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# Maxi 15 - L'avamposto perduto-La nave nera-Il vigilante
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 Oggetto del messaggio: # Maxi 15 - L'avamposto perduto-La nave nera-Il vigilante
MessaggioInviato: dom giu 26, 2011 12:43 pm 
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Soldati nella nebbia… l’anima nera del Tamigi… un killer che vede il futuro…


Immagine


Maxi Dylan Dog 15, annuale
Copertina: Angelo Stano


L’avamposto perduto

Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Gualdoni
Disegni: Montanari & Grassani

Di ritorno a Londra, Dylan si perde per l’ennesima volta, finendo in un campo dell’aviazione militare inglese dove una compagnia della Royal Air Force è rimasta prigioniera. Chiunque tenti di abbandonare il complesso, scompare misteriosamente, rapito da una luce aliena proveniente dal cielo.


La nave nera

Soggetto e sceneggiatura: Giancarlo Marzano
Disegni: Montanari & Grassani

Una inquietante imbarcazione ha preso a solcare le limacciose acque del Tamigi, facendo strage di chiunque incroci la sua rotta. Per fermare la carneficina, l’inquilino di Craven Road dovrà indagare sulla scomparsa di una giovane ragazza facente parte di una setta di adoratori del fiume.


Il vigilante

Soggetto e sceneggiatura: Roberto Recchioni
Disegni: Montanari & Grassani

È stato soprannominato dai giornali “Il Prekiller”, per la sua capacità di prevedere le azioni degli assassini ed eliminarli. Ma ora, questo singolare giustiziere è andato oltre, iniziando a eliminare chiunque dimostri la sola intenzione di commettere del male… compreso l’Indagatore dell’Incubo!


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Per rendere il topic delle ultime uscite più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua a postare qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

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Umpf! Qualcuno mi ha trovato, finalmente... devono aver sentito la puzza... però, bei tempi quando puzzavo solo di whisky...


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 Oggetto del messaggio: Re: # Maxi 15 - L'avamposto perduto-La nave nera-Il vigilante
MessaggioInviato: dom giu 26, 2011 6:20 pm 
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Commento rapidissimo, poi ci tornerò su con più calma nei prossimi giorni. Niente di memorabile ma neanche niente di troppo tremendo (disegni a parte): in due parole, il solito Maxi. Gualdoni godibile, Marzano così così (ma neanche malaccio, via) e Recchioni sottotono, per quanto di piacevole lettura. I disegni sono un brutto vedere: di certo M&G contribuiscono ad appiattire e a livellare in basso il tutto.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Maxi 15 - L'avamposto perduto-La nave nera-Il vigilante
MessaggioInviato: lun giu 27, 2011 10:46 am 
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Rieccomi a commentare le storie (che finora ho letto solo io, pare!). Forse c'è qualche piccolissimo SPOILER, ma niente di che.

L'avamposto: storia ben sceneggiata dal curatore Gualdoni, sebbene il suo stile sia un po' troppo piatto (nel senso che la narrazione non subisce scossoni, né ci sono momenti di forte tensione). L'atmosfera non è male, l'insieme si lascia leggere e il colpo di scena finale è talmente prevedibile da risultare sorprendente (ovvio com'è, l'avevo scartato subito). Prevedibilità del soggetto a parte, ammetto che lo stile di Gualdoni, che definirei garbato ed elegante, non mi dispiace.

La nave nera: a Marzano manca la fluidità di Gualdoni, e la storia procede a saltelli, alternando sequenze gradevoli ad altre abbastanza pesanti. Anche in questo caso, lo sceneggiatore sceglie la via della prevedibilità (i personaggi che sembrano subito cattivi poi lo sono davvero), e anche in questo caso non me lo sarei aspettato (ero in attesa di chissà quale colpo di scena o ribaltamento... Che volete, ieri andava così). Sebbene non sia stato sviluppato al meglio (almeno per i miei gusti), lo spunto di partenza è molto interessante, e mi ha fatto pensare alle recenti storie di Cavaletto. Una curiosità: anche in un romanzo (splendido) che ho letto di recente, Drood di Dan Simmons, si parla del Tamigi, e si dice che già nella seconda metà dell'Ottocento il fiume era una gigantesca fogna a cielo aperto, tant'è che si poteva sentirne il puzzo a diversi isolati di distanza.

