Cravenroad7

Non lo rileggo da un po', lo conservo nel bestione cartonato e colorato Mondadori (dove se ne sta bellamente in coppia con Morgana), bellissimo ma un po' poco pratico da leggere, sopratutto quando sei in giro

per me è semplicemente una storia bellissima. E non sono mai stato un estimatore degli zombie eh...credo sia straordinariamente ben calibrato come "numero uno", e sopratutto un degno esponente dello stile del periodo, forse con lati un po' tamarri (la bomba appunto), ma anche scindendolo da questioni nostalgico-sentimentali per me è un albo intrigante, che suscita interesse e curiosità come pochi altri

Quest'albo è al di là di valutazioni qualitative, quest'albo è leggenda.
Non lo metto tra i miei 10 preferiti, nemmeno tra i miei 20, ma essendo il primo, presentando moltissime cose, per gli appassionati di Dylan, nel tempo ha ricoperto, a mio avviso, più un ruolo di introduzione all'opera che un'opera stessa, mi risulta difficile giudicarlo a sé stante.

Un capolavoro. E' l'inizio di tante cose: di un mito, del ritorno trionfale del fumetto popolare italiano, della formazione di una nuova giovane generazione di lettori...

Le prime 7 pagine sono perfette, fumetto allo stato puro. Da sole valgono l'acquisto dell'albo.
Nel complesso la storia, pur con tutti i suoi difetti, è molto buona e rimane una delle mie preferite.

IL primo dylan dog... osannato, cercato, invocato, mitizzato ..di tutto e di piu'. Ho dovuto aspettare 20 anni per riuscire a comprare l'originale, ma tengo la seconda ristampa che comprai all'epoca come un vessillo. Il primo bacio non si scorda mai, e questo vale anche con Dylan. Sono un lettore della vacchia data... non proprio , diciamo della seconda ora... quando Dylan cominciava ad innalzarsi allo status di fumetto mito generazionale. Ma questa storia non la posso dimenticare, dico solo che l'ho tanto sognata e l'ho tanto amata, come l'amo tuttora.

Ciao a tutti, il mio primo post non poteva che essere al numero 1 delle serie non tanto per il valore storico dell'albo ma più che altro perchè mi ha sempre stupito come il forum valutasse quest'albo. Ebbene si, vi lurko da tempo, e in passato ho spesso discusso con mio fratello (anche lui lettore decennale di Dyd, sebbene più affezionato a Tex, diciamo che lo costringo io ) a proposito di alcune discussioni che leggevo qui.
Oggi più che mai, visto il recente (re)interesse verso Dylan Dog, ho deciso che era finalmente ora di approdare su queste pagine e dire la mia, anche perchè ormai la mia vita sociale è ridotta all'osso.

Ho incontrato altri lettori storici e non di Dylan Dog (tutti incontrati in anni di fiere che ora purtroppo non riesco più a seguire) e raramente, giuro, raramente il numero 1 appariva nelle mie/nostre discussioni!
Ho letto anche le recenti discussioni e in generale mi pare abbastanza puerile sostenere che non esista un effetto nostalgia che in qualche modo dolcifica i nostri ricordi e valutazioni.
Personalmente lessi il numero 1 nel 94 per la prima volta e già allora mi accorsi di quanto ancora superficiale e impreciso fosse il personaggio. Questo soggetto è uno dei tanti che compone l'immenso minestrone Dylandoghiano dei soggetti mediocri/dimenticabili, ben lontano da solide storie come Accadde domani, Totentanz, Golgonda.

Non è che sei la sorella di nedellis? Ah no, a lui non piace Tex.

Già mi sei simpatica(per la questione della nostalgia)!!! Per il resto questo è un albo lineare e scritto bene (tralasciando la trovata del clarinetto)!! Non è un capolavoro ma per me il suo 7 se lo porta a casa anche grazie alle atmosfere che lascia. Credo che i soggetti mediocri siano da ricercare in altri albi ma non in questo. De gustibus !!

