Cravenroad7

Forum dylaniato
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# 256 - Il feroce Takurr
Insufficiente (1-4) 8%  8%  [ 3 ]
Mediocre (5) 18%  18%  [ 7 ]
Accettabile (6) 21%  21%  [ 8 ]
Buono (7-8) 31%  31%  [ 12 ]
Ottimo (9-10) 23%  23%  [ 9 ]
Voti totali : 39
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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 2:42 pm 
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Iscritto il: dom nov 06, 2005 3:48 pm
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Mmmmmm difficile valutare quest'albo. E' dura perché ci sono un insieme di cose negative e positive. Non mi è piaciuta la trama in generale; non tanto per il fatto che il soggetto sia inverosimile, ma perché a volte è proprio noioso, non mi ha preso. Non mi hanno neanche fatto impazzire i disegni di Saudelli, che invece sembra stiano convincendo molto voialtri del forum. Sarà che sono troppo tradizionalista, ma non è lo stile di disegni che mi aspetterei di trovare su DD..... Mi è piaicuta invece la sceneggiatura, che scorre via bene (almeno su questo Medda è una garanzia) e l'atmosfera ironica che pervade l'albo, a volte più velata, altre più esplicita. Nel complesso un voto discreto, diciamo un 6.5; più che sufficiente, ma che non si può definire "buono"


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 2:53 pm 
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Iscritto il: mer nov 21, 2007 2:07 am
Messaggi: 1330
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Cyber Dylan</i>

Gli sceneggiatori dovrebbero ricordare, ogni tanto, che Dylan non è solo pistolotti + prediche + retorica, ma anche ironia. Io preferisco di gran lunga storie divertenti come questa al pesantissimo e serio (anzi, serioso) Dylan della Barbato. La maggior parte degli utenti del forum non sarà d'accordo, ma è questione di gusti. Non fatemene una colpa.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Nessuna colpa, non preoccuparti, ma vorrei far presente che Dylan Dog è sempre stato un fumetto con un velo di ironia.


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 3:35 pm 
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Iscritto il: dom ott 08, 2006 12:46 pm
Messaggi: 4831
Secondo me questa storia dal punto di vista della sceneggiatura è mediamente ottima, con dei picchi ancora più elevati e anche con qualche caduta.

Quando ho un po' di tempo scrivo le mie impressioni.


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 4:12 pm 
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Iscritto il: lun dic 26, 2005 11:47 pm
Messaggi: 8059
Località: Torino
Era dai tempi di "Ucronìa" che non mi divertivo così...che soddisfazione! E lasciatemelo dire: finalmente!
Dialoghi brillanti, spesso spassosi, sceneggiatura di mestiere (adoro la "sicurezza" narrativa di Medda che a tratti mi riporta proprio allo Sclavi dei bei tempi andati)...
Esilaranti le rappresentazioni dei due fumettari Reggie ed Edwina (chi conosce alcuni rappresentanti della categoria sa benissimo che l'autore esagera fino ad un certo punto con la caratterizzazione), dei nerds (quello che vuole vendere la sorella per la tavola originale[:D]..fantastico!), dei collezionisti folli (coloro che in giacca e cravatta sborsano capitali per il solo fatto di POSSEDERE magari soltanto per togliere di mezzo il "concorrente"), i vari riferimenti agli adulti con la sindrome di Peter Pan, attacchi velatamente graffianti ai forumisti del web (e rispettivo linguaggio mediatico); il fatto è che tutta questa gente STRANA esiste davvero (e il bello è proprio il fatto che sembrano personaggi ancor più fantastici dei protagonisti di una saga fantasy) e Medda ci scherza su, li prende in giro divertendosi e divertendoci...almeno con me c'è riuscito. Forse i neofiti del sottobosco fumettaro non saranno riusciti a cogliere tutte le sfumature, le conseguenti punzecchiature e le palesi prese in giro dell'autore (come ha scritto qualcuno - Eras? - questa storia sembra essere la rappresentazione figurata di alcuni suoi articoli/commenti presenti nel proprio sito personale) però son effettivamente tutti personaggi pittoreschi, sì, ma anche dannatamente reali e che quindi calzano a pennello con una storia così folleggiante...
..poi ci vuole poco: basta fermarsi all'interno di una fumetteria ed ascoltare i discorsi di molti dei clienti all'interno per capire quanto Medda sia andato vicino alla realtà.[:D]

