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#348 - La mano sbagliata
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 Oggetto del messaggio: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: dom ago 23, 2015 10:57 pm 
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Dipinti e realtà: a dividerli, solo il sottile velo della Morte!


Immagine

Dylan Dog
N° 348


La mano sbagliata



Soggetto: Barbara Baraldi
Sceneggiatura: Barbara Baraldi
Disegni: Nicola Mari
Copertina: Angelo Stano


Anita Novak è una pittrice all’apice del successo. Ma un terribile incidente l’ha privata della mano destra. Da quel momento, la sua mano sinistra, come animata di vita propria, inizia a dipingere quasi autonomamente, rappresentando la morte. Spetta all’Indagatore dell’Incubo, ingaggiato dall’artista, scoprire il nesso tra gli omicidi tracciati sulla tela e quelli che avvengono nella realtà.


...................................................................................................................

Per rendere il topic più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: gio ago 27, 2015 7:26 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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Eccomi qui, sono la prima a quanto pare.
Per questo albo non ho parole da spendere in giustificazioni, purtroppo.
Ero pronta alla difficile assimilazione del segno grafico di Mari, disegnatore che non amo, ma non avrei mai immaginato che lui sarebbe stato l'unica nota positiva della storia.
e l'orrore... beh si, l'orrore c'è... scaraventato a secchiate e a piene mani.
un tripudio grottesco, uno sfrucugliamento insensato e carnascialesco.

SPOILER

la storia: ma c'è una storia?
in realtà un guazzabuglio di umane miserie, gelosia, amore, sentimenti contrastanti che portano ad azioni teatrali e plateali, gettate alla rinfusa per stupire, scioccare con un caravanserraglio schiamazzante.
Poi di colpo uno spiegone che impone una frenata catastrofica a tutto questo calderone vociante.
In mezzo al pandemonio di opere d'arte malsane, artiste malsane, vicine di casa malsane, arti amputati, culi e rapporti demenziali, si aggira "dylan l'inutile", dylan l'inutile che riesce in un albo a pronunciare per ben due volte la frase "andrà tutto bene", ovvero l'emblema della stupidità, dell'inconcludenza, dell'ovvietà.
La presenza di Carpenter, per non dire Rania e Groucho semplicemente agghiaccianti, con un apporto pari a zero ai fini della NON indagine, è giustificata solo dal pretesto di poter dire che c'era e per pronunciare qualche inutile commento a margine.

Dialoghi: surreali. Fin dalla prima pagina sembra che tutti parlino da soli, senza ascoltare gli altri e soprattutto senza ascoltarsi.
Un continuo ripetere gli stessi concetti all'infinito: la pittrice maledetta, la pittrice maledetta che tira fuori il peggio del peggio, aiuto, aiuto, chissà quanto varrà in futuro, aiuto, aiuto, scopiamo come se non ci fosse un domani, il gatto ti ha sentito dal millesimo piano e crede di essere umano :?

Terribile
Voto: 2


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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: gio ago 27, 2015 8:37 pm 
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Iscritto il: ven ott 24, 2014 3:09 pm
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Mi hai messo un hype che levati!
E' peggio di trash island (tra l'altro sempre disegnato da mari) secondo te?
Dicci di più ti prego (non scherzo, non sono ironico e sentivo già puzza di filler alla sapore dell'acqua, ma la tua recensione supera ogni aspettativa)


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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: gio ago 27, 2015 9:17 pm 
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Iscritto il: gio ott 31, 2013 2:45 pm
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bertuccia2004 ha scritto:

Terribile
Voto: 2


Ma sei sicura bertuccia?
Eppure su fb si legge:

"Un numero molto avvincente ed inquietante! Forse il finale lo avrei costruito un po' meglio, seminando qualche indizio che poteva aiutare ad ipotizzare l'identità dell'assassino. Detto questo, storia di alta qualità, complimenti"
"Stupendo. Poi i disegni di Mari saprebbero rendere avvincente anche una storia modesta (anche se non è questo il caso)."
"Terminato da poco, meraviglioso!!!"

Mi sa che hai letto l'albo sbagliato....hihhihihihi....


