La copertina è invece proprio pulp come dovrebbe essere una locandina del genere
Difatti questa storia, come detto dal Chiave stesso, in origine doveva essere la sceneggiatura per un film...
Adesso io non faccio il produttore di mestiere, e non ho letto la bozza originaria, ma credo ci siano state storie migliori di Morgan da trasporre su pellicola. Detto questo, il numero di per sé è abbastanza buono, non vive di guizzi particolari, ma di una riflessione più densa che scorre nella sua seconda metà, dopo che il serial killer è stato già definito/abbattuto nella prima. La profondità è tutta giocata sulle conseguenze traumatiche (o ispiratrici) degli assassinii, sul loro impressionarsi - come una pellicola, appunto - nella mente delle potenziali vittime mancate, del giustiziere di turno, o dei mestieranti del crimine. Con dei risvolti interessanti e particolarmente ambigui, come vuole ammiccare il finale
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Manca di una certa morbosità erotica che invece le si vorrebbe attribuire, sfiorata soltanto dai costumini porneggianti delle tipe legate alla sedia del carnefice. Mi aspettavo qualche meta-riferimento in più alla settima arte ed il suo modo di narrare, ma tant'è... il Chiave preferisce invece citare se stesso, riprendendo una mezza filastrocca alla Mana Cerace o l'icona della telecamera piantata nel cranio direttamente dal mondo schizzato di PeeWee (v.
Lo Sguardo di Satana, DD#98). Comunque nel complesso si legge senza troppi intoppi, i dialoghi sono netti quanto basta, e la seconda parte le conferisce quello spessore psico-visionario che la porta oltre la media.
Dopo Pandora, sinceramente delle consulenze del medium non sentivo proprio la necessità, ma qui si parla anche di un oggetto maledetto/collettore di oscurità... e forse ci può anche stare. L'unica cosa che comincio proprio a non sopportare è l'ormai puntuale arrivo di Morgan sulla scena del prossimo delitto, con una tempistica sul fil di lana ai limiti del paranormale: qui avviene addirittura due volte nello stesso albo, e sinceramente preferirei vedere un altro film certe volte
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ALOHA HOLLYWOOD