Cravenroad7

Buongiorno,
ecco l'ultima recensione:

Cadavere vivente.
Vicenda plumbea e oscura, che tocca il tema dei Ritornanti in modo tangente suggerendo una vicenda più complessa in modo notevole e originale. Vorrei un parere da chi lo ha letto: la vicenda si colloca dopo l'esplosione del laboratorio di Xabaras o all'interno del ciclo del Pianeta dei Morti?

Valutando l'albo nel suo complesso direi che è Accettabile: una piacevole lettura estiva; prezzo troppo alto però.

La prima che hai detto.

Volete investire bene 8,9€ sonanti?
Allora non acquistateci questo volume annuale di sorda trascurabilità.

A parte l'effetto vintage del concept "Almanacco" che fa molta tenerezza - comunque provino a ribattezzarlo - siamo ad un livello mediamente peggio che mediocre sia per le rubriche che per le storie. L'anno scorso almeno quella di Sicchio&Roi sul cuoco mitologico si distingueva in positivo lampante, quest'anno buio al pesto di ricottame peggio che scaduto (in disgrazia). Le prime pagine sugli aggiornamenti di film, serie, libri, etc sono un coacervo senza senso che sembra scritto dall'ultimo dei fanzinari denavorta. Salvabili (parzialmente) solo il dossier sui licantropi, per l'erudizione, e quello sugli zombie, perché abbastanza dettagliato e lucidamente critico verso certo cinema.

Ma il peggio ovviamente è il fil rouge della retorica iper-buonista sensibilerrima PPP (ProPubblicitàProgresso) che soffoca fino allo spasmo due storie su tre - e pure la prima non ne è completamente esente - roba da nausea a livelli comatosi, che Johnny Freak gli saranno ricresciute le gambe nella tomba per lo sdegno, o per il senso di colpa d'esser stato lo starter involontario di certe derivazioni aberranti .

Le Verità Sepolte

Testi 6 -
Disegni 6+

Chiave ai minimi storici dell'essenziale sindacale. Sembra una storia scritta col pilota automatico, anche per i disegni a loro modo robotici, in cui Dall'Agnol sarà responsabile solo delle bozze, penso. Male la dipartita - tramite spinta? - del "potenziale" villain; non si capisce perché non abbiano disegnato costui diverso dall'agente immobiliare che sembra suo fratello. Nonostante questo l'atmosfera c'è, Dylan bada all'essenziale come 'navorta, ed è la storia meno peggio del trio

Denti nella Notte

Testi 5 -
Disegni 5 +

Non mi aspettavo in sole 32pp un papocchio simile da parte di Enna
Nonostante i disegni pucciosi iper-teen (Rachel sembra minorenne infatti), si mescolano in modo indigesto influencer di creepypasta, turismo dell'orrore, cacce folk all'uomo(peloso), mad doc genetisti e soprattutto un insopportabile Dylan che già dalla seconda pagina si disinteressa di tutto tranne che del cagnetto di turno che diventa il suo idolo magnetico di moine e premure ansiogene. Animalismo da operetta moralizzato per recite scolastiche e poco altro, per il resto.
Forse l'unico spunto (indiretto) è il far pensare come certe razze canine nella realtà genetica siano state progettate per ledere l'uomo, ferocemente
https://www.youtube.com/watch?v=6wKtp3LDTlc

Cadavere vivente

Testi 3
Disegni 7

Come da titolo: un DD che si trascina così ormai è il cadavere vivente di sé, che protrae l'encefalogramma piatto per cannibalizzare se stesso e certi suoi trascorsi. Siamo addirittura andati a ripescare i postumi immediati del #1 per questa deambulazione zo(m)ppicante de fessate. 20pp inutili di supercazzola pseudoscientifica per l'autopsia di una qualunque non-morta, per poi veder irrompere il paladino DD in carne e giacca onde farci la morale a ritornello secondo cui "anche i morti soffrono", e quindi chiunque si presta alla loro mortisezione è un fanatico, malato, criminale, immorale, etc.
A parte un Furnò che sa usare come pochi le mezzetinte, un terrificante pistolotto continuo a sfondo socio-impegnato all'insegna del peggior politically correct... che ormai sfocia in ogni categoria dell'intoccabile "diverso" da difendere secondo la cancel culture che vige attualmente.
Zuffa finale e rapido congedo di Dylan in linea col resto: ♫ era meglio morire da piccoli, con i peli del... ♫

