<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote>
<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote>
nn ne conosco nemmeno uno..
x Luca, 2 domande: ma in cosa consiste la china??? in un pennello o in un pennino particolare da intingere nell'inchiostro?
E' tanto difficile da fare??
Per gli sfondi come ad esempio le viste della città o cmq gli edifici, usi righelli o cose del genere???
<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>
Rispondo alle domande con ordine. Dunque, Boucq è un disegnatore della scuola franco/belga apparso in Italia spesso sulle pagine di Comic Art in passato. In Italia sono reperibili (purtroppo) poche cose (almeno io non ne ho trovate molte): un paio di volumi editi da comic art, qualche storia breve e da poco altri due volumi di una vicenda western edita da Vertige (del gruppo grifo edizioni) dal titolo "Bouncer".
Marini invece è un disegnatore italo/svizzero (se non erro) e in Italia è arrivato edito da Lizard con la saga di "Rapaci" e soprattutto con "Lo Scorpione", una bella saga ambientata nella Roma papale del '600 composta da due volumi (dovrebbe arrivare in italia a breve il terzo episodio)dove il disegnatore ha dato davvero il meglio di se soprattutto nella crezione di splendide atmosfere grazie a un magistrale uso dei colori. A chiunque non lo avesse visto lo consiglio caldamente. Cercatelo in libreria o in una fumetteria specializzata e mi direte...
Andiamo avanti e passiamo a rispondere alle domande di tipo tecnico. La china è l'inchiostro nero generalmente usato dai disegnatori per "annerire" un disegno fatto in precedenza a matita. Forse, però, quello di cui tu vuoi che io parli è del "metodo d'inchiostrazione". Un disegnatore in genere realizza il disegno prima a matita per comodità (inquanto la matita è cancellabile e gli dà la possibilità di poterlo tranquillamente plasmare e cambiare a piacimento corregendo eventuali errori), per poi, una volta soddisfatto, "inchiostrarlo" per renderlo definitivo e pronto per la stampa. In passato i metodi di inchiostrazione avvenivano principalmente attraverso due strumenti: o con il pennello o con il pennino intinti nella china (molti disegnatori li usavano e li usano ancora tutti e due). Al giorno d'oggi sta prendendo piede, soprattutto tra i giovani disegnatori, un terzo strumento: il pennarello. Io uso il pennarello (quasi sempre il pilot dr 08 o 02 a seconda di quello che devo fare) ma non così come lo compro: prima di usarlo lo sottopongo a un trattamento particolare perchè a me non piace una linea troppo "fredda", ma "modulata" e "quadrata". Per meglio farvi capire pensate a quei grossi evidenziatori dalla punta a scalpello: ecco quella è una linea "quadrata". Mentre la linea "modulata" per eccellenza è quella che si ottiene con l'uso del pennello: Non so se ho reso l'idea, forse è un discorso un pò troppo tecnico per chi non è abituato a disegnare <img src=icon_smile.gif border=0 align=middle>perciò se avete altre domande su punti poco chiari di quanto ho detto domandate pure...
<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>
grazie mille, io ora non disegno più fumetti, quella era un'attività che esercitavo quand'ero più piccolo (come al solito, mi mettevo con un mio amico a disegnare fumetti umoristici x il giornalino della scuola), e solitamente utilizzavo la pilot v5 (il mio amico la tratto pen, ke io odiavo, perchè l'inchiostro era un finto nero), xò ho sempre avuto il dubbio che per essere un vero disegnatore si dovesse saper ricalcare con il pennello (cosa molto più difficile della penna!) e questo ha sempre creato in me il timore che non potessi arrivare ad essere un fumettista come gli altri, quando sarei diventato grande..
cmq, ormai, x quel ke serve. posso riprovare, magari tiro fuori qualke fumetto indipendente sulla scia di Rat-Man.
|