Ezekiel 25:17 ha scritto:
Te non hai mai letto un albo della Barbato. Seriamente.
Magari... in realta' ho solo un parere differente dal tuo sulle qualita' di questa sceneggiatrice. Penso inoltre che anche lei abbia avuto una piccola parte di responsabilita' sull'attuale situazione della testata. Fortunatamente pare averla abbandonata, almeno per il momento. Bisogna dire che i suoi sostituti non sono certo migliori, anzi! Ma a mio avviso lei e' potenzialmente molto piu' destabilizzante per il personaggio di Dylan, come ha dimostrato in passato.
Comunque il problema di fondo e' che fumetti come Tex o Diabolik possono andare avanti altri 50 anni ad ammazzare rinnegati o rubare preziosi mentre Dylan Dog e' una serie che per forza di cose, per come e' nata e per gli argomenti trattati, era destinata ad esaurirsi in un arco di tempo minore... anzi avrebbe già dovuto farlo tempo fa: non c'è niente di male, sarebbe semplicemente la presa di coscienza che uno dei fumetti italiani piu' amati di sempre ha dato tutto quello che doveva dare e dignitosamente chiude i battenti tra gli applausi di tutti. Bisognerebbe accettare il fatto che l'aspetto onirico e surreale della serie era legato alla visione personale di Sclavi. Da quando questi ha lentamente trasformato il suo contributo creativo in una blanda supervisione (anzi diciamo pure che al momento non c'e' piu neanche questa), Dylan e' cambiato. Sono stati introdotti elementi narrativi figli di visioni diverse, ed è cominciata una certa razionalizzazione della serie. Sono stati i nuovi autori sotto la guida di Marcheselli a diminuire le componenti oniriche a favore di elementi legati al giallo convenzionale. Poi e' arrivata la Barbato. Il suo esordio e' stato una secchiata d'acqua fredda: "Il sonno della ragione", con quei suoi pacchiani e macroscopici balloon ( in un'intervista ammise addirittura di avere delle difficoltà a far stare tutto in 98 pagine tanto erano "complesse" le sue idee
). Cominciarono i problemi, tra i quali quello che, personalmente, mi fece piu' incazzare : non riusciva a stare lontano dai personaggi storici della serie. Non so se lo facesse perche' credeva che alla gente piacesse oppure solo perchè fosse convinta di essere abbastanza brava da poter giostrare la serie in scioltezza... Resta il fatto che certi personaggi nascono senza un passato perche' lo stesso Sclavi non l'ha pensato, non l'ha previsto, perciò non deve essere inventato, altrimenti il risultato sara' quasi sempre disastroso. Un esempio di cio'? Lo speciale... "La scelta"... mi pare si chiamasse, dove la sceneggiatrice, in una sorta di "What if" nel quale Dylan veniva messo di fronte a una serie di scelte dalla Morte ( dove diavolo e' finita anche quella Morte austera, inflessibile e implacabile delle prime storie?!), faceva letteralmente a pezzi alcuni storici personaggi, spogliandoli della loro miticita' dinanzi agli occhi dei poveri lettori. In quello speciale la Barbato fece a gara a chi "ne accoppa di piu'" : Amber, Murray, Johnny freak, Bree Daniels, Lilly... li mise dentro tutti! Questa tendenza a fare i "revival" dei personaggi piu' amati, che stanno bene dove stanno, ovvero nel ricordo di tutti i lettori, era semplicemente insopportabile. Che dire poi del livello qualitativo dei testi? Pretenziosi, e' innegabile. Che abbia avuto sempre la sindrome del "adesso vi faccio un albo epico" è risaputo. Basta leggere "Il tocco del diavolo", con il classico personaggio "alla Barbato" (ce ne sono a iosa, c'è stata Angelique, poi Daisy, Dust...) un personaggio cioè che vorrebbe diventare "indimenticabile" all'interno della serie. Con un tipo di sceneggiatrice del genere ti devi quindi aspettare di tutto... il mese prossimo magari si mette in testa di raccontarti la storia dei sigari di Groucho, l'altro ancora del motivo per cui Dylan soffre di vertigini o chissà quale altra amenita'. Lo ripeto, se si parte dal presupposto che il passato di un personaggio e' già stato pensato e, piano piano, viene svelato nelle storie, allora non c'è problema ma non mi si venga a dire che Sclavi nell'86 avesse previsto la trovata idiota del figlio di Bloch o che, anni dopo avrebbe inventato un personaggio di nome Hamlin, che vende il galeone a Dylan. E se non era previsto, allora e' falso e pure ruffiano. Il Dylan che vendeva "cifre da incubo" e che il più delle volte non era un semplice detective, non esiste piu' perche' il suo passato era qualcosa di molto personale che Sclavi non avrebbe MAI voluto/dovuto mettere in scena ( rivedetevi l'intervista presente nel vostro sito e sentite cosa dice a proposito). Termino scrivendo che Paola Barbato ha un radioso futuro come scrittrice ma non era e non e' minimamente in grado di catturare quelle particolari atmosfere che Sclavi sapeva mettere in scena. In tutta sincerita' poi non riesco a comprendere l'eccessiva adulazione che si e' creata nei confronti dell'autrice in questo forum. E' vero, scrive egregiamente ed e' brillante ma allora di gente come Gipi (
http://it.wikipedia.org/wiki/Gipi ) che si dovrebbe dire?! Il paragone risulterebbe spietato...