Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: gio mar 22, 2012 4:31 pm 
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rimatt ha scritto:
David.Brown ha scritto:
Secondo me tutti i comportamenti dell'uomo, anche i più aberranti, sono naturali...proprio perchè, come molti degli esempi che ha citato Rimatt, gli animali stessi ce ne danno prova facendo cose crudelissime..

Naturale nel senso che deriva dalla nostra natura animale, non certo nel senso che sia "ovvio e tollerante" fare certe cose...

Questo non significa ovviamente che non vada punito severamente chi fa certe cose, d'altronde a differenza di altri animali noi abbiamo la ragione che ci aiuta a capire che certi comportamenti sono crudeli....purtroppo a volte la stessa viene meno...


Appunto. Non giochiamo a non capirci: secondo voi (Eva, lady o chi altro), perché ci sono persone che provano piacere a fare del male agli altri? Mi pare che le possibilità siamo le solite due: natura o cultura. Cioè: o sono nati così o sono stati condizionati a diventarlo dall'ambiente in cui sono cresciuti. A proposito di quest'ultima possibilità, sapete quando si forma la personalità dell'individuo? Presto, prestissimo: alcune recenti teorie dicono che è quel che ci succede nei primi TRE/QUATTRO anni di vita a formarci e a influenzare quel che diventeremo. Non 13 o 14: 3 o 4. E a quell'età siamo padroni di noi stessi? No: siamo completamente in balia dei genitori, o di chi si prende cura di noi. Se uno nasce malato, con gravi deviazioni psichiche, di chi è la colpa se non del suo corredo genetico, ovvero della natura? Se uno nasce in un ambiente in cui la violenza è la norma, come ci si può aspettare che impari dei valori diversi? In entrambi i casi, le responsabilità dell'individuo sono parziali: ci sono, è chiaro, ma sono parziali.

Io sono e sempre sarò contro ogni forma di sperimentazione su animali (OGNI animale, non solo alcuni; uomini compresi), però non si deve far finta di ignorare che la violenza è insita nell'uomo (che è animale) e che la natura, in sé, è estremamente violenta, talvolta in maniera raccapricciante. Come ho già detto, sarà anche vero che per gli animali il concetto di "crudeltà" è sconosciuto, ma lo è anche quello di "pietà".


Naturale è ciò che è normale. E' normale per l'uomo riprodursi, non perforare la gente. Chiamasi conservazione della specie. L'uomo che va contro la conservazione della specie va contro natura. E' un semplice sillogismo aristotelico. E' una scusa fin troppo comoda dire che chi è violento ha subito abusi, perchè ci sono sadici che hanno avuto le coccole, e persone con un'infanzia da inferno che non vanno in giro a sezionare la gente.
Quindi no, David e compagnia cantante, non è naturale per l'uomo fare del male al suo prossimo, lo può essere a livello animale se minacciato, se posto in estremo, per necessità, non per il semplice gusto di farlo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: gio mar 22, 2012 4:37 pm 
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Craven ha scritto:
@ rimatt: concordo abbastanza, però io sono dell'idea che un criminale o ci nasce o SCEGLIE di diventarlo, a prescindere dalla cultura e dall'ambiente che lo circonda.


