Cravenroad7

Cavoli, anche tu percepisci la tendenza di Asano a fare molto meglio la prima parte della seconda è un sentimento abbastanza diffuso...

La città della luce è fantastico perché ciò non accade. Almeno per la mia sensibilità

Non lo sapevo. Allora c'ho visto bene . E' un peccato, perché sai benissimo che mi stava intrigando e non poco.

Non demordo, eh. Asano continua a stuzzicarmi.

Glaucos è un manga sportivo seinen che racconta il percorso di vita di un ragazzo polinesiano, Cissè, amante del mare e con un dono naturale per l'apnea. La sua vita cambia radicalmente all'arrivo di Master Claude, esperto diver ritiratosi anni prima.

Glaucos racconta il mare, di abissi e fondali ma anche dei limiti dell'uomo nei confronti della natura e il suo modo di relazionarsi con essa, parla di ecologismo e di test nucleari, di come "la terraferma" sia indissolubilmente legata all'ambiente acquatico e di come riesce ad influenzarla, di mitologie e tradizioni, e non disprezza neanche tecnicismi legati a questo sport poco conosciuto ma molto affascinante.

Proprio per la peculiarità di questo sport, dove la concentrazione, la preparazione e la competizione la fanno da padrone, solo un mangaka riuscirebbe a rendere un percorso di vita di un apneista così avvincente, poetico ed emozionante.

Perché dopotutto Glaucos non è altro che una bellissima metafora della vita: nascita, crescita, morte e rinascita. Circolarità resa magistralmente da quel finale così struggente. Pelle d'oca.

Disegni veramente sublimi. L'ambientazione è curatissima, i corpi angelici stagliati negli abissi sono opere d'arte. Se vi chiedete come possa una pagina quasi totalmente nera emozionare, aprite questo dannato manga.

Tuttavia, l'opera di Akio Tanaka non è esente da pecche. Una e mezza precisamente:
1)i protagonisti risultano stereotipati così come la loro evoluzione, ad eccezione di alcuni;
mezzo) il finale - non il controfinale - è prevedibile (anche se non riesco a definirlo veramente un difetto)

Lo consiglio a tutti, primariamente a chi ama il mare.

Notiziona: è iniziato ieri su Big Comic Spirits il nuovo manga di Hideo Yamamoto, dal titolo Hikari Man. Da mangaforever:


Non nego un certo interesse


@Manda: mi hai incuriosito non poco con Glaucos, lo recupererò, anche perché è corto
Nel frattempo ti lascio due info su quel volume unico che ti dicevo, sempre sul mare, vista la tua passione per l'acqua salata. La stirpe della sirena (originale "Kaikisen") di Satoshi Kon, pubblicato quindic'anni fa dalla Star Comics ( http://www.starcomics.com/fumetto.aspx?Fumetto=270957 ). Secondo me in giro lo trovi a pochi spiccioli, io l'avevo pescato in fumetteria a 3 euro, tipo. È quasi un peccato che esista solo in una misero volumetto dalle dimensioni standard perché il disegno ha una parte preponderante nel fumetto. Non ti propongo neanche la versione amatoriale in italiano (peraltro fantastica, al pari se non migliore dell'originale) perché so la tua avversione e perché questo merita davvero su carta!

Son due settimane che non tocco manga (che vergogna!), spero di finire Punpun prima di settimana prossima, ma nel mentre lascio un commentino su Jinbe, volume unico di Adachi. Non mi ha fatto impazzire, forse ho preso Adachi per il verso sbagliato... È una commediola fresca e ariosa, okay, ma per il resto balza qua e là con uno stile a me non molto congeniale. Come si vede che sei di un'altra generazione, Rimatt

In che senso?

A me Jinbe è piaciuto, ma mi rendo conto che bisogna essere fan di Adachi per apprezzarlo: viene richiesta una dose a dir poco massiccia di sospensione dell'incredulità, il che è accettabile solo se si vuole stare al gioco dell'autore e rispondere alle sue numerose strizzate d'occhio.

