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 Oggetto del messaggio: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: dom ago 02, 2015 1:06 pm 
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ATTENZIONE!

Questo post non vuole essere polemico. Prendendo spunto dal bellissimo post di Nikolaj sul topic del mensile, mi ha colpito molto la sottostante frase:

Cita:
[...]un Recchioni che, oltre al suicidio artistico di Mater Morbi [perché così mai più, e al confronto soffrirà sempre], sta guardando in direzioni che potrebbero trasformare in oro qualunque cosa, ma non Dylan Dog.
.

Il suicidio artistico di Mater Morbi e la presunta affinità con l'Oldboy.

Mi piacerebbe discutere con voi se quanto quotato sia vero.

PRE-MATER MORBI
First of all, credo che il successo di Mater Morbi abbia in qualche maniera pesato sia sull'autore, in Bonelli che nei lettori stessi. Tuttavia, ancor prima del successo di Mater Morbi, Recchioni aveva esordito sul Color Fest con Fuori tempo massimo, breve che annovererei tra le migliori dello sceneggiatore romano e Il moduloA38, prototipo del Dylan attualmente in edicola ma edulcorato da tutti gli orpelli della Fase 2.
Quindi ancor prima di MM, Recchioni aveva dato prova del suo talento tracciando una via personale, pescando dal passato e rispettando alcuni punti cardine dell'indagatore dell'incubo. Se in Fuori tempo massimo troviamo l'ironia, ne Il moduloA38 la tecnologia raccontata nel modo più sclaviano possibile, in Mater Morbi abbiamo l'apoteosi del dolore e della sofferenza, il sangue di Recchioni plasmato in quelle 98 pagine (vi ricordate a tal proposito quella oramai famosa frase?).

POST-MATER MORBI
Ma il post-Mater Morbi non è da meno: la rivisitazione intelligente di Saw con Il giudizio del corvo, l'onirico I Nuovi Barbari e l'orrore mediatico con L'eliminazione. Più deboli invece Il vigilante e La Nera ma storie pur sempre godibilissime.

Insomma, tutto ciò per dire che il Recchioni-pre curatore aveva una visione straordinaria del personaggio: innovativa, fresca, divertente, personalissima e rispettosa del Dylan che fu (con tutti gli elementi dylaniati che tanto ci piacciono, alcuni più evidenziati, altri un po' meno ma questo dipendente dall'inclinazione dello sceneggiatore e dalla sua scrittura). Come potete notare, all'autore piace mettere Dylan in un contesto non canonico, dove lo schema narrativo cliente-indagine-risoluzione non ha spazio, cercando di mettere a nudo vizi e virtù di Dylan Dog, spingendolo al limite, mostrandoci l'essenza del personaggio e consequenzialmente quella che è la sua visione d'insieme della creatura di Tiziano Sclavi. Guarda caso Il cuore degli uomini è la storia più riuscita della fase 2.

Con tutti i limiti del caso, Recchioni aveva preso spunto dalla creatività di Sclavi aggiungendo ad essa l'approfondimento psicologico di villans e di Dylan come aveva precedentemente fatto la Barbato. Summa/sintesi perfetta, e la Bonelli se ne accorse repentinamente.

RECCHIONI FASE 2
Da quando è stato nominato curatore di una delle più importanti testate targate Bonelli, le responsabilità si sono fatte sentire non ultimo il suo ego che ha influenzato la produzione dylianiata. Il temine "produzione" non è casuale. La sterile commercializzazione di un fumetto come Dylan Dog ha portato più danni che benefici, complice una visione distorta del personaggio che si è allontanata sempre più dallo spirito originario del personaggio. Ha portato nuovi lettori? Ben venga, ne posso essere solo felice. Ma questo fumetto non mi appartiene più. Recchioni per me ha subito quello che io definisco un processo di imborghesimento. Che sia colpa dei paletti della Bonelli, che sia colpa dell’autore stesso, che sia colpa, come dice Bertuccia, di Dylan Dog stesso, tomba degli sceneggiatori, questo non lo so. Dylan Dog è fin troppo debitore del suo creatore. Alcuni autori hanno trovato una propria dimensione all’interno dell’universo dylaniato, chi con ottimi risultati chi con pessimi. Fatto sta, che l’autore romano libero e indipendente, extra Dylan e pre curatore era un altro scrittore: sporco, grezzo e autoriale (aggettivo che lui odierebbe ma qualità che gli ho sempre riconosciuto). Basti vedere il suo Battaglia: politically incorrect, viscido e brutale. Impensabile? No, perché il Dylan originario era così. Ad ogni modo, bisogna riconoscergli che ha costruito una rete di collaborazioni con altri autori che potrebbero dare una visione diversa, totalmente avulsa dalla canonicità delle storie pubblicate mensilmente (sto pensando ad Akab, Ausonia e Ratigher).