La responsabilità personale esiste eccome, non voglio certo negarlo. Però il passato di molti celebri assassini dice che, per alcuni, le possibilità di scelta sono molto ridotte. Chi di noi sceglie dove e quando nascere? Comunque io non parlo di criminali comuni, ma di assassini, stupratori, gente che potremmo definire malata. Il discorso "libero arbitrio" vale, ma attenzione: che ne sappiamo, noi, della forza con cui gli istinti violenti assalgono certi assassini seriali? Che poi sempre di istinti si parla, ovvero di qualcosa che proviene da dentro di noi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: gio mar 22, 2012 4:43 pm 
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MonnaGroucha ha scritto:
Allora, non ho letto tutto il topic, ma volevo dire un po' quello che penso sull'argomento..
Premetto che io sono molto sensibile alla sofferenza. non intendo solo la sofferenza del mondo animale (escluso l'uomo) ma la sofferenza in generale. Quindi sto male sia quando mi parlano di fame nel mondo, sia quando penso agli allevamenti di animali da pelliccia, sia quando sento notizie di cronaca nera.. e via dicendo.
Non credo affatto che gli uomini siano peggiori degli animali, come qualche volta sento affermare da qualche "animalista infervorato". E non credo che siano migliori. credo che ogni forma di vita abbia lo stesso diritto alla vita, e alla non-sofferenza.
E anzi sono convinta che certi tipi di affermazioni non facciano altro che aumentare la distanza tra gli interlocutori, barricandoli ognuno nelle rispettive posizioni.
Infatti come è noto, il fondamentalismo e/o il fanatismo non ha mai aiutato nessuna causa.
Quando ti impunti sulle tue idee estremizzandole, rischi solo di passare per pazzo. E rischi di far passare tutta la tua categoria per un branco di pazzi. Ottenendo così tutto il contrario di quello che volevi ottenere.

Detto questo, Eva io ti stimo tantissimo. Prima di tutto perchè hai intrapreso la scelta vegetariana (da quanto tempo?? ma vegetariana o vegana?), cosa che anch'io sto cercando di mettere in pratica a piccoli passi... e secondo perchè stai difendendo le tue idee con le unghie e con i denti da 14 pagine! Io molto spesso mi arrendo prima... anche perchè mi rendo conto che su molti argomenti la gente non ha davvero voglia di discutere, ma semplicemente ha voglia di criticare senza neanche possedere la giusta dose di informazione per farlo.
Ed è qui che casca l'asino. Ed è questo il punto su cui chiunque voglia portare avanti e diffondere una propria idea dovrebbe soffermarsi. Non offendere, non litigare, non mitizzare una fantomatica bontà del regno animale a discapito di quella umana. Ma INFORMARE.

Sul piano della sperimentazione sugli animali il discorso è abbastanza controverso e a quanto ho capito non si sa ancora se davvero siamo pronti per abbandonarla del tutto. Ciò che è sicuro è che viene usata in maniera eccessiva, anche laddove non sarebbe necessaria. Anche laddove esistono già dei metodi alternativi. Questo perchè i metodi alternativi sono solo più costosi. E qui sta la vera barbarie! Non è una cosa necessaria, non è difesa della specie, non è istinto. E' solo uno schifosissimo motivo economico. Ed è per questo che noi, interessati alla causa, dovremmo batterci prima di tutto.


Comunque in linea di massima, riprendendo un discorso che vedo essere una specie di tormentone, è vero che anche nel regno animale succede di tutto di più. E' vero che esiste la legge del pesce grande mangia pesce piccolo, è vero che per la sopravvivenza anche gli animali si ammazzano tra di loro.. eccetera eccetera.
La differenza tra noi e loro è che loro non hanno scelta, noi si.
Se davvero ci riteniamo più evoluti (come in effetti siamo) non vedo perchè dovremmo scusare tutto con la classica frase "è la legge della natura, il forte mangia sempre il più debole". Tutto quello che noi chiamiamo civiltà, dalla medicina ai trasporti, alle leggi è esattamente il contrario di quello che ci imporrebbe la natura. E allora ci si attacca al fattore istinto e natura solo quando fanno più comodo?
La nostra civiltà e la legistlazione in genere non è basata sulla legge del più forte, ma sul fatto che le categorie più forti sono in dovere di aiutare quelle più deboli. Ed è in virtù di questo principio che esistono leggi che tutelano i bambini, perchè sono una categoria indifesa. Esistono leggi che tutelano le persone con problemi fisici, mentali o motori, perchè sono una categoria che da sola non si potrebbe tutelare. E esistono anche leggi che tutelano i diritti degli animali (ancora troppo poche e rivolte solo ad alcune categorie di animali, purtroppo)

Quello che voglio dire è che è incoerente e troppo comodo declinare ogni responsabilità attaccandosi a fattori naturali e istintivi, continuando così a sfruttare le altre specie animali a nostro uso e consumo. Noi siamo i più evoluti? E quindi sta a noi sovvertire questi equilibri e trovare il modo di tutelare (non più utilizzare) le altre specie animali che non possono farlo da sole.

