Cravenroad7

Rispondo alla domanda iniziale della discussione:
La mia risposta è sì, vi spiego anche il perchè portandovi un esempio: Se una persona tifa veramente per una squadra di calcio, comunque essa vada, prima o ultima in classifica che sia, la Domenica sarà sempre pronto ad andare allo stadio o a guardarsi la classica partita sul divano, e sapete perchè? Perchè è la sua fede, ciò in cui crede nonchè ciò che ama.
Sono un grandissimo appassionato di calcio e sono convinto che il discorso sopra riportato valga anche per il campo dei fumetti, perchè anche loro, come tutte le cose della vita, soffrono di alti e bassi, di momenti splendidi e di altri quasi oscuri, ma noi, se davvero abbiamo la Fede, ad ogni fine mese saremo in edicola a spendere i nostri 2,70 Euro per portare a casa un altro albo: lo leggeremo, lo criticheremo se sarà necessario, lo butteremo nel pattume oppure lo metteremo da parte in un cassetto, tuttavia continueremo a comprarlo : Ecco perchè vale ancora la pena di comprare e leggere Dylan Dog.

Ah già, anch'io devo rispondere alla domanda : no, non ne vale la pena. C'è talmente tanta roba buona a giro che continuare a dare mensilmente (e non solo, dati i vari Giganti, Speciali, Almanacchi, ecc..) 2,70 euro è uno spreco. Piuttosto uno (come faccio io) dovrebbe seguire gli autori che davvero valgono il prezzo del biglietto.

E' proprio un' abitudine da vecchietti parlar male della generazione successiva Non penso che gli adolescenti degli anni ..10? siano meno intelligenti o più insensibili rispetto a noi cresciuti negli anni '80 o '90.

Tornando al nostro caro Dylan, negli ultimi mesi, fra albi indecenti, un film orrido e continui commenti negativi da parte dei fan ho la sensazione che stiamo andando, nel bene o nel male, verso un punto di non ritorno. E di questo ringraziamo Gualdoni e company se dobbiamo sorbirci un personaggio ridotto a macchietta.




p.s. un saluto al troll

Posto la mia considerazione in quanto adolescente moderna tipica -ma sono l'unica?-
ovviamente per me vale ancora la pena leggerlo, visto che non lo leggo da molto e devo recuperare ancora tanto comunque qui ho letto che DD venderebbe 150mila copie al mese, sono 25 anni che è in edicola. . . a me sembra un numero enorme i lettori crescendo magari cambiano i loro gusti, c'è chi si fa una famiglia o comunque è costretto per un motivo oppure per un altro a lasciare il mondo del fumetto. . . e nuovi lettori devono colmare questi vuoti, la differenza che si nota tra storie vecchie ed ultime uscite è palese, non lo metto in discussione, ma una riflessione mi viene da fare. Io non so quanto almeno debba vendere un fumetto per sopravvivere, ma forse era necessario snaturare un poco il personaggio per farlo proprio sopravvivere? insomma. . . meglio un brutto DD che nessun DD, avranno pensato ai piani alti

@Dogares, per la stima e il rispetto che posso nutrire per te farò finta di non aver letto i tuoi ultimi interventi circa utenti più autorevoli di altri (?!), possibili ban e mancato rispetto delle opinioni. Per quanto mi riguarda la sana discussione prende piede proprio quando le parti non sono d'accordo su qualcosa o divergono su un tema o un accaduto (e tralaltro il temanon era nè "Barbato" nè "la linea editoriale"); qui non ci sono utenti più autorevoli, fa ridere il solo pensiero, di altri ma anche io avrò il diritto di contestare liberamente un'opinione. O no?

Figurati, oggi è stata una giornata schifosa.
Cmq cercherò di limitare la voglia di scrivere. Son chiacchierona e adesso ho tempo.
Nn volevo dar fastidio ad alcuno.

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editvace: basta con questa storia, eh! Se dici che usi spesso l'ironia nei tuoi post (ed confermo, io devo praticamente leggere tutto ogni giorno) non ti puoi permettere di essere così permalosa per due battute. Deciditi. Se la prendi così seriamente non ti farò mai più un "attacco" personale -__- (e sai che noia sarà)

Se gli opposti si attraggono e chi si detesta poi si prende, siamo a cavallo.
Cmq non ho rancore né me la son presa, adesso...Stamattina ero incasinata e non andava bene niente. Metto sotto terra l'ascia di guerra e stop.