Spoiler

Il finale.
La parte, a mio parere, meno convincente: il collezionista diventa un collezionato nel Mondo degli Oggetti Collezionati[:0]....[B)]
però non mi chiedete di trovarne uno migliore!![:D] E infatti ci passo su facendovi anche presente come ogni volta che sono presenti (scusate il gioco) i pupazzi parlanti nella narrazione, successivamente Dylan si svegli ("Sai che ore sono Dylan?"); e a me piace credere che, appunto, egli si sia sempre solo sognato questi fantastici personaggi e la loro dimensione parallela...

Concludendo:
Frizzante satira.
Su di noi.
E di nuovo: finalmente!

Messo con le spalle al muro per un voto?
Ovviamente ed in tutta onestà non potrei andare oltre ad un buon 7 ma dopo 16 mesi di noia pura ed incazzature varie, saluto questa storia come una delle più divertenti del nuovo millennio.

Dico: osereste non accontentarvi, per l'anima di Lindbergh?[;)]

________________________________________________

Dio è morto.
Nietzsche


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Dio


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 5:03 pm 
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Iscritto il: sab apr 30, 2005 1:18 pm
Messaggi: 338
N.256 IL FEROCE TAKURR

S
P
O
I
L
E
R

Sciatta prova di Medda (non è una parolaccia ;), che si divide nettamente in due parti: un ottimo albo fino a metà, poi si arriva a pag.57 e inizia una spiegazione oblunga che si trascina fino all'ultima tavola. Il nostro, lo sapevamo, sa scrivere un fumetto: lo confermano tutte le prime pagine, dove momenti logorroici (l'incipit) sono compensati da sequenze quasi mute (pag. 18/19) o assolutamente silenziose (pag. 37, 46, 51). Risultato: un intelligente senso di equilbrio, che espone sì i fatti - con qualche tocco tipico dell'autore: la relazione della figa con l'obeso, un super Groucho dall'alto battutaggio - ma li incolla con momenti di piena suggestione. Dopo, come detto, il disastro: la storia si risolve in un rovesciamento da terza elementare - non sono i collezionisti a raccogliere oggetti, ma viceversa -, l'iconografia è già abusata su questi schermi (si è detto giustamente de I CONIGLI ROSA), e soprattutto c'è la morale. Pag.85 tavola 4, il capitano Rabbit afferma: "Beh, voi umani vi accoltellate per un parcheggio o per una partita di calcio... Non per offendere, ma siete "terribles" anche voialtri...". Ebbene, una filippica di questo tipo non è accettabile da nessuno (forse che Dyd voglia parlarci dell'omicidio di Gabriele Sandri? Avanti, lo dica chiaramente), tantomento da uno scrittore che già realizzato colonne della serie (IL BATTITO DEL TEMPO e soprattutto LA TERZA FACCIA DELLA MEDAGLIA le considero tali). Ancora una volta la collana cade nella trappola letale di spiegare, nella tentazione di impartire lezioni e di mettere nero su bianco ciò che dovrebbe emergere naturalmente dalla lettura, quindi restare sottinteso. Tralasciando la bella idea di partenza e la notevole prima parte, che ha la funzione di aumentare i rimpianti, tralasciando il sottile gioco metalinguistico sempre presente sottotraccia - anche Dyd è una collezione, non dimentichiamocelo - e tralasciando anche il brutto espediente - i personaggi bussano (rectius: "urlano") a Craven Road e raccontano la soluzione della storia: un pò facile, no? -, mi sento piuttosto di lanciare un allarme: insieme a LA SAGGEZZA DEI MORTI (ovvero: i defunti sono più lungimiranti, umani, comprensibili, insomma migliori di noi poveri vivi), Michele Medda lancia ancora un messaggio (con questo siamo a due) e mostra un graduale scivolamento nella retorica che deve frenare subito se vuole tornare a grandi livelli.
Non delude Saudelli, di cui resto fan, non fosse altro per l'ammirevole cura di dettagli e sfondi delle tavole: in ambienti intasati come questi (il trovarobato dello Ykes!, le case dei collezionisti) non solo ne esce egregiamente, ma regge anche con classe il gioco meddiano dell'autocitazione fumettistica (es: pag.71, ultima vignetta: Dylan diventa un cartoon). Copertina dall'ottima colorazione ma risultato piuttosto trascurabile. Ultima nota semiseria: l'anno scorso sotto l'albero abbiamo trovato MARTY, e come dire... non c'è paragone. Vabbè. Auguri lo stesso.