Io però sono molto più ferrata sull'argomento "animali usati come cibo" che non sull'argomento sperimentazione.. ma non ho capito se posso parlarne qui (dato che la conversazione sta sfociando in diverse direzioni) o devo aprire un nuovo topic.
Volevo linkare un sacco di cose, mi sa che davvero apro un nuovo topic.


Assoluta stima per tutto quello che hai detto.
Nel dettaglio. Io personalmente mi infervoro in discussioni come questa quando vedo il pressapochismo delle risposte, quando la gente parla per frasi fatte o si nasconde dietro il dogma del "eh, ma se è così vuol dire che è giusto". Visto che si sbandiera ai 4 venti la supposta superiorità dell'uomo, che la si dimostri stando attenti a quello che si dice, e parlando solo con coscienza di causa. Io sono vegetariana da più di un anno. E' iniziata come scelta etica dopo aver visto con i miei occhi quello che accadeva nei macelli (citazione da DD Il picco della strega, "Se i macelli avessero le pareti di vetro diventeremmo tutti vegetariani!"), ed è continuata anche come scelta di salute, perchè una volta che compi una scelta così importante devi sapere tutte le conseguenze. Da lì all'animalismo il passo è stato assai breve. Probabilmente, se mia madre non mi avesse regalato un cane per i miei 18 anni non sarei riuscita a capire quanta empatia quanta intelligenza e quante peculiarità hanno gli animali. Ma non mi definisco assolutamente una fondamentalista, il mio fidanzato e i miei amici continuano a mangiar carne senza che io mi metta a urlargli dietro assassini (la mia migliore amica, eletta a tale titolo, oltre per la conoscenza decennale, anche perchè è una persona assai intelligente che sa ASCOLTARE nel vero senso della parola, mi ha chiesto il perchè della mia scelta: una volta che gliel'ho mostrato, ha scelto anche lei di diventare vegetariana). Certo, tutt'altro discorso se mi si spunta davanti con una pelliccia, o se mi si dice in faccia che mangiare carne fa bene, che è normale, che gli animali sono inferiori e sono stati creati per questo. Per il resto che hai detto, posso solo quotare su tutta la linea, e penso che puoi postarle qui stesso le cose, sempre di animali si parla.
Rimatt quindi l'uomo non è così tanto evoluto da riuscire a sopprimere i suoi istinti?


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: gio mar 22, 2012 4:46 pm 
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Eva_Luna ha scritto:
Naturale è ciò che è normale. E' normale per l'uomo riprodursi, non perforare la gente. Chiamasi conservazione della specie. L'uomo che va contro la conservazione della specie va contro natura. E' un semplice sillogismo aristotelico.


Questo lo dici tu, altro che sillogismo aristotelico. Accanto a eros c'è anche thanatos. Mai sentito parlare di Freud e dell'istinto di morte?

Cita:
E' una scusa fin troppo comoda dire che chi è violento ha subito abusi, perchè ci sono sadici che hanno avuto le coccole, e persone con un'infanzia da inferno che non vanno in giro a sezionare la gente.


Esempi?

Cita:
Quindi no, David e compagnia cantante, non è naturale per l'uomo fare del male al suo prossimo, lo può essere a livello animale se minacciato, se posto in estremo, per necessità, non per il semplice gusto di farlo.


Ma come "non è naturale"? Se c'è una cosa che per l'uomo è naturale, è proprio fare del male al prossimo. Non è che lo dica io, eh: lo dice la storia. L'istinto di morte è radicato nell'individuo, lo è sempre stato e sempre lo sarà. Qundi è naturale, certo: lo è perché ci si nasce.

