Stavros ha scritto:
Nima83 ha scritto:
Prima le strizzatine d'occhio erano eterogenee, e piazzare un poster di The Rocky Horror Pictures Show che sicuramente non è una specie di horror psicologico come Babadook ne è la prova. La vecchia testata (riposi in pace) splendeva di un equilibrio fondato su più componenti, in cui diversi elementi convivevano in maniera efficace (horror, commedia, surrealismo, grottesco, tanto per dire). E i richiami erano sempre variegati.
Il variegato di oggi, imbarbarito, significa piazzare "ad arte" (puah) richiami di Harry Potter, Netflix o quel Babadook che, non fosse diventato celebre per determinate ragioni (e cito, da Wikipedia: "A partire dalla fine del 2016, il personaggio del Babadook è stato rappresentato come un'icona gay attraverso meme su internet, diffusi da Tumblr e da altri social network. Tutto è nato quando, per errore, il film è stato inserito nella categoria dei film a tematica LGBT su Netflix, nonostante l'assenza di riferimenti aperti alla cultura LGBT. Giornalisti e ammiratori hanno generato varie interpretazioni di sottotipo queer nel film, che erano spesso di natura ironica. Nel giugno del 2017, il Babadook ha generato migliaia di condivisioni e una rapida scalata tra le tendenze su Twitter ed è stato utilizzato come simbolo della comunità LGBT durante il mese dell'orgoglio gay di quell'anno." Chiaramente non c'entra il fattore - forzato - LGBT, ma il fatto che è divenuto un fenomeno trend) non sarebbe stato minimamente calcolato. Quindi meglio citare quelle fonti che hanno ampie fascie di followers, che sono diventate quasi fenomeni di costume spopolando tra i teen, o nei social.
Via dalle scatole dunque il prodotto "cult" e ben venga (per loro) il prodotto "trend".
Concordo sulla prima parte, e anzi mi spingerei a dire che in linea di massima le storie sclaviane direttamente ispirate a film horror non sono tra le sue più memorabili: togliamo pure "L'alba dei morti viventi", non foss'altro che per il valore storico, ma "Il tunnel dell'orrore" e "La casa infestata", per dire, non credo siano considerate dei capolavori neanche dalla maggior parte dei suoi fans -di sicuro, non da me.
("Il cervello di Killex", che non è tra le mie preferite ma è senza dubbio iconica, la considero al limite, nel senso che "Il silenzio degli innocenti" mi è sempre parso più un thriller anche sanguinolento che un horror; idem per "Videodrome"/"Canale 666".)
Il ragionamento della seconda parte, invece, mi convince poco, e non solo perché di fatto si basa un processo alle intenzioni. È e sarà sempre impossibile sapere se quelli che conoscono "Babadook", oggi, siano più o meno numerosi di quelli che conoscevano "The Rocky Horror Picture Show" nel 1975 (anche se ci limitiamo a parlare di quello che dovrebbe essere il -perdonami-
target della testata), ma il buonsenso e l'esperienza personale mi suggeriscono di no: il secondo, archetipo dei midnight movies, era già un cult trasversale (... compresa, anzi in primis, la comunità LGBT) -tanto trasversale che perfino io, quando ho iniziato a leggere Dylan Dog, sapevo bene o male cosa fosse, anche se non l'avrei visto prima di un'altra decina d'anni. "Babadook" è uscito da meno tempo, e ha avuto molti meno anni per sedimentarsi nella cultura popolare; ma soprattutto, considerati i ritmi e i cicli della fama internettiana, qualcosa che era "trending" nel giugno 2017 in tre anni fa in tempo a cadere nel dimenticatoio almeno una decina di volte (il grafico di Google Trends in
questa pagina mi sembra confermarlo).
In ultima analisi, non riesco a trovarci nulla di male o di sospetto nel fatto che un appassionato terminale di cinema horror qual è Dylan Dog abbia in casa un poster (bellissimo, tra l'altro) di un vero film horror (che peraltro in molti considerano tra i più belli e originali dello scorso decennio -compreso il sottoscritto, ma questo ovviamente non conta nulla), piuttosto che di "The Rocky Horror Picture Show"...
Grazie dell'intervento Stavros, molto gradito, dato che è sempre necessario uno scambio di opinioni per confrontare le proprie visioni su determinate tematiche.
Nessun processo alle intenzioni da parte mia: solo quella che sembra - fino a prova contraria - una piccola constatazione. Ossia che nei tempi migliori della nostra testata preferita la messa in campo di citazioni, richiami e strizzatine d'occhio erano più variegate, non soffermandosi solo su quelli che erano i prodotti dell'epoca (già a parlare di "epoca" mi pare siano passati tremila anni) con un ampio seguito, considerabili "trendy" o in voga. Si potevano trovare - come giustamente ricorda JMZ - strizzatine d'occhio ai Ghostbuster (che hanno fatto un successo enorme scatenando quasi dei tormentoni: gli Xentrix sono arrivati a fare una cover del tema principale "compromettendo" la loro credibilità tra i fanatici del thrash) come a Boris Karloff, a Psycho o ad Arsenico e Vecchi Merletti (tutti e tre su Cagliostro). Strizzatine d'occhio "eterogenee": la macchina tritatutto Sclavi assimilava qualsiasi cultura, alta e bassa, trend o cult, trash o d'autore, e ne faceva un'amalgama iper-personalizzata.
E chiaramente sto solo parlando degli ammiccamenti, non delle storie "basate su" o "ispirate a", che meriterebbero un discorso a parte. Come Killer, o Killex.
Oggi i riferimenti variegati sembrano minori: non abbiamo più la macchina tritatutto Sclavi, ma determinati autori che pescano - fino a prova contraria - da un range più limitato di influenze. E sembra quasi che queste influenze si riducano spesso a cose "molto in voga" in questi anni (il che può comprendere tranquillamente quell'
in voga effimero relativo alla cultura internettiana), non prodotti
in pianta stabile nella cultura popolare (salvo rari casi: mi sembra, ma non vorrei sbagliarmi, che ci sia da qualche parte una citazione a James Bond. E chiaramente la parte finale del 400 che è un "rifacimento" di Apocalypse Now) o prodotti "cult" retrò per appassionati cinefili o bibliofili (palese in questo senso il mio riferimento ad Arsenico e Vecchi Merletti: oggi non costerebbe fatica citare qualche film di culto tipo
La Morte Corre sul Fiume di Laughton). Dunque se una cosa ha avuto successo nel 2017 invece che nel 2020 penso sia indifferente. Dubito che anche il Rrobe stia a guardare Google Trend per vedere cosa va ora,
in questo momento. Basti sapere che c'era un prodotto, pochi(ssimi) periodi fa, che ha spopolato su Twitter e altri social, che ha raggiunto una certa fascia di persone (alta) che bazzica su questi strumenti.
I riferimenti culturali (e, si, anche horror), possono ancora essere variegati: si possono tirare fuori Vathek o il Dottor Caligari e metterli insieme a riferimenti "creepy pasta". Quella che lamento, io, personalmente, è un'attuale mancanza di varietà nei riferimenti. O se non altro una
limitata varietà di riferimenti.
Cosa che potrà essere smentita - non dovesse essere del tutto precisa - da te/altri utenti o dal tempo.
(per inciso: se la locandina era de "Il Signore Del Male" non penso che si sarebbe andati tanto fuori strada. Non vedo perché proprio Babadook).