Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: mar set 17, 2013 7:17 pm 
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Infatti parlavo di ragioni, non del caso. Sebbene ritengo che, proprio per la loro assoluta classicità e bellezza, le storie di DyD del primo periodo, di certi periodi, siano stupendamente attuali anche ora.

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" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: mar set 17, 2013 8:36 pm 
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Lo sono senz'altro, come ancora oggi sono meravigliosi certi romanzi di Dickens. Le belle storie resistono molto bene al passare del tempo. ;-)

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: mar set 17, 2013 9:55 pm 
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rimatt ha scritto:
Dylan è nato come personaggio ben calato nel proprio tempo, e non è certo un caso che - per esempio - certe tematiche tipicamente sclaviane (e quindi dylaniane) quali l'attenzione per il diverso e l'emarginato, il mantra "i mostri siamo noi" e tutte le caratteristiche (anche) patetiche del personaggio siano state sviluppate proprio negli anni Ottanta, il decennio tutta apparenza e niente sostanza dell'"edonismo reaganiano". Scelte narrative che avevano una precisa valenza politica e che nascevano proprio in contrasto alla realtà dell'epoca. Poi non voglio certo dire che Dylan debba essere sempre "sulla notizia", per così dire, ma per essere efficace sono convinto che debba comunque rivolgersi alla contemporaneità, e che proprio guardando alla contemporaneità gli autori debbano cercare gli spunti per le proprie storie. Poi va da sé che anche storie "neutre" sono ben accette, quando scritte con sapienza, passione e mestiere. :)


Sono d'accordo, ci mancherebbe.
Ma quello è il Dylan di Sclavi, non per niente. Il Dylan del suo creatore-padre autoriale, di chi lo ha sfornato dalla propria fantasia collegandolo al contesto storico (ed anche personale) da cui è emerso.
E' un frutto dei suoi tempi, ma non l'esito dovuto... altrimenti anche senza Sclavi un personaggio così sarebbe dovuto venire a galla prima o poi, germogliando spontaneamente da quell'epoca :roll: .

Come ha detto poi Dogares, una delle grandezze del Dylan sclaviano era quella di poter presentarsi come attuale in qualsiasi momento, anche a decine di anni di distanza. Una cosa mica da poco, e per cui bisognerebbe solo inchinarsi di fronte al maestro 8-) 8-) 8-) .

Adesso, vista la situazione in cui è precipitata la testata, l'ultima cosa che ci serve è un pugno di autori che si cimenta nello scimmiottare quello Sclavi, tentando di riprodurne gli splendori... diventando rinnovato "classico" di se stesso :x:
Le problematiche e le priorità sono altre.
Ed anche le potenzialità del team virano verso altri versanti, mi pare. E variando tra loro, per fortuna.

Attualizzare non significa rinccciovanire, ma saper proporre qualcosa di nuovamente intenso, vibrante, sottile, complesso, profondo e credibile... cose che da molto tempo sono venute meno su queste pagine.
Cogliendo anche stimoli che vengono dalla contemporaneità - sia socio-storica che artistica... vedi fillm, libri e web - ma soprattutto investendo nel coraggio della qualità... che tanto ha latitato.
Anche a costo di scalfire qualche totem/mostro sacro, di tanto in tanto, per esigenze narrative, o di riconfigurare certi parametri ormai ammuffiti nel vuoto cliché ad oltranza :( .

ALOHA WHATTSUP TO ME... AND TO YOU?

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(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: mar set 17, 2013 11:10 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Detta così mi suona bene. 8-)
Poi, al solito, bisognerà valutare le storie.

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: mer set 18, 2013 12:28 am 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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Risposta cumulativa su alcune osservazioni fatte.

@Rimatt:
Cita:
Appunto.(…)

Il discorso che fai fila liscio come l’olio, ma sorvola su un particolare fondamentale, che è poi stato all’origine del declino della testata da quasi tre lustri a questa parte: la politica editoriale. Non è cosa da poco perché dalle scelte di quella dipenderà la riuscita del progetto complessivo.

E approfitto per chiarire meglio il mio primo messaggio.
Cita:
Peggio si può sempre fare. Per esempio, snaturare totalmente la testata a fronte di storie bellissime.

Totalmente. Che significherebbe leggere, appunto, totalmente altro. In altre parole: il personaggio precedente è ufficialmente morto, da adesso si procede oltre.
Diversa è invece la questione su cosa sia meglio per me tra “Nella testa del killer” e “L’assassino della porta accanto”, su cui non avrei dubbi.

@Wolkoff
wolkoff ha scritto:
Anche nelle piccole cose: se l'OldBoy comincia ad usare il cellulare è un'eresia o no?
Per il ramo ultra-conservatore sarà una bestemmia davanti al Santo Padre.
Per altri lo snellimento di una topica ormai inverosimile.
Per me non rappresenta nulla di che, ma almeno mi evita la straripetuta tiritera quando un cliente gli chiederà come mai non ne possiede uno e lui risponderà compiaciuto... quello che tutti possiamo immaginare, visto che lo sappiamo a memoria :| .