Il vigilante: storia ben sceneggiata e piacevole, che omaggia il Dylan di una volta (più quello di Chiaverotti che di Sclavi, mi pare) e che dimostra ancora una volta la familiarità di Recchioni con i personaggi principali, tutti perfettamente in parte e ben gestiti. Divertente e splatterosa (ma lo splatter non era stato bandito?), è però costruita su un soggetto semplice semplice, che non riserva particolari sorprese (ancora!) e svela presto le proprie carte, lasciando l'impressione che Il vigilante non sia altro che un elaborato divertissement. Peraltro, nel post precedente ho forse sbagliato a parlare di un Recchioni in tono minore: l'autore gioca con gli stereotopi dylaniani con fare divertito ma consapevole, e non ho dubbi che se la storia è venuta fuori così è proprio perché Recchioni voleva che venisse fuori così. Il fatto è che a me questo tipo di soggetti non piacciono particolarmente, per quanto non voglia negare i meriti della "messa in scena"; e insomma, non so se Il vigilante sia nato come storia da Maxi (si sa che il RRobe voleva lavorare con M&G), ma alla fine della fiera trovo che quella del Maxi sia la sua collocazione ideale.

M&G, ahimè, sono al loro peggio: il loro tratto - chiaro, leggibile e visionario - ha sempre il suo fascino, ma i volti dei personaggi sono sempre più sbilenchi e sgangherati. Se li si vuol far lavorare ancora (il che non è una brutta cosa), sarebbe necessario che la redazione desse loro meno tavole da disegnare, chiedendogli esplicitamente di rallentare il ritmo e di curare di più i dettagli. A continuare così, i due fanno un brutto servizio sia ai lettori di DyD sia a se stessi.

Una curiosità: in due delle tre storie compaiono delle gustose sequenze metafumettistiche; è senz'altro una coincidenza, ma è comunque interessante.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Maxi 15 - L'avamposto perduto-La nave nera-Il vigilante
MessaggioInviato: lun giu 27, 2011 10:40 pm 
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In genere il maxi me lo leggo tutto di un colpo, quest'anno la prima storia mi ha talmente rotto che da ieri l'ho messo da parte con poca voglia di riprenderlo.
Vado quindi a commentare quel portento di storia che è L'avamposto ...

SPOILER

...ovvero tutto quel che più ODIO del Dylan Dog degli ultimi anni. L'inizio è moderatamente carino e intrigante, mi ricorda un bellissimo episodio di "The Avengers" (il telefilm inglese anni 60), ma ovviamente è un illusione che dura poche pagine, perché le pagine si affollano subito di stereotipi ambulanti che solo per mera convenzione chiameremo "personaggi". La storia quindi va ad ammucchiare pagine, pagine e ancora pagine di gente che parla, parla e ancora parla. Il ritmo è di una lentezza esasperante, i dialoghi ottusi e di una piattezza sconcertante, i pochissimi momenti d'azione sono brutti e inerti, i "personaggi" hanno personalità interessanti quanto dei pali del telefono, i colpi di scena sono talmente goffi e telefonati da rasentare l'auto-parodia involontaria (giuro che su quel "...Voi siete tutti morti!" mi è scappato una risatina nervosa... ma pure un "ma vaffan..."). Come dice Rimatt quasi uno non ci crede che la soluzione finale sarà la più ovvia, quella che proprio tutti tutti tutti tutti tutti tutti tutti, ma proprio tutti i lettori immaginano appena viene spiegata la situazione (pagine 24 e 28). Anche a causa dei pessimi disegni di M&G (e io li ho sempre difesi, ma stavolta hanno toccato davvero il fondo) la sensazione è di leggere la versione a fumetti di qualche squallido e statico cartoon alla Hanna & Barbera degli anni 70... tipo Scooby-Doo se il paragone non sembrasse ingeneroso... per il cartone.
Horror, thriller, suggestioni da storia di fantasmi? Non pervenuti.
Quindi una storia brutta bruttissima?
No, molto peggio, una storia di una mediocrità talmente ricercata e voluta che fa cadere le braccia (e altre parti meno nobili del corpo) più di qualsiasi "Strage dei Graham". Perché in una storia come quella di Di Gregorio avverto lo scarto tra le intenzioni dell'autore e i risultati ottenuti, intravedo dove l'autore voleva andare a parare e vedo il fallimento. "L'avamposto", che a suo modo ha una certa compattezza e coerenza (anche se l'agire e le motivazioni dell'assassino mi sono sembrate particolarmente idiote... ma a quel punto ammetto che macinavo vignette pur di finire e non sono stato troppo a ragionarci su), è invece a suo modo una mediocrissima storia "riuscita". Il che per me è peggio, molto peggio di una pessima storia non riuscita.

