Cravenroad7

Forum dylaniato
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MessaggioInviato: mar mag 20, 2008 11:57 pm 
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A questo punto non potrebbe essere altrimenti ;)
Spero prossimamente di passare nella tua!!

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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 9:20 am 
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Io mi schiero tra gli entusiasti [^]

<u><i><b>@ Ema:</b></i></u>
ti darò una brutta notizia ma molti conoscono Carlo Ambrosini solo perché é stato disegnatore di Dylan Dog [V]

Consiglierei a molti di comprare 3 albi di Napoleone per ogni Jan Dix così da arrivare appaiati alla fine delle saghe.

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Non combattere contro i mostri o diventerai tu stesso un mostro.
E se guardi a lungo nell'abisso anche l'abisso guarderà dentro di te.


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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 9:39 am 
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Località: Verona
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
<br />rimatt: la caratterizzazione di Jan Dix a me sembra invece molto marcata, estremamente profonda, nel senso ambrosiniano del termine.
Per parafrasare il tuo esempio: Jan Dix soffre la controversa relazione con Annika, Jan Dix ama l'arte fino all'immedesimazione fantasmatica (l'incontro con Vermeer), Jan Dix non impone giudizi morali su chi incontra (Rezso e il conte Stemaria, a rigore entrambi criminali), Jan Dix è passabile di errore (l'analisi del quadro), Jan Dix subisce un certo tipo di fascino (ultima pagina)... Mica poco per il numero uno.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

A me sembra una caratterizzazione "al negativo", piuttosto neutra, che brilla per l'assenza di comportamenti "caratterizzanti" più che per la loro presenza. Ripeto: mi piacciono personaggi diversi, ma è semplicemente questione di gusti.

@Cyber Dylan: se Dix oggi è possibile lo deve anche a Dylan, ok. Però, è ugualmente vero che Dylan è stato possibile grazie a Mister No (il primo antieroe bonelliano), e Mister No grazie a Zagor (il primo eroe umano e fallibile). Ogni protagonista bonelliano è figlio del proprio tempo, e al contempo ha dei debiti con quelli che lo hanno preceduto; eppure, questo non ha impedito ai tre che ho citato di diventare essi stessi dei punti di riferimento: perché Dix non potrebbe fare lo stesso?

Ciao

Teo


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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 12:04 pm 
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Iscritto il: sab apr 30, 2005 1:18 pm
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Invece di un affresco esteriore, ossia per dati concreti (*Dylan Dog è vegetariano e animalista convinto, Dylan Dog è amico fraterno di Groucho, Dylan Dog non va con una donna se non ne è realmente innamorato*), Jan Dix è dipinto dall'interno attraverso particolari dell'inconscio: a grandi linee è questa la vera differenza, a mio giudizio, ma entrambi (il fuori e il dentro) vanno letti come "comportamenti caratterizzanti". E poi questo fatto degli attributi mentali continuo a trovarlo una sublime ambrosinata...


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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 1:47 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
Messaggi: 2764
@Rimatt

Ian dix è chiaramente un uomo (non nel senso di genere ovviamente) formato.
Non ha nulla dell'eterno ragazzo alla dylan dog.
E' un professionista nel suo campo, talmente affidabile e preparato da essere inviato in missioni delicate e controverse.
Sulla sua capacità di giudizio non ci sono assolutamente dubbi.
E' indubbia la sua preparazione nel campo dell'arte e questo presuppone studi approfonditi e una vastissima cultura.
Nell'albo dimostra chiaramente di poter prendere decisioni delicate sia in campo diplomatico (trattative di acquisto) sia nel campo dell'azione.
E' in grado di contrattare e mostrarsi al contempo spietato con la pistola.
E' altresì prudente. molto prudente.
In campo sentimentale unisce la fragilità (si ubriaca perchè annika lo lascia) all'istinto predatorio (sbirciatina nelle ultime vignette).
La sua casa è precaria, ma solo apparentemente, perchè il realtà questo disordine rappresenta la sua creatività. Come esperto d'arte rivela anche un animo da artista, profondamente incuriosito e innamorato della creatività e dell'estro.
quindi la sua casa, può essere, anzi deve essere il covo di una animo dove si agitano molti pensieri.
Ian uno spirito inquieto (sogni)


per me è caratterizzato [:D]