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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: gio ago 27, 2015 10:28 pm 
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Iscritto il: lun giu 29, 2015 8:20 pm
Messaggi: 64
Località: Ferrara
Letto oggi e votato buono. Disegni meravigliosi, stupendi, immani, cos'altro dire di Nicola Mari? Qui si riconferma disegnatore capace di evocare i piu' profondi e neri abissi dell'animo umano. Storia convincente, anche se l'ho trovata un po' caotica e di difficile lettura, di piu' non saprei. Meglio , molto meglio del n 346 ....e cenere tornerai, ma ancora non vedo la Storia con la S maiuscola, che mi affonda nel petto e mi fa rimanere sconvolto e a bocca aperta per tre giorni. (come vorrei da Dylan Dog, 200 numeri a questa parte). Comunque bello, e di nuovo disegni stupendi, in altro tipo di storia piu' graffiante avrei dato ancora un giudizio piu' positivo. Mari e' Mari, e si vede nella genialita' delle sue tavole.

_________________
so long baby...sono come tu mi vuoi.
intenditrice eh, dovresti vedermi nudo a cavallo...
impazziresti....
per il cavallo...


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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: gio ago 27, 2015 11:08 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
Messaggi: 2764
Drake ha scritto:
Mi hai messo un hype che levati!
E' peggio di trash island (tra l'altro sempre disegnato da mari) secondo te?
Dicci di più ti prego (non scherzo, non sono ironico e sentivo già puzza di filler alla sapore dell'acqua, ma la tua recensione supera ogni aspettativa)



ho rimosso ai margini della coscienza trash island, quindi non posso paragonarli in modo coerente.
se devo usare un termine per indicare "la mano sbagliata" direi: "sboronata".
per trash island il termine era diverso...

come dice un altro utente, Mari qui è eccellente nel rendere l'atmosfera angosciata, cupa, anche malata oserei dire.
da solo regge le sorti di quest'albo, che beccheggia in ogni direzione, nella smania di strafare.
non vedo l'ora che lo leggano tutti, davvero, sono curiosa di sentire i pareri.


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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: gio ago 27, 2015 11:26 pm 
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Se e' una storia da 2 , l'hype cresce , dai non si puo' non leggere un orrore tale ,
Domani lo compro sicuro, prima ero indeciso se prenderlo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: gio ago 27, 2015 11:36 pm 
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Sono in parte in sintonia con il commento di Bertuccia, anche io non ho mai amato particolarmente il tratto di Mari, soprattutto nell’ involuzione e nella sciatteria di questi ultimi anni, ma questa volta noto finalmente una cura e un impegno adeguato nelle sue tavole. Belle soprattutto quelle a mezzatinta, ma in ogni caso perfette per questo genere di storia dalle atmosfere dark.
La storia appunto, la Baraldi scrive molto bene e io invece dialoghi e testi in generale li ho apprezzati. Così come il ritmo – cinematografico – non solo per aver infarcito i nomi dei personaggi con nomi e cognomi di attori del passato. (Marnie invece è il titolo di un film di Hitchcock)
Purtroppo il finale invece l’ ho trovato estremamente deludente
Spoiler!
perché mette in secondo piano tutta la questione della voce interiore di Anita in favore di una banalissima questione di amore non corrisposto. Con il personaggio di Marnie poi troppo scarsamente caratterizzato per generare empatia.
E certo che pure le due donne che si accapigliano per Dylan lasciano il tempo che trovano.

Tutto considerato un albo che arriva al 6, perché voglio premiare le sensazioni che mi ha dato fino a una ventina di pagine dalla conclusione. Ma come per quasi tutti i numeri di questa fase 2, storie molto ambiziose nelle premesse ma spesso fallimentari nei risultati.

Dimenticavo la copertina. Quando Stano non viene condizionato da indicazioni assurde "dalla regia" con immagini iconiche e scopiazzamenti vari e lasciano che sfoghi la sua arte, si conferma il migliore di tutti. Altro che Cavenago e (non lo avrei mai detto) Carnevale : l' immagine che troneggia in quarta è di una bruttura epocale (come anche la grafica). :?


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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: ven ago 28, 2015 3:13 am 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 8:36 pm
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SPOILER SPOILER SPOILER


Il problema principale di questo albo, che peraltro, a mio avviso, non manca di aspetti interessanti, è proprio Barbara Baraldi.
Non ha proprio la mano [sbagliata?] della fumettista.
Avevo apprezzato molto Il bottone di madreperla perché in qualche modo le 32 pagine facilitavano il contenimento di alcuni eccessi.
La lunga distanza, invece, ha sciolto i lacci facendole esporre il fianco, che è a tutti gli effetti il fianco di una romanziera scarsamente propensa a farsi guidare dal nuovo mezzo.

