Cravenroad7

Le cinque fasi del lutto dylaniato mensile:

1) negazione: "Quest'albo ha delle qualità, sono io che non so niente di scrittura e quindi non riesco a coglierle"
2) rabbia: "PERCHÉ LORO LAVORANO ALLA BONELLI E IO NO?! SAREI MOLTO PIÙ BRAVA DI LORO"
3) negoziare: "forse potrei mettermi a studiare arte sul serio e da grande lavorare alla bonelli"
4) depressione: "Quando sarò grande Dylan Dog sarà già fallito, forse anche l'intera Bonelli"
5) accettazione: "l'albo di questo mese non era malvagio ma nemmeno bene"

Comunicazione di servizio per BERTUCCIA

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thrillerino classico, che sa molto di già letto/visto, da un lato il suo punto debole e dall'altro il suo punto forte, visto che della Baraldi non mi ha convinto praticamente nulla di quanto scritto fino ad oggi su DD. Direi tra la sue migliori, ma questo fa capire quanto il livello sia verso il basso. Sui disegni che dire, Mari ad oggi è questo, ossia parecchio distante dal Mari in versione Prime (come direbbero i giovani d'oggi), ma comunque sempre bello vedere le sue tavole.

Sono sempre stato affezionato a questo forum. Purtroppo sta diventando una specie di setta in cui si vedono solo gli aspetti negativi. In un fumetto ci può stare la sospensione dell’ incredulità.Mi pare che la nuova curatrice stia facendo un ottimo lavoro, il suo amore per il personaggio e’ palpabile. Sono sempre più aventi con gli anni ma Dylan mi accompagna fin da quando ero un ragazzo. Volete che la testata chiuda ? Continuate così. Grazie e scusate il mio sfogo! Fatevi un esame di coscienza.

Non lo so, alla fine do 6 perchè non si può dire sia brutta....ma quanto è vuota. Mai un minimo coinvolgimento.
Mari pessimo come al solito da anni ormai.

“Shock” titolo stringato per una storia di routine un po’ alla Gualdoni, come ha osservato qualcuno. La copertina e le belle tavole di Nicola Mari (specie primi piani con le vignette speculari e gli omicidi). Anche Groucho è in gran forma.
Dylan si dà da fare, gli capita tra i piedi Dennis tutto insanguinato (classica combinazione) ma Myriam risulta essere all’ospedale da due settimane. Quando è avvenuto l’incidente.
Un po’ di retorica femminista e il personaggio chiave da Dennis passa a Myriam. Interessanti figure di contorno, dalla glaciale e disillusa signora Riley al fratello gay di Myriam Malcom.

Storia di routine della Baraldi, ho letto di peggio e tutto sommato mi è piaciuta.

Boja chi bolla il Chiave, se l'ivi baciotto conclusivo coredemater è l'alternativa ai controfinali

Non saprei, la doppia condizione della vittima/carnefice mi è sembrata inutilmente farraginosa ma è anche l'unico elemento capace di dare un tono alla vicenda (perchè se prendiamo per buona l'amnesia con sdoppiamento della personalità del serial killer, campa cavallo..). In linea di massima apprezzo la scelta di attenersi alla complessità - anche contraddittoria - della mente umana, capace di generare mostruosità senza l'intervento di entità o creature sovrannaturali. In questi termini, l'unica concessione al fantastico (esclusa le strampalata scrittura di taluni passaggi già ampiamente evidenziati, capaci di mettere a rischio le più solide sospensioni dell'incredulità) è data dal finale che non mi è per niente dispiaciuto e anzi ha saputo evocare una discreta atmosfera creepy. Voto accettabile, Baraldi rimandata (ancora una volta!) al prossimo esame.

Classico thriller con venature soprannaturali e qualche buco di sceneggiatura di troppo... la trama per quanto non molto originale ci poteva stare, ma avrebbe richiesto uno sviluppo più ordinato e sensato, troppe forzature e scene irrealistiche che rendono nel complesso la vicenda poco coinvolgente e credibile...


Mari l'ho trovato purtroppo involuto rispetto ai suoi precedenti, ed è un peccato perchè il suo stile era molto adatto alla storia...

Do un 6 di incoraggiamento visto che comunque continuo a pensare che la testata abbia finalmente ritrovato il suo spirito originario, che quantomeno mi fa riconoscere ogni mese di stare leggendo un Dylan Dog...

shock
senza infamia, senza lode, un thrillerino duro e puro fotografato nell'elementare trinomio kidnap, torture, kill
come quei filmetti che danno su rai due il sabato sera, gualdoniano fin quanto si vuole, ma formalmente ineccepibile
insomma, bisogna sempre ricordarsi che si è letto molto di peggio su dylan dog in questi ultimi anni, quindi vabbuò
non nascondo mai che mari è uno dei miei preferiti, mi è piaciuta in particolare la scena della fuga dall'ospedale
da segnalare la presenza fugace di due personaggi gay
copertina semplice, secondo me non è male

voto 6

Non una ciofeca, non un albo pienamente riuscito. Poi tutto questo pensare di Dylan alle cose che fa, e poi tutto questo spiegare a Bloch le cose che ha fatto lo rende abbastanza lutulento (che parolone ) e soprattutto nel finale noioso.
Poi c'è un'indagine, del sovrannaturale (un po' un tanto al chilo), splatter, quindi neanche può essere derubricato più di tanto. Ma non è quello che vorrei leggere.

Cum flueret lutulentus, erat quod tollere velles.
Forse il mio secondo aggettivo preferito in assoluto!

Qual'è il primo?

Sesquipedale

Bello!!