S
P
O
I
L
E
R
I SEI CORVI
Bruno Enna ci regala la storia dell'anno. All'apparenza un banale "serial killer tale", in realtà un violento scontro fra tradizione e modernità sotto l'ala dell'amore. Gli omicidi degli storici guardiani della Torre di Londra, infatti, sono sicuramente da inquadrare come il disfacimento definitivo della vecchia epoca. E' questo che Dyd deve affrontare, più che il freak di turno (seppure notevole), e su tale impostazione si sviluppa un plot ottimamente scritto: Enna può essere uno sceneggiatore magistrale, come dimostrano molti squarci di questa storia, cito tra tutti pag.116 (occhio a cosa fa Dylan, colpo di genio). In generale più che la delittuosa rivelazione finale, chiaramente accessoria, domina un senso di fatiscenza e dismissione oppure, come nel miglior Medda, l'incapacità degli uomini di liberarsi dalle proprie tragedie (pag.127, Ned e Leonora). E attenzione: lo scontro finale (pag. 177-191), oltre che insolitamente e coraggiosamente lungo (pag.186 è Dyd puro), decreta la capacità dell'autore di sfidare il ridicolo e vincerlo - non è certo facile rendere plausibile quel tipo di "mostro"! Non a caso, è la storia disegnata meglio da parte di M&G, che probabilmente fiutano il valore del copione e si esibiscono anche in una serie di notevoli tavole ingrigite. Finora, il mio Dylan 09.
Voto: 7?
OGGETTI SMARRITI
Ho letto l'elogio generalizzato, ma è quella che mi ha convinto di meno: intendiamoci, quest'anno il Maxi è un piatto ricco, Bilotta si vede che è bravo, un esordio così è comunque rimarchevole. Dopo una prima parte assolutamente promettente, però, la storia nella seconda (diciamo da pag.250, dopo l'arresto della "vedova nera") sembra avviarsi a una naturale conclusione di prammatica. Nell'ordine vediamo: rivelazioni su doppie identità, amori che ritornano, VHS compromettenti, un omicidio nel passato, un finale sentimentale (vedi la riconciliazione Cliff/Linney: chi non fiutava la tragedia dietro l'angolo?), insomma una messe di temi sostanzialmente prevedibili - tra tutti "il pirata della strada", trucco usato e riusato. Questi vanno a smorzare quanto di buono (parecchio) era stato fatto nella prima parte, tra cui un'apertura alla ETERNAL SUNSHINE (alla lettera: se mi lasci ti cancello...), una buona confidenza con Groucho, e peraltro non toccano le parentesi positive nel finale (pag.270 è irresistibile: "Ti ricordi come l'usavamo?") e l'idea del camion fantasma, un gradevole tocco di trash/grottesco. Bilotta convince a metà, se aggiusta il tiro farà grandi cose.
Voto: 6
|