Con la Fase 2, Recchioni risulta depotenziato anche se se magna a colazione sia la Barbato e Simeoni messi insieme.
Spazio profondo è la lucida e cruda visione del Dylan del futuro. Il manifesto degli intenti.
Al servizio del Caos è il Dylan del nuovo Recchioni, simbolo della Fase 2 e prova determinante della nuova visione dell'Oldboy.
Il cuore degli uomini (vedi sopra)

Due storie su 3, che per quanto scritte bene, non hanno un'anima. Patinate, figlie di un'idea di per sé sballata.

La domanda sorge spontanea: il suo ruolo di curatore ha inficiato sulle qualità delle storie? La Bonelli ha in qualche maniera manipolato il suo modus operandi? Che tutte queste operazioni commerciali abbiano in qualche modo fatto perdere il focus su Dylan?

C’è proprio un abisso quando scriveva come guest star e come autore (pseudo)seriale.
Non tutti sono in grado di trasformarsi in questa tipologia di scrittore per diversi fattori (caratteriale e tempi di scrittura, in primis) e Simeoni è l’esempio lampante.
Accatino scrive da dio perché scrive una storia all’anno.
Chiaverotti e Barbato scrivevano tanto e bene (con alti e bassi, of course).
Ruju scriveva tantissimo e male.
E' normale. Ogni autore ha un bagaglio culturale che in una certa misura determina l’affinità con il personaggio. Ci sono autori nati per scrivere Dylan, altri no, altri ancora che percorrono la strada giusta e poi la smarriscono. La Barbato è una di queste. Trasformazione inspiegabile, ma forse è semplicemente un’autrice stanca che ha detto e dato tanto per Dylan che non mi sento di colpevolizzarla più di tanto.
Recchioni ha una cultura (cinematografica, letteraria e fumettistica) enorme ma che cozza in parte con Dylan. Più attinente al fantasy e alla fantascienza che all'horror puro. Lasciando stare il lato caratteriale, credete che questo Recchioni sia la persona giusta per poter dirigere una testata come Dylan Dog? Credete che abbia la giusta sensibilità per poter scrivere e dirigere un team creativo?
Il dubbio amletico sorge quando mi sono ritrovato questo Dylan Dog che è diametralmente opposto a quello che ci era stato presentato con Mater Morbi.

Forse il vero problema è stata una non corretta pianificazione del progetto. Dettato dall'inesperienza, dalla fretta o forse dalla spada di Damocle che pende su ogni sceneggiatore/curatore che si appresta a scrivere Dylan?

A voi ;)

_________________
Nobody talks about the pile (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: dom ago 02, 2015 1:21 pm 
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IMHO
Il primo difetto di Recchioni è che si ripete. ...letta una, lette tutte. E vorrebbe fare tutto con la stessa ricetta ma non è così perché se devi fare la pasta ci metti il sugo ma se devi fare un dolce ci metti la crema!
Non mi stupirei se facesse anche un remake (o un seguito) di mater morbi. Della serie se quello ha funzionato una volta allora quello lo facciamo all'infinito
Ma non funziona così. ...alla Fine mangiare sempre pasta al sugo ti scoccia e ti mangi un dolce alla crema.
Ha preso un personaggio perfetto e lo ha stravolto come fosse suo.
Come se DD così come lo aveva concepito il suo creatore facesse schifo. :o :o :o :o
Come se io prendessi la guernica e ci dipingessi sopra i fiorellini perché quelli vanno di moda. :o
Ogni cambiamento in una serie dovrebbe essere fatto nel rispetto del personaggio originale e questo secondo me non è stato fatto. Anzi con alcuni personaggi (tipo Bloch ) si è giocato fino al punto di ridicolizzarli. :roll: :roll: :roll:

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
https://www.instagram.com/dipintendo


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: dom ago 02, 2015 7:31 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
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Località: Milano
Temo di no, che Recchioni non sia la persona giusta. Più passano le storie, più aumenta questa mia convinzione. Non mi piace come sta trasformando Dylan Dog ed il suo mondo, siamo quasi a Dylan Doe.

