Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: mer ago 12, 2015 11:32 am 
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Kowalsky ha scritto:
Se si vuole riferirsi alle promesse di Recchioni, però, bisognerebbe riferirsi alle cose che ha detto davvero e non a ciò che i forumisti speravani.


Tratto da un intervista a Recchioni. :o :o :o

Cita:
"Ci dobbiamo aspettare un Dylan Dog più "cattivo"? O quantomeno politicamente scorretto?
"No. Ci dobbiamo aspettare un Dylan Dog più fedele all'originale di Sclavi "

http://www.repubblica.it/cultura/2014/0 ... -96630491/
giusto per precisare che i forumisti non sono pazzi :D
E c'è qualcuno che è arrivato a scrivere che QUI (sul forum di DD) non ha senso parlare di Sclavi. :o
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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: mer ago 12, 2015 11:45 am 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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Kowalsky ha scritto:
Se si vuole riferirsi alle promesse di Recchioni, però, bisognerebbe riferirsi alle cose che ha detto davvero e non a ciò che i forumisti speravani.
Recchioni ha detto più volte, anche qui sul forum, che per lui il "downgrade" significava tornare a pubblicare un fumetto che svolgesse un ruolo simile a quello avuto tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, che ne recuperasse alcuni aspetti. Non che sarebbe tornato a essere in tutto e per tutto come i primi 100.
Anche sul famoso ritorno dello splatter, s'è sempre detto che sarebbe stato presente all'occorrenza.


Il discorso "Sclavi" è complesso e si articola su diversi piani. Nel mio post mi riferivo in particolare allo Sclavi che noi intendiamo come sinonimo di "qualità", "fantasia", "competitività con il panorama attuale (all'epoca, ovviamente)". Quindi non la specifica sensibilità o gli stilemi di Sclavi. Il discorso è moooooolto complesso.
Penso che uno un minimo ambizioso dovesse necessariamente confrontarsi con Sclavi. Penso che Recchioni lo abbia fatto esplicitamente. E penso che abbia, per il momento, fallito. Opinione mia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: mer ago 12, 2015 4:43 pm 
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Iscritto il: mar set 07, 2004 7:10 pm
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Cita:
Ma io non mi faccio prendere a calci nei testicoli per poi lamentarmi sui forum che mi fa male lo scroto.


Tutto d'un pezzo, la coerenza prima di tutto! Giusto!

Cita:
Sto qui da due settimane e non ne posso più.


Ah no, come non detto, scusa :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: mer ago 12, 2015 5:17 pm 
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Iscritto il: mar nov 12, 2013 12:30 am
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dipintendo ha scritto:
Kowalsky ha scritto:
Se si vuole riferirsi alle promesse di Recchioni, però, bisognerebbe riferirsi alle cose che ha detto davvero e non a ciò che i forumisti speravani.


Tratto da un intervista a Recchioni. :o :o :o

Cita:
"Ci dobbiamo aspettare un Dylan Dog più "cattivo"? O quantomeno politicamente scorretto?
"No. Ci dobbiamo aspettare un Dylan Dog più fedele all'originale di Sclavi "

http://www.repubblica.it/cultura/2014/0 ... -96630491/
giusto per precisare che i forumisti non sono pazzi :D
E c'è qualcuno che è arrivato a scrivere che QUI (sul forum di DD) non ha senso parlare di Sclavi. :o
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appunto, si può fare il gioco di isolare la frase
poi si può leggere tutta l'intervista

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: mer ago 12, 2015 5:25 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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Infatti ho isolato la frase interessata per comodità :wink: :wink: :wink: e poi ho inserito il link per permettere di leggere TUTTA l'intervista. 8-) Non manca nulla. :)

Kowalsky ha scritto:
considerando che il primo numero senza Sclavi è il 24
considerando che di fatto Sclavi ha abbandonato le gestione continuativa della testata da, circa, il numero 85...

mumble...mumble...considerando che l'attuale curatore in un anno ha pubblicato solo tre storie per DD e tutto il resto su altre testate... :roll: :roll: :roll:
MA CERTO!!!! :o :o :o
Ho capito qual'è l'attuale situazione di DD:
L'AUTOGESTIONE!!!!! :D :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Cita:
Che dopo venti anni si rompano i coglioni sul Dylan Dog di Sclavi è abbacinante. Sto qui da due settimane e non ne posso più.

