Cravenroad7

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MessaggioInviato: ven ago 01, 2003 2:07 pm 
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si luca ma come spieghi il fatto che dylan costava 2000 lire tempo fa e ora costa 2,20? non penso sia solo l'aumento della carta


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MessaggioInviato: ven ago 01, 2003 5:34 pm 
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<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote>
Comincio subito con il dire che quanto scriverò è frutto sia di ciò che sento dagli editori (soprattutto la SBE, per ovvi motivi, e in particolare proprio da Sergio Bonelli in persona) sia di opinioni prettamente personali che mi sono fatto con quel pochino di esperienza maturata "sul campo" come disegnatore (davvero pochina però, eh).
Aggiungo poi che difficilmente sarò breve, visto l'argomento che è davvero complesso.
Rispondo subito alla tua prima domanda: Il mezzo c'è ed è semplice. Puoi (o potete se siete più di uno) scrivere direttamente a Sergio Bonelli in redazione. Io so che Sergio Bonelli legge tutta la posta che gli arriva e quindi leggerà anche le vostre opinioni a riguardo, e nonostante i suoi impegni, è possibile pure che riceviate rispota. Comunque sappi che le questioni che hai sollevato non sono certo nuove, anzi. C'è un continuo dibattito su questi argomenti, sia negli ambienti fumettistici sia nelle redazioni, e ognuno a riguardo ha le proprie opinioni e la sua "ricetta personale" per risolvere il problema, sempre che di problema si tratti.
Io invece dico subito che non sono così pessimista. La quantità delle testate non è un problema, in tempi passati ne esistevano molte di più e, anche se non erano edite da Bonelli, non cambia nulla visto che alla chiusura delle suddette gli autori sono passati a collaborare tutti (o almeno i migliori) con la SBE. La SBE non ha fatto altro che riunire tutti i maggiori autori di fumetto italiani (o quasi tutti, tranne alcuni per i quali andrebbe fatto un discorso diverso)sotto lo stesso "tetto". Eppure, con tante testate in giro ha visto la luce in edicola un certo Dylan Dog e tante altre cose buone...
Purtroppo la realtà è che è difficile sfornare un capolavoro al mese e quindi capita che un mese possiamo essere soddisfatti dall'albo che leggiamo e un altro no, ma questo dipende sempre dai nostri gusti ( e non sono tutti uguali). Con un sondaggio ci si potrebbe rendere conto di quanto sostengo. C'è poi da tener presente un'altro aspetto della faccenda: è inevitabile che una serie all'inizio sia sempre più "fresca", perchè gli argomenti da affrontare sono tanti e l'autore (o gli autori) ha ancora tutte le "frecce al suo arco".
Io non credo che un lettore di fumetti debba sentirsi angosciato perchè in giro ci sono troppe testate e non può seguirle tutte. Ognuno deve fare una scelta e seguire solo ciò che gli piace (sempre secondo il già affrontato discorso dei gusti personali).
Un altro aspetto ancora (secondo me da tenere in grande considerazione perchè spesso lo si dimentica) è quello che quando abbiamo letto per esempio i primi numeri di DYD (tanto per rimanere "in casa") avevamo alcuni anni in meno. Io circa una decina. In dieci anni io sono cresciuto, sono diventato più maturo (almeno spero) e i miei gusti si sono evoluti oltre che essere diventati più esigenti. Molti DYD se provassi a rileggerli ora non mi darebbero le stesse emozioni di allora, eppure l'albo è lo stesso.
Argomento prezzo: qui è semplice. I prezzi di un fumetto Bonelli sono i più bassi in assoluto. Io che sono anche un appassionato di fumetto di scuola franco-belga, spesso acquisto anche cartonati: hai presente quanto costano? Circa 7 volte un fumetto bonelli. E hai un racconto più breve, cioè meno pagine, in cui la qualità della storia non è certo superiore. I colori e l'eleganza della pubblicazione affascinano solo gli appassionati (come me), ma in grande scala è un affare che in italia non rende a chi ci investe i soldi (quelli pubblicati in Italia sono tutti di importazione). Quindi la gente, la massa, guarda il prezzo di copertina, ma mantenerlo più basso di quanto è, è davvero impossibile, e non solo perchè la domanda è minore, ma anche perchè aumenta la spesa per produrlo (a cominciare dal costo della carta) e per distribuirlo.

