Amo molto scrivere. E penso che questo sia chiaro a tutti.
Ritengo la scrittura (con tutte le relative eventuali sfumature deformanti che offre) lo strumento con cui mi racconto al meglio e quello su cui ho scelto di investire buona parte del mio tempo libero.
Cerco sempre di esprimermi con attenzione, cercando di evitare di creare malumori e fraintendimenti.
Riconosco di essere spesso polemico ma lo faccio per amor di dialettica, per il piacere di condividere le mie idee, per la presunzione di convincere gli interlocutori del loro valore.
Preferisco l'introspezione all'ironia, questo porta indubbiamente a prendermi troppo sul serio, inevitabilmente a suscitare epidiermiche antipatie.
Fa tutto parte del gioco di un forum, dove la scrittura è l'unico strumento attraveso il quale comunicare una più o meno coerente idea di ciò che siamo.
Ci stanno anche gli equivoci e le incomprensioni (Vace, ricordi? ... io ancora me ne scuso!), ma entro certi limiti, credo, e con il beneficio del dubbio concessomi dalla parte offesa.
Vedi, Simone, il tuo intervento mi ha colpito molto.
Sia perché completamente travisa il senso del mio post.
Sia perché suggerisce un sorta di "rancore" (perdona l'esagerazione del termine) nei miei confronti che non è ricambiato.
Vorrei evitare di ripetermi, ma lo faccio nella (vana?) speranza di farti capire il mio punto di vista: non volevo offendere nessuno né Harlan, né te, dando del "cabarettista". Solo descrivere due differenti approcci a Craven Road, evidenziando quello da me preferito senza voler in nessun modo ostracizzare chi si schiera dalla parte dell'ironia.
Mi ferisce che nel momento in cui assicuro che non c'è nessuna intenzione acida nelle mie parole, ostinatamente si continui a sostenere il contrario. Perchè è sintomatico di una mancanza di serena fiducia nei miei confronti.
Mi ferisce anche che tu non abbia capito che stimavo la leggerezza e l'educazione dei tuoi interventi, e ancora di più quando ho scoperto che era accompagnata da un po' più nascosto spirito di analisi e introspezione.
Spero che altri utenti non abbiano tratto le tue stesse conclusioni.
Però siete già in due, tu ed Harlan, ad avere equivocato e questo mi dà a pensare.
E poi ti voglio dire qualcosa di me,un po' più di quanto abbia finora fatto, perché ormai si è capito che questo per un (bel) pò sarà l'ultimo mio intervento sul forum.
Ho 27 anni. Vado per i 28.
Sono un ragazzo come tanti. Ho le mie idee, le mie intenzioni, le mie convinzioni. E le mie insicurezze.
Niente di più e niente di meno rispetto a chiunque altro.
Però, vuoi per indole, vuoi per trascorsi, faccio un po' più di fatica di molti a relazionarmi con il prossimo. Non mi piace deludere le eventuali aspettative e non sono un animale da compagnia.
Non ho sufficiente autoironia, probabilmente, per vivermi bene i miei limiti.
Ecco perché non me la sento di partecipare ai raduni, ed ecco perché coerentemente mi sono sempre tenuto lontano dalle stanze di puro cazzeggio: come dici tu, non avrebbe senso intervenire su argomenti che esulano lo scontro/incontro di opinioni.
Sono conscio dei rischi che questo mio attegiamento comporta, speravo col tempo di convincere del contrario.
Ho pensato molto prima di scrivere queste righe.
Già l'intervento di Harlan mi aveva lasciato intuire che qualcosa probabilmente non funzionava nel mio modo di scrivere e analizzare questo forum.
Ora siete in due (forse tre...perchè penso di essere uno dei Manzoni di Uncertochucho)
E ho sufficiente umilità per valutare che è meglio farsi da parte per un po' perché, vedi, anche se magari non credi che io davvero lo pensi, so benissimo che ci sono persone appoggiate alla tastiera e la mia priorità è sempre stata quella di confrontarmi con loro senza ferirle sul piano personale.
Non ho (soprattutto in questo momento) forze, tempo e ostinazione sufficienti per nuotare con troppe onde in faccia.
Un abbraccio a tutti.
Tornerò a leggervi.
Magari anche a scrivervi. Per adesso, dopo tante parole, preferisco stare un po' in silenzio.
A.
_______
http://dallacantina.blogspot.com