Doggy in realtà Vace teme che lo sorpassi nella classifica dei post

Il guaio è che invece di farlo sopravvivere questi cambiamenti stanno uccidendo commercialmente il nostro Dylan, che continua a perdere lettori. Mentre saw arriva al quinto capitolo, mentre un manga cervellotico come death note arriva al successo planetario (e non lo leggono professori universitari, lo leggono gli adolescenti che la bonelli vorrebbe attrarre), qua si continua a mettere omicidi fuori campo nella migliore tradizione della signora in giallo, e si continua a semplificare le trame e a introdurre spiegoni ovunque.

Se continuerà a vendere così, con le sue fantomatiche 150 mila copie ci possiamo, come si suol dire, attaccare al tram. Dylan vende nonostante le perdite (che poi vorrei capire quante), Bonelli sta facendo bene, ahimè.

Magari... in realta' ho solo un parere differente dal tuo sulle qualita' di questa sceneggiatrice. Penso inoltre che anche lei abbia avuto una piccola parte di responsabilita' sull'attuale situazione della testata. Fortunatamente pare averla abbandonata, almeno per il momento. Bisogna dire che i suoi sostituti non sono certo migliori, anzi! Ma a mio avviso lei e' potenzialmente molto piu' destabilizzante per il personaggio di Dylan, come ha dimostrato in passato.
Comunque il problema di fondo e' che fumetti come Tex o Diabolik possono andare avanti altri 50 anni ad ammazzare rinnegati o rubare preziosi mentre Dylan Dog e' una serie che per forza di cose, per come e' nata e per gli argomenti trattati, era destinata ad esaurirsi in un arco di tempo minore... anzi avrebbe già dovuto farlo tempo fa: non c'è niente di male, sarebbe semplicemente la presa di coscienza che uno dei fumetti italiani piu' amati di sempre ha dato tutto quello che doveva dare e dignitosamente chiude i battenti tra gli applausi di tutti. Bisognerebbe accettare il fatto che l'aspetto onirico e surreale della serie era legato alla visione personale di Sclavi. Da quando questi ha lentamente trasformato il suo contributo creativo in una blanda supervisione (anzi diciamo pure che al momento non c'e' piu neanche questa), Dylan e' cambiato. Sono stati introdotti elementi narrativi figli di visioni diverse, ed è cominciata una certa razionalizzazione della serie. Sono stati i nuovi autori sotto la guida di Marcheselli a diminuire le componenti oniriche a favore di elementi legati al giallo convenzionale. Poi e' arrivata la Barbato. Il suo esordio e' stato una secchiata d'acqua fredda: "Il sonno della ragione", con quei suoi pacchiani e macroscopici balloon ( in un'intervista ammise addirittura di avere delle difficoltà a far stare tutto in 98 pagine tanto erano "complesse" le sue idee ). Cominciarono i problemi, tra i quali quello che, personalmente, mi fece piu' incazzare : non riusciva a stare lontano dai personaggi storici della serie. Non so se lo facesse perche' credeva che alla gente piacesse oppure solo perchè fosse convinta di essere abbastanza brava da poter giostrare la serie in scioltezza... Resta il fatto che certi personaggi nascono senza un passato perche' lo stesso Sclavi non l'ha pensato, non l'ha previsto, perciò non deve essere inventato, altrimenti il risultato sara' quasi sempre disastroso. Un esempio di cio'? Lo speciale... "La scelta"... mi pare si chiamasse, dove la sceneggiatrice, in una sorta di "What if" nel quale Dylan veniva messo di fronte a una serie di scelte dalla Morte ( dove diavolo e' finita anche quella Morte austera, inflessibile e implacabile delle prime storie?!), faceva letteralmente a pezzi alcuni storici personaggi, spogliandoli della loro miticita' dinanzi agli occhi dei poveri lettori. In quello speciale la Barbato fece a gara a chi "ne accoppa di piu'" : Amber, Murray, Johnny freak, Bree Daniels, Lilly... li mise dentro tutti! Questa tendenza a fare i "revival" dei personaggi piu' amati, che stanno bene dove stanno, ovvero nel ricordo di tutti i lettori, era semplicemente insopportabile. Che dire poi del livello qualitativo dei testi? Pretenziosi, e' innegabile. Che abbia avuto sempre la sindrome del "adesso vi faccio un albo epico" è risaputo. Basta leggere "Il tocco del diavolo", con il classico personaggio "alla Barbato" (ce ne sono a iosa, c'è stata Angelique, poi Daisy, Dust...) un personaggio cioè che vorrebbe diventare "indimenticabile" all'interno della serie. Con un tipo di sceneggiatrice del genere ti devi quindi aspettare di tutto... il mese prossimo magari si mette in testa di raccontarti la storia dei sigari di Groucho, l'altro ancora del motivo per cui Dylan soffre di vertigini o chissà quale altra amenita'. Lo ripeto, se si parte dal presupposto che il passato di un personaggio e' già stato pensato e, piano piano, viene svelato nelle storie, allora non c'è problema ma non mi si venga a dire che Sclavi nell'86 avesse previsto la trovata idiota del figlio di Bloch o che, anni dopo avrebbe inventato un personaggio di nome Hamlin, che vende il galeone a Dylan. E se non era previsto, allora e' falso e pure ruffiano. Il Dylan che vendeva "cifre da incubo" e che il più delle volte non era un semplice detective, non esiste piu' perche' il suo passato era qualcosa di molto personale che Sclavi non avrebbe MAI voluto/dovuto mettere in scena ( rivedetevi l'intervista presente nel vostro sito e sentite cosa dice a proposito). Termino scrivendo che Paola Barbato ha un radioso futuro come scrittrice ma non era e non e' minimamente in grado di catturare quelle particolari atmosfere che Sclavi sapeva mettere in scena. In tutta sincerita' poi non riesco a comprendere l'eccessiva adulazione che si e' creata nei confronti dell'autrice in questo forum. E' vero, scrive egregiamente ed e' brillante ma allora di gente come Gipi ( http://it.wikipedia.org/wiki/Gipi ) che si dovrebbe dire?! Il paragone risulterebbe spietato...