Dulcis in fundo, la battuta più RIVOLTANTE che io abbia mai letto in un fumetto Bonelli:
Dylan commenta con la capitana la foto di famiglia di quest'ultima dove si vede lei con i figli e il marito. Lei parla dei figli al che Dylan chiede...
"Il padre?"
"Ucciso da un cancro ai polmoni, due anni fa."
"Mi dispiace..."
"Se l'è cercata: fumava sessanta sigarette al giorno. L'ultima in corsia d'ospedale."
Ora, io cerco di non fare mai l'errore di attribuire ad una storia la "morale" espressa da un singolo personaggio, poi sarà che in famiglia di malati e di morti di cancro (anche fumatori) ne ho una lunga casistica e quindi posso essere particolarmente suscettibile sull'argomento, ma questo dialogo non l'ho capito. Perché è buttato lì senza c'entrare nulla con il contesto. Si voleva suggerire che la tizia non amava più il marito? La cosa non ha alcun peso nel resto della storia, quindi non credo. Si voleva suggerire che la tizia è un' orrenda zoccola (perché solo un' orrenda zoccola parlerebbe così del marito e padre dei suoi figli morto da due anni)? Anche questo non ha seguito nella storia, dove la tizia resta un personaggio assolutamente positivo. Quindi che è? Cinismo politicamente corretto? Una ignobile "morale" buttata lì ai gggiovani lettori? Spero sia solo un' emerita cavolata come un'altra messa lì per far dire qualcosa al personaggio, una superficialità come un'altra in una storia scritta in modo superficiale... certo sono davvero lontani i tempi in cui le storie di Dylan Dog erano impregnate di umana compassione (per tutti.. persino per i fumatori) e anticonformismo.


Ultima modifica di tommaso il mar giu 28, 2011 12:11 pm, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Maxi 15 - L'avamposto perduto-La nave nera-Il vigilante
MessaggioInviato: lun giu 27, 2011 11:11 pm 
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Tommaso, mica hai tutti i torti: la prima storia è lenta, la trama non procede, gira su se stessa.. Però, per me un minimo di atmosfera c'è, e alla fine la storia non mi è dispiaciuta (fermo restando che sul "colpo di scena" ho già detto: talmente banale da essere quasi originale). Insomma, continuo a preferire questo Gualdoni a mille Di Gregorio. Sulla battuta che citi, confesso che, pur avendomi colpito, non mi ha particolarmente dato fastidio: è una frase cinica (direi quasi politicamente scorretta), pronunciata da un personaggio che s'atteggia a duro. Piuttosto del solito buonismo d'accatto (ha sofferto tanto, era un uomo buono, non se lo meritava, era un marito meraviglioso, la vita non è stata più la stessa senza di lui, sono sempre i migliori che se ne vanno), meglio quest'attacco di cinismo (cinismo che, lo ricordo, c'era anche nel Dylan di una volta, specie in alcune storie di Chiaverotti)... Sempre se non si tratta effettivamente di un'entrata di Gualdoni in stile "Pubblicità progresso", nel qual caso si tratterebbe davvero di una battuta rivoltante.

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MessaggioInviato: lun giu 27, 2011 11:25 pm 
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rimatt ha scritto:
è una frase cinica (direi quasi politicamente scorretta), pronunciata da un personaggio che s'atteggia a duro.


Spero che sia così. Io non ho notato che la tipa si atteggiasse particolarmente a "dura", quindi ho trovato la battuta "stonata", ma effettivamente leggevo con tanta partecipazione e trasporto che dei personaggi non me ne fregava nulla, quindi può essere che mi sia perso questa sfumatura.
L'atmosfera per me c'è nelle prime pagine, poi iniziano le chiacchiere e svanisce.


