Caro Oak,
battute a parte sul mio nome ( me le fanno dalla nscita ), ma son sempre gradite quando è una persona nuova a farmele, vorrei darti qualche risposta.
Non ho nulla contro i connubi. Non ho nulla contro Napoleone ( anche se credo che non sia tra i più venduti).
Se facessi la requisitoria su Napoleone mi inimicherei coloro a cui piace, e questo non sarebbe giusto perché i gusti sono sacrosanti.
Il problema è Dylan.
Sembra che Dylan, avendo raggiunto la staticità, si presti ancora con gli stessi intenti di un tempo: sodalizi per le vendite, o per creare qualcosa di diverso.
Ma Dylan non sembra creare, da molto tempo, qualcosa di diverso per sé stesso. Quindi il mio disappunto va sul "come" la serie viene tutt'oggi trattata.
BIRUBIRU ha ragione: è Paola oggi che tiene Dylan.
Ma il discorso sarebbe lungo da fare perché DYlan avendo aperto la strada al fumetto d'autore ( con la minuscola ), non sembra aver tenuto conto di una certa coscienza che riguarda tale percorso intrapreso.
Accontentarsi di connubi, mi fa pensare solo a strategie di vendita perché il fumetto in questione non pare più evolversi. E, secondo me, la colpa è di Sclavi, il quale non ha ancora lasciato del tutto la sua creatura ma vive due vite, impedendo la crescita dell'albo.
Alla fin fine non so in che altro modo intepretare questi "incontri" con altri personaggi: ci si accontenta del risultato raggiunto ora sulle copie mensili vendute e non si sperimenta più niente. E il fumetto d'autore che aveva scardinato l'idea di fumetto d'Autore ( con la maiuscola )?
Non lo accetto come evoluzione, posso soltanto condividere il concetto di "idea simpatica" come dici tu, Oak, se magari sei un lettore di Napoleone. Ma non mi si venga a dire che in realtà queste manovre danno vita a buoni sviluppi ed esperimenti.
Lo so che Ambrosini ha lavorato con Sclavi. Difatti non è in discussione Ambrosini in quanto tale, mi pare ovvio.
Vivere 20 anni di fumetti, io li leggo dal 1982, con la Bonelli sono partito da Mister No che , come Napoleone, non trovo quasi più in edicola, porta automaticamente a certe considerazioni che non possono tralasciare la differenza tra i classici e i "diseredati" che c'era prima di Dylan. Oggi questa differenza tra fumetti d'autore e non è venuta meno, ma la Bonelli vi sta risprofondando in sé stessa, ed è questa la causa del declino e dell' "assestamento".
Un' "idea simpatica" può piacere, ma non cambia molto.
Io oggi, - ripeto- Oggi, anno 2004, la vedo né più né meno che una strategia per aumentare i lettori di Napoleone.
Dylan nella serie inedita sta sulle 230.000, ristampe e speciali e maxi esclusi. Non credo che Napoleone sia nelle stesse condizioni.
Il connubio sarebbe stato maggiormente apprezzato da me, e sottolineo DA ME, se in Dylan si fosse passato il testimone alla Barbato e le cose fossero in effettiva evoluzione. In questo senso, alla strategia di vedndita si somma quella della creatività che, lo ripeto, con Dyd ha ricevuto in questi anni una forte mortificazione. Lo avete notato tutti. Solo la Barbato ora ha impressio il suo stile alla serie perché per il resto è solo mortificazione e routine oppure "albo simpatico". Niente più.
Quindi Oak, lungi da me essere arrabbiato visceralmente con la Bonelli per partito preso, ti dico che sono arrabbiato OGGI, negli ultimi anni, non per le scelte di IERI.
Uff.. Spero di aver espresso il mio punto di vista più chiaramente.
Non voglio negare a Oak che non ho comprato il n. "incriminato"
perché non è comprandolo che si risolveranno i problemi che ho inteso sollevare, e che sono ben più vasti di una semplice lettura pomeridiana.
La scusa del DYLAN NAPOLEONICO mi è servita per dire la mia.
Scusatemi se il tema trattato è decentrato. è ovvio che se volete parlare più in particolare dell'albo potete farlo liberamente. Ma la mia requisitoria era necessaria sennò "scoppiavo"
Un saluto ad ARM che mi sembra un buon intenditore e a BIRUBIRU
Edited by - triss on 07/18/2004 23:01:02