Cravenroad7

Per la serie "anche i geni sbagliano" qual è secondo voi la PEGGIORE (non migliore!) storia che Sclavi abbia scritto per Dylan Dog?

Fermo restando che il peggior Sclavi vale comunque molto di più del peggiore Ruju io propendo per il n.12 "KILLER!"

Il soggetto è davvero troppo esile e soprattutto non sembra molto 'sentito' dall'autore. Per riempire il 50% delle pagine si dedica così a un'ostentazione fine a se stessa di massacri a più non posso. Sembra un torture porn ante litteram, e se posso apprezzarne la vena politically un-correct, trovo fastidioso il compiacimento con cui Sclavi sguazza in frattaglie e budella non promuovendo alcuna simpatia per le vittime (tutti stereotipi) o alcun risvolto per una lettura più approfondita.
Qui lo splatter non è un 'mezzo' per narrare qualcos'altro ma soltanto un 'fine'. E, stranamente, non c'è traccia di ironia che in qualche modo alleggerisca la vicenda.

Il rabbino Allen è simpatico, ma si tratta di un personaggio secondario (anche se non marginale) che sulla vicenda ha scarso peso. Insufficiente per risollevare la storia, trucida oltre ogni dire.

"Killer" l'ho sempre trovata una storia carina, se dobbiamo parlare di trucido inutile in "Killer" penso allora al trucido inutile e persino condito da banalità  di Chiaverotti

detto questo e detto che il ritorno di Sclavi qualche tempo fa non mi fece proprio impazzire (penso a "Marty" ) per me il PEGGIOR SCLAVI è quello delle storie apertamente strumentalizzanti, quelle in cui l'autore si specchia troppo sul suo ruolo di profeta di sto ciufolo e in cui l'evidente mancanza narrativa è sopperita da retorica allo stato puro senza un minimo di delicatezza. "Cattivi pensieri" non la sopporto. Della medesima pasta "Verso un mondo lontano", "Il ritorno di Killex", "Il marchio rosso". Un'altra quasi insopportabile è "Il gigante" seguita a breve distanza da "Il lago nel cielo", sebbene tecnicamente ineccepibili.

ho un rapporto pessimo anche con "Gente che scompare" che per me è noiosa ed evanescente, introduce i temi del safarà e di hamlin e sul piano introduttivo ci sguazza. Di solito sono citate "La iena" e "Il tagliagole", che io invece ritengo due storie ampiamente sufficienti, oneste, sicuramente di un pianeta meno fortunato rispetto agli standard sclaviani... però la classe non è acqua e vorrei vedere un Ruju della situazione a gestire il minimalismo di "La iena" e "Il tagliagole", sarebbe stato un trionfo del banale che invece non è con Sclavi. Tra le meno brillanti io ci metto anche le brevi "Era morta", "Serial killer", "L'isola di D'YD" ampiamente sopravvalutate.

di gran lunga sottotono anche lo Sclavi in colloborazione con un eventuale "altro". "Giorno maledetto", "Dal profondo" e "La strada verso il nulla" sono il pallido riflesso di uno Sclavi al meglio della propria forma, diciamo che vola basso. Tra i classici insospettabili citerei anche "Ossessione".

postilla maliconica per il numero 100.

seconda postilla tra i capolavori che vedo spesso elencati da tanti lettori io declasso volentieri (udite udite) "Johnny Freak".

1) il cane infernale
2) il tagliagole
3) chi ha ucciso jack lo squartatore?

le altre mi piacciono tutte.

Le sceneggiature di Giorno maledetto e Dal Profondo sono rispettivamente di Toninelli e Castelli, Sclavi ha collaborato solo in fase di soggetto a tutti e due gli albi. E' difficile IMO valutare un co-soggettista, sopratutto quando la sceneggiatura è dell'altro soggettista, per questo non le considero storie di Sclavi, diciamo che si è limitato a fornire una collaborazione

Io voto l'unica storia che mi ha annoiato, "ho ucciso jack lo squartatore".

Queste sono insufficenti, il resto mi piace tutto!!