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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: gio mar 22, 2012 4:46 pm 
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rimatt ha scritto:
Che poi sempre di istinti si parla, ovvero di qualcosa che proviene da dentro di noi.

E che ha sempre una spiegazione biochimica.

Io penso che naturalmente i fattori ambientali siano comunque determinanti sulle azioni di ciascuno, ma a mio avviso siamo tutti tendenti al male e nessuno ha degli istinti bestiali o perversi per sua scelta; la differenza sta nel saperli dominare, che è anche la differenza fra l' uomo e gli altri animali.
Ovviamente ho un po' generalizzato, non volevo dire che se non sapessi gestirmi uscirei di casa per violentare ragazze. :D Però ognuno ha i suoi istinti, chi più gravi chi meno gravi.

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"Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."


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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: gio mar 22, 2012 4:51 pm 
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rimatt ha scritto:
Questo lo dici tu, altro che sillogismo aristotelico. Accanto a eros c'è anche thanatos. Mai sentito parlare di Freud e dell'istinto di morte?

Esempi?

Ma come "non è naturale"? Se c'è una cosa che per l'uomo è naturale, è proprio fare del male al prossimo. Non è che lo dica io, eh: lo dice la storia. L'istinto di morte è radicato nell'individuo, lo è sempre stato e sempre lo sarà. Qundi è naturale, certo: lo è perché ci si nasce.

No veramente lo dice la scienza, ma vale sempre il discorso di parlare per frasi fatte a quanto pare.
Esempi? Mi sembrava di averne già fatto uno: il militare che ha tentato di uccidere la ragazza all'Aquila. Ti basta? Magari se avessi letto prima...
Ma cosa dice la storia? Che l'uomo ha sempre ucciso? E quindi perchè si è fatto sempre vuol dire che è la natura dell'uomo? L'uomo ha sempre stuprato le donne, è sua natura farlo? Tu violenteresti una donna?
Ma che razza di discorsi sono? L'uomo tende alla conservazione della specie più di qualsiasi altro animale, non è un caso che siamo le mamme che stanno più a lungo accanto ai propri figli. Neanche ad andare troppo lontano, ma un documentario di Piero Angela fa bene guardarlo ogni tanto.


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MessaggioInviato: gio mar 22, 2012 4:55 pm 
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Eva_Luna ha scritto:
Rimatt quindi l'uomo non è così tanto evoluto da riuscire a sopprimere i suoi istinti?


Guarda, il discorso che faccio non è questo: io dico solo che per alcuni - quasi tutti - reprimere l'istinto di morte è facile, per altri lo è meno, e può esserlo per motivi naturali o culturali. La possibilità di scelta c'è, ma talvolta è limitata. Tutto qua.

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MessaggioInviato: gio mar 22, 2012 5:03 pm 
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Eva_Luna ha scritto:
rimatt ha scritto:
Questo lo dici tu, altro che sillogismo aristotelico. Accanto a eros c'è anche thanatos. Mai sentito parlare di Freud e dell'istinto di morte?

Esempi?

Ma come "non è naturale"? Se c'è una cosa che per l'uomo è naturale, è proprio fare del male al prossimo. Non è che lo dica io, eh: lo dice la storia. L'istinto di morte è radicato nell'individuo, lo è sempre stato e sempre lo sarà. Qundi è naturale, certo: lo è perché ci si nasce.

No veramente lo dice la scienza, ma vale sempre il discorso di parlare per frasi fatte a quanto pare.
Esempi? Mi sembrava di averne già fatto uno: il militare che ha tentato di uccidere la ragazza all'Aquila. Ti basta? Magari se avessi letto prima...
Ma cosa dice la storia? Che l'uomo ha sempre ucciso? E quindi perchè si è fatto sempre vuol dire che è la natura dell'uomo? L'uomo ha sempre stuprato le donne, è sua natura farlo? Tu violenteresti una donna?
Ma che razza di discorsi sono? L'uomo tende alla conservazione della specie più di qualsiasi altro animale, non è un caso che siamo le mamme che stanno più a lungo accanto ai propri figli. Neanche ad andare troppo lontano, ma un documentario di Piero Angela fa bene guardarlo ogni tanto.