Per quanto riguarda invece il discorso della "ripulita generale" che tu hai proposto come soluzione per migliorare la qualità dei fumetti e aumentarne la vendita, tieni presente che la SBE è un'azienda e come tale è sempre molto attenta all'aspetto guadagno/perdita. Quando si è ritenuto che una testata, non portando più guadagno, fosse ormai "zavorra", è stata chiusa e il più delle volte è stata sostituita da un prodotto nuovo, più fresco che potesse andare incontro al favore del pubblico. Se le testate che sono in edicola sono ancora lì vuol dire che zavorra ancora non lo sono diventate e che hanno un numero sufficiente di lettori che fa sì che siano lì. Poi è naturale che ognuno ha una lista di autori e disegnatori preferiti che vorrebbe vedere all'opera sulla propria o sulle proprie testate favorite, e mandare a casa gli altri, ma ciò è impossibile da realizzare proprio per il discorso dei gusti che non sono mai uguali.
E poi chi ci dice che un disegnatore o un autore che noi riteniamo bravo, lo sia in modo uguale su un altro tipo di prodotto? Quest'ultimo fatto non lo sottovaluterei...
<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>

Ok su quel che hai risposto non ho niente da ridire, a parte il discorso del prezzo, in quanto johnny ha messo in mezzo un'osservazione che avrei fatto io, se non l'avesse fatto lui.

Quando tornerò, se ne avrò voglia, manderò un'email a Bonelli, come hai detto di fare tu.

Un'ultima domanda per quel che riguarda quest'argomento: sbaglio o ultimamente il parco disegnatori/sceneggiatori di Dylan Dog si è leggermente ridotto? faccio quest'osservazione, perchè ultimamente vedo ruotare sempre le stesse persone, per ogni albo.
Forse questo non può essere un elemento di compromissione della qualità?

PS. la mia non vuole essere una domanda provocatoria, non interpretarla male!!


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MessaggioInviato: ven ago 01, 2003 6:20 pm 
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Ok su quel che hai risposto non ho niente da ridire, a parte il discorso del prezzo, in quanto johnny ha messo in mezzo un'osservazione che avrei fatto io, se non l'avesse fatto lui.


Non dipende solo dal prezzo dlla carta, come ho detto, ma anche da altri fattori. Quando parlo di "aumento del costo di produzione di un albo" mi riferisco all'aumento del costo della vita in generale che comporta il relativo aumento della spesa che l'editore deve affrontare per mettere sul mercato un albo. Faccio un esempio: se il distributore, cioè la società che si occupa di diffondere l'albo a fumetti per le edicole di tutt'Italia, presenta all'editore un conto più "salato" è naturale che quest'ultimo, l'editore cioè, è costretto a sua volta a ritoccare il prezzo di copertina. Ora non facciamone una colpa al distributore però, che a sua volta ha i suoi buoni motivi per dover alzare il prezzo per la sua prestazione d'opera...


Quando tornerò, se ne avrò voglia, manderò un'email a Bonelli, come hai detto di fare tu.

Una lettera, non un'e-mail.

Un'ultima domanda per quel che riguarda quest'argomento: sbaglio o ultimamente il parco disegnatori/sceneggiatori di Dylan Dog si è leggermente ridotto? faccio quest'osservazione, perchè ultimamente vedo ruotare sempre le stesse persone, per ogni albo.

