Cravenroad7

Giudizio unico: poca roba e molta pacottaglia.
Inserire due personaggi apparentemente simili, significa eluderne uno in favore dell'altro. Qui Martin soppianta Dylan in favore di una storia lunga come la fame, noiosa e a volte sciatta.
Quoto Altair circa la ridicolaggine di certe scene e l'inutilità del lungo e barboso passato di DyD, poi soppiantato fortunamente dal altre pubblicazioni. Molto inutile.

Il secondo: anche qui una tiritera che non aveva mai fine. Freghieri ammazza Dylan Dog con un tratto a dir poco inquietante.
Leggermente migliore della prima anche perché, a Dio piacendo, è stata l'ultima.

ricordo che ero entrato in un'edicola che non conoscevo, trovandomi davanti entrambi gli albi del team-up dylan & martin, e scegliendo, seguendo un istinto del momento, libero da esigenze di completezza e forse attratto dal titolo catastrofista, di acquistare solo la fine del mondo, per poi scoprire, una volta aperto l'albo a casa, che si trattava del secondo incontro.
la storia l'ho trovata carina ma con una sensazione di brodo allungato, tante pagine per dire, in sostanza, poche cose, i disegni dell'onnipresente freghieri ora attraenti ora distanti.

mi è dispiaciuto vedere dylan avventarsi furioso contro martin, ritenendolo responsabile di certi errori della scienza, il che dà l'idea del temperamento focoso, passionale e un po' irruento del dylan sclaviano (e che ben pochi sceneggiatori sanno rendere con altrettanta abilità), ma così ho capito meglio quanto mi sento caratterialmente vicino a martin.
certo non posseggo (purtroppo) tutta la sua sterminata cultura, ma ho la sua stessa curiosità di imparare e saperne di più, nascondendomi dietro un'apparenza razionale e distaccata.
ora spero solo che dylan, alla mia prossima lettura, non esca dalle pagine per prendermi a pugni!

Non dobbiamo dimenticare che si è trattata di un'iniziativa pubblicitaria; lo scopo era quello di avvicinare i lettori di DyD a MM (e quindi far comprare loro gli albi di quest'ultimo ) e viceversa. Mi ricordo che gli stessi autori (all'apice del loro successo) non videro di buon occhio questo progetto e ci furono dagli stessi non poche resistenze. Insomma questo lavoro a quattro mani se fosse dipeso da loro non lo avrebbero fatto. Inoltre in quel momento di fuori serie c'era solo lo speciale, tutti gli altri ( maxi, gigante, almanacco, color fest ) sono nati successivamente ed è anche per questo motivo che non ci sono stati ulteriori seguiti al progetto

non ho letto la prima storia ma la secondo mi ha deluso parecchio.

Mi ha annoiato a morte, e anche Groucho era parecchio sottotono. Ma poi, perché Dylan non soffriva il mal di mare????
Mi hanno sorpreso i disegni di Freghieri, che non mi era mai piaciuto. E il suo Dylan era veramente bello.

Storia: 5
Disegni: 8

Finalmente sono riuscito a leggerle entrambe. Due considerazioni spicciole sono d'obbligo

Il primo crossover è strano, perché lo sceneggia Castelli ma in qualche modo indaga molto il passato di Dylan. Castelli è uno sceneggiatore impeccabile, crea una storia rigorosa e originale. Non si può gridare al capolavoro, ma per cimentarsi per la prima volta con due mostri sacri contemporaneamente se la cava egregiamente.
La storia di Sclavi è puro divertissement! La sensazione che ho avuto è che il padre di Dylan Dog si sia divertito a scenegiarla quasi quanto un grouchino: le prime 70-80 pagine sono un'insieme di eventi vagamente collegati tra di loro (surreale, geniale, nonsense quando scappano dalla pellicola che brucia!). Poi sembra che alzi un po' troppo il tiro, ma lo fa sempre con un senso dell'umorismo e del grottesco che non lo fanno prendere sul serio (parliamo della mano di Dio che appare dalle nuvole, ti ribalti dal ridere!).
Due storie divertenti, da prendere per quello che sono. Ottimo Freghieri ai disegni!