"fletto i muscoli e sono nel vuoto"


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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 4:52 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Ne prendo atto (della tua opinione, non del fatto che è ben caratterizzato perché non lo credo). [:P][;)]

Ciao

Teo


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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 5:00 pm 
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Iscritto il: lun nov 20, 2006 10:46 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
<br />
Carlo Ambrosini è il più grande scrittore di fumetti italiano, superiore anche a Sclavi<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Ho riflettuto a lungo su questa tua frase.
E non tanto per l'estremismo della definizione in sé. (Voglio dire, Ortolani è considerato il miglior autore Marvel vivente e io sono totalmente d'accordo[:D]). Ma perchè al di là dei gusti, delle interpretazioni più o meno condivisibili, ho come l'impressione che tu ne sia seriamente (proprio nel senso letterale del termine) convinto. Provo perciò a spiegarti perchè obbiettivamente (e qui probabilmente ti sembrerò presutuoso) la definizione è amplificata da un (condivisibile) entusiasmo per questo numero 1 (che, ribadisco, a me è piaciuto ma non alla follia.).
Provo a farti notare dei difetti di sceneggiatura che <i>il più grande scrittore di fumetti italiano </i> non può permettersi.
Tralascio il discorso sull'originalità (è un episodio storico rimaneggiato) e mi concentro su qualche snodo tecnico con cui Ambrosini ha scelto di risolvere determinate situazioni:

- Da pagina 108 a 115 (8 pagine!!!!!) è uno spiegone unico. Certo, Ambrosini sa usare le parole e quindi riesce a non farlo pesare... ma ammettiamo che è una pratica comoda e abusata.
- Il "giardino incolto oltre il muro" è una forzatura davvero troppo evidente con cui allungare la fuga di Rezso.
- In ogni scazzotata del fumetto prima o poi uno dei due contendenti dice all'altro: "Bastrdo!" [:D]
- La faccenda della pistola. Vero che sicuramente Ambrosini la giustificherà in qualche modo, ma un accenno all' anomalia della cosa va comunque dato fin da questo primo numero... sempre per il solito discorso di matenere viva la sospensione dell'incredulità.
- C'è una sostanziale differenza tra persona e personaggio. Jan Dix è persona. Il conte è personaggio anche il giudice e Freud lo sono. E la cosa è immediatamente percebile. E ha a che fare con i precedenti discorsi fatti sulla caratterizzazione.

Ovviamente queste poche e personali annotazioni, non sviliscono il valore ultimo del lavoro. Ma bastano a tenermi distante dall'idea di trovarmi difronte al miglior scrittore che il fumetto italiano abbia mai offerto.

Poi, come sempre, si può non essere d'accordo.

A.

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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 6:51 pm 
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Iscritto il: lun dic 04, 2006 11:38 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
<br />?Imitare, secondo Aristotele, non significa ?copiare? bensì carpire nella Natura il segreto della creazione?? (pag.97). Vermeer cita il trattato <i>La poetica </i><hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote"> è ciò che ho pensato immediatamente anch'io. E siccome in questo momento storico, per tutt'altri motivi, mi ritrovo fra le mani la <i>Poetica</i>, ho cercato riscontro di quest'affermazione messa in bocca a Veermer, soffermandomi soprattutto sui primi tre capitoli, ove si tratta dei diversi mezzi, oggetti e modalità della mimèsi. Ma finora non ho trovato alcuna rispondenza precisa. Vediamo andando avanti...

