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A volte tu (Vincenzo) ti esprimi come se tu e Tiziano aveste un rapporto elitario, e fai molta teoria su chi sia e cosa rappresenti Dylan Dog. Quello che Dylan Dog è diventato nella naturale evoluzione del fumetto, con il boom degli anni '90, le tesi scritte su di lui, il fatto che sia diventato un fenomeno e anche un'icona, non necessariamente rispecchia le intenzioni di Tiziano. Ciò che è stato un fenomeno di costume, su cui tu puoi e anzi devi parlare e discutere, non va confuso con quello che aveva in testa Tiziano quando ha creato Dylan. Gli si fa torto dicendo così. La distinzione VA FATTA. Perchè per Tiziano Dylan non è un'icona. Non è una archetipo, un prototipo, una figura astratta e intoccabile. Lui tutte queste pippe non se le è mai fatte. Ha creato un personaggio come piaceva a lui e ha raccontato le storie che lo interessavano. Quando gli si accenna a queste interpretazioni o storce il naso o se la ride.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Perdonami, Paola, ma questo non significa nulla. Quel che Sclavi aveva intenzione di fare e quel che lui pensa di Dylan Dog sono altro da quel che Dylan Dog in effetti è diventato e da quello che, nella realtà, Sclavi ha poi realizzato. Che a Sclavi piaccia o meno, che lo faccia ridere o gli faccia storcere il naso, Dylan Dog <b>è</b> un'icona. Questo non vuol dire, ovviamente, che Sclavi o chi per lui non possa intervenire sul personaggio. Lo può fare, legittimamente, visto che ne ha la facoltà. Lo può fare, con tutto quel che segue: stravolgimento dell'universo codificato del personaggio (codificato dagli albi che sono stati pubblicati, e che hanno molta più realtà delle intenzioni dell'autore Sclavi); rischio, modificandolo secondo certi parametri, di ripiegarlo su se stesso; e, alla lunga, rischio di portarlo a consunzione.
Insomma, Sclavi o chi per lui può fare ciò che vuole, ma è chiaro che se i cambiamenti si sostanziano in un profondo mutamento delle caratteristiche salienti del personaggio, quel che si andrà scrivendo non sarà più Dylan Dog. Sarà qualcosa di diverso, con lo stesso nome.
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Se non c'è continuity è solo perchè all'inizio non si pensava che Dyd avrebbe superato l'anno di vita, ed è nato un po' così, con episodi autoconclusivi, comprimari fissi ricorrenti ma nessun presupposto per creare una serie che sarebbe durata vent'anni.
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Appunto: il personaggio ha travalicato le intenzioni dell'autore e ha creato una realtà indipendente da queste. Certo, poi il personaggio è indifeso dalla volontà dell'autore...
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Vedete però che quando Tiziano mi dà indicazioni per il 200 o per il ventennale, è la continuity quella che chiede. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Perchè vuole un personaggio altro, evidentemente. E' legittimo, ma sbagliato nell'ottica del personaggio originario.
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Col senno di poi oggi FORSE la continuity ci sarebbe eccome. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote"> Ma non c'è stata, Paola. Il dato reale è questo.
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Certo che iniziare ora, dopo quasi 300 storie, tra albi regolari, speciali, giganti, almanacchi e storie fuori collana, con una continuity stretta sarebbe sbagliato, anche se lo facesse Tiziano. Perchè è troppo tardi. Perchè ormai la serie è così. Ma la continuity BLANDA e l'UMANIZZAZIONE di Dylan (che, scusami Juan, ma qui sei tu vs Tiziano) sono ben accette. Anche perchè ciò che io (ed altri, ma va bene, qui parlo io e parlo per me) cerchiamo di RISVEGLIARE in Dylan sono caratteristiche che c'erano all'inizio e sono andate perse negli anni. Prima Dylan si buttava a capofitto nelle indagini e si faceva subito coinvolgere a livello personale, poi è diventato più freddo e distaccato. Io cerco di farlo tornare com'era. Non ci riesco? <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote"> Un momento, Paola: l'umanizzazione errata a cui ho sempre fatto riferimento è quella del voler creare a Dylan un retroterra personale, una vera e propria storia passata, puntuale e precisa, che venga a scardinarne le caratteristiche iconiche. L'umanizzazione a cui fai riferimento qui sopra è invece parte delle sue caratteristiche iconiche da preservare. Ed è proprio quella che viene meno.
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Beh, non sono Tiziano, "sento" cose diverse e cerco di trovare un compromesso. Ormai Dylan non può più invecchiare, non può sposarsi o avere figli, cose simili stravolgerebbero la serie. Ma non è nemmeno Will Coyote, che salta in aria ad ogni episodio e in quello dopo è vivo e vegeto. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote"> No? Certo, non in modo così semplificato, ma neppure è troppo distante. Ed in questo risiede(va) la sua forza dirompente.
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Io continuerò a scrivere esattamente come ho fatto finora, Juan continuerà a pensare che sto tradendo il personaggio e Luca che sto sulla difensiva. Su questo voglio puntualizzare: io sono solo stanca. Stanca di dover giustificare o difendere o puntualizzare cose che è IL CREATORE della serie a volere.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Paola, non è che devi <b>giustificare</b> alcunché. o difendere. Questo è un forum, non un tribunale. Si discute, non si giudica. Poi che a me piaccia precisare fino all'esasperazione è vero, ma fin quando la logica delle mie argomentazioni non trova smentite continuo a puntualizzare. E le intenzioni iniziali di Sclavi che non hanno avuto corso, non smentiscono in alcun modo la storia reale della testata.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> E non è che "me le lascia fare" perchè è scemo. Ogni volta che ho maneggiato la personalità di Dylan o il suo passato lui ha approvato le mie scelte e il mio lavoro. E sono cose che sa solo chi con Tiziano ci parla. Senza scadere nell'élite del "noi possiamo, voi no". E' solo lavoro.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote"> Ma certo. Nulla di tutto questo toglie al fatto che di errori si tratti
V.