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Chi sa, fa, chi non sa, insegna, chi non sa insegnare, critica. E chi non sa neppure criticare, scrive recensioni sui forum.


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: dom ago 02, 2015 9:02 pm 
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Recchioni è (stata) la persona(ggeria) giusta per rinfocolare clamore, secondo i piani della SBE 8-) .
L'astro già nato e crescente del fumetto italico che avrà la soluzione anche per noi, hanno pensato... ricordandosi dei suoi trascorsi exploit dylanieschi - perché tali sono e va riconosciuto, secondo me, e prima di questa gestione aveva solo cannato Il Vigilante e La Nera - contando sulla sua versalità poliedrica ndommettomanocreofenomeni, e sulla sua innegabile abilità nell'interfacciarsi con la rete, creando attenzione hypesca attorno a sé, anche a costo di scontrosità e auto-incensazioni :dito: .

Sclavi ha poi - con solito fare glissante e semi-noncurante - dato il suo benestare coatto, un po' perché fiducioso degli exploit recchioniani, un po' perché portato a pensare che di meglio non ci fosse in giro, e se manco questo vi risolve le grane...allora Dylan è morto-sepolto-&smesmerizzato :x: .

Sul resto, non entro troppo nel merito dei dettagli dello stimolanteMandapost perché gli spunti sono tanti e lo sproloquio incombe :?
Mi basta aggiungere che fare il curatore di un progggetto è cosa diversa dal dirigere il traffico delle sceneggiature di un Gualdo o di un :r:
E' una sfida, con rischi molto più elevati, piaccia o non piaccia, e con oneri maggiori.
La tracotanza affrettata nella manomissione dei punti chiave di DD non giova a questo progggetto, qualsiasi siano gli intenti ultimi - ammesso che si sappiano appieno, cosa che dubito, visto l'alto livello d'improvvisazione tra un albo e l'altro nella coralità (mancata) del progggetto.

Una cosa però è certa: se come autore rimane di alta caratura - Spazio Prof e Men's Heart sono per me le migliori pubblicazioni post-Raminghi/Una Nuova Vita, e non ci piove come su Marte - come CT lascia molto a desiderare nel selezionare altre storie e dirigere il suo (svagato/spompato) team, ora in piena confusione, ora pienamente non all'altezza - disegni esclusi, ma di solo occhio non si campa :*
A maggior ragione dopo l'infornata di elementi di continuity senza capo né coda che continuano ad appestare le pagine senza raggiungere un senso, se non quello dell'autopromozione occhieggiante nel vuoto.

Per il resto basti questo:
MandarinoFish ha scritto:
Come potete notare, all'autore piace mettere Dylan in un contesto non canonico, dove lo schema narrativo cliente-indagine-risoluzione non ha spazio, cercando di mettere a nudo vizi e virtù di Dylan Dog, spingendolo al limite, mostrandoci l'essenza del personaggio e consequenzialmente quella che è la sua visione


Io di queste storie sulla visione DI Dylan e della sua ESSENZA ( :?: :!: :?: ) nel caso rivisitabile/approfondibile, ne ho tristemente le balle ripiene, fino a scoppiare.
L'incapacità paleserrima del 90% degli attuali autori di scrivere un (apparentemente semplice) incubo cliente-indagine-irresoluzione - l'anima della testata, è inutile girarci attorno - è sintomo di come bisogna dar possibilità ad altri con qualche idea in proposito, visto che altrove siamo nelle secche.
Non bastano gli eccitabili fuocherelli d'artificio, creati artificialmente ATTORNO AL personaggio, se hai sempre la sostanza delle polveri bagnata. :cry:

ALOHA BARTOLINI
Spoiler!
inteso a livello ghiandolare :3

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: lun ago 03, 2015 8:28 am 
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-Dal buono all'ottimo come autore (anche e soprattutto, forse, extra Dylan) e creatore (...se questo non è il suo sacrosanto momento!!! ;) )

-Credo (IMO, ovvio) che la scelta di curare Dylan sia stata, da parte sua (i motivi della Bonelli li sa la Bonelli, anche se penso sia evidente una palese questione di immangine) un fatto più di prestigio/sfida e (perchè no) economico, invece che artistico o per affinità col personaggio.