Ripeto: Freud. Eros e thanatos. Poi dici a me di informarmi. :x:

Riguardo agli esempi, quel che ti volevo dire è che c'è una vastissima letteratura che dimostra inequivocabilmente come chi subisce sevizie e violenze in tenera età sarà poi portato a commetterle. Non puoi liquidare il tutto con "non gli hanno dato le caramelle da bambino", significa semplicemente non sapere di cosa si sta parlando.

In quanto all'ultima parte, stai per caso negando che la storia è un susseguirsi ininterrotto di guerre e massacri? Capisco che te la sia presa a cuore per la storia del militare dell'Aquila. Hai tutte le ragioni per farlo, nonché tutta la mia comprensione: però io rimango della mia posizione, ovvero che certi discorsi sulla sperimentazione umana sono da evitare, e personalmente li trovo addirittura malsani.

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Ultima modifica di rimatt il gio mar 22, 2012 5:07 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: gio mar 22, 2012 5:07 pm 
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Eva_Luna ha scritto:
non è naturale per l'uomo fare del male al suo prossimo


Mi arrendo di fronte a una tale affermazione...

Che viene confutata non da me, non da Rimatt...ma semplicemente dalla storia...

Quindi...le possibilità sono due:

- nella storia dell'uomo ci sono stati miliardi di individui malati, affetti da un chissàquale morbo alieno che ha portato gli esseri umani a sterminarsi e a farsi del male a vicenda...

- la tua affermazione è errata...

Propendo per la seconda...e abbandono la discussione visto i toni usati nel precedente post...torno a cercare di indovinare le citazioni in "Discussioni varie"...sia mai che riesco ad arrivare a 10 punti per una volta...

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 Oggetto del messaggio: Re: Animalismo e sperimentazioni
MessaggioInviato: gio mar 22, 2012 5:24 pm 
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Uccidere è naturale per qualsiasi creatura vivente, uomo compreso.
Che la natura sia anche violenta e crudele non è che la realtà. Quella creata dalla Disney che ha umanizzato gli animali sino a renderli coccole di peluche, è un'altra cosa.
La differenza come ben si sa è che l'uomo è arrivato ad uccidere per motivi che nulla hanno a che vedere con il cibo o la sopravvivenza, ma per potere, politica, invidia, paura, ecc...ecc... E' il lato drammatico della intelligenza. I concetti morali che abbiamo creato ci impediscono di accettare la violenza, poi come dice Rimatt, alcuni non se ne curano oppure non riescono a reprimere tale istinto. L'uomo è arrivato a formulare un proprio codice etico e morale attraverso la logica, la religione e la convivenza civile. In una società come quella spartana era normale uccidere gli iloti e i malformati, in quella greca e romana era tollerata la schiavitù così come la violenza degli spettacoli dei gladiatori.
Quindi l'uomo ha in se il germe della violenza, ma anche la capacità logica e legislativa per dominarlo.
Le stesse leggi che costruiscono tali imprinting morali, ci guidano verso una società dove la violenza è meno tollerata che in passato, e certo il futuro non è nella pena di morte o nelle sperimentazioni su esseri umani o animali.
Proclamarne la legittimità significa abbassarsi al livello dei carnefici che hanno insanguinato la storia per secoli.
Nessuna giustificazione può legittimare tale scelta, che è un'idea fascista e nazista e crudele allo stato puro.
Non sono per le leggi tolleranti all'eccesso, ma nemmeno per chi vuole la legge del taglione. Dimenticata da migliaia di anni, scibile ringraziando.