Va bene, da oggi parliamo del Dylan Dog di Stan Lee :g: :dito:

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: mer ago 12, 2015 5:33 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Kowalsky ha scritto:


dipintendo ha scritto:

Tratto da un intervista a Recchioni. :o :o :o

Cita:
"Ci dobbiamo aspettare un Dylan Dog più "cattivo"? O quantomeno politicamente scorretto?
"No. Ci dobbiamo aspettare un Dylan Dog più fedele all'originale di Sclavi "

http://www.repubblica.it/cultura/2014/0 ... -96630491/


appunto, si può fare il gioco di isolare la frase
poi si può leggere tutta l'intervista


Si può fare il gioco di non isolare una tua uscita, per vederla alla deriva insieme alle altre, sapendone già il tragitto.

Mi sembra che Recchioni, anche nel resto dell'intervista, ripeta più volte con una certa fierezza puntuale di rifarsi allo spirito del primo Sclavi/primo Dylan - cioè decontaminato della derive post-90s o qualsiasi cosa intenda lui con questa formula.
Non è una promessa, è una sua visione delle cose.
O meglio, della sua personale "lettura" di Sclavi.
Che come abbiamo visto in questi mesi è in gran parte deviante e manipolatoria, a seconda di come gli fa più comodo, nell'estemporaneo tamponeggiare le uscite ed imporre la propria filosofia doeiana al personaggio/setting narrativo, coinvolgendo anche autori a poco agio con queste direttive.
Se questo è un downgrade...continueremo ad andare downward, the spiral 8-) .

ALOHA NINE INCH NAILS

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: mer ago 12, 2015 7:20 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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rimatt ha scritto:
Insomma, se solo si trovassero degli autori all'altezza e li si lasciasse liberi di lavorare
È un problema di anarchia funzionale.
Sclavi modifica (ma non stravolge) la sua creatura nel corso degli anni seguendo l'evolversi della propria ispirazione.
Ma è (stato) talmente talentuoso che il risultato è (quasi) sempre soddisfacente.
Questa mancanza di codifica si è rivelata deleteria in mano ad altri autori evidentemente non abbastanza dotati per poterne beneficiare. Allora sì che sarebbero serviti dei paletti rigidissimi. La libertà ha fatto danni alla fine.

Un pensiero al ritorno in auge di certe farneticazioni infondate ed incomprensibili per dove vogliano andare a parare (fratelli?amanti?wannabe?).
Non è che se in passato sono capitate chiaviche ora gli autori sono legittimati a rifarle ed i lettori delegittimati dal criticarle.
Forse certe leggerezze all'epoca te le potevi permettere. Il fatto stesso che si voglia adattare Dylan ai tempi dovrebbe contemplare anche un approccio contemporaneo alla scrittura più che un criptico downgrade.
E me ne sbatto se la nuove storie sono meglio della gestione Gualdoni. Io non ne ho letta nessuna. Ho mollato intorno al 200. E siamo lontani pure da quello di livello, che non mi piaceva ma almeno la Barbato mi dava Necropolis mica Cenere e nessun albo era narrativamente scombinato come Caos!
Ma ho abboccato al downgrade. Che per me voleva dire ritorno della qualità non certo dello splatter e delle tette. E Fuori Tempo Massimo, che tutt'ora adoro, mi faceva ben sperare.
Le persone che guidano la testata potevano salire sulle spalle dei giganti (Sclavi e Chiave) ma hanno preferito salire sulla montagna di letame che hanno spalato sulla gestione precedente.