1)Diabolo il grande
2)Ossessione
3)L'ultimo plenilunio
4)Il ritorno di Killex

Storie che non mi hanno fatto impazzire:

Il male
lo splatter come condimenti mi piace, come portata principale di un albo che non ha niente altro da offrire, invece i annoia

l'assassino fra noi
storia troppo poco densa, qualche buon momento e l'ottimo finale, ma nel complesso lascia a bocca asciutta. e poi c'è la questione dell'ispirazione troppo palese

7 anime dannate
storia ottima per atmosfere, ma la trama l'ho trovata farraginosa, e non funziona

durante la documentazione per la top100 mi è capitato tra le mani Il Male, evidentemente col ricordo alle letture più remote avevo l'intenzione di trovargli un posto. Dio mio! Che obbrobrio. Guadagna decisamente un posto sì ma nelle 10 peggiori del Tizianone. Nella classifica che avevo precedentemente redatto > viewtopic.php?f=12&t=2236&start=195 grazio Ananga! e inserisco Il Male. Agli atti.

10. Gente che scompare disegni di Coppola, n°59: insignificante; Sclavi introduce Safarà e Hamlin e vi grattuggia intorno il minimo sindacale d'atmosfera. L'unica trovata degna è il doppio Dylan ma tecnicamente è un meccanismo che addiziona verbosità alla verbosità già presente, la teoria assorbe la narrazione; stancante il carosello delle sparizioni e scopiazzata la "totalnebbia", Londra2 poco sfruttata (considerando a posteriori il buon lavoro fatto in "Zed" n°84 per esempio).
9. Il Male disegni di Brindisi, n°51: non basta una delle più corpose doti di splatter a fare un buon albo tantomeno l'ingenua corsa ai millesimi contro il classico virus. Poi se questo abbraccia monologhi ecologisti la frittata è servita su di un vassoio di pomodori e gelatina. La spia americana è tra i più inconsistenti personaggi che si ricordi.
8. Il lago nel cielo disegni di Brindisi, n°151: il soggetto è dei fratelli Neri e si vede, si vede che dov'è c'è famiglia c'è casa e c'è Barilla, sostanzialmente siamo su quelle linee d'onda, scenicamente l'idea è potente (l'acqua come tramite spirituale, l'anfiteatro sottomarino) ma su carta si risolve in una monocolore psicanalisi dell'ingrata donna in carriera (Dylan fa il confessore) e in un generico pistolotto sull'incomunicabilità cosmica che ci affligerebbe tutti come mufloni.
7. Cattivi pensieri disegni di Cossu, n°138: in una parola, irritante. Anche qui il prologo inganna richiamando a un altro gioiello del passato ("Dopo mezzanotte") ma le intenzioni vengono a galla clamorosamente; "collettività =forza costituita=cacca xenofoba" di contro "Dylan=precettore di giovane avvocatessa sopra le righe che sceglie di difendere il negro", ah e il "negro" è preso da "Il miglio verde" con un gusto pseudo-fantasy che ricorda certi miseri tentativi rujani. La storia si consuma tutta qui.
6. Il marchio rosso disegni di Coppola, n°52: il personaggio del barbone incastrato in un crimine medio-alto borghese tradisce tutta la convenzionalità della vicenda, già di per sè scemotta, pretestuosa (vedi scena del processo); per non parlare di un'intera classe sociale travolta da scandali impuniti, donna realizzata=escort, e sullo sfondo naturalmente la bontà estrema dei freaks, dei diseredati; per fortuna che a quei tempi c'era lo splatter.
5. Il gigante disegni di Casertano, n°156: inconsistente sequel di "La quinta stagione" n°117 che a sua volta era il sequel riuscito dell'immenso "Golconda" n°41; di per sè non è malaccio, cela qualche sorpresa visiva e il cantastorie dà al prologo un'atmosfera burtoniana ma nei testi confluiscono due filoni del peggior Sclavi, l'eccessiva retorica che rende nullo il contenuto e la sguaiata vena fantasy con gnomi, fatine e nani da giardino che cazzeggiano in ogni vignetta.
4. L'assassino è tra noi disegni di Stano, n°243: la prima storia di una serie in cui non compare il Protagonista, o meglio compare il suo riflesso nella multipla personalità dello schizzoide di turno, da Guinness; peccato che da Guinness vi sia anche lo scopiazzamento di sana pianta da "Identità " di Mangold e la accennata sciatteria narrativa che ricorda da vicino certe prodezze chiaverottiane (vedi i muppets orrorifici o i dialoghi); la storia meno sclaviana di sempre.
3. Marty disegni di Casertano, n°244: c'è ancora lo zampino della consorte in una delle più sopravvalutate storie a fumetti, è un ritorno nostalgico alla formula di "Johnny Freak" svuotandone totalmente i pregi crudi (spietatezza pur nel buonismo di fondo) e i pregi tecnici (pathos) in cambio di un vegetativo Dylan baby sitter o dog sitter (sì, perché c'è anche quello stronzone di Botolo) e dell'infantile parallelo splatter, una critica asociale che ormai si rivela sciatta e scontata.
2. Il ritorno di Killex disegni di Roi, n°129: che peccato! Io amo il Killex originale n°80, io amo il prologo di questo atteso ritorno, tra i più folgoranti e i meglio disegnati dell'intera testata (il ritrovamento di una fossa comune in piena Londra); che peccato assistere a un inequivocabile crollo di idee che culmina con la mummia inerte del fu scienziato sanguinario e soprattutto con il cameo degli immigrati prigionieri nelle fogne di fantomatici produttori snuff (ma che c'azzeccava con Killex? boh)
1. La storia di Dylan Dog disegni di Stano, n°100: spiazzante trovata pubblicitaria ma svuotata nei valori narrativi e contenutistici; Xabaras, Morgana e financo la personificazione della "metà buona" paterna investono di luce abbagliante il nostro sensuale intuito e sradicano come un pero secco la magia subliminale, il destino di Dylan giocato ai dadi e in una sparatoria su una bagnarola, accanto a un insopportabile folletto, un rospo gigante & la scoperta dell'acqua colorata.