Probabile che per un paio di (recenti) mesi mi sia comportato e sfogato come un hater; in verità è stata solo una sofferta elaborazione del lutto (:D).
Inizialmente ero felicissimo del cambio curatoriale e di alcune novità (però il tanto sbandierato "si passerà dal Voi al Lei!!!" m'ha sempre fatto pensare "ah vabbè, e a chi frega?"). Già da Anarchia però mi sono scontrato con la (mia) triste verità: antipatia verso il protagonista, disinteresse e noia verso i cambiamenti e le novità, irritazione per tutto ciò che rifletteva l'impronta recchioniana della cura delle storie (i dialoghi!). Certo le fastidiose e infantili (e continue) diatribe qui sul forum hanno influenzato il giudizio. Fatto sta che le storie, anche rilette da poco, non mi lasciano assolutamente nulla (mediocri quelle diSimeoni, di molto superiori a livello di sceneggiatura quelle di Recchioni, ma i contenuti...).

Tutto questo per dire che, alla fine, ammetto di essermi sentito tradito (sopravvivo eh ;)) da questa gestione (alzi la mano chi ancora crede si possa parlare di downgrade!), e credo che molti/tutti questi cambiamenti (alcuni imo inutili e fastidiosi: S.H. Bloch e tutto il contorno, per es), siano stati progettati per facilitare il lavoro di autore e (forse) squadra, più a suo agio tra continuity, nuovi nemici, distorsione di personaggi difficili da usare...(Acc, ma io non so mica curare una testata come Dyla Dog, tanto vale creare un nuovo mondo, un nuovo personaggio, ma senza cambiare i nomi!!) piuttosto che con il mondo dylaniato già codificato (ma non povero! Ricordiamo che Una Nuova Vita, per es, è PRE!!!).

In spicci: come curatore era forse (ahahah) più indicato qualcun altro.

PS e NB: riletta intervista postata da Dipintendo su "Ucciderò Dylan Dog". Sta cosa che chi legge gli Old Boy sia un "nostalgico" è esempio di asserzione incredibilmente irritante: Noi/Voi, haters/lovers, innovatori/nostalgici. Bah.


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: lun ago 03, 2015 9:10 am 
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@AndreaBerga Recchioni ha anche detto "Non mi aspettavo da parte dei lettori tutta questa resistenza alle novità". Il fatto stesso che in un fumetto come DYD si introducano delle novità - considerata la sua particolare struttura "sognante", non definita - è stato un errore. E il bello è che il Recchioni di prima era molto consapevole di certi meccanismi. In un'intervista che credo si possa ancora leggere sul suo blog, a una domanda sul perché Dylan si innamori ogni volta, Rrobe rispose: "Perché ogni albo di DYD è come un film, e ogni film che si rispetti deve avere la sua storia d'amore".
Bellissimo. Ora mi rendo conto che anche quelle erano parole in libertà, chè se avesse sentito davvero questo concetto non avrebbe partorito nessuna di queste cosiddette novità. Mi trovo quindi d'accordo con Wolkoff, e volevo aggiungere una cosa sulla possibile "responsabilità".
In un'altra intervista, stavolta a Sclavi, che dipintendo ha postato non ricordo dove un po' di giorni fa, il Tiz a una domanda sul rapporto tra Dylan e le donne (ancora? sì, ancora, perché è un tema fondamentale) e sul presunto complesso edipico, dice (cito a memoria) che "non è detto che Morgana sia effettivamente la madre di Dylan; voi avete visto una versione della storia".
Poi sappiamo com'è andata a finire, no? Col passare del tempo quella visione è diventata canonica. Ed è la Bonelli che impose quel passaggio a Sclavi: lui, come si evince chiaramente dalle varie interviste in cui affronta l'argomento, avrebbe evitato.
Quindi, e qui mi ricollego a quanto detto da MandarinoFish, credo che la responsabilità della cattiva gestione del personaggio sia da imputarsi principalmente alla Casa Editrice.
Perché Rrobe, simpatico o antipatico che sia, con tutti i suoi limiti da dialoghista e il suo inopportuno testosterone, ha comunque prodotto le cose più dylaniate dell'ultimo anno.