Non è un’eresia, e, a dirla tutta, neppure una novità: è già avvenuto esemplarmente in “Vittime designate” senza che ciò stridesse con la psicologia del personaggio. L’importante è “come” glielo fai fare.

_________________
Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
http://luogosegreto.myblog.it/


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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: mer set 18, 2013 9:27 am 
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Iscritto il: lun mar 01, 2010 4:23 pm
Messaggi: 913
Triss ha scritto:
L’importante è “come” glielo fai fare.

O come NON glielo fai fare.
Il problema attuale di Dylan Dog non è che non usa la tecnologia, ma la retorica stantia e ridicola con cui ogni tanto è condita questa scelta. Basterebbe sorvolare.


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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: mer set 18, 2013 2:04 pm 
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Iscritto il: dom set 16, 2012 12:28 pm
Messaggi: 277
Il fatto che non usi la tecnologia a me va bene :mrgreen:
Dylan con tablet, pc e tom tom mi spaventerebbe.
Certo, qualche aggiornamento ci vuole.. non so.. un piccolo cellulare o magari un pc messo in stanza, tanto per reperire qualche informazione...
Ma ritengo che siano fattori abbastanza inutili, ai fini della realizzazione di una buona storia.
Ciò che conta è saper "maneggiare" le emozioni del cuore umano. Questo devono fare gli sceneggiatori, il resto è secondario.
Sarà che io non faccio molto uso della tecnologia e, di conseguenza, mi piace un personaggio a fumetti in questo limbo.
Prima o poi io dovrò prendere un portatile, ma l'idea mi da fastidio, quindi è bello sapere che c'è un Dylan Dog che può farne a meno, snobbando queste moderne catene che noi, invece, siamo costretti sempre più a portarci dietro.


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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: mer set 18, 2013 2:37 pm 
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Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
Messaggi: 5678
Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
Secondo me, si può parlare di contemporaneità (per esempio, un problema attuale) in Dylan Dog in maniera classica. Sembra un ossimoro, ma non lo è. L'unico problema è trovare la persona in grado di farlo. Ricordiamoci sempre che gli autori di adesso si trovano a gestire pur sempre un personaggio non loro, con una precisa e fortissima connotazione legata al suo creatore.
D'altro canto, pensare che Dylan sia un personaggio statico è sbagliato. E' stato pensato in un preciso periodo in un determinato modo, ma adesso può essere pensato in chiave moderna.

Non credo che ci sarà un ritorno alle origini, anche perché Sclavi non scrive più.
L'obiettivo primario sarà trovare un punto di equilibrio tra classicità, sperimentazione e modernità.
Alla base però di sceneggiature complesse, solide e profonde.

_________________
Nobody talks about the pile (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: mer set 18, 2013 2:47 pm 
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Iscritto il: gio nov 22, 2012 2:02 pm
Messaggi: 1082
Località: Munfrâ
Dylan una volta riuscì ad usare un pc, sudando... quindi alla fin fine non sarebbe una novità mostruosa. altre volte si è fatto aiutare
per il cellulare, ricordo che una cliente gliene diede uno per essere aggiornata sulle indagini e lui (vergognandosi un po') lo usò dentro una cabina telefonica; quindi in realtà sa usare pure quello

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"È un vero peccato che impariamo le lezioni della vita solo quando non ci servono più."
Oscar Wilde
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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: mer set 18, 2013 3:30 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Località: Verona
OldSnake ha scritto:
Il fatto che non usi la tecnologia a me va bene :mrgreen:
Dylan con tablet, pc e tom tom mi spaventerebbe.
Certo, qualche aggiornamento ci vuole.. non so.. un piccolo cellulare o magari un pc messo in stanza, tanto per reperire qualche informazione...
Ma ritengo che siano fattori abbastanza inutili, ai fini della realizzazione di una buona storia.
Ciò che conta è saper "maneggiare" le emozioni del cuore umano. Questo devono fare gli sceneggiatori, il resto è secondario.
Sarà che io non faccio molto uso della tecnologia e, di conseguenza, mi piace un personaggio a fumetti in questo limbo.
Prima o poi io dovrò prendere un portatile, ma l'idea mi da fastidio, quindi è bello sapere che c'è un Dylan Dog che può farne a meno, snobbando queste moderne catene che noi, invece, siamo costretti sempre più a portarci dietro.


Ok, Dylan è un po' ostile alla tecnologia, però non si può ignorare che siamo - noi e lui - nel 2013. Sarebbe naturalmente sbagliato dargli in mano un iPad e farglielo usare con disinvoltura, ma non si può neanche farlo vivere neglianni Ottanta, ignaro di internet e cellulari assortiti. Oltretutto Dylan è pur sempre un investigatore privato, quindi la tecnologia gli serve anche da un punto di vista puramente professionale.