Non te lo so dire. So che a volte i disegnatori possono anche essere presi in prestito da altre testate per esigenze della casa editrice, ma non mi risulta che ci siano stati spostamenti. So che Bigliardo a ricominciato a produrre con una certa quantità (e di questo ve ne sarete accorti anche voi dall'anteprima sull'ultimo Dylan), ma i disegnatori dovrebbero essere sempre gli stessi. Forse è un fatto che dipende esclusivamente dalla velocità dei disegnatori: gente come Brindisi e Roi sono tra i più veloci e quindi anche i più presenti.


Forse questo non può essere un elemento di compromissione della qualità?

Se il disegnatore ha il tempo necessario per lavorare al meglio e poter dare così il meglio di se, non credo. Al massimo potrebbe verificarsi una sorta di noia nei lettori nel vedere sempre gli stessi 3 o 4 disegnatori, ma con Dylan non credo che questo avverrà mai perchè il parco disegnatori è sempre molto ampio e qualitativamente alto.




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MessaggioInviato: ven ago 01, 2003 6:29 pm 
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ok, grazie luca, x aver risposto a tempo di record ai miei quesiti.
mi ero rassegnato a leggere le risposte dopo le vacanze, invece... gentilissimo!!!!

mi hai fatto riflettere sul prezzo degli albi, in effetti non hai tutti i torti, sugli aumenti dei costi di tutti quei fattori che noi non consideriamo.
l'unica osservazione finale che mi viene da fare è: il costo della vita sale, purtroppo pero l'aumento dei costi non è proporzionale alle risorse monetarie che ogni mese ci ritroviamo in mano!


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MessaggioInviato: ven ago 01, 2003 8:53 pm 
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parole sante ARM


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MessaggioInviato: sab ago 02, 2003 2:17 am 
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<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote>

Quest'ultimo fatto non lo sottovaluterei..

<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>

E' vero , sono argomenti che ogni tanto saltano fuori e alla fine si dicono sempre le stesse cose. Sarò schietto però: l'aumento delle testate ha sicuramente impoverito Dylan Dog. Dato che Dyd è il fumetto a cui tengo di più, questo francamente non lo approvo. E' piu' povero perche' gli unici scrittori fissi che ha sono Paola Barbato e Pasquale Ruju, è povero perchè questi due autori hanno un loro stile e non è detto che a tutti piaccia, quindi se ad esempio 7 albi su 12 sono firmati da Ruju, a se a Tizio Ruju non piace, Tizio smetterà di comprare Dylan Dog.
Dylan Dog è povero perche' c'e' troppa rigidità nella struttura delle storie. Capisco che papa' Sclavi non se ne voglia occupare, ma non puo' continuare a vagare nel limbo dei fumetti seriali di media\bassa qualità come sta facendo in questi ultimi anni. Ho l'impressione, del tutto personale, che le vendite di Dyd servano a coprire testate in perdita. Si sente dire spesso che le perdite di Mister No, Legs e addirittura Jonathan Steele (spero che tu me lo possa smentire questo)vengano assorbite dalle testate maggiori come Tex e Dyd.
Dyd è povero perche' viene privato delle tematiche tipiche di altre testate come Napoleone, Dampyr e Brendon, i quali come ho già detto una volta, rappresentano secondo me tutto cio' che avrebbe potuto essere Dylan Dog dopo Sclavi e che non è mai stato. Per esigenze personali degli autori (che avendo una testata propria hanno piu' libertà) e per esigenze editoriali, probabilmente hanno preferito mettere sul mercato tre nuove testate invece di puntare su una sola.
Ho l'impressione che il fumetto seriale eterno non possa esistere piu'. Tranne Tex e Dyd che nell'immaginario collettivo sono molto di piu' di un semplice fumetto, ritengo che sia masochistico pensare di poter sfornare una nuova testata e portarla avanti a fatica per anni e anni. Allora la Bonelli dovrebbe fare fumetti e medio termine:100 numeri e basta ad esempio. Gea è un primo esperimento che va verso questa direzione, è un ottimo compromesso tra serialità e qualità. Purtroppo sento sempre piu' spesso parlare di fumetti brutti e si fa il nome di Dyd. Ok, Dyd vende tanto, ma che se ne parli male utilizzandolo come esempio mal riuscito di fumetto seriale ne vale la pena? Se prendiamo soltanto gli albi di Sclavi, Dyd è un fumetto che va ben oltre il fumetto popolare, è un fumetto d'autore.
Per quanto riguarda il prezzo hai ragione è tra i piu' bassi. Mi piacerebbe che anche Bonelli sperimentasse il formato alla francese, in fondo i lettori vanno anche educati: portare i lettori a spendere 15 euro per un fumetto, significherebbe fargli capire che non sta comprando carta straccia, ma qualcosa di valore, in Francia è cosi' beati loro! La Bonelli è stata all'avanguardia sperimentando questo formato che poi ha preso il suo nome. Adesso sarebbe bello che sperimentasse nuove vie...