Ciao,
Lady Fady
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Il se peut dire, avec apparence, qu'il y a ignorance abécédaire, qui va devant la science; une autre, doctarale, qui vient après la science: ignorance que la science fait et engendre, tout ainsi comme elle défait et détruit la première.


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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 8:20 pm 
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Iscritto il: sab apr 30, 2005 1:18 pm
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Prima di tutto, intendevo dire che Ambrosini è il primo autore <b>oggi</b> in circolazione. Se siamo *difronte al miglior scrittore che il fumetto italiano abbia mai offerto*, invece, questo proprio non lo so: non mi permetto di giudicare, non ho mai amato le classifiche. Della mia definizione sono seriamente convinto, certo, mica stiamo scherzando; e in questa non rileva in alcun modo il n.1 di Jan Dix, perchè l'autore era sul piedistallo molto prima di creare questa serie, bastano ampiamente i lavori precedenti per posizionarcelo (da ultimo Napoleone, che ha cambiato la galassia Bonelli: una rivoluzione silenziosa, che domani sarà pienamente compresa nei suoi effetti). MORTE DI UN PITTORE è semmai "solo" una conferma, non ritenendolo peraltro neanche la sua storia migliore in assoluto (infatti ho dato 9, il migliore Ambrosini vale 10); è un capolavoro, emozionante - nel senso del dato emotivo che si ottiene solo dall'estrema sfaccettatura - e privo di difetti, ma anche rassicurante, nel senso che va esattamente incontro alle mie convinzioni e le cementifica, senza che ne avessi bisogno.
Nello specifico:
- Pag.108-115. Non la vedo così: più che una spiegazione, quella che leggiamo è chiaramente la versione di Stemaria. JD non sa, non ricorda, solo infine si ravvede. E' sicuro che la storia sia andata così? O le cose stanno in altro modo? Mi pare un dubbio più arduo di ciò che sembra, reso anche più ambiguo dal dialogo paradossale in cui il barone ammette i suoi propositi di accoppare Jan; di sicuro è una prova di talento, prendere *una pratica comoda e abusata* e ravvivarla in questo modo, quanti saprebberlo farlo?
- *Il "giardino incolto oltre il muro"* può trovare anche un'altra (e ancora: più plausibile) interpretazione: una sorta di tana di Alice, in cui il pittore scompare o è inghiottito, sottolineando sempre metaforicamente la limitatezza della percezione. L'enigma della visione (la bellezza, il vero, il falso) è ovunque nell'albo.
- Sarò ripetitivo, ma anche la *scazzottata* suona magistrale: nell'apertura onirica un corvo si pappa l'occhio dell'orco (la visione, rieccola!), nel finale l'avvocato si rialza in un guizzo post-mortem. Parlavo appunto di impalpabilità e va ricordato che in Ambrosini il noir è solo un contenitore per dire altro, in questo senso Durrenmatt è proprio dietro l'angolo.
- Sulla caratterizzazione dell'inconscio ho già detto: questa non è minore degli attributi più esteriori e immediati, anzi. Grandiosa la tua definizione: Jan Dix è *persona*, verissimo, ma nel senso di "maschera", un intrigo di dati psichici, una cipolla mentale che la serie comincia a sbucciare.


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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 8:22 pm 
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Fedy: non so se il personaggio la riporti in modo letterale, ma il riferimento filosofico sembrava proprio quello. Ohibò. Facci sapere ;)


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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 8:45 pm 
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Iscritto il: mer set 28, 2005 11:37 am
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Ema</i>
<br />Prima di tutto, intendevo dire che Ambrosini è il primo autore <b>oggi</b> in circolazione. Se siamo *difronte al miglior scrittore che il fumetto italiano abbia mai offerto*, invece, questo proprio non lo so: .....
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Forse l'equivoco e' nato perche' hai citato Sclavi e si pensava alla tua affermazione in senso assoluto, e da qui un fraintendimento sicuramente mio non so di altri. Se parli di <b>oggi</b> non si puo' nemmeno dire che Sclavi sia in circolazione. ;)
Se fosse un'affermazione assoluta tra l'altro non la troverei assolutamente scandalosa

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Ema, dì la verità: tu a scuola eri uno di quelli convinti che l'ultima parola della prima strofa di "A Silvia" fosse un intenzionale anagramma dell'autore!!!! [:D][:D]

Scherzi a parte, trovo alcune tue interpretazioni davvero delle forzature, senza nulla togliere al fatto che siano comunque interessanti.