Voto: 5


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 5:19 pm 
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Iscritto il: sab apr 30, 2005 1:18 pm
Messaggi: 338
A margine: lo scambio Dylan/Bloch a pag.33/34, in cui il nostro confonde i Cosplayer per i Coldplay, è davvero bellissimo e fa molto Medda, lasciando il sapore di un riferimento intimo per soli iniziati. Peccato siano solo quattro tavole... Questo autore (spesso geniale, lo ripeto) ha purtroppo anche la facoltà di scrivere un brutto testo con punteggiatura deliziosa.


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 8:44 pm 
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Iscritto il: dom ott 08, 2006 12:46 pm
Messaggi: 4831
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by vace</i>
<br />Era dai tempi di "Ucronìa" che...<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Ma non avevi deto che non avresti più scritto in questo topic?

Un po' di sana cattiveria natalizia.[|)]


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 9:05 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
Messaggi: 11280
Località: Napoli
Anche il mio voto è positivo (buono, per la precisione)

E' una storia che mi ha fatto piacere leggere, prima di tutto.
Sceneggiatura brillante, ottimo uso dei personaggi (Dylan un pò cialtrone, Groucho vivo come non mai, Bloch ottimo quando prende in giro Dylan (per non parlare degli ottimi gusti musicali di Jenkins... almeno una dote ce l'ha persino lui)), e una storia non banale, cosa questa, che negli ultimi tempi sta diventando sempre più rara, per cui tendo a premiarla.

SPOILER(moderati ma pur sempre spoiler)
Mi è piaciuto che la storia sia ironica, a tratti anche grottesca, nel rappresentare caricaturalmente le nefandezze dei vari collezionisti... non sta scritto da nessuna parte che i personaggi debbano essere realistici (non che nella realtà non esistano delle caricature viventi, eh!), e ho trovato divertente il contrappasso a cui questi devono sottostare, che altro non è che non una rappresentazione metaforica della schiavitù cui è sottoposto chi non è in grado di gestire le sue passioni.
In realtà la prima parte della storia è abbastanza realistica, sembra un giallo classico (a parte le macchiette/collezioniste), mentre è la seconda parte della storia, con l'entrata in campo dei thunderpets, che vira improvvisamente la storia vero l'assurdo. Proprio la rapidità della svolta è forse la cosa che colpisce di più, non si può non esserne colpiti. E non sono d'accordo con chi trova moralistica questa seconda parte... mi sembra che le varie frecciate siano tirate contro i vari bersagli con una certa eleganza, senza mai andare a scadere in pistolotti.
L'unica cosa che veramente non mi è piaciuta è il finale, quello stacco improviso crea troppa confusione, ci ho messo un pò a ricostruire lo scioglimento della vicenda (... e ancora non ho capito perchè Dylan deve restituire l'anticipo: ha risolto il caso, e perdipiù salvato la vita alla sua cliente, no?), e anche questa fissazione per il finale aperto non la capisco troppo... che ci facevano le figurine al museo, se i thunderpets le avevano requisite tutte? boh... cmq niente che infici il valore dell'albo.

