Eva_Luna ha scritto:
Nik, puoi buttarla in filosofia uanto vuoi, ma resta il fatto che il nazifemminismo non esiste (neanche come fenomeno storico, o parola nel dizionario...), e che vero e falso sono categorie esistenti. Il sale è salato? Vero. Il sale è dolce? Falso. Altrimenti sarebbe zucchero. Il mio cane ha 4 zampe? Vero. Il mio cane ha 12 zampe? Falso. Non esistono cani con 12 zampe (forse con 3 teste, ma sempre nella mitologia, non nella realtà). Il femminismo chiede la parità tra uomo e donna? Vero. Il femminismo vuole la superiorità della donna? Falso. Altrimenti non è femminismo.
Rispondo solo adesso perché ogni volta che dialogo con te mi scrivono due o tre persone in privato per consigliarmi di lasciar perdere, e sto considerando le loro richieste.. Non volermene, non è snobismo, ma parliamo proprio due lingue diverse.
Quindi questo sarà il mio ultimo post sull'argomento. Ricorda almeno che ci ho provato, mentre il 90% degli utenti ormai ti ignora.
Perdonami Eva, ma cosa mi significa "puoi buttarla in filosofia quanto vuoi"? Il femminismo è a tutti gli effetti un tema filosofico, e all'interno del dibattito filosofico non esiste il vero e il falso, anzi, "non c'è progresso" nel dibattito filosofico, come mi hanno insegnato. Di progresso si può parlare per esempio nella scienza, dove al dibattito subentra la sperimentazione, e infatti gli esempi che hai fatto tu, molto ingenui se permetti, sono empiricamente verificabili.
Senza contare che, nello specifico, le logiche polivalenti hanno reso obsoleti i tradizionali concetti di vero e falso, ma lasciamo perdere.
Il tuo problema fondamentale è che, per quanto ti informi e peschi a piene mani di qua e di là:
1) le tue fonti sono parziali, e scarti le voci contrarie a prescindere [te ne avevo già parlato parlandoti di "revisione paritaria", e tu, giornalista oltretutto, sei caduta dalle nuvole];
2) sei sprovvista delle basi teoriche per giudicare ciò che leggi, e non per un tuo qualche presunto deficit innato, ma a causa del percorso di studi che hai intrapreso.
"L' uomo è frugivoro!" Va bene, accettato acriticamente.
Ti ho dimostrato che non è così, e anzi, è una roba che se detta ad un antropologo può procurargli tre o quattro ischemie immediate. Tu, almeno in quel caso, mi hai risposto "mi informerò", e va già bene.
"Esiste un solo femminismo!" Va bene, accettato acriticamente.
Ti ho dimostrato che non è così, citandoti nomi, sigle e movimenti a te ignoti.
"... Vabbè, anche se esistono altre forme di femminismo [cosa comunque impossibile visto l'assunto precedente], solo uno è quello vero!" Va bene, accettato acriticamente.
Ti ho dimostrato che non è così, in quanto un ragionamento simile è un non sequitur per definizione, cioè l'archetipo del ragionamento illogico [il "falso scozzese" misteriosamente ignorato].
Andiamo avanti tanto?
Il tuo è il classico procedimento da giornalista che deve vendere favole, ma non puoi pretendere che un filosofo ti stenda il tappeto rosso.
Anzi, a ben vedere hai anche sostenuto che non bisogna criticare le sceneggiature perché costano fatica agli autori, posizione anti-giornalistica per eccellenza, visto che i critici partono proprio dall'assunto opposto. Ma sono piuttosto convinto che non pensi davvero nulla del genere, e l'hai detto solo per coprire il fatto che non riesci a dare contro a Dylan Dog, così come non riesci a dare contro al femminismo o al vegetarianesimo... Accettazione acritica, appunto.
Ribadisco: hai una propensione filosofica e ti inserisci quasi sempre in discorsi filosofici, ma c'è tanta passione e poche basi effettive. Davvero, sono serio, considera la carriera filosofica dopo quella giornalistica, secondo me ti si addice maggiormente, e con altre basi potresti dare nuova linfa alle tue posizioni.
Per quanto mi riguarda va bene così, altrimenti non la si finisce più