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: lun ago 03, 2015 9:56 am 
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@Don Cristo: certo che il problema è nato molto prima e l'ha creato (non so quanto consapevolmente) la politica della casa editrice. Anzi, dal loro punto di vista (e da quello della maggioranza dei lettori) Recchioni è la soluzione a quel problema (e ha pure carta bianca, no?)! Io non concordo quando dici "le cose più dylaniate" ma tant'è, non vale ripetersi all'infinito e buona lettura ;)

Sulle novità: resistenza alle novità non so, non credo (parlo in generale). Dico solo che i cambiamenti - a priori - non sempre implicitamente indicano miglioramenti (che si debba poi sempre scegliere tra A e B e non C, tra G. Gualdoni e R. Recchioni e nient'altro proprio non capisco: una cura di revisione parziale - leggi fase 1 - ha dato a volte ottimi risultati, senza stravolgere nulla si poteva calibrare meglio la sensibilità di ogni autore e vedere che accadeva, per esempio); io ho resistito fino al Sapore dell'Acqua per concludere poi che questo Dylan, cambiato (per altri migliorato), non fa per me. Inequivocabilmente. Stesso effetto (ma per ovvi e diversi motivi) me lo fece il Dylan di Giovani Vampiri e compagnia bella.


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: lun ago 03, 2015 11:11 am 
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AndreaBerga ha scritto:
Io non concordo quando dici "le cose più dylaniate" ma tant'è, non vale ripetersi all'infinito e buona lettura ;)


Le storie di Rrobe mi hanno fatto star male (anche io non mi voglio ripetere ogni volta, Il cuore degli uomini mi ha strappato ben più di un paio di risate di nervosismo) facevo un discorso relativo, gusti a parte trovo che Recchioni sia quello che è entrato più facilmente, rispetto a Simeoni e Barbato, nell'atmosfera di DYD - però questo forse è un discorso che non ci interessa - il che può dipendere anche dal fatto che è quello che ci ha ragionato di più e per più tempo sopra.

Sulle novità citavo lo stesso Recchioni, tu meglio di altri sai quanto lui prende sul serio e sul personale la rumorosa opposizione dei cosiddetti "detrattori", "vetero-sclavisti" e tutti gli altri appellativi scherzosi che ci hanno rivolto. Per dire che (e giustamente, a mio avviso) a uno come Recchioni nel bene o nel male interessa di più il disdegno dei pochi ma competenti oppositori che il plauso dei caproni che sul suo profilo facebook gli scrivono graziosità tipo "Come vorrei che quei retrogradi fossero finalmente ridotti al silenzio".
Peccato che la casa editrice stia evidentemente puntando a fidelizzare nuovi lettori con queste specie di "saghe" malconcepite (alla maniera delle saghe a mediotermine dei comics americani) tenendo conto che comunque la gran parte dei lettori storici non smetterà del tutto. Da cui l'esigenza delle novità e della continuity che agiscano come collante per, appunto, attrarre questi lettori. Invece di recuperare i 350 numeri vecchi, il fantomatico nuovo lettore dovrebbe prendere solo i numeri della fase 3. Se riesci ad attirarlo in qualche maniera guadagni un tot di migliaia di lettori per un anno in attesa di farti venire qualche altra brillante idea.
Spoiler: il giochino non funzionerà.


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MessaggioInviato: lun ago 03, 2015 11:30 am 
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Don Cristo ha scritto:
...gusti a parte trovo che Recchioni sia quello che è entrato più facilmente, rispetto a Simeoni e Barbato, nell'atmosfera di DYD...


Questo è il punto di forza e il problema allo stesso tempo. Secondo me Recchioni più di altri ha compreso che, per lavorare su Dylan, devi piegarlo al tuo modo di sentire, plasmare ciò che di lui ti appartiene, alle tue esigenze di narratore e alle tue sensibilità. Questo lavoro però ha - DEVE avere - un limite che Recchioni, come curatore, ha superato senza remore. è un bene o un male (ammesso che abbia detto una cosa sensata, va da sè)?
In altre parole, come autore Recchioni cercava in Dylan qualcosa di suo, come curatore ha tenuto di Dylan solo quello che gli appartiene, andando a modificare (mortificare) tutto il resto.


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MessaggioInviato: lun ago 03, 2015 11:34 am 
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AndreaBerga ha scritto:
Don Cristo ha scritto:
...gusti a parte trovo che Recchioni sia quello che è entrato più facilmente, rispetto a Simeoni e Barbato, nell'atmosfera di DYD...


Questo è il punto di forza e il problema allo stesso tempo. Secondo me Recchioni più di altri ha compreso che, per lavorare su Dylan, devi piegarlo al tuo modo di sentire, plasmare ciò che di lui ti appartiene, alle tue esigenze di narratore e alle tue sensibilità. Questo lavoro però ha - DEVE avere - un limite che Recchioni, come curatore, ha superato senza remore. è un bene o un male (ammesso che abbia detto una cosa sensata, va da sè)?