________________________
Imp è la carità combattuta e paziente che in sé ci accoglie
(dal vangelo secondo Dario)


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 9:07 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 7:04 pm
Messaggi: 1949
Non male, dignitoso, e non è poco.
Lo stile cita-pop-fiabesco-caricaturale di Medda non può che uscire vincente, anche con uno striminzito 1 a 0, anche se sorretto da una storia dalla solidità opinabile. E poi c'è l'inquadratura storta con l'uomo con l'impermeabile che mi ha fatto chiudere l'albo e diventare malinconico. Vi avverto, la malinconia natalizia, soprattutto se accusata da sdraiati, può portare a crisi di sono di portata devastante.


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Stanotte ho sognato che sognavo di te (T.Waits)

Buonanotte... e buona fortuna...

Abbiamo finalmente appurato che dio esiste, ora non rimane che trovarlo e gonfiarlo di botte (T.Sclavi)


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 9:27 pm 
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Iscritto il: mer ago 16, 2006 3:07 pm
Messaggi: 380
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by joe montero</i>
E poi c'è l'inquadratura storta con l'uomo con l'impermeabile che mi ha fatto chiudere l'albo e diventare malinconico.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Anche in questo passaggio si nota la particolareggiata lavorazione di Medda ad un albo denso di riferimenti ed allusioni...chi appena visto l'uomo con l'impermeabile non ha pensato al n19? Sapere poi chi c'è effettivamente sotto quell'abito fa un po' effetto, una specie di 'desacralizzazione' di un'icona storica di Sclavi...

www.negativeland.splinder.com


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 10:17 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
Messaggi: 11060
Ho votato ECCELLENTE. E, stavolta, senza se e senza ma.
Questo è Dylan Dog al 100% nella sua follia surreale.
Quindi ritornando ai sempitermi discorsi: le idee sono finite, che vuoi inventare dopo 256 numeri? Io, personalmente, niente. Rivoglio solo il personaggio che ho scelto di comprare.

<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
Il Mio Blog: http://trascorsi.splinder.com/


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 10:25 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2002 8:08 pm
Messaggi: 3657
Ho trovato la storia una piccola genialata,sicuramente la migliore di Medda dopo IL BATTITO DEL TEMPO,un mix perfetto di ironia,surrealismo,critica al sociale(in perfetto Medda style)i disegni di Saudelli non mi esaltano ma neanche mi deprimono...

-------------------------
Uomini, poichè all'ultimo minuto non vi assalga il rimorso ormai tardivo, per non aver pietà giammai avuto e non diventi rantolo il respiro, sappiate che la morte vi sorveglia, gioir nei prati o fra i muri di calce, come crescere il gran guarda il villano, finchè non sia maturo per la falce...


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 11:27 pm 
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Iscritto il: sab lug 03, 2004 10:42 pm
Messaggi: 11060
SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER




<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by the Imp</i>
[...]... che ci facevano le figurine al museo, se i thunderpets le avevano requisite tutte? boh... cmq niente che infici il valore dell'albo.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Quando l'impianto della storia è così surreale e folgorante, qualche illogicità può essere perdonata; perché ciò che guida la storia è la forza della visionarietà e non della logica tout-court.

<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
Il Mio Blog: http://trascorsi.splinder.com/


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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 11:37 pm 
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ma non avevi deto che non avresti più scritto in questo topic?