Come da tradizione non si commentano mai gli editoriali (a parte quando si confonde Benicio del Toro attore con Guillermo del Toro regista.. ma che ne sanno i nuovi arrivati!), ed è un grave errore perchè fin dal primo numero rappresentano appieno l'identità di questa pubblicazione. L'almanacco, ve lo ricordate? Quello con i dossier su fantasmi e vampiri.. leggerli era un godimento estremo, non ultimo per gli excursus musicali (la prima fase metallara con i Cannibal Corpse e compagnia cantante!) e l'attento sguardo cinefilo che passava in rassegna tutte le principali uscite dell'anno (spesso con piglio decisamente critico). Tutto polverizzato da questa gestione che sceglie la formula 1v1, sbagliando clamorosamente il bersaglio con scelte povere e scontate in ogni senso e direzione. Spero che siano pagati a contributo e non a cartella perchè le immagini inglobano ogni piglio argomentativo. Capitolo a parte per il solito Fassina su cui mi sono tanto prodigato in passato: continua a essere un cialtrone di primissima grandezza, sicuramente meno di quando faceva il PR per Ubisoft e pubblicizzava smaccatamente i suoi giochi in uscita ma conferma quell'abisso di ignoranza sistematica che vige in quel di Bonelli. Quantomeno in tema di videogiochi. Le storie... all'interno di un simile contesto hanno davvero importanza? Siamo seri, su.

al momento mi mancano solo le ultime pagine, ma le storie le ho lette tutte:
nella prima pare che il Chiave abbia scritto una storia controvoglia, o comunque la prima cosa che gli è venuta in mente. Peccato sfruttare così male il duo Chiaverotti/Dall'Agnol
nella seconda Enna dimostra che sulle brevi non è un fenomeno, o perlomeno in questa. Sembra lo spot contro l'abbandono dei cani d'estate mescolato alle cose internettiane da giovani
la terza poteva pure sembrare carina, complici gli splendidi disegni, ma finisce nel melenso che pià melenso non si può

in generale almanacco bocciato

Tre storielle con qualche infamia e qualche lode compongono l'Enciclopedia della Paura (formato che non mi convince per via di rubriche meno accattivanti rispetto ai mitici Almanacchi e rispetto al Magazine, soprattutto per quel che riguarda libri, film e videogame horror della stagione.

"Le verità sepolte" storia di routine di Chiaverotti, dove il colpevole si intuisce ma almeno viene sguinzagliata una tematica ostica per Dylan Dog, per quanto già utilizzata (Vedi l'albo "La Nebbia"). Un po' suqadrati ma non male i disegni di Dell'Agnol e Riccio (penso che quest'ultimo abbia sistemato le bozze del maestro). Grazioso per quanto troppo breve il rapporto amichevole di Groucho con la bambina (adatto visto il tema).


"I denti della notte" forse la storiella migliore: niente di che, una giovane barista sfrutta Dylan per attrarre clienti con una leggenda, che poi leggenda non è. Enna però semplifica troppo i turisti dell'orrore, presentati come perfetti idioti (e in effetti lo dovrebbero essere però...). Disegni alla Montanari & Grassani dei tempi migliori proposti da Fabiana Fiengo (braccia mozzate e sangue nella quite delle vignette notturne), anche se tutti tranne Dylan sono biondi: il pub è in Svezia? Sembra una storia anni 80, sulla scia di "Le notti di luna piena" (con parecchio debito) non fosse per la parte smartphone e social.


Marzano trasforma Dylan in difensore degli zombie e in cacciatore di scienziati non si sa perché pazzi in "Cadavere vivente". Viene quasi da tifare per gli scienziati (anche se poi tra i due il peggiore la sfanga), in fin dei conti stanno sezionando un cadavere vivente, mica un uomo o un cane vivo. Storia di complemento, Giancarlo Marzano ha regalato senz'altro di meglio. Dylan che sotto la scorza del duro nasconde il peggior buonismo. Peccato, perché le tavole di Davide Furnò sono molto espressive. E i due medici nei tratti mi sono molto piaciuti.