A me piace Tex
Ho letto pochissimo, ma quel poco che ho letto mi è piaciuto. Certo non lo compro quasi mai e nemmeno ho interesse a farlo, però non mi dispiace.

Torniamo seri va.



Innanzitutto benvenuta. C'è la sezione apposita se vuoi presentarti ufficialmente al forum.
Passando a quanto in quote, direi che il #1 è l'esempio più sbagliato per chi vuole sostenere la tesi dell'effetto nostalgia. Così come è opinabile definire Totentanz una storia "solida": è bellissima, ma per altri motivi, non certo per la solidità narrativa, ma sto divagando..
L'alba dei morti viventi è valutata in maniera molto positiva semplicemente perché è il #1, mitico in quanto tale. Chiaro che ci sono albi migliori; io non lo inserisco nella mia top30 ad esempio. Ma attenzione a definirlo un soggetto mediocre/dimenticabile: è tutt'altro. Al massimo possiamo parlare di soggetto "classico" (il mad doctor, gli zombi, le citazioni), ma la sceneggiatura è curata nei minimi dettagli, è fresca, originale, divertente (la celebre gita in bici per dire), cinematografica, pur non essendo esente da difetti. Ho avuto la fortuna di vedere esposta qualche anno fa a Rapallo la sceneggiatura originale e ti assicuro (anche se non c'è bisogno che lo dica io) che Sclavi non ha lasciato nulla al caso, e ha stressato il povero Stano fino alle singole angolazioni delle inquadrature. E a proposito di Stano, come non citare i disegni, desueti per gli standard bonelliani di allora, un biglietto da visita importante per la serie.
Poi non capisco perché dovrebbe essere un difetto il fatto che il personaggio non fosse ancora ben definito ("superficiale" e "impreciso" non li giudico aggettivi pertinenti, mi spiace); era il primo numero, Dylan Dog si sarebbe formato pienamente nel corso degli anni, è normale. Ma molte caratteristiche principali erano già presenti (sappiamo subito almeno che è vegetariano, ironico, autoironico, brillante, cascamorto, è appassionato di film e cultura horror, fa sesso con le clienti).

D'accordo con Altair al 100%. Nonostante la storia non sia niente di originale e ci sia qualche buco di trama, ciò che rende indimenticabile il #1 è la qualità della sceneggiatura, estremamente dinamica e divertente, tanto da risultare moderna ancora oggi. Prendi ad esempio (tanto per ripetermi ) il prologo nella casa di Sybil: gestione dei tempi perfetta, taglio cinematografico delle inquadrature, scardinamento della gabbia bonelliana. Roba che dà ancora parecchie lunghezze alla stragrande maggioranza dei fumetti italiani odierni.

Per dire, il soggetto non è tutto.

Perfetto come numero 1! Mi ha fatto tremare, ridere, incuriosito, partecipare... bello davvero!

N° 1 L'ALBA DEI MORTI VIVENTI


Un classico. L'albo che introduce Dylan e Groucho e apre la porta a noi lettori al mondo sempre sospeso tra realtà e incubo che vive l'indagatore di Craven Road. Disegni sublimi, Groucho a dir poco esplosivo e azione travolgente. Un albo pieno di colpi di scena e suspense. Xabaras catalizza l'attenzione nella seconda parte, entrando in scena si impone subito come la più terribile nemesi di Dylan. E il monito "ci rivedremo" è chiaramente una promessa e anticipa in qualche modo quello che verrà successivamente.

VOTO: 5/5

Riletto a 4 anni dall'ultima rilettura. Ad oggi alzerei un po' il mio voto, è un bell'albo e concordo con chi ha detto che risulta ancora moderno (in realtà a volte si a volte no).
Sono ancora convinto che ci sia un immenso effetto nostalgia dietro l'apprezzamento a quest'albo, ma ci sta.

7/10

certe tavole di Stano in questo storico albo, sono veramente avanti come taglio, dimensione, e inquadratura...qualcosa di mai visto prima nella classica griglia bonelli