Risultato: la lettura di questo albo, densamente impegnativa, è del tutto analoga a quella di un romanzo, o di un fitto racconto lungo.
Salvo le primissime pagine, credo non ci sia neanche una sequenza "muta": si oscilla comunque fra poche righe accompagnatrici e clamorosi sbrodolamenti antifumettistici.
Un esempio su tutti: la sequenza che va da pagina 20 a pagina 37.
Ripeto: da pagina 20 a pagina 37.
Praticamente un 20% scarso dell'intero albo, scorrevole come il traffico d'agosto in zona ferie.
Ma ho fatto molta fatica anche ad arrivare al fondo di una semplice pagina, la 54, un muro di aggettivi, una mitragliata di paroloni, una raffica di vento in faccia che ti costringe a procedere a rilento.
È lo stesso problema della primissima Barbato, con però un vago sospetto di dislivello nella sostanza.
La Baraldi è molto "estetica" in quasi tutte le sue manifestazioni, e la scelta delle tematiche e delle atmosfere dell'albo del mese ne è indiretta conferma.

La sequenza della morte, la 20-37, si chiude con una tirata sul suicidio che è spia di un'altra problematica interna, cioè quella dell'empatia verso la protagonista.
Che poi, diciamocelo, era una delle questioni fondamentali, insieme alla sua caratterizzazione generale.
Ebbene, ho percepito un po' di confusione in questo senso, la mancanza di un centro di gravità e di un obiettivo fisso nella delineazione del personaggio.
Alterna momenti di teatrale melodramma ad altri di toccante fragilità, altri ancora di una tranquillità quasi provocatoria, una spruzzata di erotismo soffuso a spizzichi e bocconi, lampi di possessione demoniaca e arrembante sangue freddo di fronte a un'assassina: più che ricchezza e complessità, mi ha dato l'idea del "buttiamoci dentro un po' di tutto".
Gli elementi ci sono, ma in qualche modo vengono "proposti" e accatastati senza un reale incastro.
Quando Dylan si chiede chi sia realmente Anita Novak, me lo stavo chiedendo anch'io.
E devo dire che non ho trovato una risposta soddisfacente.

L'aspetto più interessante della sua personalità, che in qualche modo salva l'albo regalandogli una dimensione ulteriore e motivi di riflessione, paradossalmente è quello che non c'è.
Vale a dire la proiezione schizofrenica ed esteriore di se stessa nelle figure di Ingrid e Rita, vere e proprie propaggini naturali di Anita, tanto che fatico a valutarle come personaggi indipendenti.
La prima incarna la tenacia e la determinazione della disciplina artistica, quella che ti sorregge e ti costringe a proseguire anche dove e quando non ne hai più. È tecnica e linfa vitale, onnipresente ombra che funge da protesi virtuale per l'arto mancante.
Rita invece È l'arto mancante, è la mano giusta. È tutto quello che Anita non è [più] e non può essere. È la rappresentazione della vita che le è sfuggita di mano [sic!] e le fa concorrenza anche in amore, anticipandola nell'amplesso con il termine medio di tutta la vicenda.
È l'esatto opposto anche esteticamente, dove l'estetica qui è tutto, di nuovo e letteralmente.
Insomma, Ingrid e Rita come due colori del grande affresco di Anita e quindi da lei non separabili, che però, in quanto tali, possono permettersi la libertà di imboccare una direzione più univoca rispetto al magma originario che le ha generate. Forse distanziandolo anche come spessore.
Il risultato è coerente: una volta che la doppia negazione, cioè Dylan, si elide dalla proporzione, rimangono solo i due estremi, cioè Anita e Rita. Insieme. Le due mani si sono riunite in unico corpo e unica anima, nella vita e nella morte.
Ed ecco che Ingrid smarrisce del tutto la sua funzione, le parole di Dylan come pietra tombale: Credo che invece sia tu, Ingrid, ad avere bisogno di lei. Oggi come ieri.