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MessaggioInviato: sab ago 02, 2003 1:34 pm 
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hai detto delle cose giustissime mirco


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MessaggioInviato: sab ago 02, 2003 5:57 pm 
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E' vero , sono argomenti che ogni tanto saltano fuori e alla fine si dicono sempre le stesse cose. Sarò schietto però: l'aumento delle testate ha sicuramente impoverito Dylan Dog. Dato che Dyd è il fumetto a cui tengo di più, questo francamente non lo approvo. E' piu' povero perche' gli unici scrittori fissi che ha sono Paola Barbato e Pasquale Ruju, è povero perchè questi due autori hanno un loro stile e non è detto che a tutti piaccia, quindi se ad esempio 7 albi su 12 sono firmati da Ruju, a se a Tizio Ruju non piace, Tizio smetterà di comprare Dylan Dog.
Dylan Dog è povero perche' c'e' troppa rigidità nella struttura delle storie. Capisco che papa' Sclavi non se ne voglia occupare, ma non puo' continuare a vagare nel limbo dei fumetti seriali di media\bassa qualità come sta facendo in questi ultimi anni. Ho l'impressione, del tutto personale, che le vendite di Dyd servano a coprire testate in perdita. Si sente dire spesso che le perdite di Mister No, Legs e addirittura Jonathan Steele (spero che tu me lo possa smentire questo)vengano assorbite dalle testate maggiori come Tex e Dyd.
Dyd è povero perche' viene privato delle tematiche tipiche di altre testate come Napoleone, Dampyr e Brendon, i quali come ho già detto una volta, rappresentano secondo me tutto cio' che avrebbe potuto essere Dylan Dog dopo Sclavi e che non è mai stato. Per esigenze personali degli autori (che avendo una testata propria hanno piu' libertà) e per esigenze editoriali, probabilmente hanno preferito mettere sul mercato tre nuove testate invece di puntare su una sola.
Ho l'impressione che il fumetto seriale eterno non possa esistere piu'. Tranne Tex e Dyd che nell'immaginario collettivo sono molto di piu' di un semplice fumetto, ritengo che sia masochistico pensare di poter sfornare una nuova testata e portarla avanti a fatica per anni e anni. Allora la Bonelli dovrebbe fare fumetti e medio termine:100 numeri e basta ad esempio. Gea è un primo esperimento che va verso questa direzione, è un ottimo compromesso tra serialità e qualità. Purtroppo sento sempre piu' spesso parlare di fumetti brutti e si fa il nome di Dyd. Ok, Dyd vende tanto, ma che se ne parli male utilizzandolo come esempio mal riuscito di fumetto seriale ne vale la pena? Se prendiamo soltanto gli albi di Sclavi, Dyd è un fumetto che va ben oltre il fumetto popolare, è un fumetto d'autore.
Per quanto riguarda il prezzo hai ragione è tra i piu' bassi. Mi piacerebbe che anche Bonelli sperimentasse il formato alla francese, in fondo i lettori vanno anche educati: portare i lettori a spendere 15 euro per un fumetto, significherebbe fargli capire che non sta comprando carta straccia, ma qualcosa di valore, in Francia è cosi' beati loro! La Bonelli è stata all'avanguardia sperimentando questo formato che poi ha preso il suo nome. Adesso sarebbe bello che sperimentasse nuove vie...

