Cravenroad7

Esatto, però rispetto a Batman e Joker i nostro Mercurio e Tarcisio sono ancora più "morbidi", come si vede dalla sequenza iniziale in cui Mercurio saluta l'avversario che sta per essere portato in prigione. Questo non impedisce che lo scontro fra i due provochi vittime innocenti, comunque.

Speravo meglio, ma temo la delusione derivi dal non aver letto il primo episodio su Le Storie dove, immagino, i personaggi saranno stati meglio presentati.
E non è giusto.
Comunque risolto "il caso" troppo repentinamente.

E sinceramente 5 euro cominciano ad essere una cifra ostile...

Il n.1 della miniserie mi è piaciuto abbastanza, ma non quanto l'albo de Le Storie, che alla resa dei conti era migliore.

Mi lascia perplesso soprattutto il personaggio di Tarcisio.
Benchè compia ogni sorta di reato (furti, omicidi, rapimenti, ricatti... come viene detto durante il processo) l'UNICA cosa che gli interessa è sfidare Mercurio in una gara di intelligenza.
E' il classico cattivo "da fumetto", se così posso dire.

So che ML non è una serie "realistica", ma a me i cattivi ossessionati dai rivali (per sfidarli o per vendicarsi di presunti torti subiti) non piacciono granché. Sono prevedibili e sostanzialmente sciocchi nel consumare tutte le loro energie fisiche e intellettuali in un'assurda gara a chi ce l'ha più lungo.

E' vero che anche il prof. Moriarty puntava soprattutto a vincere la sfida intellettuale con Sherlock Holmes, ma non si limitava a quello. Soprattutto Conan Doyle usava il personaggio col contagocce. E dopo il racconto Il problema finale


D'altra parte, anche Ottone è un personaggio che lascia perplessi.

Non si capisce perchè stia tanto appiccicato a Mercurio pur avendo interessi completamente diversi e non provando particolare simpatia per lui.


Aggiungo che i disegni di Mosca mi sembra perdano qualcosa col colore.

Non sono tanto certo di continuare, perchè anche per me 5 euro sono tantini.

Anche perché sfido chiunque a star vicino a un personaggio così genuinamente antipatico.
Ci vuole un'autostima granitica per non essere corrosi dal suo perpetuo svilimento.

Magari Ottone spera di ottenere qualche aiutino agli esami assistendo Mercurio nelle sue scorrerie notturne

E' talmente stronzo che sarebbe capace di abbassargli la media per lo stesso motivo.

Holmes e Watson vi dicono niente? Non è che il primo fosse un mostro di simpatia...

L'editoriale in effetti cita Holmes, cosa che mi aveva portato a pensare che ci fossero degli elementi di giallo deduttivo che invece nella storia non ci sono minimamente (non ne faccio una colpa all'autore, eh, erano solo aspettative mie). Peccato, un "giallo classico" manca nella scuderia Bonelli (Julia non lo è, almeno credo... forse saltuariamente?) e quel genere ha un suo pubblico sia letterario (vedi serie dei Bassotti della Polillo) che fumettistico (Detective Conan).

Infatti Holmes è piuttosto antipatico e spocchioso.

Secondo me Mercurio Loi si discosta da Sherlock Holmes proprio per non sembrare un suo clone nella Roma dell'800... Inoltre, come collocazione temporale, dovrebbe addirittura precederlo. Piuttosto sarebbe contemporaneo all'Auguste Dupin di Poe, cui lo stesso Conan Doyle si ispirò per il suo detective di Baker Street.

Ottone poi è parecchio differente da Watson, a mio avviso. Poi sembra che nell'editoriale Bilotta faccia riferimento anche ad altri autori di epoca vittoriana, come Stevenson e, soprattutto, Machen (tutto il discorso sul passeggiare senza meta ricorda molto "L'avventura londinese o l'arte del vagabondaggio" dell'autore gallese). La Roma di Mercurio Loi è in pratica la Londra di "La cassa sbagliata" o "I tre impostori", una metropoli in subbuglio dove l'imprevisto e l'improbabile attendono dietro l'angolo gli incauti curiosi.

Anche il secondo albo mi è piaciuto molto. Tema del doppio e della maschera sviscerato e racvontato in molte sfaccettature. La sceneggiatura rasenta la perfezione. Cssertano, adatyisdimo al tema, sfodera una prova maiuscola. Insieme a dragonero è divenuto il bonelli che sspetto con più ansia di leggerlo

il secondo numero sta una spanna sopra il primo, sceneggiatura ritmata ma che lascia comunque il tempo di riflettere sulle evocazioni di dialoghi ricchi di contenuti. Casertano è perfetto sui costumi d'epoca ma questo lo sapevamo da un bel po' (direi l'87 circa).
continuo convinto!

Ho saltato il primo numero perché avevo letto l'episodio pilota su Le Storie.
Secondo numero molto piacevole, ottimamente sceneggiato.
Casertano è l'ombra di quello che fu, ma a colori è più prezioso.
Copertina eccellente.

Guarda che non è mica una ristampa, è proprio un'altra storia.