Capisco anche che parliamo di aria fritta e che basta farsi un giro sui social per comprendere il livello medio di consapevolezza della maggior parte dei lettori ma io ogni volta che chiudo uno degli ultimi albi vorrei dire questa frase allo sceneggiatore di turno:
Spoiler!
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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: gio ago 13, 2015 10:25 am 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Località: Corbetta
Per conto mio l'unica cosa che volevo trasmettere con le mie paturnie (perché poi quelle sono a tutti gli effetti) è che oggi si dice esistere una distanza ABISSALE tra i pre 100 e gli ultimi 15 20 numeri (in termini di donne sembra che si stia confrontando Scarlett Johansoon con Milena Vukotic). Mentre tale distanza SEMBRA così elevata solo perché oggi con internet, con i forum si parla molto di più dell'albo del mese e siamo anche cresciuti (Leggo DD da 15 anni e pretendere che la mia definizione di qualità sia rimasta inalterata in questi 15 anni è indubbiamente errato). Insomma alla fine per me la distanza tra gli albi pre 100 è gli ultimi è paragonabile a quella che c'è tra la Scarlett e una onesta, ma pur sempre interessante, Martina Colombari. Un po' meno bella, un po' meno formosa, un po' più anziana ma pur sempre affascinante.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: gio ago 13, 2015 11:20 am 
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Iscritto il: mer lug 22, 2015 9:43 am
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wolkoff ha scritto:
chi ha letto soltanto una manciata di DD dovrebbe andarci piano con le disamine - avventate, lasciando il tempo che trova(ro)no - visto che non ha una prospettiva d'insieme, ma un insiemistica senza prospettive.


Grazie per questa tua disamina, ho imparato molto.
È bellissimo commentare senza commentare eh, mescendo il tutto con un pochino di automasturbazione grammaticale; ma è un pò come sniffare le proprie scorregge d'inverno sotto il piumone: può essere bello, ma non serve a nulla.
Oppure è come se commentassi i tuoi ragionamenti con un semplice Largo ai giovaniiiiii basta tromboniiiii!1!!!!!!. Cosa speculare, ma equipollente, a quello che hai scritto tu.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: gio ago 13, 2015 11:47 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6992
Località: Inverary 2.0
Granger ha scritto:
Grazie per questa tua disamina, ho imparato molto.
È bellissimo commentare senza commentare eh.


Non sarai mica delle stessa tribù di Ned, con questa nuova moda accusatoria?

Spoiler!
Accusare proprio me di non commentare, poi... metà forum dopo questa ha fatto ricorso al pannolone :lol: :lol: :lol:


Buah, non darti pena, di commenti miei ce ne sono anche troppi, e sulla loro utilità formativa non devo rendere conto a nessun organo di vigilanza didattica :D .
Comunque ti ringrazio per l'attenzione scrupolosa che riservi al mio autoerotismo e le mie flatulenze. Se vuoi ti mando in pvt dei contenuti più espliciti, registrati live, così almeno avrai qualcosa di concreto su cui ribattere, visto che ti piacciono tanto le delicate metafore sub-inguinali :P

Per il resto continua così, vedrai che capirai tutto sul forum e su come dialogare...col riflusso di lamentele pretestuosamente studiate nel flammeggiare a vuoto (di paglia, come la coda) hai fatto subito strada (nel penoso) e sei già molto avanti col lavoro.
Portati avanti anche con la lettura di Dylan, ogni tanto, nei buchi liberi.

Per il resto sembra che arrivi da poco ma sai già molto nel cogliere i dettagli dei forumisti, piuttosto che quelli delle storie:

Granger ha scritto:
Io indico la luna e tu guardi il logo trasparente di DyD.


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Magari puntando il dito contro qualcuno prima o poi vedrai le stelle, da un buco, visto che sulla luna non ci arrivi. Se punti il medio in partenza poi, non è che puoi aspettarti la luna... :tc:

ALOHA MA CHE NAJA QUESTO NONNISMO, SENZA NEPOSTISMI...
(e saluti alla caserma del Rrobe eh, quella di Scorfani)

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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: dom ago 16, 2015 10:13 am 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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Ragazzi, magari sarà una cosa insignificante e non voglio insistere sempre sulla stessa cosa, ma... il quinto senso e mezzo è sparito? Opinioni?


