Cravenroad7

Dopo l'ottimo "Rosalinda delle Zagare" Falco imbastisce questa vicenda abbastanza superficiale sotto tutti gli aspetti. La perizia della ricostruzione storica risiede solo nelle prime 10 pagine e per il 90 per cento nelle parole di Becky, la caratterizzazione dei personaggi è veramente debolissima (Harlan e soci che gigioneggiano come al solito alla ricerca di chissà cosa, aiutati, pateticamente, dal deus ex machina Lizzie, sensitiva che parla con l'unico fantasma che si vede in tutto l'albo, Tesla che ricompare all'improvviso dal nulla, sembra quasi fuori luogo in questa vicenda, il nuovo Maestro che non ha nulla di diverso dai soliti maestri usa e getta, se non per gli interessanti poteri di cui è dotato), la struttura della vicenda è pasticciata (si vede un solo omicidio, gli altri vengono raccontanti da Becky, fattore che non rende minimamente la coralità dell'evento, tantomeno la presenza di una minaccia da debellare), un sacco di dialoghi da cartina stradale inutili! è un fumetto cavolo, invece che dedicarti alle parole facci vedere cosa succede o cosa è successo!E poi, siamo al numero 142, Harlan deve ancora ricordare a Kurjak di stare attento a non sparare a Tesla?! Spesso in Dampyr c'è una strana difficolta da parte degli autori di dare la giusta importanza a parole e, sopratutto, alle immagini. Promuovo l'albo a metà solo per l'ottimo e coinvolgente finale, qui unico aspetto che ci fa riconoscere l'autore.

nell'incontro con il boss