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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 5:06 am 
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Ora cerchiamo finalmente di impostare un discorso serio. Sergio Bonelli Editore e l'omosessualità, raccontataci direttamente da chi Sergio Bonelli lo ha incontrato di persona e lavorato per lui, ovvero Gianfranco Manfredi, Antonio Serra e Luca Enoch con delle interviste fatte da Massimo Basili:
http://www.fumettologica.it/2015/05/fum ... ntervista/
http://www.fumettologica.it/2015/05/fum ... nio-serra/
http://www.fumettologica.it/2015/06/fum ... uca-enoch/

Ho trovato particolarente interessanti queste ammissioni di Serra in cui dice che:

"Sappiamo che per Sergio Bonelli l’argomento era problematico, così come tanti altri: religione, politica, razzismo... L’argomento omossesualità mi interessava molto già all’epoca, ma sapevo anche che all’interno dei canoni bonelliani non si poteva dire troppo...la mia è una opinione personale, ma certo c’è la difficoltà di cui parli: l’omosessualità è un argomento per noi spinoso, se la affrontiamo in maniera esplicita. E quando lo facciamo diamo troppo spazio a luoghi comuni e cliché. É un bel problema. Ma affrontare un tema come l’omosessualità in maniera non banale e in modi che non solo sono ormai superati ma sono addirittura offensivi, è obbiettivamente difficile... Per concludere, come autore, sono uno dei pochi che ha sempre cercato di parlare di omosessualità, però mi sono scontrato più volte con un “muro di gomma”.

E alla domanda di Basili in cui chiede se "Non siamo ancora arrivati alla fase ...al quale si possono quindi raccontare storie con personaggi gay, senza limitazioni di sorta?" Serra risponde con un secco "No, affatto. Non ci siamo arrivati. ...siamo ancora molto lontani. Nonostante il cambiamento seguito alla morte di Sergio Bonelli, la casa editrice vuole per il momento cercare di mantenere il suo aspetto di popolarità. "

A proposito di chi dice in Bonelli l'omosessualità su sdoganata proprio in Legs ecco cosa dice sempre Serra a riguardo:

"La sua omosessualità non venne esplicitata, ma rimase sottotraccia....Anche questo dire-non dire non fu sufficiente: nel momento del massimo successo della serie, in alcune mie interviste venne fuori che Legs è lesbica, e Sergio … se ne accorse in quel momento! Ci rimase molto male, si sentì ingannato, e ne rimase danneggiato il rapporto di fiducia che si era instaurato tra noi....Può apparire paradossale, ma se una serie vendeva tanto, come all’epoca era per Nathan e per Legs, non si potevano affrontare argomenti controversi."



Bene, non sarà una risposta esaustiva e universale, ma almeno abbiamo degli spunti concreti ora su cui fondare la discussione. (e con questo rispondo pure a chi mi ha chiesto a riguardo le famose "autorevolissime fonti" tanto invocate)


E che in ogni caso almeno una cosa la possiamo desumere con certezza e che conferma i miei sospetti avuti fin dall'inizio : che non è un caso, ma che per precisa scelta editoriale sia sempre stato problematico trattare dell'omosessualità, proprio in quanto tema controverso tra consenso del pubblico, autori ed editori.

Lux

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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 9:42 am 
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A parte l'inconsistenza del discorso, che non capisco dove vuole andare a parare, se cerchi un ammissione da parte di chi o è solo per fare polemica.
A parte che se penso a Mister No non mi viengono in mente i fumetti di Garth Ennis.
A parte che se pure Nolitta fosse stato tutto o niente o stronzo, buffone, ubriacone, anarchico, fascista, ricco o senza soldi o radicale o diverso o uguale o omosessuale o perché scrive sa imbarcare, falso, vero, genio o cretino, o solo alle quattro del mattino, l'angoscia e un pò di vino e voglia di bestemmiare. ... a parte tutte le etichette che vogliamo appiccicarci...a parte tutto, Sergio Bonelli il suo lavoro lo ha fatto non bene ma benissimo. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 11:49 am 
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Iscritto il: mar set 07, 2004 7:10 pm
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rimatt ha scritto:
Ok, sarebbe carino finirla qui con le accuse e le minacce. Lucifer Excelsi non è Dogares, e peraltro la parola "dogares" non può essere in nessun modo considerata offensiva.

Detto questo, a chi ritiene che Sergio Bonelli potesse essere omofobo consiglio di leggere qualche numero di Mister No.



O qualche numero di Julia.
Per me è finita qua a prescindere, anche perché è fin troppo evidente qual è lo scopo di certi messaggi di questo topic. :?


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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 11:57 am 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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Jones ha scritto:
rimatt ha scritto:
Detto questo, a chi ritiene che Sergio Bonelli potesse essere omofobo consiglio di leggere qualche numero di Mister No.



O qualche numero di Julia.

