di Sclavi contro la politica e i media che additavano Dylan Dog (al suo apice di vendite) come cattivo esempio per le giovani generazioni, non diversamente da come oggi lo si fa con molti videogiochi particolarmente grafici. Buon Dall'Agnol, strepitoso e rabbioso più del solito Sclavi, che scrive di suo pugno, parlando e accusando senza remore, adesso i giornali, adesso i politici al vertice del governo e addirittura i magistrati, attraverso le parole di Moss e del suo direttore. È questo il fulcro di un albo che parla di caccia alle streghe ma nel senso figurato del termine, visto che di megere con scopa e risata lugubre, non ce ne sono. È il potere di proiettare i propri pensieri attraverso carta e inchiostro, sciabolati con penna che si fa spada, e Sclavi ne è padrone assoluto. Finale aperto, stavolta largamente anticipato, a interpretazione libera del lettore.

VOTO: 4,5/5