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[/quote]<font size=1></font id=size1><font size=2></font id=size2><font size=3></font id=size3><font size=4></font id=size4><font size=5></font id=size5><font size=1></font id=size1>

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Su alcune cose sono d'accordo, su altre (aihmè, la maggior parte non tanto. Non me ne volere. :-) )
Dunque, proverò a riassumere il mio pensiero su quanto da te detto. Io credo che Dyland Dog sia Sclavi e Sclavi sia Dylan Dog. E' inutile che ci tormentiamo su questo punto. Sclavi per ragioni sue personali (che non stiamo qui a discutere) ha abbandonato Dylan e Dylan, da allora non è stato più lo stesso: questo era inevitabile dato che l'uno era l'altro e l'altro era l'uno. Ora leggiamo qualcosa di diverso ma in fondo a me piace ancora e lo leggo sempre con piacere. Non ne conosco i motivi (li chiederò un giorno al mio analista, casomai dovessi averne uno), ma è così. Gli altri hanno tutto il diritto di pensarla diversamente da me, ma la realtà è questa. Tu come tanti altri non sopporti che Dylan sia cambiato, che il Dylan che compravi qualche anno fa non esiste più nonostante in edicola continui ad uscire un suo nuovo albo inedito, vorresti (e vorreste)un Dylan fisso nel tempo, ma purtroppo non è così. Perchè ciò avvenga è indispensabile secondo me innanzitutto che Sclavi riprenda a scrivere, ma forse anche Sclavi è cambiato, che ne sappiamo? La verità è secondo me che le cose cambiano, passano, e per dirla alla maniera di Eraclito, il filosofo greco: "panta rei" (tutto passa). Ci dobbiamo rassegnare.
Hai citato Napoleone, Brendon e Dampyr come cause di impoverimento di Dylan. Anche qui non sono d'accordo. I tre personaggi sono frutto rispettivamente del volere di Ambrosini, Chiaverotti e Boselli così come avvenuto per Sclavi e Dylan. Ambrosini non poteva scrivere Dylan sostituendo Sclavi e ha fatto bene secondo me a cimentarsi con un personaggio suo in modo da poter scrivere quello che lui voleva scrivere ed essere così se stesso. Non so se ho reso l'idea. Chiaverotti per anni è stato "il vice" di Sclavi, ma per ragioni di azienda, perchè c'era bisogno di qualcuno che desse una mano a Sclavi e far si che uscisse in edicola un Dylan al mese. Ma per lui vale lo stesso discorso fatto per Ambrosini. E così per Dampyr. Nonostante si avvicinino a Dylan (Napoleone però molto alla lontana, secondo me) i tre suddetti personaggi sono personaggi a parte, nati perchè tre autori molto bravi potessero esprimere al meglio e secondo la loro sensibilità, la loro qualità di scrittori e non solo per avere più libertà (spiegazione abbastanza riduttiva e superficiale) . Poi ognuno, secondo il proprio gusto sceglie e legge quello che desidera e quello che più gli piace.
Capitolo "formato alla francese": Bonelli in passato (soprattutto negli anni ottanta) ha già ampiamente sperimentato questa via, ma purtroppo si è sempre rivelata un pessimo affare. In poche parole ci ha sempre rimesso un sacco di soldi. In seguito ha provato anche con altre soluzioni (chi ricorda Ken parker magazine?) ma anche lì ha dovuto ricredersi e tornare al celeberrimo formato e stile bonelliano. In futuro chissà, se i tempi cambieranno e la cultura italiana finalmente progredire, potremmo avere anche noi in Italia libri a fumetti e "letteratura disegnata" (per citare Pratt) come in Francia, ma per il momento ci dobbiamo accontentare di importarla perchè qui in Italia siamo ancora in pochi affinchè per un editore sia vantaggioso economicamente pubblicare albi di quel tipo. Non possiamo certo chiedere a un editore di rovinarsi perchè io, te e qualche altro vogliamo anche i fumetti alla francese oltre che quelli bonelliani.