Un po' di sana cattiveria natalizia.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ma non facesti di tutto per convincermi a tornare indietro sui miei passi?
Se ora sono quiiiiiii...è per teeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee[|)]

________________________________________________

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MessaggioInviato: mar dic 25, 2007 11:44 pm 
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SPOILER


<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Eraserhead:
Ho notato un Groucho diseganto in maniera molto "Casetiana", vedere vignetta 1 pag.71 per credere.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Io Casertano l'ho intravisto anche nella terza vignetta a pag. 53, con quella classica distorsione che mi ricorda molto storie come "Apocalisse" o "La casa degli uomini perduti". Inoltre ho intravisto anche Piccatto nei volti infuriati: quello del pupazzo nella seconda vignetta a pag. 5 e quello di Madelyn Caine a pagg. 40-41.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">GiovanePioniere:
la prima parte gialla-horror e la seconda principalmente comica, fantasticamente veloce e parodistica nei confronti delle manie umane...perchè si sa: accumulare è effettivamente una specie di nevrosi, atta a placare l'ansia con gesti ripetuti e ricerche che ci distraggano i nervi[...].<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Durante la digressione del capitano Babbit sul collezionismo mi è venuto da pensare al film di Moretti "La stanza del figlio": lo psicanalista Giovanni/Moretti in realtà non cura i suoi pazienti, parla semplicemente con essi. E putroppo questi restano puntualmente delusi perché si aspettano da lui la soluzione alle loro patologie, la verità dal taglio sartoriale che calzi loro su misura. Non avendo risposte consolatorie che possano placare la loro (per quanto possibile, accresciuta) ansia dopo ogni seduta questi scendono nel negozio sotto lo studio e comprano qualcosa. Non avendo trovato le risposte dallo psicanalista i pazienti per sentirsi bene le cercano negli oggetti. Ma gli oggetti sono silenziosi e non forniscono risposte, bensì sono essi stessi una risposta.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Qui si scherza sul collezionismo, sul nerdismo più estremo , sui nostri desideri e sul fatto che riversiamo tanta della nostra vita in oggetti (che spesso servono solo a sbandierare il nostro status) che alla fine gli oggetti prendono vita da soli.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Molto vero, sono d'accordissimo.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">KhA? ronT:
non ho capito perchè i thunderpets dopo aver detto ESPRESSAMENTE a dyd " devi distruggere le carte è l'unico modo" le mettono in un museo.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">La risposta che mi sono dato è che è Dylan, un umano, a poter distruggere un "collectible". Questo gesto non potrebbe essere compiuto da un altro "collectible" perché la cosa equivarrebbe a una sorta di omicidio, trattandosi di esseri appartenenti alla stessa categoria diciamo "dimensionale", mentre il museo rappresenta una sorta di prigione o di ergastolo, in cui i "collectible" Monsterribles, appartenendo a tutti, di fatto non appartengono più a nessuno (capovolgendo il ragionamento dal punto di vista del capitano Babbit: i Monsterribles vengono privati della propria collezione <in quanto non c'è più nessuno che possegga le loro cards> e questa cosa per un collezionista equivale alla morte in vita).
Ma questa è solo la risposta che io mi sono dato, se ce ne sono di migliori ben vengano.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Cyber Dylan:
Siamo in presenza di un giallo con soluzione soprannaturale. E non va bene: i gialli richiedono soluzioni razionali e credibili. Mettere soluzioni soprannaturali dovrebbe essere proibito per legge! Il lettore ha l'impressione di essere stato preso in giro.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Non sono d'accordo, anche "Il mistero di Sleepy Hollow" è un giallo soprannaturale e lì le cose filano abbastanza bene. Inoltre in questa storia Medda pone la questione sul duplice versante reale/soprannaturale, mettendosi al riparo le spalle: è vero che Watkins è stato assassinato sotto l'influenza di Takurr, ma è anche vero che l'esecutore materiale dell'omicidio è stato Newman (con un costume da Takurr indosso). Diciamo che la parte soprannaturale è un di più che potrebbe essere estromesso dalla mera trama giallistica, facendo funzionare egualmente bene le cose: c'è astio fra Watkins e Newman per la questione della spada laser acquistata da quest'ultimo, ma poi Watkins si rifà entrando in possesso del raro "Fierce Takurr". Newman lo vuole a tutti i costi e ammazza Watkins. Idem per Madelyn Caine che ammazza Newman. Idem per Philip Boyd che ammazza Reggie e Edwina per le card già vendute dei Monsterribles. La "psicosi del collezionista" dilaga e conduce all'omicidio. La trama giallistica sta in piedi ottimamente anche così, ma ad arricchire il tutto c'è il versante soprannaturale che offre la sovraspiegazione dei "collectible" che in realtà sono i veri collezionisti, etc. etc. etc. Cosa c'è di così sbagliato in tutto questo?