A.

EDIT: Esatto, Tyler, il fraintendimento è nato proprio dal fatto che sembrava un affermazione assoluta. Sono d'accordo poi nel dire che non sarebbe comunque un'affermazione scandalosa... ognuno è libero di avere le sue preferenze (più o meno relative): io puntavo a far capire perchè <i>secondo me</i> quella di Ema è un'affermazione <i>obbiettivamente</i> esagerata. (Ohibò, è un ossimoro!) [:D]
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Iscritto il: mer set 28, 2005 11:37 am
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Anche a me l'affermazione di Ema aveva dato da pensare. In senso assoluto non potrei pronunciarmi, potendo fare solo un confronto Ambrosini/Sclavi, d'istinto direi ancora Tiziano anche se poi mi rendo conto che il raffronto fra i due negli ultimi dieci anni mi sembra difficile non definirlo impietoso (guardatevi cosa ha scritto Sclavi dal 98 in poi) con tutte le ovvie attenuanti della circostanza.
La grandezza degli autori sta poi anche nella capacita' di influenzare gli altri cosa che con Sclavi e' appurata, e che per Ambrosini come riconosce lo stesso Ema nel suo post, in parte e' ancora di la da venire

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Iscritto il: mar giu 12, 2007 12:09 am
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Bah..forse ci sta un confronto tra lo Sclavi degli ultimi anni (come diceva Tyler dal '98 in poi) e Ambrosini, in cui quest'ultimo ne esce meglio (comunque io preferisco Sclavi)...ma in senso <i>assoluto</i>, sempre fra Sclavi e Ambrosini, imo non c'è paragone. Certo, Ambrosini (oltre ad aver sceneggiato quei pochi DD in maniera sublime) ha messo su una serie coi fiocchi, Napoleone, e ora si è riconfermato, ma, ripeto, secondo me Sclavi ha fatto qualcosa di <i>enorme</i>.


P.S.= comunque Sclavi dal '98 in poi ha scritto storie come <i>Lassù Qualcuno ci chiama, Cattivi Pensieri, Ghost Hotel, Il Lago nel Cielo, Per un Pugno di Stelline
</i>
Certo sono poche storie (in cui ci sono almeno due capolavori) in mezzo a tante tante tante, però sappiamo tutti perchè la sua produzione è andata a scomparire.

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<i>La lacrima che scende dal volto truccato del clown è smascheramento, esibizione, tragedia di una personalità rivelata nell'ultimo modo possibile</i>


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MessaggioInviato: mer mag 21, 2008 11:08 pm 
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Iscritto il: mar nov 21, 2006 6:58 pm
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Sono d'accordo con spermy, cioè: anche secondo me Sclavi ha fatto qualcosa di ENORME!

Ma a parte questo... apprezzo molto Ambrosini, però, non so... mi sembra che si spinga sempre abbanzanza oltre, ma non riesca a superare un certo limite.
Ho iniziato da poco a leggere Napoleone, per ora ho letto i primi 6 numeri, e mi piace molto, ma non riesce secondo me ad "entrarti dentro".. si ferma sempre davanti alla porta, ma poi non apre.
O forse sono io che non riesco ad entrarci dentro?[|)]
(O forse con l'andare avanti della serie le storie migliorano?)

Mah.. 'FORSE' sono andata un po' ot![:D] Adesso dovrò leggere sto JD per rimediare!

<hr noshade size="1">Certo che hai la mia amicizia e la mia stima, ma ancora non ho capito che te ne fai, non vibrano nemmeno!


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