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MessaggioInviato: dom ago 03, 2003 1:45 pm 
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con luca ogni domanda ha una risposta

dylan dog
"da grande voglio fare il nano in un circo"


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MessaggioInviato: dom ago 03, 2003 3:43 pm 
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[quote]
con luca ogni domanda ha una risposta



Non esageriamo! Non riesco ancora a rispondere a domende tipo: "Chi siamo?" "Da dove veniamo?" e soprattutto "riuscirò a pagare la bolletta del telefono questo mese dopo tutte queste connessioni?"


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MessaggioInviato: dom ago 03, 2003 7:09 pm 
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<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote>
Su alcune cose sono d'accordo, su altre (aihmè, la maggior parte non tanto. Non me ne volere. :-) )
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Per carità! Ci mancherebbe!! <img src=icon_smile.gif border=0 align=middle>

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Gli altri hanno tutto il diritto di pensarla diversamente da me, ma la realtà è questa. Tu come tanti altri non sopporti che Dylan sia cambiato, che il Dylan che compravi qualche anno fa non esiste più nonostante in edicola continui ad uscire un suo nuovo albo inedito, vorresti
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Naturalmente sono d'accordo sul fatto che Dylan Dog e Sclavi siano in una simbiosi tale da vanificare ogni tentativo di imitazione :-)
Sul fatto che Sclavi non scriva più me ne sono fatto una ragione purtroppo, ma ciò non toglie che adesso Dylan Dog non stia vivendo un buon periodo. questo perche'? Non saprei, ma posso ipotizzare che
dipenda dal fatto che non si vogliano correre rischi: da fumetto innovatore qual'era è diventato conservatore fino all'osso. Questo mi dispiace. Mi piacerebbe che sperimentassero qualcosa di nuovo, che la storia vada avanti. Tex va in edicola anche senza G.L. Bonelli, Mister No senza nolitta... per me dovrebbero dare + fiducia agli sceneggiatori e lasciarli fare.

<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote>
Hai citato Napoleone, Brendon e Dampyr come cause di impoverimento di Dylan. Anche qui non sono d'accordo. I tre personaggi sono frutto rispettivamente del volere di Ambrosini, Chiaverotti e Boselli così come avvenuto per Sclavi e Dylan.
CUT
<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>

Questo discorso in effetti sa + di provocazione in effetti. E' logico che un fumetto totalmente nuovo abbia potenzialità maggiori e che gli autori preferiscano avere una testata propria..c'e' anche molta soddisfazione personale immagino. Le storie di Napoleone adattate a dyd avrebbero perso qualcosa, ma non tutto. Sono sicuramente tre fumetti "figli" di Dyd

<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote>
Capitolo "formato alla francese":
cut
<hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>

ti do ragione. Ho cmq sentito che Gea verrà stampato anche in cartonato, non so se siano voci o meno, non ricordo se a dirlo sia stato Enoch su ayaaaak o qualcun'altro... vedremo come andranno le cose


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Ce l'ho già. La mia era una battuta :-)


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Ma voi che ne sapete certamente piu' di me...pensate o addirittura sapete di per certo che Sclavi abbia definitivamente smesso di occuparsi di Dylan????VOglio dire...in redazione,alla Bonelli,Sclavi avra' dato qualche comunicazione...mi dimetto....abbandono per qualche anno....attendo l'ispirazione...io ho sentito anche di albi gia' scritti da Tiziano non ancora presentati e tenuti nel cassetto.....si puo' sapere qual'e' la verita'???


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