Necessarie premesse di un parvenu:
1. Non sapevo nulla di Roberto Recchioni, non conosco il suo lavoro, non ho letto Mater Morbi. Questo per dire che non subisco eventuale carisma, né provo antipatie. È la prima cosa sua che leggo.
2. Sto rileggendo DD dopo averlo abbandonato nel '93 (n.77) (
viewtopic.php?f=25&t=8905). Questo per far notare che ho saltato allegramente in blocco tutta la deriva, la decadenza del personaggio. Non l'ho visto appassire.
3. Non amo la fantascienza che poggia su autocompiacimento tecnologico. Ad Alien preferisco di gran lunga il Mario Bava di Terrore nello spazio: il delirio di un artigianato geniale che non può e che non sa prendersi sul serio. La fantascienza/weird che amo davvero è quella del racconto di Dick, "Sulla monotona Terra" (Upon the Dull Earth, '54).
Spazio profondo mi ha inquietato. L'ho vissuto come un passaggio tutt'altro che rassicurante, a tratti emozionante. Groucho, francamente spaventoso, come solo i compagni di banco che improvvisamente ti si rivoltano contro con cattiveria luciferina sanno esserlo. Mi ha disturbato. La mia reazione positiva è forse almeno in parte dovuta all'entusiasmo della rilettura in corso. O a Nicola Mari, tenebroso, minaccioso, viscido. Tuttavia, se avessi sentito qualcosa di sbagliato in questo numero 0 della fase 2
so che avrei abbandonato immediatamente la lettura.
Viva il Perturbante.
http://i.imgur.com/Xk7n0Uy.jpg8,5