dogamy ha scritto:
Faccine a parte posso dire che, personalmente non mi attendo un'aspettativa di vita lunga ?
Poi tanto per esser chiara:
Per cura, intendo un farmaco o un vaccino o una prestazione medica che impedisca alla malattia di essere contratta, che svanisca dal corpo di chi la possiede.
Il vaccino contro il tetano, o la polio o l'influenza, sono cure, poiché chi si inietta i vaccini in questione non contrae la malattia e/o se ne cura.
La tachipirina per il raffreddore, non la considero una cura, poiché lenisce certi aspetti pesanti del raffreddore, ma di fatto non lo elimina ( lo fanno gli anticorpi ).
La chemio ha aiutato moltissime persone, ma fa malissimo a moltissime altre e non ha una conseguenza causa-effetto diretta nel curare il cancro ( di fatto la cura del cancro non esiste ).
La Chemioterapia distrugge le cellule, anche quelle cancerose, ma ciò io non la reputo una cura.
Può essere un modo valido o meno di rallentare lo svilupparsi del cancro, allungando non di poco la vita di chi vi si sottopone ma la cura al cancro, per me, è altra faccenda.
La sola cura valida, se così la si vuol chiamare, è l'operazione chirurgia ove questa sia possibile.
Ma se mi tolgono l'appendicite, non la curano, la eliminano dal mio corpo.
Io non la considero una differenza da poco. Detto ciò se volete bannarmi, o altro, fate pure.
Argomento chiuso per me.
La chemioterapia é nata quando la vera natura del cancro era largamente sconosciuta --- infatti, come giustamente fai notare, agisce sugli effetti, non sulle cause. Grazie alla ricerca di base (quella sulla cui utilitá si dibatte) oggi sappiamo che all'origine dei vari cancri vi sono mutazioni genetiche, che accadono continuamente nel nostro corpo in maniera casuale -- l'etá, l'ereditarietá, gli agenti cancerogeni, sono tutti fattori che semplicemente ci rendono piú "predisposti" o rendono piú probabili tali mutazioni. Comprendere meglio quali mutazioni a quali geni "sbloccano" la crescita incontrollata delle cellule tumorali é fondamentale per trovare un approccio selettivo al cancro, e non indiscriminato come la chemioterapia.
Detto questo, sono d'accordo che questo non fa che ritardare la mutazione "fatale". Come ho cercato di scrivere, il cancro non é un agente esterno ma una caratteristica strutturale nella nostra biologia. In questo senso, anche la chirurgia non é un approccio definitivo. Ma giá avere terapie meno distruttive della chemioterapia ad alto dosaggio (come peraltro é giá possibile, per alcuni tipi di cancro) é un bel passo avanti anche dal punto di vista dei pazienti, secondo me.
PS: che Telethon et similia siano spesso strutture opache, é un altro (condivisibile) discorso. Ma del tutto slegato dall'utilitá o meno dell'attivitá di ricerca.