:roll: Ma ha scritto anche dei numeri di Julia?

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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 12:10 pm 
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No, ma Jones si riferisce al fatto che Bonelli ha comunque autorizzato la pubblicazione di un fumetto in cui le tematiche scabrose sono ben presenti. Nominando Mister No, io volevo citare un personaggio creato dallo stesso Bonelli, personaggio che è l'emblema stesso della libertà e della ribellione ai preconcetti.

Rimane il fatto che, essendo un editore prudente, Bonelli evitava di pubblicare storie che potessero urtare troppo l'opinione pubblica. Ma lo faceva perché, in quanto editore, voleva evitare eventuali guai per la casa editrice, non perché fosse contrario a certi argomenti.

Si sa, per esempio, che esiste una sceneggiatura completa di Mister No scritta da Alfredo Castelli che non è mai stata disegnata perché la tematica non convinceva Bonelli (si parlava di religione e dell'affermazione di un sedicente profeta, se non ricordo male).

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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 12:17 pm 
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dipintendo ha scritto:
Jones ha scritto:
rimatt ha scritto:
Detto questo, a chi ritiene che Sergio Bonelli potesse essere omofobo consiglio di leggere qualche numero di Mister No.



O qualche numero di Julia.

:roll: Ma ha scritto anche dei numeri di Julia?


Si il 15, il 37 e il 105. Dove fra l'altro c'è un coming out di Leo Baxter.

Seriamente: stiamo sempre parlando della SERGIO BONELLI EDITORE, vero?


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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 12:27 pm 
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Jones ha scritto:
Seriamente: stiamo sempre parlando della SERGIO BONELLI EDITORE, vero?

In che senso? :roll:

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Ultima modifica di dipintendo il dom feb 28, 2016 12:36 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 12:34 pm 
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rimatt ha scritto:
No, ma Jones si riferisce al fatto che Bonelli ha comunque autorizzato la pubblicazione di un fumetto in cui le tematiche scabrose sono ben presenti.

Ma si o no?
Visto che non vi mettevate d'accordo ho controllato su wikipedia.
Ha ragione Rimatt. :wink:
Mi pareva strano in effetti.

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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 1:05 pm 
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Non ci mettiamo d'accordo io e rimatt? :D

Ma se proprio lui ti ha specificato cosa intendevo!
Bonelli è stato l'editore di Julia, fumetto che in alcuni albi ha toccato il tema dell'omosessualità, scritto esclusivamente da Berardi (e dai collaboratori Calza e Mantero, vado a memoria).
Spero che così sia chiaro.


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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 1:35 pm 
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Ok ora mi è chiaro. Pensavo si parlasse di storie scritte proprio da Sergio Bonelli :)
Allora aggiungo anche Ken Parker alla lista. ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 1:43 pm 
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Ken Parker in maniera ancora più specifica :wink:
L' unico dubbio che ho è che molte storie sono uscite sotto un altro editore, non Bonelli, ma non saprei quali sono.


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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 2:26 pm 
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In realtà quasi tutte le storie di Ken sono state pubblicate dalla Bonelli, o in prima edizione o in ristampa. Fanno eccezione solo quelle immediatamente successive alla chiusura della prima serie (3 o 4 in tutto) e la recentissima storia conclusiva.

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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 2:59 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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Era sempre Bonelli ma si chiamava Cepim mi se non sbaglio.
:)

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 Oggetto del messaggio: Re: Omosessualità in Dylan Dog
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 5:45 pm 
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All'inizio sì, ma ce ne sono alcune che, se non sbaglio, la Bonelli non ha mai pubblicato (neanche come Cepim). A memoria, dovrebbero essere queste:

- Dove muoiono i titani
- Un alito di ghiaccio
- Un principe per Norma
- Il respiro e il sogno
- Canto di Natale
- Fin dove arriva il mattino

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MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 6:09 pm 
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Iscritto il: mer feb 17, 2016 5:26 am
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dipintendo
Cita:
A parte l'inconsistenza del discorso, che non capisco dove vuole andare a parare, se cerchi un ammissione da parte di chi o è solo per fare polemica.


Scusa, ma quale inconsistenza? La testimonianza di ben tre autori bonelli che ammettono tutti con angolature diverse la reticenza della Bonelli di dare personaggi protagonisti (o comprimari) gay nei suoi fumetti ti sembra inconsistente secondo te?

Cita:
se cerchi un ammissione da parte di chi o è solo per fare polemica.


L'ammissione è, tra gli altri, di Antonio Serra, e mi sembra tutto tranne uno che ha detto le cose che ha detto solo per fare polemica.



rimatt
Cita:
Rimane il fatto che, essendo un editore prudente, Bonelli evitava di pubblicare storie che potessero urtare troppo l'opinione pubblica. Ma lo faceva perché, in quanto editore, voleva evitare eventuali guai per la casa editrice, non perché fosse contrario a certi argomenti.



