Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: mer apr 06, 2016 12:19 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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Alemans. Esiste la buona scrittura, ed esiste la cattiva scrittura. Saramago scrive bene. La ragazza scrive male. E' oggettivo o no? Non era partito tutto da questo? :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: mer apr 06, 2016 1:22 pm 
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Mmhh... in effetti mi hai fregato :-) :-) anche se quel che intendevo è che un confronto oggettivo lo puoi fare tra chi sa scrivere bene e chi non sa scrivere.

Ad esempio OGGETTIVAMENTE scrive meglio Tolkien o Saramago? Risposta entrambi scrivono oggettivamente bene, a qualcuno può piacere o meno lo stile ma stabilire una classifica di oggettività che poi era quello che voleva fare Drake è ben dura!! :-) :-)

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: mer apr 06, 2016 1:36 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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Sicuramente fare un confronto tra un genio e uno che sbaglia la concordanza è facile. Così come è facile rendersi conto che Gli artigli del drago è una storia piatta e senza guizzi e che I segni della fine sembra scritta da una persona che non ha mai preso una penna in mano nemmeno per grattarsi le orecchie. E' più dura quando si mettono a confronto due storie che hanno comunque dei pregi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: mer apr 06, 2016 4:47 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Beh dai i segni della fine (che a me non piace) è stato scritto dallo stesso che ha scritto "la bomba" che non è un albo da disprezzare. Comunque è proprio questo che dico. Drake dice che è possibile fare una scala oggettiva di tutte le opere(ma non dice come). Io dico semplicemente che è impossibile. Infatti ciò che mi hai mostrato di MM è tutto puramente soggettivo (dialoghi usati, figura di MM, e tutto il resto di cui abbiamo parlato). Da nessuna parte è scritto che è oggettivamente sbagliato scrivere le prime tre righe di MM ne che sia oggettivamente sbagliato dipingere MM come un troione. Può, per alcuni, essere fuori luogo ma ha una sua logica, che si può anche non accettare, sia chiaro, ma coerente.

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Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: mer apr 06, 2016 5:25 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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alemans123 ha scritto:
ne che sia oggettivamente sbagliato dipingere MM come un troione. Può, per alcuni, essere fuori luogo ma ha una sua logica, che si può anche non accettare, sia chiaro, ma coerente.
Infatti non c'è niente di sbagliato o incoerente (con se stesso almeno).
È legittimo che piaccia.
Ma non ti viene il dubbio che l'immagine scelta per la mater sia tutto sommato una scorciatoia comoda, che i mostri tormento della malattia siano una metafora convenzionale, che far scrivere in un diario (intimo) roba come "consorzio umano" o far citare Wittgenstein ad un bambino abbiano a che fare più con il desiderio dell'autore di mostrarsi all'altezza della situazione che non con una sincera urgenza di raccontare?
Se non si coglie questo aspetto è normale che si ignori la possibilità di un giudizio oggettivo.
E alla fine Fabio Volo vale Orwell.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: mer apr 06, 2016 5:33 pm 
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Che i mostri tormento siano una metafora convenzionale sono d'accordo. Su Mater Morbi non lo sono in quanti per molti avrebbe dovuto essere brutta come il personaggio di Fame, anzi il fatto che molti non hanno capito perché sia stata raffigurata bella prima di troiona mi fa pensare che non sia stata proprio una scorciatoia.

Far citare Wittgenstein a un bambino è per me identico a far citare De Andrè a Tabitha. Entrambe (a mio parere) forzate.

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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: mer apr 06, 2016 5:47 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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Don Cristo ha scritto:
dipintendo ha scritto:
Hemingwaismo che tanto andava fino a qualche anno fa.


Cioè?

È una corrente postkerouacchiana con un pizzico di Garciamarquezismo e rimbaudianesimo.
I verI radicalchic ne hanno librerie piene.
E dire che qualcosa mi avevano pure convinto a leggerla...
L'Hemingwaismo di contrabbando per fare un esempio rapportato al fumetto corrisponde all'alanmoorismo o kirkmanismo (e perché non dirlo? Pure il garthennismo) che qualche fumettista italiano (ho detto qualche) spaccia come farina del proprio sacco pur essendo, appunto, di contrabbando. :mrgreen:

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vidi per la prima volta il mio vero oi.
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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: mer apr 06, 2016 6:19 pm 
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Onestamente non ne sapevo nulla. Non mi sorprende che nel mondo esistano degli epigoni o sedicenti tali di hemingway o di altri grandi, ma non mi aspettavo che fosse addirittura un fenomeno strutturato. Fatemi avere qualche titolo da cui tenermi alla larga :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: mer apr 06, 2016 6:42 pm 
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Iscritto il: mar giu 21, 2011 11:26 am
Messaggi: 1421
Località: Firenze
dipintendo ha scritto:
Don Cristo ha scritto:
dipintendo ha scritto:
Hemingwaismo che tanto andava fino a qualche anno fa.