Totalmente d'accordo su entrambi i punti, e per me la risposta è: è stato un errore farlo, ed è stato fatto anche di fretta e male.


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: lun ago 03, 2015 11:41 am 
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Don Cristo ha scritto:

Peccato che la casa editrice stia evidentemente puntando a fidelizzare nuovi lettori con queste specie di "saghe" malconcepite (alla maniera delle saghe a mediotermine dei comics americani) [...] Da cui l'esigenza delle novità e della continuity che agiscano come collante per, appunto, attrarre questi lettori [...]
Spoiler: il giochino non funzionerà.



No-spoiler: è un giochino che sta già non funzionando a livello di vendite, se pensavano di attrarre nuovi lettori con queste gabole da teatrino :dito: .
Non bastano le infatuazioni coi paraocchi (e le para-occhiate, d'intesa) verso i parametri/formati narrativi delle serie - anche tv- americanoidi per confezionare un prodotto credibile in ambito dylaniato. E la continuity è la mannaja sui piedi alla libertà creativa degli altri singoli autori che sono stati trascinati in questo progetto e si trovano scoordinati rispetto alla sua (approssimativa) programmazione. Continuity notoriamente avversata per principio dallo stesso Dylan; parola di Sclavi, che ovviamente nel solito gioco ambiguo del "dico-il-contrario-di-quello-che-non-dico" su questo lato non può più esprimersi, avendo liquidato tutta la faccenda nella mani della SBE, kettantocèilRrobechequalcosalascilindrafuori 8-) .

Le giovani leve vanno attratte con altro, e non bastano una manciata di elementi in fila succedanea per creare interesse laddove la qualità delle storie latita. E' più probabile che (se) incuriositi si chiedano quale sia il motivo del tanto successo (passato) di DD e si procurino qualche albo storico piuttosto che proseguire su questa solfa solfeggiata in termini termonucleari ai più(chealtrogonzi) :lol: .

[...]

La polemica veterobarbogi Vs avanguardieilluminate lascia il tempo che trova. Cioè morto :mad: .
Serve solo a classificare - cercando lo scontro forzoso - per semplicistica comodità manichea in faziosismi da stadio gente a cui non piace una storia per il semplice fatto che sia stata scritta male o con elementi snaturanti.

L'Old Boy è un metodo per tenere il piede in due scarpe, in attesa di capire quale sia quella più giusta - o remunerativa :?: o acchiappaconsensi :?: - per poi scappare scalzi.
Non scordiamoci che Recchioni ha in partenza solo un lustro di contratto, ed essendo particolarmente scaltro&premunito si è già preparato un piano di riserva fuggitiva nel caso le cose non lo soddisfino, non soddisfino il lato vendite, o quello creativo degli altri autori. In pratica sta preparando le coordinate, anche narrative, di tutte le nuove fasi che seguiranno - #3, #4, #6,66666 - in modo tale da confezionarle come "parentesi" da reboot-are nel caso la cosa finisca a passeggiatrici.
Del genere digregoriano "è stato tutto un sogno-incubo (dipende dai punti di vista), potete pure risvegliarvi come se non fosse successo nulla". Ritornando sulla scia dell'Old che si rifà Presentdimenticando queste parentesi makeuppanti d'insistito Modern(ariato, da rigattiere) :o .

QUESTO ALOHA DEVO AVERLO GIà VISTO...

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Località: Corbetta
Io ho apprezzato nel complesso tutte le storie (soprattutto le nuove - a differenza tua Don Cristo Il cuore degli uomini mi è molto piaciuta - ma de gustibus non disputandum est :-) ) che Recchioni ha scritto per Dylan Dog (la vigilante non mi è piaciuta molto, in verità, però ci sta) e credo che sia uno che sappia scrivere e che in questo periodo è quello fra tutti che scrive le migliori storie di Dylan Dog. E' in un momento di massima resa, un pò come la Barbato lo fu tra il 2003 e il 2007 dove scrisse i suoi albi migliori. Quindi secondo me Recchioni è un ottimo autore per Dylan Dog.

E' anche un ottimo curatore? Questo non lo so. Ora come ora i risultati sembrano dargli ragione ma è ancora presto. Bisognerà vedere quanti lettori riuscirà a tenere e quanti riuscirà a guadagnarne. Per quanto riguarda la qualità indubbiamente ha migliorato rispetto alla gestione precedente (almeno per me).