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MessaggioInviato: lun giu 27, 2011 11:38 pm 
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tommaso ha scritto:
Spero che sia così. Io non ho notato che la tipa si atteggiasse particolarmente a "dura"


SPOILER



È pur sempre una militare. :)

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MessaggioInviato: lun giu 27, 2011 11:43 pm 
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dopo lo stupefacente maxi tutto roi si torna alla mediocrità. la prima storia è la fiera della banalità e ho fatto una fatica micidiale a finirla. la genialata finale uccide definitivamente la storia
Spoiler!
ma chi lo avrebbe mai detto che sono tutti fantasmi? che trovata geniale! che originalità!
. la seconda viaggia nella mediocrità e nella noia dall'inizio alla fine senza sussulti. la terza è la migliore, solo qualche sbavatura nei dialoghi ma è leggibile e niente più.
montanari & grassani ormai hanno raggiunto dei livelli di mediocrità considerevoli.

boccio l'acquisto.

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 Oggetto del messaggio: Re: # Maxi 15 - L'avamposto perduto-La nave nera-Il vigilante
MessaggioInviato: mar giu 28, 2011 9:54 am 
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mah io direi al 90% piacevolmente sorpreo..10 % deluso..
STORIA:

la storia di Gualdoni è la prima piacevole sorpresa: nella sua semplicita' (con il finale alla ghost wisphers!!) mi è piaciuta abbastanza( battuta sulle sigarette a parte..) in ogni caso ovunque i miliTonti fanno la figura dei fessi (vedi il mascellone biondo!!) vanno al 6 di default( ho un odio viscerale per le divise ,e il mio anno di militare non ha fatto altro che cementare la cosa!!).storiada 6.5/7 (paragonata alle precedenti opere di Gualdoni potrebbe arrivare all' 8!!)

Marzano ,dopo il mezzo tonfo del mensile recupera con una discreta storia, SENZA PISTOLOTTI SULLA VECCHIAIA!!!!!! carina e con alcune scelte ottime ....qualche puntina lieve lieve di splatter.....e bella le gestione del tempo (leggete l'inizio e poi state attenti alle "strisce pedonali")
un pochino banali altre scelte che appesantiscono un po' la lettura.....un bel 6.5!!!

RRobbe...mi dispiace davvero ma ho trovato molto sottotono la storia che ,sulla carta, avrebbe dovuto essere il motivo principale dell'acquisto (almeno per molti lettori!!).
l'idea è carina, ma il solito serial killer mischiato a poteri ....mah decisamte visti i precedenti e l'altra creatura (JD) da recchioni mi aspettavo di piu'!!!!!qualche scena trash (la battuta sul fumo) moolto divertente ...ma poi una storia da 6.5,come le altre due!!!!!

DISEGNI:
M&G.........soggettivo ? 15 come voto...per me IL DYLAN per questioni di CUORE!!!
oggettivamente il 6 ci sta per le prime 2 storie ( anche se qualche volto è molto "artistico") la terza il "design" del prekiller non mi piace, sembra un ironman svegliato male.....

COPERTINA: mah la posa di dyd è tuttaltro che naturale...e poi il secchio in primo piano, per non so quale motivo, mi da' di stonato!!!!

CONCLUSIONE: piacevole lettura che non aggiunge / toglie nulla al nostro dylancaro ( ..ANGIE docet..bvzm!!)
una occasione in piu' per vedere M&G all'opera..ONESTO 7!!!!

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 Oggetto del messaggio: Re: # Maxi 15 - L'avamposto perduto-La nave nera-Il vigilante
MessaggioInviato: mar giu 28, 2011 11:49 am 
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Lette anche le altre due...

