E' davvero un peccato se fosse davvero come dici tu, ovvero di autori semplicemente incapaci di affrontare degnamente l'argomento, perchè, ora non per citarla sempre, ma davvero, con Rania gli autori hanno dimostrato (almeno a mio avviso) un'ottima sensibilità nel creare pure in quel caso una minoranza controversa e discriminata da molti (specialmente in questo periodo storico!) in maniera non stereotipata, non pietistica e nemmeno condiscendente, ma donandoci un personaggio da una personalità complessa e non pienamente prevedibile. Ma sopratutto, parliamo di un comprimario o quasi, ovvero una figura che sarà presente nella larga maggioranza degli albi futuri.
Sarebbe bello vedere qualcosa di simile anche con l'omosessualità, ma in realtà non sarebbe neanche un problema se non accadesse mai una cosa del genere. E' brutto invece, che ogni volta che si vuole toccare il tema, bisogna per forza dare una dimensione svilente e mortificante al gay in questione svanendo poi nel nulla come ombra rischiarata via dalla luce del Sole, come nell'ultimo
La Mano Sbagliata dove sempre Basili conferma come si sia sprecata un'occasione per trattare ancora una volta in maniera infelice l'argomento:
http://www.prideonline.it/2015/11/21/dy ... e-omofobi/Non siamo capaci di affrontare comprimari positivi in Dylan Dog? Nessun problema. Ma speriamo che almeno la si smetta in futuro con la tendenza di farne vittime patetiche o carnefici psicopatici, perchè il messaggio, anche a livello subliminale, che possono percepire i lettori da tutto questo, può essere estremamente negativo.
Lux