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: dom ago 16, 2015 11:43 am 
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Iscritto il: dom gen 22, 2012 4:51 pm
Messaggi: 511
Era una delle cose che mi aveva fatto innamorare del fumetto. Ultimamente era tra le cose che sopportavo di meno, ma non mi ero accorto della sua assenza.


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 Oggetto del messaggio: Re: Dylan Dog, fumetto d'orrore, fumetto d'autore.
MessaggioInviato: dom ago 16, 2015 7:41 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
Messaggi: 2562
Agosto 2015.
Julia ottimo.
Tex ottimo.
Zagor ottimo.
Martin Mystere ottimo.
Le storie ottimo.
DD non classificato.
E pensare che vent'anni fa il mio Bonelli preferito era Dylan Dog :o

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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: lun ago 17, 2015 11:19 am 
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Iscritto il: mar gen 15, 2013 11:42 am
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Mi sa che le discussioni su quest'albo ormai sono finite, ma aggiungo un altro paio di pensieri in libertà. Ri-premetto a quanto detto in precedenza che non seguo Dyd da moltissimo tempo, non ho letto nessun albo della fase uno o due e parlerò solo di quello che conosco (ovvero il Dyd postsclaviano abbastanza avanzato, diciamo intorno all'albo 250) perché sento comunque delle affinità tra gli albi di quel periodo e le critiche sugli albi attuali che leggo qui (se poi queste affinità ci siano oppure no, lo giudicheranno altri).

Prima di tutti togliamoci il pensiero. Per quanto mi riguarda, le scopiazzature e i plagi ci sono, e abbondanti, anche nell'era Sclavi. Non so quanto consapevoli e nemmeno mi importa, ma oggettivamente ci sono sequenze molto lunghe letteralmente estrapolate da film/libri a volte molto poco conosciuti, per cui non così facili da individuare come citazioni. Questo influisce sul giudizio sull'albo? Per me sì. Non ho problemi a dire che ho ridimensionato di molto il mio giudizio su certe storie quando, anni dopo averle lette, ho scoperto che certe scene, fatte proprio in quel particolare modo e basate su quel concept di base (che mi aveva fatto pensare: ma questo sceneggiatore è un genio!) in realtà comparivano pressocché identiche in altre opere (una su tutte: le procedure di ricostruzione dei non-morti ne La Zona del Crepuscolo, letteralmente rubate - come tutto l'albo, d'altronde - a Dead and Buried di Gary Sherman: guardate qui da 1:43 in poi e se potete recuperatevi il film https://www.youtube.com/watch?v=dWitBOJP-80 ). Non ho dubbi che le diatribe sul tema delle scopiazzature ricompariranno in mille altre discussioni, ma per quanto mi riguarda non ho altro da aggiungere.

Ora. Epoca Sclavi/Chiaverotti ed eredi più o meno presentati come tali. Del fatto che Dylan secondo me sia nato in un periodo culturale particolarmente utile e fortunato per l'horror e il fantastico ho già detto, e ribadisco anche che quel periodo è per me del tutto irripetibile. Detto ciò, il fatto che creativamente Sclavi e Chiaverotti non siano stati sempre limpidi nei loro "prestiti" non implica automaticamente che fossero anche dei cattivi sceneggiatori. In realtà erano molto abili; e soprattutto Sclavi riusciva a fondere influenze tra loro anche molto contrastanti in albi che, prima ancora che socialmente "utili" (la componente sociale di Dyd anzi è quella invecchiata peggio, ci sono albi storici che personalmente trovo quasi insopportabili) erano divertenti e coinvolgenti. Questa per me è la chiave: quella dell'entertainment, non semplicemente scacciapensieri, ma un intrattenimento intelligente che ti restava dentro anche dopo che avevi finito la storia. La cosa più bella di Dylan Dog, per me, era che cominciavi a leggere l'albo, non lo mettevi giù fino a quando non avevi finito e dopo continuavi a pensarci sopra, perché ti aveva emozionato e coinvolto. In questo coinvolgimento c'è anche una componente anagrafica, sono sicuro che molti in questo forum hanno scoperto Dyd intorno ai 13-16 anni, e quindi erano molto ricettivi al tipo di stimoli che offriva.