E qui il cerchio si chiuderebbe, se non fosse che qualcosa viene a mancare: Marnie.
Viene a mancare in tutti i sensi, in qualità di personaggio privo di ruolo e ragion d'essere.
O meglio, è la protagonista del filo "giallo" della vicenda, che però alla fin fine rimane quello più marginale. Come lei.
La sua irruzione forzata in un meccanismo che non le appartiene, che può osservare giusto dallo spioncino e in cui si muove come il proverbiale elefante in cristalleria, dà luogo a una serie di coperture e motivazioni a dir poco sghembe.
Non regge l'infatuazione ossessiva che diventa odio, non reggono le invenzioni decisamente bizzarre per rovinare la vita ad Anita [quella dell'ascensore è decisamente pittoresca come tempistiche e come ideazione], e l'utilizzo della mano mozzata, già visto nella stessa forma in altri albi, vale giusto da pretesto per un'ottima tavola a pagina 95.
È l'incarnazione simbolica dell'ansia da spiegazionismo: eliminandola completamente dall'albo, e lasciando i delitti irrisolti, si sarebbe lasciata in gustosa eredità al lettore un'incognita da seconda [ri]lettura, alla caccia di un chi/cosa e di un perché.
I chi/cosa e i perché, intesi come domande a cui è il lettore che deve dare risposta, sono fra i grandi assenti degli ultimi anni di pubblicazioni.

Il tutto imbevuto nel tenebroso inchiostro di Mari, che qui è chiamato a un ruolo addirittura epico di "esteta dell'estetica".
Non solo perché deve rappresentare una rappresentatrice [Anita] o concretizzare in immagini una narrazione già intrisa di estetismi [anche musicali, e la doppia citazione NIN-Joy Division proprio non me l'aspettavo], ma anche perché a questo è destinato come comparsa, precisamente a pagina 64. :)
Efficace esempio di un coinvolgimento attivo del disegnatore a tutti i livelli, alla larga da svogliate mestieranze che tanto hanno afflitto le nostre pupille in tempi più o meno recenti.
Il risultato annunciato è uno dei migliori della sua produzione.
Come già sottolineato da qualcuno, qui i disegni giganteggiano sulla sceneggiatura.

Conclusione: una Baraldi immatura fumettisticamente parlando, non ancora pronta, che un po' conferma e un po' smentisce.
Conferma nella misura in cui ci si aspettava che buttasse nel calderone tutti gli elementi del suo immaginario, e così è stato.
Il risultato però è meno scivoloso del previsto, reggendosi di riffa e di raffa su alcune componenti talmente dense e corpose da dare sostanza [con un po' di fantasia e buona volontà].
Altra piccola sorpresa: me l'aspettavo più "giovanile" e meno "filosofica", più Evanescence e meno Bauhaus. Crescere è inevitabile.

Se sommergi una parete con una vagonata di vernice nera, alla fine qualcosa rimane per forza.
La speranza è che il tempo porti ad asciugare tutta quella vernice. Altrimenti, in futuro, si rischierà davvero di annegare in un fiume di parole.


Due parole doverose sul prossimo albo: se la Barbato denunciasse qualcuno per mobbing, sarebbe sistemata a vita.
Lasciatela riposare, sant'iddio.
Con 47 storie annuali tutte sue, mi chiedo come la qualità possa differenziarsi da quella del mese scorso.
Devo inventarmi una petizione umanitaria, qualcosa.
Voglio tornare a esclamare di gioia alla lettura del suo nome, non a domandarmi chi cazzo sia Nora Cuthbert.


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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: ven ago 28, 2015 9:54 am 
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Nikolaj Stavrogin ha scritto:
Risultato: la lettura di questo albo, densamente impegnativa, è del tutto analoga a quella di un romanzo, o di un fitto racconto lungo.
Salvo le primissime pagine, credo non ci sia neanche una sequenza "muta"

Già, avevo mancato di sottolineare la prima scena di questo albo
Spoiler!
Molto ben costruita, carica di suspence : chi è che sta arrivando ? E invece è solo l' ultimo incubo di una ragazza che sta per morire. E rimanendo ancora lontani dal filo principale della trama che verrà sviluppata in seguito.

Per me è un tocco di classe.
E come ho già commentato, per me questo numero ha tanti difetti, ma non il modo in cui è scritto. Sarà anche uno stile letterario e anti fumettistico, ma io me lo sono goduto alla grande. Dal punto di vista della logorroicità e dei paroloni ad effetto dopo aver letto Un mondo vuoto, un albo gigante di Nathan Never (220 pagine tutte come la 54 che citi) :o, nulla mi può più impensierire ! :D Ma poi l' autore dopo quel clamoroso sfoggio di padronanza lessicale adottò uno stile ben più sobrio nelle sue successive prove. Magari sarà così anche per la Baraldi ...


Ultima modifica di Dark Star il ven ago 28, 2015 10:01 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: ven ago 28, 2015 9:56 am 
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Inizio con una menzione speciale per la copertina: pessima! Ma che faccia ha Dylan nel dipinto? E Anita? Sembra un uomo coi capelli lunghi.