Mi aspettavo una minor resistenza da parte di alcuni lettori di DD, anche qui su questo forum. Non mi aspettavo tanti problemi sull'inserimento di un cellulare, o sulle esclamazioni usate dal nostro o sulla tecnologia usata un pò più spesso. Io trovo questi cambiamenti dei non cambiamenti o meglio delle soluzioni narrative di sfondo non importanti. Mentre me lo sarei aspettato per quanto riguarda il pensionamento di Bloch e l'arrivo di Carpenter e Rania.

Per quanto riguarda la qualità della fase I rispetto alla fase II non credo che si possa dire che poichè la qualità degli albi della fase I fosse un pò migliore allora si poteva pensare di andare avanti per quella strada. Semplicemente, per me, ci sono annate migliori di altre e altre peggiori. E non è che la fase I fosse così grandemente sopra la fase II, però come sempre qui si va a gusti.

Don Cristo: Io spero proprio che il giochino funzioni, anche perchè se non funziona quale potrebbe essere il destino di DD e quindi della mia lettura preferita?? Io ho fiducia negli autori che sono stati inseriti e su quell che sembra debbano essere inseriti e non mi sento di dire ora "Ah la continuty non funziona su DD". Per me, tutto può funzionare su DD. Ha funzionato una storia romantica come "il lungo addio" in una serie horror, tu pensa! Dipende tutto da come è raccontata e da chi la scrive e in quali modalità. Evidentemente non potrà essere fatta come quella di adesso che mi rendo conto essere stata una debole continuty (alla fine è emersa solo in "E cenere tornerai" quindi non parlerei neanche di continuity). Io sono più ottimista sul futuro di Dylan Dog, poi chi lo sa sarò sempre in tempo per essere smentito. Per ora però l'ultimo albo mi ha regalato una piccola ventata di un Dylan Dog old Style.

_________________
Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: lun ago 03, 2015 7:52 pm 
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Voi parlate di blanda continuity...
...nel frattempo, non so se ne siete a conoscenza, ma per un anno intero, quindi 12 numeri di fila, avremo una continuity serratissima.

@don cristo e @andreaberga: riguardo il presunto conservatorismo dei lettori di Dylan Dog, Recchioni qualche giorno fa scrisse su Fb:

Tu sottovaluti il "talebanismo" del pubblico dylaniato più fedele. Io pure pensavo che fossero aperti ai cambiamenti a causa della natura del personaggio, invece - per molti veri - sono più complicati di quelli di Tex come lettori. Perché il loro legame con Dylan affonda nella loro adolescenza. Loro non rivogliono il Dylan dei tempi che furono, loro vogliono che Dylan gli faccia rivivere la loro giovinezza.

Che in parte è vero, sbagliando però nel voler generalizzare e sparare nella mischia scrivendo il "pubblico dylaniato più fedele". Perché io faccio parte di questo gruppo e non mi sarei mai sognato di avere tra le mani un Morgana o un Golconda con questa dannatissima fase 2. Mi sarei accontentto di un Prezzo della morte ma anche di un Giudizio del corvo. Quando scrivo che Dylan Dog è una proiezione di Sclavi, intendo proprio questo: è da stupidi pensare di trovarsi di fronte a sceneggiature pindariche con autori che non sono i creatori del personaggio. Percorri una via diversa dall'originale ma che abbia un senso. Tant'è che quando sentii parlare di downgrade, prima mi feci una sonora risata e poi dissi: che stronzata accallappiafan!

Che poi ci sia una frangia estremista kamikaze è palese, ma senza voler sembrare spocchioso, qui dentro, all'interno del forum di Cravenroad, sappiamo bene cosa vogliamo perché abbiamo strumenti di decodifica più potenti :D :mrgreen:

Sulla questione Recchioni curatore: aspettatevi un prossimo dialogo con Dylan che urla "AMMIRATEMI" e si suicida per salvare la ragazza di turno :D [questo per dire che un curatore che ama Madmax (film tra l'altro divertentissimo) forse non è il più adatto a dirigere una testata HORROR]

wolkoff ha scritto:
Io di queste storie sulla visione DI Dylan e della sua ESSENZA ( :?: :!: :?: ) nel caso rivisitabile/approfondibile, ne ho tristemente le balle ripiene, fino a scoppiare.
L'incapacità paleserrima del 90% degli attuali autori di scrivere un (apparentemente semplice) incubo cliente-indagine-irresoluzione - l'anima della testata, è inutile girarci attorno - è sintomo di come bisogna dar possibilità ad altri con qualche idea in proposito, visto che altrove siamo nelle secche.
Non bastano gli eccitabili fuocherelli d'artificio, creati artificialmente ATTORNO AL personaggio, se hai sempre la sostanza delle polveri bagnata. :cry:

Ah guarda, nemmeno io. Scrivere una storia di indagine è diventato arduo PER TUTTI. Simeoni ci ha provato e sappiamo come è finita. Bilotta l'ha relegato in un futuro post-apocalittico (anche se mi aspetto la prova del 9 sul mensile con Roi). La Barbato prova a sclaveggiare ma gli escono delle scoregge. Recchioni ha un ego spropositato per poter scrivere una storia "semplice" :D. Insomma, stacce Wolkoff (e io con te) :mrgreen:

PS: che poi, avrei un potenziale idea e che non so come si scriva un soggetto :(

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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: lun ago 03, 2015 9:16 pm 
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@ MandarinoFish

mi riferivo esattamente al post che hai citato. Il problema sta proprio nel concetto di "cambiamento": per introdurre un cambiamento in una serie in cui non esiste una continuità reale - eternamente sospesa fra la "realtà" e l'incubo, che poi è imo IL motivo del suo successo - devi prima codificare tutto ciò che è venuto prima, sistemarlo, ordinarlo. E' un processo iniziato tantissimo tempo fa ( come ad esempio quando si è ritenuto di dover concludere la vicenda di Inverary con quella brutta idea del doppio Dylan -perché nell'universo dylaniato "reale" Dylanmesmerizzato era una cosa troppo ingombrante) ma è stato Recchioni a portare questa cosa all'estremo.
Il paradosso sta proprio in questo: per rendere il cambiamento concreto devi annullare l'infinita variabilità che apparteneva al vecchio Dylan. Ed ecco che i lettori storici sono renitenti ad accettare il cambiamento. Si tratta di un concetto banalissimo.
Tutte queste cose Rrobe le sa bene. Allora è inutile fare la verginella, no?

@alemans

Non torniamo sulla faccenda del cellulare, dai. Il problema non è il cellulare. Il problema è che si è eliminato il tesserino che non dava fastidio a nessuno per dare la possibilità agli autori di inventarsi stratagemmi nuovi, e il suo posto è stato preso dal cellulare parlante (che continui a sembrarmi un'idea ridicola, ma tant'è) che è già stato centrale in diverse circostanze. Ecco il "cambiare tutto per non cambiare niente".

P.s. Ma quindi ora Jenkins è diventato Catarella?


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: mar ago 04, 2015 8:00 am 
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Sinceramente non capisco tutta questa avversione verso la continuity. Alla fine così come una storia può essere raccontata in due-tre albi è così impensabile una storia raccontata in 12 albi?

Esempio 1: Se i dodici albi avessero in comune soltanto una storia cornice in cui Dylan deve affrontare e sconfiggere un nemico finale e per fare questo deve superare 10 prove. Una prova ad albo più l'albo di inizio che funge da prologo e un albo finale in cui sconfigge il nemico finale.

Esempio 2: 4 storie con una continuity serrata (come nelle miniserie per intenderci) in cui ogni storia occupa un certo numero di albi (che so 2-2-3-3) più 2 albi in cui si spiega come queste storie siano tra loro intrecciate fino alla conclusione finale.

Esempio 3: Come in Gregory Hunter (come struttura sia chiaro - prendo questo ad esempio perché lo sto leggendo ora) in cui ogni albo è slegato ma c'è una continuity data da un elemento in comune, un fine cui Dylan deve tendere.

Sono tre esempi così non idonei a Dylan Dog?

Don Cristo: Non puoi neanche però dire che il tesserino sia un problema, dai. Io come te sono convinto che questo del tesserino sia stato un cambiamento non cambiamento (equivale più o meno al tuo "Cambiar tutto per non cambiar niente"). Ma appunto perché non è cambiato niente non mi pesa. E' stato aggiunto un Deus ex Machina diverso. Prima era il tesserino, ora è il cellulare. Diversi ma identici nella funzione. Il cellulare è stato centrale in due circostanze alla fine (Al servizio del Caos - necessariamente lì- e gli abbandonati - correggimi se dimentico qualcosa). Per il resto mi pare sia stato usato più come strumento di ironia per Groucho che come strumento di difesa di Dylan. L'unica differenza è che noi eravamo abituati al tesserino e aveva un certo valore affettivo in quanto indicava il suo legame con Scotland Yard. Ora c'è un cellulare. Sicuramente meno poetico, lo ammetto, di un tesserino.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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