Se uscissero oggi albi come Jack lo Squartatore, sarebbero aspramente criticati come certe Gualdonate? Forse sì e forse no. Valutare col bilancino la quantità di splatter, il grado di improbabilità di questa o quella scena mi sembra un esercizio da tempi moderni, da facebook o da forum. Personalmente non ricordo una sola volta nella quale, a "caldo", dopo la lettura di una storia "celebre" abbia sentito l'esigenza di valutare in manera così precisa le componenti dell'albo. Sia perché credo che l'albo sia superiore alla somma delle sue componenti, sia perché quando leggevo le storie "storiche" internet non esisteva (e nemmeno 300 e rotti albi precedenti di Dyd con cui fare il paragone...), sia perché, con tutte le loro magagne quelle storie (parlo in generale eh) avevano comunque delle qualità che facevano passare i difetti in secondo piano. E secondo me la qualità principale delle storie di Dylan Dog non era lo splatter, l'umorismo, l'elemento sociale, ma la consistenza degli albi. Si aveva sempre l'impressione di avere in mano un oggetto compatto, sostanzioso, in cui l'autore si era impegnato; un lavoro ricco di stimoli, di trovate e di svolte narrative, pazienza se spesso improbabili o addirittura ricopiate da altri autori.

Ora, io non so se l'era Recchioni meriti le critiche (e le lodi che in mezzo ci saranno pure) che si sta attirando (anche se, promozionando il rilancio in maniera così forte e personalizzata su internet, aumentando di conseguenza le aspettative soprattutto su te stesso, intendo personalmente, la fustigazione la devi automaticamente mettere in conto). Però se devo paragonare il Dylan "storico" a quello postsclaviano, direi che il primo era robusto e sostanzioso, e il secondo era una pappamolla. Che il primo era scritto da degli scrittori, e il secondo da dei fan. Che il primo era l'Armata Brancaleone e Il Sorpasso, e il secondo era Benvenuti al Sud o Viva l'Italia. Il fatto che mi vengano in mente paragoni positivi con opere del tempo che fu (Risi, Monicelli) non è un caso: sono abbastanza convinto che negli ultimi anni la cultura italiana (anche quella pop, fumetti ecc) e non solo italiana sia stata vittima di un processo di depauperamento inesorabile, che ha coinvolto anche i fumetti. Al di là delle critiche sul politicamente scorretto, sulla ripetitività della situazioni, al di là di tutto questo, per me anche una storia come I quattro elementi è, detta molto semplicemente, robetta.

Nostalgia? Fino a un certo punto, perché quando qualche anno fa ho preso in mano per la prima volta la ristampa di Nathan Never in alboni di formato triplicato ho ritrovato la stessa qualità di consistenza, di forza, che avevano i Dylan storici. Non ho continuato la lettura perché non appartengo più a quel target di riferimento (l'età...), ma ciò non toglie che - sia pure con tutte le citazioni "disinvolte" pure presenti - io riconosca quella "sostanza". Credo che sia un modo di fare fumetti che ormai non si usa più, per una varietà di ragioni che sarebbe troppo lungo indagare. Ribadirò solo che per me la componente culturale ha un peso molto forte, e per "culturale" mi riferisco anche alla cultura cosiddetta alta, ai libri, alle "buone letture". Mi è sempre sembrato che Sclavi si presentasse come una specie di spugna assorbiinfluenze, ma che oltre a essere un divoratore di film e di fumetti fosse anche un lettore accanito, e non solo di Stephen King. In Sclavi per me c'è più Buzzati e Vonnegut che Fulci. Non mi interessa in questo momento impiantare una discussione sui vari livelli a cui si può presentare la cultura, letteratura popolare contro accademismo, fumetto contro Graphic novel, è un discorso fuorviante e fine a se stesso. Dico solo che oltre alla "pancia" in Sclavi c'era anche molta "testa", rifuggiva dal genere, e sono convinto che sia per questo che l'unico fumetto davvero paragonabile a Dyd sia stato il Napoleone del coltissimo Ambrosini. Ecco, senza voler individuare nomi in particolare (anche perché molti li ho ormai rimossi) ho l'impressione che a lavorare sul Dyd postsclaviano siano stati autori che erano stati in primis accaniti lettori di Dylan Dog o di fumetti analoghi, e quindi non avessero molto da offrire perché risultavano inevitabilmente derivativi. Come Zampaglione con Dario Argento, per intenderci, o Rob Zombie con Carpenter e Hooper (e questo quando proprio andava bene). Mentre qualcuno che avesse una formazione in ambiti della cultura non solo fumettistici, magari più ricchi e consistenti (sbaglio o la Barbato nasce come sceneggiatrice teatrale?) disporrebbe anche di più campi nei quali "pescare" per rinnovare il personaggio.