Qua e là seguon SPOILER

Riguardo l'albo il mio voto è 5, ma facendo la media coi disegni di Mari che qui (indubbiamente in una storia comunque più nelle sue corde rispetto a Trash Island) aiuta con le sue atmosfere gotiche e noir e sorregge l'albo fin che può, attorno alla trentina di pagine e poi, pur apprezzando ugualmente diverse sue tavole, nulla può nel pasticciaccio brutto in cui va a sprofondare la storia.
Si tratta di un albo pretenzioso (e ovviamente serioso), con molte didascalie e dialoghi che vogliono essere letterari e sensazionali, ma sanno di già sentito (Apocalypse Now ad esempio) o risultano stucchevoli (“Guardami... non con gli occhi. Guardami con il cuore.” Roba da Harmony), che prova a creare un'atmosfera gotica (e in questo ci riesce anche, grazie forse soprattutto a Mari, ma da sola non basta) e noir, ma non serve evocare nomi di attrici o personaggi hitchcockiani (Novak, Marnie, Vera Miles...) o utilizzare a mani basse i cliché della/e dark lady o dell'artista tormentato per innalzare una “trama” che sfocia in un ordinario gialletto (forse un finale fantastico avrebbe risollevato il tutto o forse no, chissà, per un po' ho pensato si andasse a parare dalle parti di La metà oscura di King romanzo, Romero film) con delle pagine conclusive che vogliono essere anticonformiste (come già la prima pagina del resto, sempre che per qualcuno accenni a rapporti saffici in questo fumetto possano esserlo) e artistiche, mentre son solo banali.
Il bottone di madreperla l'avevo trovato buono e forse in una trentina di pagine di un Color Fest anche questo avrebbe magari avuto un suo perché, ma qui dopo un po' sembra di passare di palo in frasca, come l' “indagine” di Dylan che va alle mostre, chiacchiera, si accoppia con una, poi con l'altra, rischia la vita come da copione, fa pure la morale all'agente dell'artista e poi alla fine si sorprende come un babbeo.
Si salva l'inizio, questo sì fascinoso e coinvolgente, fino alla scena del cornicione dove i dialoghi sembrano triti, ma i disegni regalano un forte sapore drammatico e cupo.
Groucho qui è una macchietta, ma almeno la sua comparsata-flashback l'ho trovata divertente.
Carpenter invece è sempre una macchietta, ma ridicolo e ripetitivo, già ampiamente noioso, come Rania che scambia solo una battuta con Dylan, ma deve metterci una strisciante e irritante gelosia.

P.S.
Come affermato dall'autrice, nella stessa intervista in cui anticipava il suo prossimo lavoro con Mari sul Dylan ventenne rockstar goth (brrr... già da prima, ora dopo questa lettura...) il personaggio di Anita è modellato sull'attrice Veronika Lake, un'icona del cinema noir.


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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: ven ago 28, 2015 10:22 am 
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Iscritto il: sab gen 31, 2015 12:29 pm
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In una parola: artistoide. E mi sembra che abbia tirato fuori il peggio anche da alcuni di voi.
In altre parole: concordo sulla copertina veramente sbagliata, Dylan ha due occhi stranissimi ed ero convintissimo che quello dietro fosse un uomo anche dopo aver letto la storia.
Parte bene, con una bella atmosfera e un bell'omicidio, anche se poi le battute pronunciate dalla vittima non hanno nessun tipo di senso. Farebbero pensare che lei conoscesse l'assassino e questo poi non è spiegato da nessun'altra parte. Nella prima parte i dialoghi regogno abbastanza, anche se l'intento espositivo ogni tanto salta fuori e fa veramente male alle palle. Poi da pagina 35 i dialoghi iniziano a ripetersi senza motivo, in una sequenza stiracchiata che smette di avere senso ben presto. Anche il triangolo che viene introdotto poco dopo non ha una valenza particolare, se non estetica. E da pagina 53 iniziano degli assurdi pipponi sull'arte che manco una ragazzina di tredici anni, e quelli saranno l'ingrediente fondamentale della storia fino al ridicolo colpo di scena finale. Veramente insensato. Aggiungiamo Carpenter che una figura da gorilla idiota memorabile (come fa ad insistere ad arrestare Anita se le impronte sulla scena del crimine sono quelle della sua mano tagliata??) e che per lo più si respira quella sensazione di "voglio fare il goth a tutti i costi" che porta Mari a calcare la mano con scarsa finezza, tranne in alcune tavole molto belle (pag 86),e la Baraldi a scrivere amenità del genere di "l'alba era nera come un lenzuolo intriso di incubi". Magari andrebbe bene per una parodia.
Dylan ha un peso scarsissimo nella vicenda, ma va bene così. L'importante è che non gli facciano dire "no, non posso scoparmi X perché sonogià innamorato di Y" perché se esiste un teorico dell'innamoramento multiplo è lui, e questo episodio lo rende immediatamente antipatico al pubblico. Divertente che alla fine SPOLIER resti fottutto da entrambi i lati del triangolo. Immagino che non fosse un ridicolo volontario, perché segue un altro pippone mica male sul senso dell'arte, e poi FINE.