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rimatt ha scritto:
La responsabilità personale esiste eccome, non voglio certo negarlo. Però il passato di molti celebri assassini dice che, per alcuni, le possibilità di scelta sono molto ridotte. Chi di noi sceglie dove e quando nascere? Comunque io non parlo di criminali comuni, ma di assassini, stupratori, gente che potremmo definire malata. Il discorso "libero arbitrio" vale, ma attenzione: che ne sappiamo, noi, della forza con cui gli istinti violenti assalgono certi assassini seriali? Che poi sempre di istinti si parla, ovvero di qualcosa che proviene da dentro di noi.


a me basta vedere gli ultimi omicidi irrisolti in italia e vedere i principali sospettati per capire che i criminali i quali non hanno avuto libertà di scelta sono im misura nettamente minore da chi ha SCELTO di uccidere.

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In ogni caso, dietro a certe scelte, esiste un istinto. Ciò non vuol dire che lo si possa giustificare.

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David.Brown ha scritto:

Mi arrendo di fronte a una tale affermazione...

Che viene confutata non da me, non da Rimatt...ma semplicemente dalla storia...

Quindi...le possibilità sono due:

- nella storia dell'uomo ci sono stati miliardi di individui malati, affetti da un chissàquale morbo alieno che ha portato gli esseri umani a sterminarsi e a farsi del male a vicenda...

- la tua affermazione è errata...


Per me è necessario fare una precisazione.
I millenni di guerre sono esistiti, non perché un popolo voleva distruggerne un altro, ma perchè le persone che erano a capo di quel popolo avevano interessi economici a farlo. Vuoi un espansione territoriale, vuoi una migliore via di commercio, vuoi un pozzo di petrolio, vuoi derrate alimentari. Questa è bramosia di potere (escludiamo volutamente Hitler dalla questione perchè, se è vero che anche per lui il motivo era tutto economico, quindi quello di avere i soldi dei banchieri ebrei, di certo ha dato atto a varie dimostrazioni di follia), dicevo, è bramosia di potere, non voglia di uccidere un altro uomo. L'uomo si distingue dagli animali (dite voi) perché capace di EMPATIA. Nessun essere umano volutamente e per il gusto di far soffrire un altra persona, uccide tortura e sevizia. Questo è imparagonabile ai fatti portati ad esempio fino ad ora. E dire il contrario è semplicemente voltare le spalle alla storia.


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Craven ha scritto:
a me basta vedere gli ultimi omicidi irrisolti in italia e vedere i principali sospettati per capire che i criminali i quali non hanno avuto libertà di scelta sono im misura nettamente minore da chi ha SCELTO di uccidere.


Certo, non ho mai detto il contrario. Un conto è uccidere per opportunismo, per tornaconto economico o per motivi più o meno indegni, un conto è farlo perché spinti da una... chiamiamola deformazione, deviazione, malattia. Quel che stavo cercando di dire è che esistono ANCHE persone del genere, e che alla base dei loro comportamenti ci possono essere delle ragioni precise (fermo restando che l'istinto di morte è presente in tutti gli individui, per quanto sia perlopiù bilanciato dall'eros, ovvero l'istinto di vita). Per questo mi viene da mettermi le mani nei capelli quando leggo che per certe categorie di persone non si dovrebbe provare pietà e che tali persone non sono umane: lo sono, lo sono eccome.

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rimatt ha scritto:
Ripeto: Freud. Eros e thanatos. Poi dici a me di informarmi. :x:

Riguardo agli esempi, quel che ti volevo dire è che c'è una vastissima letteratura che dimostra inequivocabilmente come chi subisce sevizie e violenze in tenera età sarà poi portato a commetterle. Non puoi liquidare il tutto con "non gli hanno dato le caramelle da bambino", significa semplicemente non sapere di cosa si sta parlando.

Rimatt, non mi sembri affatto scemo, perchè mi devi far ripetere TRE volte che la frase sulle caramelle era volutamente provocatoria e vuole intendere che nessuna sevizia subita giustifica il comportamento criminale?


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