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">C'è divertimento, c'è brillantezza, c'è levità... C'è il Dylan IRONICO che in genere si vede a ogni morte di papa.
Gli sceneggiatori dovrebbero ricordare, ogni tanto, che Dylan non è solo pistolotti + prediche + retorica, ma anche ironia. Io preferisco di gran lunga storie divertenti come questa al pesantissimo e serio (anzi, serioso) Dylan della Barbato.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
D'accordissimo sulla prima parte, però anche il Dylan di Barbato riesce ad essere eccellente (quando ci riesce) seppure toccando altre corde e altri interessi. L'importante è lavorare bene. Sulla pesantezza retorica aggiungerei l'esordiente Enna che non scherza affatto. In tutti i sensi.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">vace:
Il fatto è che tutta questa gente STRANA esiste davvero (e il bello è proprio il fatto che sembrano personaggi ancor più fantastici dei protagonisti di una saga fantasy) e Medda ci scherza su, li prende in giro [?]. Son effettivamente tutti personaggi pittoreschi, sì, ma anche dannatamente reali [?].<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
D'accordissimo anche su questo, l'avevo pensato pure io: Dylan in molte storie (in molte delle ultime storie) sembra muoversi fuori dal tempo e dal proprio tempo, avulso dalla realtà. Veramente diventa come la pedina del gioco di Di Gregorio: c'è lui, c'è una donna, c'è un qualche cattivo o male cui porre rimedio. Fine. La realtà è accuratamente tenuta a margine della narrazione, mentre qui la realtà è prepotentemente al centro. Alcuni personaggi sono immersi in apnea nella realtà dei fumetti, delle riviste e in genere del ciarpame gadgettistico (i gestori di Yikes!, o Lea, o Boyd), altri sono addirittura iperrealistici (l'avvocato cui fa cenno Lea ad inizio di storia o il ladro che sarebbe pronto a vendere la sorella), altri sono smaccatamente caricaturali, a controbilanciare i primi ed a mostrare la sbalorditiva contiguità fra l'assurdo ed il plausibile (il detective Purvis e l'invisibile Lepin) e altri se è possibile evolvono da un primo livello indefinito alla favola grottesca (Freddy Mullen e il suo "medaglione"). La sensazione che se ne ha è quella di un realismo (di un "come se...", non di una realtà) opprimente, come i raccoglitori e i giocattoli di cui crollano gli scaffali dei collezionisti. Inoltre, come ha già scritto vace, questo realismo riesce ad ottenere anche un effetto straniante e stralunato poiché gli unici personaggi che sembrano restare sulla stessa lunghezza d'onda di una realtà comunemente intesa e condivisibile sono Dylan (ci tornerò in seguito) ed i fini pensatori ed analisti Thunderpets, appunto dei personaggi immaginari! a volte si dice che la realtà riesce ad essere più incredibile dell'incredibile e la storia sembra avvalorare questa tesi, ma si va persino oltre: è l'incredibile che riesce ad essere più reale del reale! A questi primi personaggi "sulla stessa lunghezza d'onda della realtà comunemente intesa e condivisibile" si possono aggiungere anche Groucho (ed è paradossale pensare che la sua insensatezza possa rappresentare un baluardo di normalità in una realtà così tanto più insensata ed inverosimile) e Bloch (che tuttavia insospettabilmente si mette a parlare di cosplayer, di Coldplay e che dice a Dylan che non ci sono novità salvo l'identità dell'omicida di Newman!!!).
Riguardo Dylan: anch'egli ad un certo punto inizia a non essere più sintonizzato sulla realtà, da quando inconsapevole si appropria del Takurr a casa di Newman e diventa (o sta per diventare) anch'egli un collezionista. Questo vuol dire che anch'egli sta per diventare meno realistico di un coniglio aviatore che esclama alla volta di Antoine de Saint Exupery e sta facendo da contrappunto a quest'ultimo: il reale scivola nell'immaginario (la dimensione del collezionismo) e l'immaginario scivola nel reale (con l'ingresso dei Thunderpets e del ciclope Paul nella "reale realtà", dove essi non sono più che dei pupazzetti o delle immagini di una pubblicità televisiva, abolendo il tabù del non entrare in
contatto con "dimensioni" diverse dalla propria). Inoltre nel momento in cui Dylan diventa, sebbene a sua insaputa, collezionista, diventa anche oggetto da collezione (sempre rifacendosi al discorso del capitano Babbit); questa cosa, il Dylan "uomo oggetto" è testimoniata nella storia in due punti: nella seconda vignetta di pag. 20, in cui Edwina regge in mano un fumetto di Dylan Dog, e nella prima vignetta a pag. 54, dove sulla targhetta di Craven Road 7 si legge Dylan Dog scritto non con i consueti caratteri gotici, ma come appare sulle copertine degli albi. Purtroppo anche nel suo universo Dylan Dog resta un fumetto e come tale passibile di collezione.