Tutto sommato è una storia dignitosa, non dirò che mi ha fatto schifo. Però queste sbrodolature nella scrittura sono un downer continuo al piacere del brivido (qualcuno conta quante volte viene ripetuta la frase "l'orrore cammina al tuo fianco"?), e la maggior parte dei monologhi che la Baraldi propone li ho iniziati a saltare dopo pagina 30, perché già sapevo che non avrebbero aggiunto niente alla trama e non avrebbero fornito chiavi di lettura. E infatti sono solamente inutili. Lei si sentirà molto profonda a scriverli, ma la verità è che sono monologhi di niente.

_________________
Ormai sono sicuro che Dio esiste. Ora si tratta solo di trovarlo e riempirlo di botte.


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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: ven ago 28, 2015 10:22 am 
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Messaggi: 638
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Aleksandr ha scritto:
Inizio con una menzione speciale per la copertina: pessima! Ma che faccia ha Dylan nel dipinto? E Anita? Sembra un uomo coi capelli lunghi.

Però non dimentichiamoci che è, appunto, un quadro
Spoiler!
soprattutto per come (si) è ritratta Anita : secondo me è una cosa voluta, visto che è quello il suo modo di dipingere dopo l' "incidente".


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 Oggetto del messaggio: Re: #348 - La mano sbagliata
MessaggioInviato: ven ago 28, 2015 10:29 am 
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Località: Valsesia
Qualche SPOILER indolore

Albo di difficile valutazione questo. Pieno zeppo di difetti sì, ma non posso negare che mi abbia lasciato buone sensazioni. Merito soprattutto dei disegni di un Mari in splendida forma (e, da diversi anni a questa parte ormai, il mio favorito tra quelli di lungo corso dylaniato)e in perfetta sintonia con le tematiche della storia.
Per quanto riguarda i testi, concordo con Nikolaj: la Baraldi dimostra di non aver ancora assimilato tempi e modi del fumetto. Troppo lungo il flashback sulla perdita della mano, anticlimax lo spiegone finale quando invece sarebbe stato necessario il contrario, in generale albo troppo verboso a parte l'ottimo incipit. In questo senso, sì, ricorda l'esordio Barbatiano che seppe però stupirmi (favorevolmente) di più a livello di soggetto. In questo #348 l'indagine è limitata, quasi assente, per lasciare posto ad altro. Centrale è la figura di Anita. Da sempre mi affascinano il tema del doppio e quello del.. chiamamolo frazionamento di personalità (qui, anziché interiore, è "spalmato" su 3 personaggi), tra i più ricchi di possibilità e declinazioni in ambito horror e non solo. Non è un caso che le sequenze migliori dell'albo siano quelle che vedono protagonista l'artista che mutua nome e cognome da 2 splendide attrici del passato. I riferimenti a Hitch e al giallo/horror italiano sono palesi e non stonano con le frasi a effetto/citazioni che non mi hanno infastidito più di tanto, forse perché le avevo già messe in conto.
A livello estetico, in generale, ho gradito molto e con un finale diverso avrei votato buono. Perché è proprio il finale, imho, a rovinare un albo che, pur imperfetto, trovo suggestivo e affascinante. Come detto, c'erano davvero infinite possibilità di chiusura, compresa quella di lasciare una marea di dubbi al lettore, lasciandogli libera interpretazione, che avrei preferito.
Concordo con Alexsandr sulla copertina: Anita sembra un uomo! :o
Accettabile

Attendo la Baraldi alla prossima prova per valutarne i progressi, sperando non sia quella con Dylan chitarrista. :cry:

P.S. Il nostro torna a segnare una "doppietta" come ai vecchi tempi. Così lo voglio! :D

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https://lastoriadidylandog.blogspot.com


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Località: cremona
Secondo me non un brutto albo,anzi.
Sicuramente la baraldi deve limare un lo di difetti ma la base c'è!

_________________
ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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