SPOILER BELLI GROSSI

La nave nera

Marzano azzecca un incipit da tempi migliori e una suggestiva caratterizzazione alla Fog di Carpenter della nave stragista del titolo. Peccato si vada a parare in un finale con il solito colpo di scena telefonato (se hai due gruppi di sospetti e uno dei due è TROPPO palesemente "colpevole"...), con incorporato il solito "megaspiegone tutti insieme appassionatamente", ovvero tutti fermi impalati mentre a turno qualcuno spiega... e che a spiegare i perché e i percome ci sia pure una divinità fluviale sembra la cosa più normale del mondo. Comunque l'assoluta mediocrità e rigidità dei disegni di M&G (e ripeto: lo dice uno che fino all'anno scorso nonostante tutto li gradiva) rende difficile giudicare la storia. Ad esempio la caratterizzazione inesistente di Tamesis (che ne so… un po’ di alghe tra i capelli… il corpo grondante d’acqua… fatelo capire che è una dea del fiume! Macché esce dalle acque e c’ha ancora la permanente), o la scena in cui la medesima, in stile "La nona porta", spezza il collo a quella specie di santone, che poteva pure funzionare, non fosse per la gelida e perfino un po' ridicola resa dei disegni.

Il vigilante

Su questa non concordo con i commenti precedenti, o meglio concordo a metà: concordo che da Recchioni ci si poteva aspettare di più, soprattutto a livello di soggetto, non concordo che la sceneggiatura sia allo stesso livello delle precedenti. Lo stacco è netto e evidente: dove Gualdoni e Marzano sceneggiano in modo polveroso e inamidato, Recchioni (che pure evidentemente si “trattiene”) ha uno stile fluido e moderno, ha un ottimo controllo del ritmo, può contare su un montaggio efficace delle sequenze e fa un uso moderato, ma interessante, delle elissi. I dialoghi non sono particolarmente brillanti, ma non annoiano mai anche quando si dilungano (danno fastidio i soliti “pensierini” didascalici, soprattutto durante le scene d’azione, ma visto che ormai fanno capolino in tutte le storie immagino che siano una precisa richiesta redazionale). L’idea di fondo è interessante e gestita coerentemente. Ma soprattutto c’è una perfetta gestione di Dylan, meno detective / intervistatore come nelle due storie precedenti e molto più perditempo che segue il proprio istinto. Forse, come già nelle storie con Brindisi, si avverte solo una certa freddezza di fondo. Ottima senza riserve invece la gestione di Groucho e Bloch. Infine il potenziale “trash” della storia è tenuto sapientemente a briglia corta… il che può essere un merito o un demerito a seconda delle aspettative. Per me è un merito, molto meglio dell’analoga “Resurrezione”.

Che dire? Ho comprato questo maxi per la storia di Recchioni. Onestamente non lo ricomprerei. E non perché Recchioni mi abbia deluso, ma dopo anni in cui la lettura da ombrellone dei maxi era diventata paradossalmente una boccata d’aria fresca nel grigio panorama dylaniano, questo maxi mi ha trasmesso la medesima sensazione di vuoto e tristezza del mensile, sia per i disegni raffazzonati sia per l’assoluta futilità di due storie su tre. Credo proprio che sarà il mio ultimo maxi.


Ultima modifica di tommaso il mar giu 28, 2011 12:06 pm, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mar giu 28, 2011 11:55 am 
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Tommaso, è scomparso il tuo commento alla prima storia! Mi sa che editando il primo post l'hai cancellato...

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Sono molto indeciso se comprarlo o meno. :|

Per principio non compro più nessuna storia firmata da Gualdoni, ma è anche vero che qui sono presenti pure altre due storie di altri due autori.

D'altra parte, i giudizi letti fino a questo momento non mi ingolosiscono affatto.

Mi sa che passerò...

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rimatt ha scritto:
Tommaso, è scomparso il tuo commento alla prima storia! Mi sa che editando il primo post l'hai cancellato...


Ah ah ho fatto casino... per fortuna avevo una pagina aperta con il vecchio messaggio e l'ho potuto ripostare (va beh sai che perdita sarebbe stata). :g:


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MessaggioInviato: mar giu 28, 2011 3:05 pm 
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dopo rilettura post pranzo confermo tutto quello che ho scritto......
comunque il maxi è puro intrattenimento da "ombrellone" e ci riesce benissimo!!!!
è sul mensile che nutre le aspettative piu' alte!!!! ^_^

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MessaggioInviato: mar giu 28, 2011 3:43 pm 
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RKC, una curiosità: non è che hai mangiato i peperoni o l'impepata di cozze per pranzo?

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