Come al solito, svicoli sempre.
E' la tua tattica: dici che X perchè Z, ti si obietta che Z non è vero, e allora dici che X perchè Y.
Se pensi che perda tempo a negarti pure Y però sbagli di grosso.

edit: Enzuccio ha ragione

Ma non dovresti negargli Y adesso?

Stavolta nn ti condivido per niente. Paola ha solo sviluppato il personaggio DD. Può averlo fatto bene, secondo me, o averlo fatto male, secondo te, ma è innegabile che l'abbia fatto.
Un personaggio evolve. Può piacere o meno come questo accada, ma è necessario che avvenga sempre che si intenda far andare avanti la sua pubblicazione teoricamente all'infinito ( come la Bonelli vuol fare per tutte le sue testate, DD su tutte ).
Non credo che l'evolversi di tutti i personaggi Marvel, ad esempio, fosse stata concepita da Stan Lee fin dagli esordi. Paola ha cercato e secondo me in qualche caso ci è anche riuscita, a dare spessore e umanità ad un personaggio che, se fosse rimasto nell'alone del mistero come tu vorresti, avrebbe perso di vista la realtà.
Il suo lavoro per me è ottimo e avrebbe potuto esserlo ancor di più se non ci fosse stato di mezzo il famigerato numero 100. E' comodo fare come Sclavi: creare un personaggio e raccontarne la fine, senza mettere niente in mezzo. Tiziano ha meriti enormi che nessuno qui si stancherà mai di ricordare, ma diamo atto a Paola di aver cercato di raccontarci il Dylan che sta fra L'Alba dei morti viventi" e "La storia di Dylan Dog".
Nello speciale che citi, poi, se ci fai caso bene, è tutta una visione personale di Dylan e del suo passato, non dei personaggi che ha incontrato nella sua vita.
E' come se ti dicessero di giudicare o ricordare le persone che hai vissuto fin ad ora. E' chiaro che ne avresti una tua ottica personale, che non è una realtà oggettiva, ma solo ciò che il tuo stato d'animo o il tuo parere può fornire.
Che poi a te Paola non piaccia, è una tua opinione e un tuo gusto personale. Concordo che non sia una autrice horror ma Dylan Dog non è solo un fumetto horror nella sua eccezione più tipica. "Il sonno della ragione" è una bella storia. Non è "Morgana" o "Storia di Nessuno" ma è una bella storia. E cmq avrei voluto vedere te a fare un seguito decente, che poi è un prequel, come "Il numero 200".
Senza rancore, ok ?
Kiss. La Strega.

Ma che vuol dire???
La Barbato scrive un personaggio seriale non suo le cui storie si devono esaurire nel giro di un albo, Gipi scrive opere sue dove ha libertà di lunghezza, trama, caratterizzazione dei personaggi ecc.