Ultima modifica di Myskin il lun ago 17, 2015 1:12 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: lun ago 17, 2015 12:43 pm 
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Iscritto il: gio nov 07, 2013 10:29 pm
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Myskin ha scritto:
La componente culturale ha un peso molto forte, e per "culturale" mi riferisco anche alla cultura cosiddetta alta, ai libri, alle "buone letture". Mi è sempre sembrato che Sclavi si presentasse come una specie di spugna assorbiinfluenze, ma che oltre a essere un divoratore di film e di fumetti fosse anche un lettore accanito, e non solo di Stephen King. In Sclavi per me c'è più Buzzati e Vonnegut che Fulci. Non mi interessa in questo momento impiantare una discussione sui vari livelli a cui si può presentare la cultura, letteratura popolare contro accademismo, fumetto contro Graphic novel, è un discorso fuorviante e fine a se stesso. Dico solo che oltre alla "pancia" in Sclavi c'era anche molta "testa", rifuggiva dal genere, e sono convinto che sia per questo che l'unico fumetto davvero paragonabile a Dyd sia stato il Napoleone del coltissimo Ambrosini. Ecco, senza voler individuare nomi in particolare (anche perché molti li ho ormai rimossi) ho l'impressione che a lavorare sul Dyd postsclaviano siano stati autori che erano stati in primis accaniti lettori di Dylan Dog o di fumetti analoghi, e quindi non avessero molto da offrire perché risultavano inevitabilmente derivativi. Come Zampaglione con Dario Argento, per intenderci, o Rob Zombie con Carpenter e Hooper (e questo quando proprio andava bene). Mentre qualcuno che avesse una formazione in ambiti della cultura non solo fumettistici, magari più ricchi e consistenti (sbaglio o la Barbato nasce come sceneggiatrice teatrale?) avesse più campi nei quali "pescare" per rinnovare il personaggio.

Applausi a scena aperta.
Questo era un messaggio che espressi ( a onor del vero, in maniera ben più rozza e lacunosa ) qualche tempo fa quando affermavo che il vero problema di cui soffre questa testata risiede nella mancanza di un autore ( in sede stabile poiché altrimenti avremmo già risolto il problema con Carlo Ambrosini ) dotato della sensibilità ( e, implicitamente, della cultura ) necessaria per poter affrontare questa testata in maniera intelligente e rispettosa del lascito sclaviano.
Un tempo gli scrittori di fumetti erano perlopiù degli estimatori del fumetto o, in taluni casi, persone che col fumetto intrattenevano un rapporto di pura e semplice professionalità ( che si ricorda di Aurelio Galeppini o John Buscema ? ).
Oggi, gli addetti al settore sono perlopiù dei fan che vivono e si ingozzano di fumetti, videogiochi e film dalla mattina alla sera ( non mi riferisco chiaramente a tutti, ma mi sembra evidente che questo sia oramai l' andazzo generale ).
Forse, l'unica possibilità di rinascita sta proprio nel trovare un autore che prediliga prendere ispirazione da Giro di vite, L' assommoir o Cuore di tenebra piuttosto che Preacher, Halo o Mission : Impossible.
Per concludere, meno blog e più letture !
Ma mi sa tanto che questo rimarrà un sogno.


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