Adachi ha un modo di fare manga, a mio avviso, molto vecchio stampo, con situazioni semplici e messaggi condivisi. Il racconto della normalità e della leggerezza dell'essere. Tu che sei un lettore di vecchia data, riesci a entrare nel mood del fumetto, a sospendere l'incredulità, come dici. Io faccio fatica, mi aspetto sempre l'azione sconvolgente, l'emotività dirompente, il colpo ad effetto che dia la svolta alla lettura, la pugnalata al cuore del lettore. Sturm und drang

Poi oh, ho letto 200 pagine di Adachi, non dovrei neanche permettermi di parlare e già pontifico

In questo senso, meglio Taniguchi, con quel velo leggero di malinconia che pervade la narrazione

Ma veramente non conosci Adachi? (Magari ne abbiamo già parlato, ma ora mi sfugge).
Secondo me è un autore fondamentale, che ha scritto almeno 4 o 5 opere imprescindibili. Jinbe è giusto un divertissement, un giochetto per lettori affezionati, ma Touch... Touch è storia del manga.

Sì, già mi avevi cazziato

Ecco, è il momento giusto per rifarlo.

Approfitto per dire che oggi ho preso il primo numero della ristampa di Kiseiju - L'ospite indesiderato. Una sciccheria totale: grande formato, carta patinata, sovracoperta e pagine a colori per 8 volumi di 270 pagine, il tutto per il modicissimo prezzo di 9,95 euro ad albo.

Il fumetto è molto bello, una volta che si entra nel mood, e dato l'argomento credo che possa piacere anche a molti dylaniani. Fossi in voi, un'occhiata gliela darei.

Kiseiju è un manga fantastico, sicuramente il migliore di Iwaaki. Mi accodo nel consigliarlo, anche se sono troppo studente squattrinato per questa edizione

Sempre di Iwaaki, non so quando, uscirà anche il volume unico Heureka!, di argomento storico ma, imho, di gran lunga meglio del noiosetto Historie.

(Su Adachi arriverò, fosse l'ultima cosa che faccio )

Invece a me Historie sta piacendo, per quel poco che s'è finora letto in Italia (3 volumi).

in questo periodo sto leggendo per la prima volta il manga di Rocky Joe (Ashita no Joe), dopo che è passato qualche secolo da quando da picciriddu mi fecero vedere il cartone

è qualcosa di semplicemente bellissimo, secondo me invecchiato in un modo che dire divino è dire poco (sarà che poi io amo visceralmente lo spirito frustrato e di rivalsa che aleggiava nel Giappone immediatamente post-bellico)

Sì, su Joe concordo: è un manga che "prende" tantissimo ancora oggi, a differenza – per esempio – di Tiger Mask, che pure è dello stesso autore.

Ieri sera ho terminato Old Boy, di Garon Tsuchiya e Nobuaki Minegishi (JPop, 5 volumi).

Ottimo manga, con una storia bella e di forte presa, dei disegni leggibili ed espressivi e, soprattutto, un grande storytelling, grazie al quale le pagine scivolano letteralmente tra le mani. Che la vicenda sia d'impatto è testimoniato dalle due trasposizioni cinematografiche, una addirittura hollywoodiana, che peraltro differiscono non poco – specie la prima – dal fumetto originale. Fumetto che, pur essendo tranquillamente collocabile nella "fascia alta" della produzione manga tradotta in italiano, manca di qualcosa per essere veramente indimenticabile; nella fattispecie, si nota una certa faciloneria per quanto riguarda dettagli ed elementi secondari. È un tipo di faciloneria che fa regolarmente capolino nei manga a lunga serializzazione (esempio eclatante è Hokuto no Ken, ma in generale buona parte della produzione di Buronson), quando ci si preoccupa dell'effetto e del colpo di scena piuttosto che della coerenza interna della narrazione.

Qui, per fortuna, non arriviamo a certi eccessi, ma si nota comunque come certe soluzioni narrative siano, per così dire, "cheap", da poco: non all'altezza, insomma, dell'ottimo soggetto dell'opera e del validissimo comparto grafico. Fortunatamente, si tratta giusto di elementi di contorno o comunque secondari, che non inficiano la bontà di Old boy, che nel complesso può contare su uno svolgimento avvincente, su molti passaggi suggestivi e su un finale all'altezza, perfino sorprendente. Peccato solo che quel che avrebbe potuto essere un capolavoro si riveli, alla fin fine, "solamente" un buonissimo prodotto di genere.

C'ho già la scimmia



Prendi prendi che se non ti piace (improbabile) me lo regali e gli strappo le pagine per appenderle in camera

La stirpe della sirena lo prenderò sicuramente . A proposito, che mi dici di Children of the sea di Daisuke Igarashi? Letto?

No, però Daisuke gode di un'ottima fama tra gli amanti dei seinen su internet. Io più che spulciare casualmente Little Garden non ho fatto, quindi non posso esprimere un giudizio.