Ho letto la seconda storia ed è stata deludente.
Ci sono un sacco di pagine che sono un vero spreco di carta: inutili e neanche troppo divertenti. Si vuole fare il seguito inutile e dannoso di Alfa e Omega, la storia forse più "Mysteriana" di Dylan Dog... tentativo fallito.
Inoltre il Dylan Dog perchè deve fare a botte con Martin per motivi inutili? Non è assolutamente nello spirito del personaggio, che viene letteralmente trasformato in un elemento da gag comica, come ci dimostra la "castrazione" verso il finale.
5

Letto "Ultima fermata: l'incubo". In poche parole? Verbosa e noiosa. Castelli è un bravo scrittore, ma non necessariamente un bravo sceneggiatore. Qui imbastisce una cosa che è prevalentemente tempi morti e flashback, con un Dylan Dog che si fatica seriamente a riconoscere. Finale da dimenticare. Mediocre, anche perché l'idea della metropolitana era bella, ma il soggetto alla fine è cattivo e la sfrutta malissimo. In più non avevo idea che questo fosse il primo tentativo di mettere le mani nel passato di Dylan... Brutta pensata, non gli è riuscita bene.

La prima noiosissima (4), la seconda divertente e sclaviana (7)

Di entrambi gli albi si può dire tutt'al più che sono "relativamente interessanti", ma nessuno merita molte lodi.


Ultima fermata l'incubo

Va premesso che le storie di MM non sono mai horror. Neppure quando toccano argomenti prettamente orrorifici (tipo Lovecraft e i miti di Cthulhu sul n.5, La casa ai confini del mondo). Puntano al "sense of wonder", non a suscitare paura.

Qui, siccome l'albo è rivolto anche ai lettori di DD, Castelli cerca di imbastire una trama inquietante, se non proprio paurosa.
E fallisce. Il contesto narrativo (setta di fanatici che vuole entrare in contatto con mostruosità ancestrali) è banale e stravisto.

L'unica maniera per rendere disturbante una materia tanto usurata era sceneggiare in modo moderno e cinematografico, quasi 'sclaviano'.
Castelli ne è capace quando vuole (lo ha dimostrato in Dal profondo), ma qui non l'ha fatto. Forse perchè guardava anche ai lettori di MM. Il risultato è un albo sceneggiato in maniera fin troppo "classica", da vecchio fumetto d'avventura, lento, didascalico e compassato.
Le poche sorprese disseminate qua e là non bastano a tenere alto l'interesse. La banalità del soggetto prevale su tutto.

Qualche spunto interessante c'è, senza dubbio, ma l'insieme è nobilmente tedioso.

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La fine del mondo

Sclavi realizza un albo meno ambizioso (non c'è più la pretesa di fare clamorose rivelazioni sul passato di DD e MM), e forse proprio per questo la storia funziona meglio dal punto di vista dell'intrattenimento puro.

I riferimenti a Alfa & Omega servono solo come pretesto. Questa storia non pretende di essere un vero e proprio sequel di quel mitico albo, vuole essere più che altro uno scatenato hellzapoppin che offre gag, battute, barzellette e situazioni umoristiche a raffica.

La maggior parte delle cartucce va a segno, ma il soggetto è troppo esile e non regge la lunghezza esagerata dell'albo.
Il continuo accumulo di gag -senza una trama validi che le giustifichi- alla lunga risulta estenuante.

Insomma, se Sclavi si fosse sforzato di imbastire una storia un po' più articolata e meno pretestuosa sarebbe stato preferibile.

Migliore, comunque, e più vivace dell'albo precedente.

Io c'è gli ho entrambi e ammetto che all'inizio sono rimasta sorpresa di sapere che Martin Mystere era un fumetto, perché io lo conoscevo... ecco... come cartone animato
Se mi ricordo bene, era anche la prima volta che vedevo i disegni di Freghieri.
Mi sono piaciuti entrambi, anche se il secondo lo trovato più bello. (Anche perché torna un personaggio di cui mi ero dimenticato: Amy. Ho dovuto riprendermi il numero 9 per capirci.)
A me piacerebbe un altro incontro, anche se trovo che Dylan abbia più affinità con Julia e Nathan Never, almeno per me.

A me il secondo è sempre piaciuto molto.
Come storia Dylanesca leggermente influenzata dal personaggio di Castelli, con tutto il baracconame action che questo comporta, ed i mysteri archivistici a margine.
Bene anche, in un certo senso, come rivisitazione di alcuni punti da Alfa&Omega .

Il primo l'ho letto a malapena due volte, e non ho per nulla voglia di riprenderlo in considerazione
Freghieri quasi al top, come periodo.

ALOHA BVZM

Mi trovo d'accordo col commento di Cyber Dylan, soprattutto riguardo il primo. Nel secondo il grande talento visionario di Sclavi e la sua verve sopperiscono alla grande ad una trama piuttosto esile. Se dovessi dare i voti: 5,5 al primo, 7 o anche più al secondo. All'epoca Freghieri mi piaceva ancora.

c'è gente che è stata bannata per molto meno

Idem.