Cioè?

È una corrente postkerouacchiana con un pizzico di Garciamarquezismo e rimbaudianesimo.
I verI radicalchic ne hanno librerie piene.
E dire che qualcosa mi avevano pure convinto a leggerla...
L'Hemingwaismo di contrabbando per fare un esempio rapportato al fumetto corrisponde all'alanmoorismo o kirkmanismo (e perché non dirlo? Pure il garthennismo) che qualche fumettista italiano (ho detto qualche) spaccia come farina del proprio sacco pur essendo, appunto, di contrabbando. :mrgreen:

Autori che scrivono a questo modo?

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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: mer apr 06, 2016 7:04 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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alemans123 ha scritto:
Che i mostri tormento siano una metafora convenzionale sono d'accordo. Su Mater Morbi non lo sono in quanti per molti avrebbe dovuto essere brutta come il personaggio di Fame, anzi il fatto che molti non hanno capito perché sia stata raffigurata bella prima di troiona mi fa pensare che non sia stata proprio una scorciatoia.
Forse mi sono spiegato male.
Mettere una gnocca è sempre una scorciatoia comoda. Soprattutto con un'estetica goth tanto convenzionale (gli anni 80 di Hellraiser sono lontani).
E comunque dio mi scampi dal dire come doveva essere. Non faccio lo scrittore.
Ma con un tema tanto delicato e dall'enorme potenziale come la Malattia si poteva osare di più. Se si è in grado.

alemans123 ha scritto:
Far citare Wittgenstein a un bambino è per me identico a far citare De Andrè a Tabitha. Entrambe (a mio parere) forzate.
Forzato è mettere sullo stesso piano una vecchia che esprime un pensiero di vita con un bambino che ti sbatte in faccia di aver letto Wittgenstein facendo citazionismo da facebook.

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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: gio apr 07, 2016 11:22 am 
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Ciao Dear,

ma in che senso mettere una gnocca è sempre una scorciatoia comoda? Lo è sempre o solo per un personaggio cattivo? Non credo intendessi sempre altrimenti Dylan sarebbe pieno di scorciatoie comode e non credo vuoi intendere questo.

Quindi "mettere come cattivo una gnocca è comodo". Chi l'ha detto? E perché?
Perché fa più scena su qualche lettore che vuole vedere tette e culi? No dai spero di no.
Perché è semplicistico? Boh in questo caso sarebbe stato semplice fare il contrario. Tutti rifuggono la malattia quindi è brutta. Però ti ho proposto una possibile riflessione sul perché sia bona. Se fosse stato più fine elegante (per intenderci come Tempo in John Doe) sarebbe stato meglio? Boh per me sarebbe stato uguale.
Si può sempre osare di più. Ogni opera per quanto capolavoro può essere sempre migliorata. Anche MDI.

Il discorso citazione lo affronterei in questa maniera. Entrambe mi sembrano forzate per due motivi diversi. Quella di MDI ha proprio un cambio di tono. Il discorso di Madame Tabitha è fino a quel momento intimistico e con parole piuttosto semplici. La frase "non conoscendo affatto la statura di Dio" mi sembra stonata rispetto al resto del modo di parlare di Tabitha.
Quella di MM perché la presenta "come disse Wittgenstein...". La butta in mano al lettore. Non mi fa specie tanto che venga detto da un bambino in quanto non è un bambino realistico ma frutto (forse) anche della mente di Dylan in una situazione totalmente irreale. Mi infastidisce il fatto che venga presentata. Se non avesse detto "come disse Wittgenstein" ma l'avesse reinventata sarebbe stato meglio, per me. Per questo le ritendo entrambe forzate. Naturalmente preferisco il modo di Sclavi perché usare "come disse Wittgenstein" è brutto. Però non mi sento di abbassare il voto per questa vignetta.

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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: gio apr 07, 2016 11:55 am 
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alemans123 ha scritto:
ma in che senso mettere una gnocca è sempre una scorciatoia comoda? Lo è sempre o solo per un personaggio cattivo? Non credo intendessi sempre altrimenti Dylan sarebbe pieno di scorciatoie comode e non credo vuoi intendere questo.
È sempre una paraculata, mi sembra ovvio.
Ma finché resta nel contorno come optional voyeuristico lo capisco, accetto e approvo.
Quando invece è il fulcro del racconto stai facendo il furbetto...

Su Tabitha sono completamente in disaccordo. Mai percepito il cambio di tono quando entra la citazione. Non essendo appassionato di De Andre me ne sono accorto pure molto tempo dopo.
E poi quella è davvero solo una vignetta, mentre il moccioso pontifica per pagine e pagine.