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ema:
Pag.85 tavola 4, il capitano Rabbit afferma: "Beh, voi umani vi accoltellate per un parcheggio o per una partita di calcio... Non per offendere, ma siete "terribles" anche voialtri...". Ebbene, una filippica di questo tipo non è accettabile da nessuno.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Che esagerazione, si è visto molto peggio! Anzi mi è sembrata una tirata d'orecchie piuttosto discreta, non così insopportabile.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Ancora una volta la collana cade nella trappola letale di spiegare<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Mica tanto, dopotutto non si fa accenno alla realtà dei personaggi "immaginari", da dove vengono, come etc. E poi credo che quando un coniglio a cartoni animati entra in contato con un essere umano una spieazione sia più che necessaria, no? (Salvo per "Chi ha incastrato Roger Rabbit?").<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">nella tentazione di impartire lezioni<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Non mi è sembrato<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">e di mettere nero su bianco ciò che dovrebbe emergere naturalmente dalla lettura, quindi restare sottinteso.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Molte cose restano sottintese e a ben guardare viene spiegato lo stretto necessario per dare un senso della vicenda.<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Mi sento piuttosto di lanciare un allarme: insieme a LA SAGGEZZA DEI MORTI (ovvero: i defunti sono più lungimiranti, umani, comprensibili, insomma migliori di noi poveri vivi), Michele Medda lancia ancora un messaggio (con questo siamo a due) e mostra un graduale scivolamento nella retorica che deve frenare subito se vuole tornare a grandi livelli.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Tutta questa retorica come ho già scritto non la vedo, semmai mi sembrava più presente in "Reality Show", ma se guardi al passato non dirmi che "La prigione di carta" era esente da retorica!<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Non delude Saudelli, di cui resto fan, non fosse altro per l'ammirevole cura di dettagli e sfondi delle tavole: in ambienti intasati come questi (il trovarobato dello Ykes!, le case dei collezionisti) non solo ne esce egregiamente, ma regge anche con classe il gioco meddiano dell'autocitazione fumettistica (es: pag.71, ultima vignetta: Dylan diventa un cartoon).<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Non mi sembra Dylan diventi un cartoon, però è vero che la sua espressione è molto caricata, come anche quella di Boyd nella penultima vignetta di pag. 88.


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