Ma vedi, se stanno cosi' le cose, comprenderei pure la scelta editoriale di non parlare proprio dell'omosessualità, infatti come ho detto prima non trattando proprio l'argomento sei perfettamente politically correct e non fai torti a nessuno.

Quello che non si capisce allora è perchè dunque permettere si l'esposizione di personaggi gay, ma di farlo, nove volte su dieci solo come vittime patetiche, carnefici perversi o macchiette caricaturali. Se l'argomento è controverso, non lo tratti proprio, cos'è sta preferenza allora di considerare accettabili quasi sempre solo le caratterizzazioni negativi dei gay? Perchè la casa editrice pur non volendo affrontare il tema gay liberamente ha sempre lasciato filtrare senza problemi il sentire comune, specialmente quello retrogrado italiano, che vuole i gay come strani, tormentati, infelici, malati o macchiette? Lo stesso Serra ha ammesso chiaramente infatti che hanno dato sempre troppo spazio a luoghi comuni e clichè, trattando l'argomento con modi non solo superati ma addirittura offensivi (e questo non certo per volontà di Serra stesso visto che dice che gli è sempre stato impedito di trattare l'argomento in maniera libera e normale come dovrebbe essere).


Lo stesso Basili denuncia esattamente questo in proposito con Manfredi, che gli dà ragione, ammettendo che con questo approccio uno si fa "autogol da solo":

Ai lettori gay e lesbiche dà fastidio che il tema venga affrontato usando troppi cliché. Un autore può benissimo decidere di NON affrontarlo del tutto, legittimamente. Ma quando lo fa, perché tirare in ballo cliché addirittura offensivi? Meglio allora l’oblio: nel fumetto popolare si decide di non affrontare la sessualità, e basta così. Quando l’autore si accosta all’argomento così male, ci si arrabbia.
e ancora "Infatti anche questo indispone: l’unico gay rappresentato può essere quello malvagio e che magari fa una brutta fine, oppure quello ridicolo, la macchietta."


Oltretutto continuo a non capire l'atteggiamento di chi mi critica che portando 5-6 albi di Dylan Dog con riferimenti puntuali e precisi, mi si dice che è impossibile fare una valutazione globale di come viene trattato l'argomento omosessualità nella testata, mentre invece se qualcun altro dà molto vaghi riferimenti di leggersi qualche numero di Mister No, allora quei vaghi riferimenti diventano il punto di riferimento universale di tutta la casa editrice Bonelli sull'argomento. Scusate, ma o non consideriamo i singoli e sporadici albi validi e non li citiamo affatto, oppure diamo il giusto peso che hanno pure la macchietta stereotipata di Sclavi di Occhio del Gatto, la killer repressa psicopatica della Baraldi o il prostituto patetico che si sente un mostro in Dopo Mezzanotte, sempre di Sclavi e via dicendo. Altrimenti qui stiamo a fare due pesi e due misure.
Che poi sempre a proposito di Mister No, è un albo che personalmente non conosco, ma ecco cosa dice dell'Orto a proposito di un suo numero in cui viene affrontata la tematica in Giochi pericolosi:
Si muove collezionando un cliché scontato via l'altro, questa insipida avventura nella Cuba prerivoluzionaria, tanto che non è pensabile non trovarci il cliché del ricco, viziato, sfaccendato crudele e decadente omosessuale che mantiene e corrompe un adolescente, insegnandogli che la morale non esiste.
I due si divertono ad assistere, per puro spasso, alle torture dei loro prigionieri ma, insoddisfatto del vortice di piacere decadenti a cui l'ha iniziato l'amante, il riccio e bruno adolescente decide di provare l'emozione del tradimento.
Siamo di fronte a una specie di Genet rimasticato e predigerito per teste di coccio, insomma.
Ovviamente tutto ciò non potrà che finire male, e sia il ricco decadente che il riccio decadente verranno giustiziati (da agenti della Cia, scontenti dei loro intrighi politici che interferiscono con i loro).

La relazione fra i due non è mai raccontata in modo esplicito, ma è evidente dai loro gesti, dalla loro intimità, dalla famigliarità con cui il ragazzo tratta l'adulto, e dal fatto che il ragazzo sappia dove il suo partner tiene la pistola quando va a dormire (in un letto a due piazze).
Ciononostante, tutto è gestito deliberatamente in modo tale che un lettore particolarmente ottuso e quindi particolarmente omofobo potesse interpretare il rapporto fra i due personaggi come il rapporto fra un padre e un figlio.


Insomma, in nessuna testata sono mai le cose rose e fiori come si vorrebbe credere.


Comunque sia, il topic è primariamente su Dylan Dog, per quanto sia utile citare riferimenti Bonelli extra-dylandoghiano, cerchiamo di attenerci a quello che è lo scopo principale del topic.


Lux

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