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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: gio apr 07, 2016 12:14 pm 
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Iscritto il: lun dic 21, 2015 5:31 pm
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Anche io ho sempre trovato una scelta facile mettere la bellona di turno come cattiva/non cattiva dell'episodio.
Il fascino del male, il diavolo tentatore, ci sono un sacco di robe che fanno pensare al male come qualcosa di suadente, e quasi sempre è così quando si parla di gnocca. Il problema è quello.
E poi è altrettanto facile individuare un certo gusto per il genere di donna circa i lettori di un fumetto prevalentemente horror.
Un'intellettuale occhialuta con la coda vestita da segretaria attira meno di una stangona pallida goth con tanto di tacco, frustino e pelle sadomaso. Si parla qui di stereotipi e non più archetipi.
Ci vuole forza nell'accettare qualcosa che, a detta di recchioni, non viene mai celebrata in libri, film, musica o poesie. La malattia.
Non ci vuole forza a fare sesso con una come lei.

Immagine


Neanche se fosse bella fuori, ma marcia dentro, se avesse le piaghe da decubito ben nascoste, se tossisse sangue, se fosse fredda come una morta o facesse puzza di piscio o di bisogni in un pannolone, avrebbe senso, perché la malattia non è bella da fuori e brutta da dentro. E' brutta, fine. La morte è affascinante, bella, oscura e intrigante. Quello si.

Descriverla come una vecchia decrepita sarebbe stato troppo banale, così bella è un trucchetto da fanservice.

In un dylan di sclavi, metamorfosi forse, c'era uno scambio tra una bella cattiva ed una brutta buona, e lì non ricordo se dylan faceva niente con la cessa. In generale avrei usato una cosa simile, o addirittura avrei calcato la mano verso una bellezza si, ma sfiorita ed un corpo quasi inguardabile nel suo essere stravolto dalla malattia. Estremamente sottopeso, ad esempio, con labbra cianotiche ed enormi occhiaie, magari anche senza capelli, per la paura intrinseca della chemio e dei tumori.
Sarebbe stato estremo, tantissimo, e probabilmente la bonelli non avrebbe accettato. Però la bonazza di comodo no.

PS. Aggiungo e concludo dicendo che, secondo me, mater morbi funziona perché cinematografico al 100%.
E' dinamico nelle tavole, facilmente oscuro nel setting, e riprende caratteristiche carpenteriane.
Non dimentichiamoci che recchioni è quello che "dà del tu a carpenter".
Mater Morbi è figlio del cinema anni fine anni 80, primi 90. Con molto ritardo, ma comprensibile, dato che lo stesso cinema horror ha virato verso il nulla negli ultimi vent'anni.
Funziona per questo, e per caratteristiche facili come inserire la bellona dominatrix che poi si lascia andare, per la storia strappalacrime del bambino, e per la paura della malattia che in Italia è quasi al livello della paura per gli incidenti.
Ci avete mai fatto caso che parecchi film italiani, tra le commedie (non cinepanettonimerda) e i drammatici, a circa tre quarti di film c'è sempre un incidente stradale che unisce famiglie o coppie divise, che fa morire personaggi principali con elaborazioni del lutto per gli altri personaggi o robe così?

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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: gio apr 07, 2016 12:29 pm 
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Iscritto il: lun giu 25, 2012 3:23 pm
Messaggi: 924
Località: Galluzzo
Drake 2.0 ha scritto:
In generale avrei usato una cosa simile, o addirittura avrei calcato la mano verso una bellezza si, ma sfiorita ed un corpo quasi inguardabile nel suo essere stravolto dalla malattia. Estremamente sottopeso, ad esempio, con labbra cianotiche ed enormi occhiaie, magari anche senza capelli, per la paura intrinseca della chemio e dei tumori.
Sarebbe stato estremo, tantissimo, e probabilmente la bonelli non avrebbe accettato. Però la bonazza di comodo no.

In effetti credo che sia andata più o meno così: nella versione di lusso edita dalla Bao c'erano anche molti bozzetti e disegni preparatori di Carnevale, che aveva inizialmente concepito Mater Morbi più o meno come l'avresti fatto tu, bella sì, ma visibilmente segnata dalla malattia; successivamente si è deciso di rendere un po' meno estrema la caratterizzazione grafica del personaggio. In questo senso sì, direi che la scelta di rappresentare la cattiva come una figona sia stata un po' una paraculata.

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"Si può dire allora che la storia possiede un'architettura, Hinton? È un'ipotesi grandiosa e terribile."


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 Oggetto del messaggio: Re: Oggettività e confronti tra diversi numeri
MessaggioInviato: gio apr 07, 2016 12:42 pm 
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Iscritto il: lun dic 21, 2015 5:31 pm
Messaggi: 258
E guarda caso io e Carnevale condividiamo una cosa. Siamo fighi.
A parte gli scherzi apprezzo Carnevale artista e secondo me gran parte del successo di MM è dovuto a lui, e non a Recchioni, seppur questa sia stata, probabilmente, la sua opera più intima e sofferta.

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