Eva_Luna ha scritto:
Poi, se vuoi restare delle tue convinzioni restaci, ma così dimostri solo di non saper crescere mentalmente.
Parli a me di crescere mentalmente e non ti schiodi di un millimetro dalle tue posizione, neanche di fronte all'evidenza.
Giusto per capire, Freud lo conosci bene? L'hai studiato? Io sì, e conoscendolo ho rivisto le mie considerazioni iniziali su di lui, dovute principalmente all'ignoranza e al sentito dire: rimango convinto che sia stato non solo un pioniere ma proprio un genio assoluto, una delle menti più brillanti e più importanti del Ventesimo secolo e non solo. Uno che ha davvero provato a capire l'uomo. Uno che fino all'ultimo s'è messo in discussione, che ha saputo reinventarsi e che, nella parte finale della propria carriera, ha avuto l'immensa onestà intellettuale di andare contro a quello che fino a quel momento aveva creduto. Del resto la sua importanza è ampiamente riconosciuta, e se per te trovare alcune persone che lo sminuiscono significa avere la certezza oggettiva che Freud valeva poco, be', in questo caso ti posso solo dire che "se vuoi restare delle tue convinzioni restaci, ma così dimostri solo di non saper crescere mentalmente".
Per il resto, non ho detto che Freud è il mio punto di riferimento, né che sposo il suo pensiero in toto (anche se ci vado vicino): mi limito a dire che se un autore importante come lui (non un signor nessuno come sono io), dopo aver vissuto sulla propria pelle l'agghiacciante esperienza della prima guerra mondiale, ha postulato l'esistenza di un "istinto di morte", un motivo ci sarà. Che poi, se anche Freud avesse scritto fregnacce per tutta la sua vita, non potrebbe comunque averne azzeccata una? Io non sostengo le sue idee perché ho letto su internet che Freud è un autore famoso, bensì perché le trovo sensate.
In quanto al resto del discorso, ribadisco che non occorre citare Nietzsche per dimostrare che l'"istinto di vita" esiste (come del resto sosteneva anche Freud, con cui scommetto che in questo caso ti trovi d'accordo), basta guardarci attorno e rendersi conto che al mondo siamo in sette miliardi. Ma guardandosi attorno (oltre che indietro) ci si rende conto anche che è difficile negare l'esistenza di un "istinto di morte".