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Ciao,
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MessaggioInviato: mer set 18, 2013 4:29 pm 
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ma si, un bel nokia 3310 è perfetto

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: mer set 18, 2013 4:44 pm 
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Iscritto il: sab dic 27, 2008 3:49 pm
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Località: nato a erice, cresciuto a calatafimi, poi trapiantato a... trapani!
io sono d'accordo con rimatt :wink:
ricordo che ho provato delle sensazioni simili quando ho letto il n.3000 di topolino, in una delle storie c'erano qui quo qua che comunicavano fra loro via webcam :o
la cosa mi ha sorpreso molto, perchè non li avevo mai visti in una situazione del genere, fra l'altro mi ero sempre fatto di loro un'idea molto... ehm, non so che aggettivo usare, ma è per dire che essendo delle giovani marmotte ti aspetti che stiano sempre all'aria aperta e che, di conseguenza, abbiano un cattivo rapporto con la tecnologia, per di più una scena così moderna stona con le vecchie storie, che so io, di romano scarpa o di altri, dove i nipotini sono calati in vicende da cui sembra che si possa uscire solo consultando quel loro immancabile -e benedetto- manuale :D

ma il mio esempio disneyano è solo un modo per dire che certi cambiamenti, o se preferite modernizzazioni, ci stanno benissimo quando cambiano i tempi, forse a noi possono sembrare strani perchè abbiamo conosciuto dylan dog in tempo reale (io un po' meno di voi, perchè sono arrivato dopo, ma mi includo lo stesso nel discorso per comodità :g: ), e quindi certi cambiamenti nelle sue abitudini ci apparirebbero quasi dei cambiamenti nella nostra stessa vita :tc: , ma proviamo a vedere la cosa con un certo distacco, pensando non solo alle nostre esigenze di lettori ma pure alla naturale evoluzione del personaggio: anche batman e superman, per dire, sono cambiati parecchio dagli anni '30, ma se vogliamo sappiamo apprezzarli lo stesso, per quello che hanno di più vicino ai giorni nostri :)

_________________
sono solo uno spettatore del mondo, seduto ad un gradino della vita


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MessaggioInviato: mer set 18, 2013 9:51 pm 
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Iscritto il: dom set 16, 2012 12:28 pm
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rimatt ha scritto:
OldSnake ha scritto:
Il fatto che non usi la tecnologia a me va bene :mrgreen:
Dylan con tablet, pc e tom tom mi spaventerebbe.
Certo, qualche aggiornamento ci vuole.. non so.. un piccolo cellulare o magari un pc messo in stanza, tanto per reperire qualche informazione...
Ma ritengo che siano fattori abbastanza inutili, ai fini della realizzazione di una buona storia.
Ciò che conta è saper "maneggiare" le emozioni del cuore umano. Questo devono fare gli sceneggiatori, il resto è secondario.
Sarà che io non faccio molto uso della tecnologia e, di conseguenza, mi piace un personaggio a fumetti in questo limbo.
Prima o poi io dovrò prendere un portatile, ma l'idea mi da fastidio, quindi è bello sapere che c'è un Dylan Dog che può farne a meno, snobbando queste moderne catene che noi, invece, siamo costretti sempre più a portarci dietro.


Ok, Dylan è un po' ostile alla tecnologia, però non si può ignorare che siamo - noi e lui - nel 2013. Sarebbe naturalmente sbagliato dargli in mano un iPad e farglielo usare con disinvoltura, ma non si può neanche farlo vivere neglianni Ottanta, ignaro di internet e cellulari assortiti. Oltretutto Dylan è pur sempre un investigatore privato, quindi la tecnologia gli serve anche da un punto di vista puramente professionale.


L'introduzione della tecnologia potrebbe portare a dei siparietti comici secondo me.. In fondo, con tutta la buona volontà che si può mettere nel fare una cosa, se uno non è portato non è portato. Si potrebbe rappresentare un Dylan che si sforza di aggiornarsi ma che combina pasticci! Penso che sarebbe una visione abbastanza realistica, se andiamo a guardare le origini del personaggio.


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MessaggioInviato: mer set 18, 2013 11:22 pm 
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Messaggi: 10746
Località: Sardegna
Io farei usare il PC a Groucho almeno si guadagna lo stipendio! Che poi è uguale a zero lo stipendio!! :D

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Un uomo ha bisogno di cinque cose:
una donna, un cavallo, una tenda, un fuoco,
e qualcosa per cui combattere.


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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: gio set 19, 2013 12:54 am 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
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tommaso ha scritto:
Triss ha scritto:
L’importante è “come” glielo fai fare.

O come NON glielo fai fare.
Il problema attuale di Dylan Dog non è che non usa la tecnologia, ma la retorica stantia e ridicola con cui ogni tanto è condita questa scelta. Basterebbe sorvolare.

Dunque, il problema non è la scelta *in sé* ma il modo in cui viene "cucinata".
Nella storia che ho citato prima, infatti, non ci sono tracce di retorica: la questione mi pare si risolva in un paio di vignette (tra l'altro, divertenti) senza che l'albo si trasformi in un tormentone declamatorio per 94 tavole (e nel corso della storia, ricordo, ne fa uso ben più di una volta senza reiterare la sua refrattarietà).

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