Kramer ma un bignamino di recensioni su tutte le storie di Dylan Dog, quando lo pubblichi? giuro che ti compro tutte le copie, troppo forti le tue recensioni

Primo Il cane infernale. Poi a seguire in ordine sparso Il gigante, Le notti della luna piena, La storia di DD

..a seguire ancora Il marchio rosso, Gente che scompare

Il cane infernale e Il gigante mi hanno sempre divertito. Hitchcock da una parte e lo splatter surreale dall'altra le rendono piacevoli.

Per me la peggiore in assoluto rimane Il ritorno di Killex, un seguito che con il n. 80 centra come i cavoli a merenda.

Non saprei scegliere la peggiore in quanto brutta, però ho le idee perfettamente chiare su quale sia quella che più di ogni altra, viste anche le enormi, gigantesche, estenuanti aspettative che si erano create attorno ad essa, ha deluso, rammaricato, anzi ha proprio rovinato tutta una continuity e i cui effetti producono ancora oggi irritanti forzature, in quanto ogni volta che si parla di passato, presente e futuro di Dylan, si deve fare i conti con questo snodo cruciale: sto parlando ovviamente del numero 100 "La storia di Dylan Dog".
Io vado sempre con la speranza che in redazione si decidano una volta per tutte di cancellarla dalla vita di Dylan e si possa ricreare tutto un nuovo passato, e di conseguenza un nuovo futuro, per Dylan, che si possa uscire una volta per tutte da questa enorme boiata del Dylan del 1686, dei pirati, del mostriciattolo tentacolare simil-Cagliostro, del dualismo Dylan senior-Xabaras due facce della stessa medaglia, del Dylan bambino che viaggia tra orfanotrofio seicentesco e quello anni '80, dalla fine del galeone, dal fatto che il finale di Dylan debba obbligatoriamente essere quello già narrato. Una barcata di boiate.
Voglio un reboot!
Ma non lo faranno mai .....quindi Amen.

Quoto Bo.82...tra l'altro lo stesso Sclavi affermò di non aver mai avuto alcuna voglia di creare un passato al suo personaggio, ma pressioni esterne lo obbligarono a provvedere e questo ne fu il risultato...

La peggiore di Sclavi? Forse "Il gigante" che ho trovato davvero noioso...le storie celebrative tipo il numero 100 non le giudico perchè a mio giudizio vanno prese a sè stante...
"Il volo dello struzzo" l'ho sempre trovato un bluff noioso e sopravvalutato..

aggiungo:

il volo dello struzzo non ha mai entusiasmato nemmeno me.
il gigante ha il finale uguale a totentanz e quindi non posso che non apprezzare il reciclo narrativo.
cattivi pensieri non ricordavo nemmeno fosse di scalvi ma di ruju. ho detto tutto.

non eccelsi nemmeno i seguiti de le notti della luna piena, killex e golconda.

il resto direi che è oro.

Cioè l'apprezzi?

Cane infernale e Cattivi pensieri

mamma mia che brutti albi