Di entrambi gli albi si può dire tutt'al più che sono "relativamente interessanti", ma nessuno merita molte lodi.
Ultima fermata l'incuboVa premesso che le storie di MM non sono mai horror. Neppure quando toccano argomenti prettamente orrorifici (tipo Lovecraft e i miti di Cthulhu sul n.5,
La casa ai confini del mondo). Puntano al "sense of wonder", non a suscitare paura.
Qui, siccome l'albo è rivolto anche ai lettori di DD, Castelli cerca di imbastire una trama inquietante, se non proprio paurosa.
E fallisce.
Il contesto narrativo (setta di fanatici che vuole entrare in contatto con mostruosità ancestrali) è banale e stravisto.
L'unica maniera per rendere disturbante una materia tanto usurata era sceneggiare in modo moderno e cinematografico, quasi 'sclaviano'.
Castelli ne è capace quando vuole (lo ha dimostrato in
Dal profondo), ma qui non l'ha fatto. Forse perchè guardava anche ai lettori di MM. Il risultato è un albo sceneggiato in maniera fin troppo "classica", da vecchio fumetto d'avventura, lento, didascalico e compassato.
Le poche sorprese disseminate qua e là non bastano a tenere alto l'interesse. La banalità del soggetto prevale su tutto.
Qualche spunto interessante c'è, senza dubbio, ma l'insieme è
nobilmente tedioso.
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La fine del mondoSclavi realizza un albo meno ambizioso (non c'è più la pretesa di fare clamorose rivelazioni sul passato di DD e MM), e forse proprio per questo la storia funziona meglio dal punto di vista dell'intrattenimento puro.
I riferimenti a
Alfa & Omega servono solo come pretesto. Questa storia non pretende di essere un vero e proprio sequel di quel mitico albo, vuole essere più che altro uno scatenato
hellzapoppin che offre gag, battute, barzellette e situazioni umoristiche a raffica.
La maggior parte delle cartucce va a segno, ma il soggetto è troppo esile e non regge la lunghezza esagerata dell'albo.
Il continuo accumulo di gag -senza una trama validi che le giustifichi- alla lunga risulta estenuante.
Insomma, se Sclavi si fosse sforzato di imbastire una storia un po' più articolata e meno pretestuosa sarebbe stato preferibile.
Migliore, comunque, e più vivace dell'albo precedente.